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Sfigurata con l’acido: caccia a tre Albanesi

L’indagine sull’aggressione a Lucia Annibali, trentacinquenne avvocato pesarese, alla quale uno sconosciuto le ha deturpato il volto, gettandole addosso acido solforico, va avanti senza sosta. La procura è convinta delle proprie ragioni: Luca Varani, collega e coetaneo della vittima, sarebbe il mandante. Oggi, intanto, il gip ha stabilito che l’indagato resterà in carcere. Sul fronte delle indagini, gli inquirenti sono a caccia dell’autore materiale dell’aggressione e dei suoi eventuali complici. Si continua a passare al setaccio ogni ipotesi, ma sembra sempre più prendere corpo la pista di tre albanesi.

LE MOTIVAZIONI DEL FERMO
Sostanzialmente tre le motivazioni alla base della decisione del gip, che ha convalidato il fermo per lesioni volontarie gravissime ai danni di Lucia Annibali e firmato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Secondo quanto si apprende, sarebbero: le testimonianze dei vicini di casa della vittima, il pericolo di inquinamento delle prove e la possibilità che l’avvocato pesarese possa fuggire all’estero. Nelle circa venti pagine dell’ordinanza, il gip Lorena Mussoni ripercorre le risultanze dell’istruttoria e, a sostegno della negazione della libertà, fa anche un riferimento diretto alla ferita sul dorso della mano destra di Varani, oggetto ieri di incidente probatorio. Tutti «elementi di prova convergenti», come l’informativa del marzo scorso, raccolta dalla polizia, che riferiva di un professionista in procinto di preparare un agguato a una donna.

LA PISTA DEGLI INQUIRENTI
La pista al momento più accreditata parte da un cittadino albanese che, nelle scorse settimane, ad un controllo di polizia, ferì involontariamente un agente con dell’acido. Da qualche giorno, le condizioni del poliziotto sono peggiorate, tanto che l’albanese è stato inserito in una lista di ricercati. Al momento è irreperibile, così come altri due suoi connazionali, anche loro con ogni probabilità clandestini che, secondo gli investigatori, potrebbero avere un ruolo più diretto nell’aggressione della donna. Una terza persona, che al momento avrebbe invece solo un ruolo marginale nella vicenda è stata intanto ascoltata. Sarebbe un pescatore che però, all’ora dell’aggressione, avrebbe riferito di essere in mare aperto.

LA FERITA SULLA MANO
La prossima settimana, gli inquirenti avranno qualche informazione “tecnica” in più. I periti del pubblico ministero, che ieri hanno lavorato sulla ferita presente sul dorso della mano destra di Varani, potrebbero fornire le prime indicazioni per capire se si tratta di una ferita conseguente alla corrosione da acido o, come sostiene Varani, di una semplice scottatura dovuta a una caffettiera bollente. I carabinieri attendono poi dai medici del centro grandi ustionati dell’ospedale di Parma il permesso per poter parlare con Lucia Annibali.

http://www.lastampa.it/2013/04/20/italia/cronache/avvocatessa-aggredita-con-l-acido-tre-albanesi-nel-mirino-degli-inquirenti-KBg5jjUGBf4uxbcQ2Q6KeM/pagina.html

Sono risorse gli immigrati. Risorse per la delinquenza, manodopera low-cost per lavori sporchi.

Immigrato ghanese getta nel panico un paese

Brescia, 18/04/2013 – Alla vista di una pattuglia dei carabinieri, accelera e incomincia una rocambolesca fuga per le vie del paese. E’ successo ieri a Dello, paese della Bassa, protagonista un cittadino ghanese di 44 anni, residente ad Azzano Mella. Al volante di una malconcia Bmw 320, per fuggire da una pattuglia del Radiomobile di Verolanuova, incrociata all’altezza della rotonda per Quinzanello, il 44enne ha iniziato a dare di gas passando un semaforo rosso dietro l’altro, mettendo in serio pericolo l’incolumità degli altri automobilisti. L’inseguimento si è concluso con una colluttazione con gli agenti, dopo che l’uomo – abbandonata l’auto – aveva iniziato a scappare a piedi per poi infilarsi in una corte senza vie d’uscita. Dalle analisi è risultato essere sotto l’influenza di sostanze alcoliche. Sono in corso le indagini per capire se il veicolo – senza assicurazione – sia stato rubato.

http://www.bresciatoday.it/cronaca/dello-fuga-macchina-carabinieri-arrestato-ghanese.html

 

Migranti: serbo accoltella pregiudicato polacco

Roma, 09/04/2013 – Versa in pericolo di vita allospedale Sandro Pertini un 33enne raggiunto ieri sera da una coltellata nella zona di Ponte Mammolo. Secondo una prima ricostruzione, in preda all’alcol e a seguito di una lite per futili motivi, la vittima, un cittadino polacco pregiudicato, è stata raggiunto da una coltellata scagliata di un serbo di 62 anni, trovato e arrestato poco dopo dalle forze dell’ordine per tentato omicidio. Il tentato omicidio è accaduto nel campo profughi di via delle Messi d’oro. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione Tiburtino Terzo e del nucleo operativo di Montesacro. I militari hanno arrestato il 62enne, con precedenti, per tentato omicidio. Il 33enne, ferito all’addome, è stato ricoverato in prognosi riservata all’ospedale Pertini. Sottoposto a un intervento chirurgico, versa in pericolo di vita.

http://www.romatoday.it/cronaca/accoltellamento-ponte-mammolo-via-messi-d-oro.html

 

Perugia sotto assedio: accoltellato 16enne, aggredita donna, rissa tra immigrati

Sono i "nuovi italiani" della Boldrini

Un ragazzino di 16 anni è stato aggredito con un coltello e rapinato della collanina d’oro che portava al collo. Mentre si trovava in piazza Partigiani intorno alle 17 è stato avvicinato da un extracomunitario che gli ha chiesto di consegnargli la sua catenina d’oro che portava al collo. Il giovane invece se l’è messa in tasca. A quel punto il suo aggressore, sembrerebbe arrivato insieme ad un gruppetto di altri ragazzi, gli ha puntato il coltello alla gola.

Ferito al collo Il ragazzino è rimasto lievemente ferito per la pressione esercitata dalla punta del coltello sulla gola e dopo l’intervento dei carabinieri è stato portato in ospedale. Al pronto soccorso gli è stata fatta un prognosi di dieci giorni. Sul posto sono intervenuti i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Perugia.

Altro accoltellamento Sempre nel corso del primo pomeriggio un’altra aggressione in cui sono spuntati fuori dei coltelli si è verificata nella zona in cui lunedì notte è stato ucciso Alessandro Polizzi, non lontano da via Ricci. Si tratta di una lite tra extracomunitari, in cui uno di loro è stato colpito all’addome da un coltello. L’uomo, portato in ospedale non sarebbe in pericolo di vita. Sul posto è intervenuta la squadra volante della questura.

http://www.umbria24.it/perugia-minaccia-la-ex-e-la-rapina-nel-suo-locale-arrestato-38enne/160695.html

http://www.umbria24.it/perugia-16enne-rapinato-e-minacciato-con-un-coltello-alla-gola-da-uno-straniero/160793.html

Torino: incendio in campo nomadi, 40 evacuati – TorinoFree.it

Torino: incendio in campo nomadi, 40 evacuati
TorinoFree.it
E' divampato tra le strutture del campo nomadi di lungo Stura Lazio, a Torino, attorno alle 13:45, un incendio di vaste proporzioni all'interno del campo nomadi. Sul poto sono intervenuti i Vigili del Fuoco e le ambulanze del 118. Il pericolo
Torino, incendio al campo rom di lungo Stura Lazio: nessun feritoPerò Torino
Incendio in lungo Stura Lazio: a fuoco alcune baracche del campo TorinoToday

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Violenze etniche: banda di Marocchini aggredisce ragazzi italiani a sprangate

A gente come questa il Pd vuole svendere la cittadinanza

Si è temuto il peggio, nella notte tra venerdì 22 e sabato 23 marzo nel centro di Castano Primo, quando un giovane del posto è rimasto ferito al termine di una violenta aggressione.
Mancavano pochi minuti alle ore 2 quando è stato lanciato l’allarme al 118. Secondo una prima, sommaria ricostruzione, sembra che un gruppo di amici di Castano, tutti poco più che ventenni, al termine di una serata in compagnia è stato aggredito da tre giovani marocchini che, come riferito dai testimoni, apparivano chiaramente in preda a un’ebbrezza fuori norma.
In breve tra i due gruppi sono volate parole forti e insulti per motivi futili, ma sembrava che il tutto fosse destinato a concludersi senza veri incidenti: i tre marocchini si allontanavano e i giovani italiani si apprestavano a farlo a loro volta quando in piazza sono riapparsi i nordafricani, uno dei quali imbracciava una spranga. E immediatamente ha iniziato a utilizzarla per colpire con violenza i “rivali”.
Una “spedizione punitiva” durata pochi secondi, dopo di che i tre sono fuggiti, lasciando a terra uno dei ragazzi colpiti.
In breve, nella piazza è arrivata un’ambulanza della Croce Azzurra di Buscate, intervenuta in “codice rosso” per un ragazzo di 24 anni le cui condizioni sembravano gravi a causa del trauma cranico che presentava. Trasportato all’ospedale di Busto Arsizio, è stato fortunatamente presto dichiarato fuori pericolo.

Immigrati al volante, pericolo costante: Zingaro in mercedes fa una strage

Due persone sono morte sul colpo quando la macchina, che era guidata da uno straniero, è finita fuori strada sfondando un guardrail con il conducente ancora all’interno. Tre i feriti in gravi condizioni. L’incidente è avvenuto intorno alle 22.30 di giovedì, forse a causa dell’alta velocità.

Almeno quattro delle persone a bordo erano di nazionalità rumena. Tra i tre feriti, due dei quali gravissimi, un ragazzo di 15 anni. Le vittime sono due Zingari di 22 e 26 anni: un cittadino “italiano” e un cittadino romeno, il proprietario della Mercedes, Majkon Nikolic, e Antonio Leonetti. Gli agenti stanno tentando di capire se Leonetti era a bordo dell’auto oppure era a piedi in strada ed è stato investito.

L'auto finita fuori strada

Prima di salire a bordo della Mercedes e dello schianto, in serata il gruppo di amici romeni aveva cenato in una pizzeria non lontana dal luogo del drammatico incidente. Dopo pochi minuti l’auto, che viaggiava ad alta velocità, ha sbattuto contro il guardrail ed è finita in un fossato. Marius Ovidiu Andriescu e Marius Avra, di 24 e 27 anni, sono stati trasportati in gravissime condizioni agli ospedali di Tor Vergata e Villa Irma. Il più piccolo, il quindicenne Stevan Nikolic, fratello di Majkon, è in condizioni meno gravi ed è ricoverato nell’ospedale di Palestrina.

SBALZATI DALL’AUTO – Inizialmente si era diffusa la notizia che l’auto aveva investito quattro pedoni, ma i vigili del fuoco – che hanno ricostruito la dinamica dell’incidente – l’hanno smentita. Sia le tre vittime, sia i feriti sarebbero passeggeri, quasi tutti sbalzati all’esterno dell’auto finita fuori strada. Ad allertare la polizia sono stati alcuni passanti, che hanno fermato una volante in strada. Sul posto, oltre agli agenti della Polizia stradale, sono giunti anche il 118 e i Vigili del fuoco.

http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/13_febbraio_7/roma-pedoni-investiti-2113901978231.shtml

Cinese consegnava a Ristoranti cinesi surgelati a “temperatura ambiente”

Genova. Durante normali controlli di routine, la polizia stradale di Sampierdarena ha fermato un uomo di nazionalità cinese di 35 anni che con il suo furgone trasporava cibi freschi ai ristoranti della città. A riscontri più approfonditi, però, la realtà è apparsa diversa.

Dong Ping, questo il nome dell’autista, veniva invitato in caserma per un controllo più approfondito. Le norme sanitarie prevedono per i surgelati una temperatura di trasporto di -18° mentre per i prodotti freschi la conservazione in quei frangenti deve avvenire a 0°. Sul furgone i prodotti surgelati si attestavano sui -4° mentre i formaggi freschi tali non erano più visti i 19° che evidenziavano.

Il pericolo in questi casi è che una volta giunti a destinazione gli alimenti siano riportati alla giusta temperatura, con conseguenze gravemente deleterie per chi li mangia. Accertata la situazione gli uomini dell’Ispettore Rappa chiamavano gli Ufficiali sanitari della ASL 3 genovese che senza indugi sequestravano tutta la merce per ovvi motivi sanitari di salute pubblica. La multa comminata a Dong Ping è stata di 1.000 euro.

Link Articolo: http://www.genova24.it/2013/02/portava-ai-ristoranti-cibi-freschi-in-frigoriferi-inadeguati-1-000-euro-di-multa-46365/

Perugia, pestato a sangue da due immigrati per via di una precedenza

Noi siamo la Resistenza

Una manovra un po’ azzardata o forse un sorpasso in pieno centro a Città di Castello sono alla base di una violente aggressione a danno di un 46enne del posto da parte di due uomini dell’Est Europa in compagnia di una donna nella loro vettura Golf. Gli stranieri hanno affiancato l’italiano e lo hanno costretto a fermarsi e a uscire dall’abitacolo. A quel punto è scattata l’aggressione vile due contro uno. I due giovani stranieri, di 25 e 22 anni, hanno brutalmente aggredito il 46enne con schiaffi e pugni. A nulla sono valsi i tentativi della loro amica di farli desistere. A forza di ricevere colpi l’uomo è caduto a terra sbattendo violentemente il capo sull’asfalto perdendo i sensi. Solo a questo punto, resisi conto della gravità della situazione, gli aggressori si sono dati alla fuga lasciando il poveretto esanime in terra. Fortunatamente all’episodio hanno assistito due persone,una delle quali è riuscita a vedere il numero di targa della GOLF ed a chiamare i soccorsi. Sul posto sono giunte un’ambulanza del 118 ed alcune pattuglie di Carabinieri. Al Pronto Soccorso di Città di Castello sono state riscontrate alcune fratture al volto e, cosa più preoccupante, una frattura della base cranica. Il 46enne è quindi stato trasferito presso l’Ospedale di Perugia, ove è stato ricoverato con una prognosi di 45 giorni. Fortunatamente non è in pericolo di vita. Grazie alle testimonianze raccolte i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Città di Castello in breve tempo sono riusciti a rintracciare e bloccare il conducente della GOLF e anche il suo complice, entrambi residenti a Città di Castello. Sono stati arrestati con l’accusa di lesioni gravi e tradotti presso il Carcere di Perugia a disposizione dell’Autorità.

http://www.perugiatoday.it/cronaca/citta-di-castello-stranieri-picchiano-uomo.html

 

Stupratore kosovaro ai domiciliari, il governo Monti applaude


Se fosse in vigore la legge targata Pd, questo crimine sarebbe stato commesso da "italiani"

Il ministro della Giustizia, la montiana Severino, difende la scelta della procura di non tenere in galere lo stupratore della 24enne incinta.

“Comprendo le tensioni perchè il caso è terribile, orrendo, aggravato ancor di più dallo stato di gravidanza della giovane vittima – ha spiegato la Guardasigilli – allo stesso tempo bisogna ricordare che il nostro codice prevede da sempre che si possa attendere la sentenza in carcere o ai arresti domiciliari, è una scelta tecnica del giudice”.

Appunto, una scelta che poteva e non poteva prendere, e che ha vergognosamente preso.

“Abbiamo applicato le norme del Codice di procedura penale”, ha spiegato nei giorni scorsi il procuratore Francesco Dettori facendo presente che le linee del Codice di procedura penale impongono certe linee di comportamento “Sono linee di operatività imprescindibili – ha continuato – bisogna capire che il pm non è un accusatore puro e semplice, ma è anche il tutore della legalità. Il Codice va utilizzato come si deve, non possiamo essere asserviti alle reazioni più o meno razionali dell’opinione pubblica. Nemmeno noi magistrati possiamo essere al di sopra della legge”, bizzarro, da parte di magistrati che interpretano sempre la legge a modo loro per favorire delinquenti e immigrati.

E’ vero che la Consulta – vergognosamente – un paio di anni fa giudicò incostituzionale la legge Maroni che imponeva il carcere per tutti gli stupratori, ma il Pm, se pensa vi sia pericolo di fuga o di inquinamento prove – e sappiamo come lasca sia l’interpretazione di queste eventualità – può decidere per il carcere. Il Pm non l’ha fatto, inutile cerchi scuse. La responsabilità è sua, sig. Francesco Dettori.

Nel frattempo il legale di Romaj è pronto – come da noi anticipato ieri notte – a chiedere il cambio di domicilio dopo che sabato sera, sotto la casa dell’immigrato kosovaro, si era raccolto un gruppo di duecento persone infuriate che avevano giustamente lanciato fumogeni, bottiglie e altri oggetti contro l’abitazione.