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Colognola: la lotta di un Sindaco contro i campi nomadi

Verona, campo nomadi abusivo sgomberato in Zai: “Gente esasperata”

Cartelli e avvisi: nessuno ci bada. Il regolamento approvato in Comune impone regole più severe per la sosta di caravan e camper. Sette carovane allontanate dal territorio per circa una trentina di persone. I vigili: “Segnalazioni continue”“

Un appuntamento ricorrente. Li fanno sgomberare ma dopo qualche giorno sono ancora lì, sempre più numerosi. Al Comando della polizia municipale di Colognola ai Colli le telefonate di cittadini e lavoratori per segnalare l’accampamento abusivo di carovane di nomadi sono sempre più frequenti. L’ultimo caso si è registrato mercoledì pomeriggio. Sempre in viale del Lavoro, sulle piazzole della Zai. Gli agenti sono intervenuti verso le cinque del pomeriggio per far rispettare quel regolamento di polizia urbana approvato in Comune un mese fa. “L’articolo 23 – spiega Graziano Lovato, comandante della Muncipale – prevede il divieto di sosta finalizzata al campeggio su tutto il territorio. Abbiamo esposto anche i cartelli. Da tempo i nostri interventi si sono concentrati in Zai. La gente appare esasperata dal ‘pericolo sociale’ che porrebbe derivare”.

Sul posto i quattro agenti si sono trovati davanti un campo nomadi ex-novo di una decina tra camper e carovane. Una trentina di ‘nomadi’, in questo caso. Sarebbe la terza volta che si accampano in Zai negli ultimi mesi. Le operazioni di sgombero non sono state, tuttavia, tra le più semplici. “Inizialmente – spiega Lovato – ci hanno assicurato che sarebbero ripartiti entro sera causa guasti ai veicoli, ma la mattina dopo erano ancora lì. Ci siamo sentiti presi in giro. Allora in maniera più decisa abbiamo riferito ai presenti che si cambiava registro e che a momenti sarebbero arrivati cinque carri attrezzi pronti a sollevare l’intero accampamento”. A fornire supporto giovedì mattina, sono arrivate anche due pattuglie dei carabinieri di San Bonifacio. L’intera area è stata sgomberata alle 10.

 

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Bergamo assediata da ‘mendicanti’

Nel corso della mattinata di venerdì 13 settembre agenti della questura e della polizia locale di Bergamo hanno effettuato un servizio di controllo del territorio espressamente mirato a contrastare l’accattonaggio, dopo alcune segnalazioni di un aumento del fenomeno, nelle ultime settimane. «È stato notato un aumento di persone che ai semafori chiedono l’elemosina – spiega il questore, Dino Finolli – per questo siamo intervenuti, non tanto per reprimere, ma più che altro per dare a queste persone un segnale della nostra presenza sul territorio e scoraggiare così il fenomeno». Due pattuglie della polizia di stato e una dei vigili sono intervenute fra le 9,30 e mezzoggiorno in alcune zone dove era stata segnalata presenza di mendicanti: piazzale Marconi e la zona della stazione, Porta Nuova, via San Giorgio, via Autostrada e Sant’Agostino.

Sono stati stilati quattro verbali ad altrettanti mendicanti, sanzionati con una multa da 100 euro, per violazione del regolamento comunale di polizia urbana. Nessuno è stato denunciato. Il regolamento all’articolo 2, comma 3, lettera d) del regolamento di polizia urbana, datato 2012, sanziona il cosiddetto accattonaggio molesto. Il testo vieta di «avere atteggiamenti e comportamenti pericolosi o molesti nei confronti di altri soggetti, nelle strade ed aree pubbliche o ad uso pubblico, recando intralcio o pericolo al flusso pedonale o veicolare, quali sdraiarsi, sedersi, inginocchiarsi per terra sul marciapiede o avvicinarsi ai veicoli in circolazione vendendo merci o offrendo servizi di lavaggio di vetri o di altre parti, ovvero causando molestie alle persone mediante richieste di denaro o offerte di oggetti effettuate in modo insistente». Secondo le leggi regionali, inoltre, è vietato «esibire, durante la pratica dell’accattonaggio, cuccioli, animali sofferenti per le condizioni ambientali in cui sono esposti, o comunque animali detenuti in modo tale da suscitare l’altrui pietà».

I mendicanti multati sarebbero tutti provenienti dall’Europa dell’Est, specialmente dalla Romania. Non sarebbero stati riscontrati episodi di minori utilizzati per la questua, come invece accaduto in passato, o elementi che possano far pensare a un racket dei questuanti. Il tema è comunque di stretta attualità: giovedì quattro persone sono state arrestate perché, secondo le accuse, costringevano un pensionato di Boccaleone a mendicare fuori dai supermercati.

http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/393814_accattonaggio_agli_incroci_in_quattro_multati_per_100_euro/

Zingara al semaforo:in poche ore 550€

Varese – Chiedeva l’elemosina all’incrocio con semaforo tra viale Aguggiari e via Fiume. Una pattuglia della polizia locale l’ha colta in flagrante. Gli agenti le hanno quindi chiesto di mostrare tutto il denaro che aveva con sè. La questuante, rom di nazionalità romena, ha tirato fuori 550 euro. Immaginabile lo stupore dei vigili che sia aspettavano solo una manciata di spiccioli.
I 550 euro erano così assortiti: 190 in monetine, 360 in banconote.
Gli agenti hanno applicato il regolamento di polizia urbana: confisca del denaro ritenuto frutto dell’attività di questuante e multa di 100 euro. Sono state quindi sequestrate le monete (190 euro) e non le banconote perché difficile provare che quest’ultime fossero generose elemosine al semaforo. Anche se, come spiega l’assessore alla sicurezza, Carlo Piatti, resta il sospetto che la donna facesse da “cassaforte” per il denaro racimolato da altri questuanti e già cambiato, da spiccioli in bigliettoni, presso commercianti.
«Possiamo comunque dire che la somma di cui era in possesso non fa pensare ad una povera e bisognosa di elemosina per comprarsi il pane» commenta l’esponente della giunta che rilancia quindi, per l’ennesima volta, l’appello ai varesini: «I soldi dati ai questuanti finanziano il racket che sfrutta queste persone mandandole ai semafori. Sono soldi che vengono reinvestiti dalle organizzazioni criminali in attività illecite. Per questi motivi, invitiamo i cittadini a non dare denaro ai questuanti. Non è un’opera di bene come si crede».
L’assessore conferma che i controlli da parte della polizia locale sono quotidiani. Le pattuglie fanno almeno un giro, ogni giorno, a tutti gli incroci dove si piazzano i questuanti. In largo Flaiano, la zona dove ci sono a volte contemporaneamente tre mendicanti, l’intervento dei vigili avviene più volte nell’arco della stessa giornata. «Ma questo non basta – spiega l’assessore Piatti -. I questuanti torneranno sempre finché ci sarà chi dà l’elemosina».
I questuanti sono prevalentemente nomadi di nazionalità romena, quindi cittadini comunitari, come quelli che arrivano a Varese facendo i pendolari dai campi rom del milanese. Negli ultimi giorni, oltre alla donna con i 550 euro, ne sono stati multati sei in città.

http://www.prealpina.it/notizie/varese/2013/9/12/carita-in-tasca-550-euro/2467806/55/