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Rissa tra prostitute per la spartizione dei marciapiedi Su Facebook … – Live Sicilia

Rissa tra prostitute per la spartizione dei marciapiedi Su Facebook
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Scene di violenza nel salotto buono di Catania. Due donne straniere sono le protagoniste di un filmato amatoriale postato sui social network. Una di loro lancia un sasso contro una macchina. Condividi questo articolo. VOTA. 1/5; 2/5; 3/5; 4/5; 5/5

Integrazione a Pordenone: coltellate tra marocchini e giovani radunati su base etnica

Pordenone 31 agosto 2013 – Era deserta, ieri, la scalinata dove giovedì sera, tra piazza XX Settembre e via Bertossi, è avvenuta la lite fra due marocchini degenerata in un accoltellamento. L’anticamera di quello che viene definito “il salotto buono della città”, con i muri pieni di scritte fatte con gli spray, stavolta deve fare i conti con le macchie di sangue sul marciapiede.

Un giovane si avvicina agli scalini e mostra agli amici il punto dove è avvenuto lo scontro. Racconta di vetri spaccati, urla e spintoni, racconta che la situazione «era da paura». Gli esercenti della zona sono rassegnati. Nulla sembra servire in quello che qualcuno chiama «il ghetto». Si montano le telecamere, si chiamano i vigili urbani quando i litigi e gli schiamazzi superano la soglia della tolleranza ma poi tutto torna come prima. «Hanno il radar, questi giovani – raccontano nel salone di parrucchieri “Tagliati X il successo” – e appena si accorgono dell’arrivo delle forze dell’ordine, come d’incanto si disperdono». All’Hotel Minerva, il personale di turno ieri non sembrava sorpreso di quanto accaduto e commentava con rammarico i fatti appena conosciuti dalle pagine del giornale. Rammarico per «una battaglia inutile: la sera la piazzetta si anima e gli schiamazzi a volte, finiscono per disturbare i clienti».

Passa un giovane marocchino in bicicletta e all’improvviso qualcuno gli grida dietro «Siete stati voi!». Risponde il giovane girandosi e pedalando via veloce: «Io non sono così…». Lentamente la piazzetta sopra la scalinata comincia a riempirsi. I primi giovani si muovono guardinghi e transitano come se fossero di passaggio. In realtà, vanno e tornano. Poi scelgono un angolo dove si riuniscono. C’è una logica in questa divisione. Si vede a occhio, è per etnia. Molti di loro sono giovanissimi, come confermano al Queen’s Bar: «Non sono cattivi tutti, ma qualcuno poi si inserisce nel gruppo e magari è più violento. I più cercano solo un posto dove ritrovarsi». Un po’ più lontano, da Musicatelli, la situazione appare diversa. E’vero, ci sono ragazzi e qualche volta fanno rumore, qualche grido, qualche bottiglia in giro ma niente di importante. Non sanno cosa fare e se ne stanno lì. Dalla parte opposta, in via Bertossi, da “Mondolibri” raccontano che ormai i clienti sanno che la scalinata è spesso occupata da giovani che fumano e bevono sui giardini, per questo fanno il giro non passando di lì. Eppure ad aprile, le scale del “salotto buono“ erano state ripulite da alcuni ragazzi mormoni. Sulle loro casacche, una targhetta con scritto “Mormon helping hands”, ovvero “mani che aiutano”.

http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2013/08/31/news/liti-e-degrado-piazza-in-balia-delle-gang-1.7662980

Agrigento: viale della Vittoria “sequestrato” dagli abusivi

Segnalazione: Il viale della Vittoria di Agrigento, salotto della città, famoso per la sua splendida posizione che domina tutta la Valle dei Templi, costruito durante il ventennio fascista, vanto degli agrigentini e meta prediletta della sua fiera gioventù, è stato trasformato dai MIGRANTI in un mercato senza regole e pieno di degrado, con cartoni e stracci posizionati ovunque e dove imperversa una sola regola: TOTALE EVASIONE FISCALE!

Nome: Francesco

Treviso, immigrati irrompono in casa di pensionati: “Dateci l’oro o vi ammazziamo”

TREVISO, 24/03/2013 – Terrore venerdì sera intorno in via Boscalto, a Resana. Un gruppo di immigrati dell’Est Europa  ho sfondato la porta sul retro di un’abitazione, facendo irruzione nel salotto armati di cacciavite. Francesco Caon, 67 anni, e la moglie Giuseppina Furlan, 64, erano fra cucina e salotto: i due migranti hanno puntato il cacciavite alla gola dell’uomo, chiedendo «l’oro».

Francesco Caon e Giuseppina Furlan, venti minuti di terrore nelle mani dei "migranti"

Volevano che i due poveri pensionati italiani  aprissero la cassaforte e consegnassero loro i preziosi. Ma in casa non vi era nessuna cassaforte. Gli stranieri, dell’Est Europa, forse romeni, erano a volto scoperto e hanno puntato il cacciavite alla gola, poi al ventre, infine alla tempia di Caon, rimasto ferito. Alla fine, i due rapinatori si sono «accontentati» dei contanti nel portafoglio, circa 600 euro, probabilmente la misera pensione appena elargita da uno Stato miserevole che ha ridotto gli anziani italiani a dei poveracci in balia della violenza “migrante”. Si sono presi anche le due fedi d’oro che Giuseppina indossava: la sua e quella della mamma, morta da poco. Che tristezza.Per guadagnare tempo, prima di andarsene gli immigrati hanno legato alla coppia le mani dietro la schiena con i cavi scart della televisione. È stato il marito a liberarsi per primo e a dare l’allarme al 112. «Immediatamente abbiamo cinturato l’intera zona, fino a ridosso di Treviso – spiega il colonnello Gianfranco Lusito, comandante provinciale dei carabinieri – riuscendo a intercettarli». I due immigrati sono fuggiti a bordo di un grosso Suv nero e le pattuglie del Radiomobile di Treviso sono riuscite a individuarlo. «Ne è nato un inseguimento a folle velocità – prosegue Lusito – finché i rapinatori non sono usciti di strada schiantandosi contro un palo». La corsa è terminata tra Zero Branco e Mogliano. Probabilmente feriti, sono scesi dall’auto scappando tra i campi. Nell’Audi Q7, rubata a Spinea, diversi attrezzi da scasso, una pistola e un fucile, anch’esso provento di un furto messo a segno in un’abitazione di Piombino Dese una settimana fa. Potrebbero già averle usate per compiere altri raid. I Caon se l’aspettavano la visita dei banditi, che giovedì sera avrebbero già tentato di entrare in casa, desistendo perché all’interno, oltre ai due pensionati, c’erano anche altri familiari. Lo dimostrano le impronte lasciate sul terrazzino. Testimoni li hanno poi visti scappare in strada, lanciare dei sassi contro i cani dei vicini, che abbaiavano furiosamente, e salire su un’auto a bordo della quale hanno lasciato la zona. La sera dopo il colpo: venti minuti di assoluto terrore per marito e moglie, rimasti profondamente scossi dall’aggressione. Tutti crimini che hanno dei mandanti politici ben precisi.

http://gazzettino.it/nordest/treviso/rapina_a_resana_cacciavite_alla_gola_delle_vittime_vi_ammazziamo/notizie/260492.shtml


 

Bergamo: immigrato stupra ragazza incinta

Un'altra vittima dell'integrazione

Un’aggressione brutale in strada da parte di uno sconosciuto, uno stupro nel cuore della città, nel salotto di Borgo Santa Caterina, ai danni di una ragazza bergamasca di 24 anni che stava raggiungendo la sua auto parcheggiata, dopo una serata trascorsa al bar con le amiche. È successo nella notte tra giovedì e venerdì scorso, ma la notizia è trapelata soltanto mercoledì 9 gennaio.

Le indagini della squadra mobile della polizia, però, procedono a ritmo serrato e queste sembrano essere ore decisive. Secondo indiscrezioni, infatti, ci sarebbero già dei sospettati, attorno ai quali si starebbe stringendo il cerchio degli investigatori. Giovedì sera la ragazza, residente in un paese della media pianura bergamasca (che omettiamo a tutela della vittima) aveva trascorso la serata nei locali della vivace zona di Borgo Santa Caterina. In particolare, insieme a due amiche, era stata al Bar Divina, che si trova nel primo tratto della via, verso piazzale Oberdan. Il locale chiude alle 2.

Dopo quell’ora, la ragazza ha salutato le amiche e si è avviata a piedi verso la sua auto, che aveva parcheggiato in una strada laterale. Dopo aver svoltato l’angolo, ha imboccato via Alberico da Rosciate, in direzione della questura. A un certo punto è stata affiancata da un’auto, un’utilitaria bianca. Al volante c’era un uomo, a lei sconosciuto, che ha abbassato il finestrino: «Serve un passaggio?», le ha detto. Lei ha rifiutato e ha cercato di tirar dritto per la sua strada. Ma a un certo punto si è sentita afferrare. L’individuo era sceso dalla macchina e le era piombato addosso, all’altezza del parcheggino che si trova proprio di fronte all’ingresso del liceo scientifico Mascheroni. Proprio nel parcheggio si è consumata la violenza.

Dopo averle messo una mano sulla bocca per impedirle di gridare, lo sconosciuto ha trascinato la sua vittima fra le auto in sosta. Poi l’ha sbattuta sul cofano di una macchina parcheggiata, le ha sollevato gli indumenti e strappato le calze. Poi sono cominciati i palpeggiamenti e la violenza.

Nonostante il parcheggio sia attorniato da palazzi abitati, nessuno sembra aver sentito nulla. A un certo punto, forse disturbato dal passaggio di qualcuno, il violentatore ha mollato la sua preda ed è scappato. La ventiquattrenne a quel punto ha chiamato le due amiche, che poco prima aveva salutato al termine della serata al bar. Le ragazze l’hanno raggiunta, trovandola in stato confusionale, in preda a un forte choc. Loro hanno dato l’allarme e, in breve, sul posto sono intervenute un’ambulanza del 118 e le pattuglie della squadra volante della questura (che peraltro dista dal luogo dello stupro solo poche centinaia di metri). La ragazza è stata portata all’ospedale, dove è stata sottoposta alle visite del caso. Non ha riportato ferite gravi, ma lo choc per quanto accadutole è stato molto forte.

Le indagini della squadra mobile sono scattate subito, grazie alle prime sommarie indicazioni fornite dalla vittima. In particolare riguardo all’auto (un’utilitaria bianca) e alla descrizione fisica del violentatore. L’uomo è stato indicato dalla ragazza come giovane, straniero, anche se parlava l’italiano. Non ha usato armi, ma soltanto la forza fisica. Gli inquirenti al momento sembrano puntare molto sui filmati che hanno acquisito da alcune telecamere presenti nella zona di via Borgo Santa Caterina. I video, stando a indiscrezioni, avrebbero già fornito alcune indicazioni preziose.

http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/341820_giovane_violentata_in_s._caterina_c_una_pista__caccia_allautore/