Venezia 27 dicembre 2013 – Al posto sbagliato nel momento sbagliato. Proprio quando un 40enne albanese stava perdendo tutti i propri soldi alle macchinette, con l’alcol che stava amplificando il suo nervosismo. Uno sguardo e la furia dell’uomo dal videopoker si è spostata su un altro obiettivo: un 52enne di Motta di Livenza che alle 21 del giorno di Santo Stefano era entrato in un bar di Annone Veneto semplicemente con l’intenzione di bere un caffé.
Ne è uscito sanguinante, con un taglio lieve al collo causato da un coltellino multiuso. Il 40enne, infatti, operaio residente poco distante, in un amen si è alzato dalla postazione di gioco iniziando a minacciare il proprio interlocutore di “tagliargli la gola”. Nel mentre proferiva queste parole poco rassicuranti, l’aggressore ha estratto il coltellino da una tasca dei pantaloni appoggiandolo al collo del malcapitato, che nel tentare di divincolarsi da una situazione che diventava col passare dei minuti sempre più pericolosa veniva ferito in modo superficiale.
L’uomo è stato subito soccorso per poi essere accompagnato all’ospedale di San Donà, da cui poco più tardi è stato dimesso con una prognosi di una decina di giorni. I carabinieri della compagnia della città del Lemene sono quindi intervenuti nel locale pubblico, individuando e denunciando per porto abusivo d’arma e lesioni l’aggressore. Il 40enne, infatti, era stato bloccato da un gruppetto di amici in modo che non potesse peggiorare la propria posizione. Mentre quest’ultimo continuava a minacciare l’incolpevole 53enne. A un certo punto poi l’aggressore ha preso il coltello e ha iniziato a ferirsi all’addome, forse preda della disperazione. Portato all’ospedale, ne avrà per circa un mese.
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