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Famiglie migranti: pestata dai parenti perchè si veste all’occidentale

Genova 06 gennaio 2014 – Picchiata dal papà e dallo zio, punita per non volersi adeguare agli usi tradizionali della cultura di origine. Una ragazza dello Sri Lanka, appena maggiorenne, è finita al pronto soccorso dell’ospedale San Martino. I medici di turno le avrebbero riscontrato lividi ed ematomi in diverse parti del corpo e l’hanno ricoverata nel reparto di Osservazione Breve. Anche perché la giovane ha detto di non voler più tornare a casa ed ha chiesto di essere protetta. Avrebbe raccontato di essere picchiata proprio perchè si è avvicinata ai costumi europei. Non è la prima volta che lei finisce all’ospedale. Era già accaduto negli scorsi mesi e secondo quanto riferiscono fonti ospedaliere sempre per le stesse ragioni. Tant’è che, oltre ad essere informata la polizia e la Procura della Repubblica, sono stati attivati i servizi sociali e le assistenti hanno cercato una sistemazione presso una casa protetta. E il pensiero corre alla tragica fine di Hina Saleem, la ragazza pakistana uccisa a Brescia nel 2006 dai parenti come punizione per non volersi adeguare agli usi tradizionali della cultura d’origine.

http://genova.repubblica.it/cronaca/2014/01/06/news/75274651-75274651/

 

Fa l’elemosina a immigrato: aggredito, pestato e derubato

TREVISO – La sua generosità gli è costata cara. Pasquale Bianco, 86 anni, ha fatto l’elemosina ad un mendicante e questo, anziché ringraziarlo per il gesto altruista, gli ha sferrato un pugno in faccia e l’ha fatto cadere a terra.
Si è preso il portafogli ed è scappato via, lasciandolo a terra dolorante, con contusioni in varie parti del corpo ed un femore rotto, che si sa, a quell’età, può portare a conseguenze gravissime. I fatti si sono verificati ieri, verso le 18,30, in via Castelmenardo, in centro storico a Treviso.

Consigliere giunta Manildo

Consigliere giunta Manildo

Bianco, ex agente del Fisco in pensione residente in via Dell’Oro, era uscito da poco di casa a piedi quando è stato avvicinato dallo sconosciuto, un uomo che stando ai primi riscontri dei carabinieri sembrerebbe essere uno straniero sulla cinquantina.
«Dammi qualcosa…», gli ha detto. A quel punto Bianco ha estratto il portafogli ed ha fatto il gesto di dare qualcosa al mendicante.
Quest’ultimo ha reagito prendendolo a botte, l’ha fatto cadere a terra e poi gli ha sottratto il portafogli, contenente all’incirca cento euro. Un’azione violenta durata pochi istanti. L’anziano è rimasto a terra dolorante e sotto choc.

La prima persona a prestargli soccorso è stata una donna straniera, che ha chiamato il 118. Pasquale Bianco è stato quindi trasportato in pronto soccorso al Ca’ Foncello di Treviso, dove tuttora si trova ricoverato. A preoccupare in modo particolare i famigliari è la frattura al femore.
Ora è caccia al rapinatore, che è riuscito a volatilizzarsi in pochi istanti facendo perdere le proprie tracce.
Sull’accaduto stanno indagando i carabinieri.

http://www.oggitreviso.it/fa-l%E2%80%99elemosina-anziano-pestato-dal-medicante-70515

Calci e pungi alla coinquilina, doveva pagare tutte le bollette

La ragazza più giovane, in lacrime, ha raccontato ai Carabinieri che la sua coinquilina 35enne e l’amico coetaneo, per estorcerle i soldi necessari al pagamento di bollette arretrate, l’avevano aggredita a calci e pugni in casa.

Roma, 18 settembre 2013 – Calci, pugni e minacce di morte alla coinquilina connazionale per farsi consegnare i soldi necessari al pagamento delle bollette, per questi motivi un uomo e una donna nigeriani sono stati arrestati dai Carabinieri della Stazione Roma Tor Tre Teste: dovranno rispondere di tentata estorsione in concorso e lesioni. I fatti si sono svolti questa notte in via del Picchio: una pattuglia di Carabinieri, transitando in strada durante uno dei quotidiani servizi di controllo del territorio, ha visto spuntare i tre nigeriani che si rincorrevano furiosamente sul marciapiede.

La ragazza più giovane, in lacrime, ha raccontato ai Carabinieri che la sua coinquilina 35enne e l’amico coetaneo, per estorcerle i soldi necessari al pagamento di bollette arretrate, l’avevano aggredita a calci e pugni in casa. Poi c’è stata la fuga disperata in strada e il provvidenziale incontro con i militari. Gli aguzzini, interpellati sulle dichiarazioni rese dalla connazionale, hanno fornito delle versioni improbabili e discordanti dei fatti, motivo per cui nei loro confronti è scattato l’arresto. La vittima, trasportata al policlinico Casilino, è stata medicata e dimessa con 10 giorni di prognosi a causa di alcune ferite e contusioni al volto e su altre parti del corpo riportate nell’aggressione. Gli arrestati, invece, sono stati trattenuti in caserma in attesa di essere sottoposti al rito direttissimo che si terrà in mattinata.

http://www.meridiananotizie.it/2013/09/cronaca/calci-e-pungi-alla-coinquilina-doveva-pagare-le-bollette/

Gay si appartano con marocchino: banda di immigrati li pesta a sangue

RESANA – Pestati e rapinati da un gruppo di giovani stranieri dopo che si erano appartatati. Si tratta di due omosessuali di 43 anni, entrambi trevigiani.
I due erano stati attirati da uno dei componenti del gruppo, un 17enne marocchino, che li aveva invitati ad appartarsi con lui.
 
Una volta arrivati in un punto isolato nella campagna di Resana, i due omosessuali sono stati colti di sorpresa dagli amici del 17enne marocchino, che li stavano aspettando nascosti tra gli arbusti.
I due quarantenni sono stati investiti da un’ondata di calci, pugni e bastonate restando feriti in modo serio, e poi sono stati rapinati del cellulare, del portafogli e della chiavi della macchina.
 
Dopo il pestaggio i due, che avevano riportato ferite e contusioni in varie parti del corpo, sono andati in pronto soccorso per essere medicati (poi dimessi con prognosi di 15 giorni). In seguito hanno sporto denuncia ai carabinieri, che hanno fatto scattare le indagini.
I fatti si erano consumati a luglio, i carabinieri hanno reso noto l’accaduto questa mattina, ora che i responsabili sono stati identificati e denunciati per rapina aggravata in concorso.
Si tratta di un gruppetto composto da cinque magrebini, compreso il marocchino che ha fatto da esca, ed un nigeriano, di età compresa tra i 16 ed i 21 anni e residenti tra Resana e Castelfranco.

http://www.oggitreviso.it/gay-si-appartano-con-giovane-marocchino-pestati-rapinati-69571#.UiiORWkdlJQ.facebook

Zingaro pesta mamma e neonato al parco

Legnano – Una mamma e il suo bimbo di appena un anno sono finiti in ospedale. Lei se l’è cavata con una serie di ematomi in diverse parti del corpo, il piccolo invece pare abbia ricevuto una botta in testa. La dinamica di quanto avvenuto nel primo pomeriggio di sabato 15 giugno nei giardinetti di corso Italia sarà chiarita dagli agenti del Commissariato di polizia di via Gilardelli. Per ora, di certo c’è solo che una donna rom è stata aggredita da un uomo della stessa etnia, e che durante il litigio anche il piccolo che teneva in braccio abbia subito dei traumi.

http://www.prealpina.it/notizie/alto-milanese/2013/6/15/picchia-mamma-e-neonato/2434417/55/

Stuprata, massacrata di botte e presa a morsi da congolese

Ha composto il numero del 112 e con le poche forze che le erano rimaste ha chiesto aiuto. Poche parole, quelle che la ventenne studentessa è riuscita a pronunciare. Appena il fiato per dare l’indirizzo e il numero civico ai medici del pronto soccorso. All’arrivo dei carabinieri e dell’ambulanza la ragazza è stata portata in ospedale e ha raccontato una tremenda notte di violenze subite.

Il racconto dell’incubo. La ragazza originaria dell’hinterland perugino, studentessa universitaria, ha spiegato di aver da poco tempo instaurato una relazione sentimentale con il giovane extracomunitario. La travagliata storia si è conclusa in maniera tragica nella nottata tra sabato e domenica quando, intorno alle 5 del mattino, K. K. C., di anni 22 e originario del Congo, dopo essersi fatto accompagnare a casa dalla stessa vittima, avrebbe preteso dalla giovane un rapporto sessuale. Al rifiuto la ragazza è stata brutalmente violentata e picchiata subendo ferite su più parti del corpo che l’hanno costretta ad essere ricoverata presso l’ospedale del capoluogo con una prognosi medica di trenta giorni.

Futuro ministro?

Futuro ministro?

I carabinieri lo hanno trovato in camera che dormiva. Lui ha negato. I militari, rintracciato il luogo da dove era partita la richiesta d’aiuto, sono intervenuti rapidamente ed entrati nell’appartamento, proteggendo da subito la vittima, hanno identificato il ragazzo che in quel momento era tranquillamente nel letto della sua camera facendo finta di dormire. L’uomo ha negato ogni addebito riferendo che la nottata l’aveva trascorsa in una  discoteca di Ponte San Giovanni per poi rientrare a casa con la  fidanzata non ricordando l’orario e le circostanze successive al ritorno a casa. All’interno della camera da letto i militari  hanno però trovato degli indumenti sporchi di sangue e riscontrato tracce ematiche anche su uno dei due cuscini e sul lenzuolo.

L’arresto in flagranza. Vagliate le sommarie e confuse risposte su come fossero andati i fatti e dopo aver ascoltato la ragazza e verbalizzato la sua denuncia, i militari hanno tratto in arresto in flagranza di reato il giovane congolese per violenza sessuale e lesioni personali. Lo stesso, con piccoli precedenti per furto e lesioni e senza una occupazione stabile, è stato portato nel carcere di Capanne a disposizione del magistrato di turno che ha diretto personalmente i militari durante tutte le fasi dell’arresto.

http://tuttoggi.info/articolo/54966/

Ecchimosi in ogni parte del corpo, una grave lesione alla orbita dell ‘occhio destro, ferite profonde al cuoio capelluto, morsi ad un polpaccio: un bollettino medico molo lungo quello stilato dai medici del  Pronto Soccorso del S.Maria della Misericordia  attorno alle ore 5 di domenica mattina che riguarda una ragazza residente a Perugia, di appena 20 anni di eta’ , trasportata in ospedale da una autoambulanza del  118. Oltre  a queste gravi lesioni i medici sono  stati impegnati ad accertare  una violenza sessuale, anche con prelievi ematologici effettuati dai medici della Struttura di ostetricia e ginecologia. La ragazza, che si trova ricoverata nella Clinica i Otorinolaringoiatra, dovrà essere sottoposta, quando le sue condizioni fisiche glielo permetteranno ad un intervento chirurgico per  il trauma  all’orbita   dell’occhio. La prognosi e’ di 30 giorni. L’ intervento degli operatori del 118 e’ avvenuta su chiamata di alcuni vicini  di casa del palazzo in cui e’ avvenuto il fatto, lungo la strada che da Perugia conduce a Ponte Felcino. Contemporaneamente  sul posto e’ intervenuta una pattuglia dei Carabinieri che ha  seguito l’ autoambulanza. La ragazza ai medici avrebbe riferito di conoscere la persona  che si e’ resa responsabile della grave violenza. Sul fatto stanno effettuando le indagini i Carabinieri che hanno già stilato un primo rapporto per la Procura della Repubblica.

http://tuttoggi.info/articolo/54952/

Ai “razzisti” questo non accade.

Roma: palpeggiata e molestata da Romeno sulla giostra

Stupro su giostra Tagadà a Ponte Milvio: ragazza di 18 anni denuncia tutto alla Polizia, arrestato 40enne

Il divertimento sta nel tentare di resistere ai sobbalzi restando attaccati alle apposite maniglie. E’ una giostra, spesso presente al luna park o in semplici parchi cittadini, si chiama Tagadà. Tutt’altro che divertente per la giovane vittima che ha denunciato alla polizia una violenza sessuale avvenuta proprio durante un giro sulla pazza giostra.

Siamo in zona Ponte Milvio, la ragazza di 18 anni appena compiuti era in compagnia di una sua amica quando si è avvicinata a un equipaggio del Reparto Volanti, che stava effettuando dei controlli in viale Antonio di San Giuliano. Con poche parole e in stato di choc è è riuscita a raccontare ai poliziotti degli abusi subiti sulla giostra.

Gli agenti, subito dopo il racconto della giovane, sono entrati nel parco in questione, hanno individuato il sospetto, un cittadino romeno di 40 anni, e lo hanno bloccato. Poi, con l’aiuto di un’altra volante, lo straniero è stato accompagnato in Commissariato mentre la ragazza, ancora sconvolta e dolorante in varie parti del corpo, è state accompagnata in ospedale da un’ambulanza. Solo dopo le cure dei sanitari, la giovane è riuscita a tranquillizzarsi e a spiegare agli investigatori i particolari dell’accaduto. Ecco i dettagli.

IL RACCONTO DELLA VITTIMA – Dopo aver fatto il biglietto era entrata nella giostra e si era seduta vicino alla sua amica. Il Tagadà, lo abbiamo detto, è una pedana circolare con posti a sedere tutti intorno dove le persone prendono posto e si tengono forte a delle maniglie di sostegno. Il gioco infatti, una volta partito, consiste in movimenti ondulatori e sussultori molto veloci che fanno sbalzare i partecipanti da una parte all’altra.

Partita la giostra, l’uomo alla sua destra, consapevole della situazione cui sono costrette le persone, ne ha approfittato per palpeggiarla insistentemente nelle parti intime. La giovane, a un certo punto, pur di allontanarsi dall’individuo, ha lasciato le maniglie e ha preferito cadere sulla pedana ancora in movimento. Ma lo straniero, per niente rassegnato, si è lasciato andare anche lui, l’ha raggiunta e ha continuato a palpeggiarla.

Solo quando la giostra ha terminato di funzionare, la vittima è riuscita a liberarsi dalla presa dell’uomo che poi si è allontanato. Molto scossa, una volta uscita dal piazzale ove era situata la giostra, ha notato la macchina della Polizia, si è avvicinata e ha chiesto aiuto.

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Bimbo di 7 anni massacrato di botte dalla matrigna albanese

Il bambino, di appena sette anni, era stato portato al pronto soccorso per quattro volte in un mese: costole fratturate, un dito rotto, lesioni alla testa e in varie altre parti del corpo. Alla fine i medici hanno avvertito la polizia e la sua matrigna di 24 anni è stata arrestata. Ha dell’incredibile la vicenda raccontata dagli investigatori della questura di Lecco, che sono intervenuti per porre fine alle violenze. Una donna albanese, E.C., 24 anni, matrigna del piccolo, è stata arrestata su ordinanza di custodia cautelare in carcere per ripetuti e violenti maltrattamenti, nonché lesioni plurime nei confronti del figlio di sette anni del marito, anche lui albanese.

Le delicate e complesse indagini hanno avuto origine da una segnalazione dell’ospedale Manzoni di Lecco, nel cui pronto soccorso era stato trattenuto il bambino con lesioni di vario genere, giustificate in maniera evasiva dai genitori. Il piccolo, che parlava a malapena italiano, era comunque in preda al terrore. Gli investigatori hanno anzitutto preso in consegna il piccolo, che è stato poi affidato a una comunità protetta. Le loro indagini hanno poi consentito di stabilire che il bambino era stato violentemente picchiato in più occasioni dalla donna, fino ad arrivare a rompergli in un caso due costole e in un altro un dito.

Non bastasse è emerso che la matrigna quando il bimbo faceva il bagno, gli faceva picchiare la testa contro la vasca e per svegliarlo la mattina lo prendeva a calci fino a farlo cadere dal letto. La donna è stata così incarcerata a Como e il marito è stato denunciato a piede libero per il suo comportamento omissivo.

http://milano.repubblica.it/cronaca/2013/03/12/news/botte_e_violenze_sul_bimbo_di_7_anni_in_manette_a_lecco_la_matrigna_di_24-54375284/

Viareggio, pestano minorenne per rubargli bici. Parenti e polizia danno la caccia agli immigrati

Volevano rubargli la bicicletta e quando lui si è opposto lo hanno aggredito colpendolo  con violenza.  Vittima dei banditi, a quanto si è appreso di due soggetti nordafricani, uno studente viareggino minorenne, immobilizzato dai malfattori mentre in mattinata, poco prima delle 8, percorreva in sella alla sua bicicletta via di Montramito a Viareggio per recarsi a scuola. Giunto all’altezza dei locali della ex Salov, spesso occupati abusivamente da extracomunitari, il ragazzo iscritto a un istituto superiore  della città  è stato avvicinato dai due che volevano impossessarsi della due ruote, Il giovane però non si è fatto intimorire e si è opposto, scatenando la reazione dei ladri che lo hanno colpito con alcuni calci in varie parti del corpo provocandogli ferite lievi. I due stranieri sono però fuggiti a mani vuote.  Ancora sotto choc, la vittima dell’accaduto si è presentata negli uffici del commissariato di polizia di Viareggio dove ha denunciato il fatto. Grazie alle descrizioni fornite dal ragazzo, numerosi agenti agli ordini del dirigente Rosaria Gallucci da ore stanno dando la caccia  ai rapinatori. La polizia sta passando al setaccio ogni angolo della città e non solo. Gli inquirenti invitano chiunque sia a conoscenza di elementi utili all’identificazione dei due criminali, accusati di tentata rapina a chiamare immediatamente il 113. Anche alcuni parenti della vittima  starebbero cercando di risalire ai responsabili del grave episodio. 

http://www.lagazzettadiviareggio.it/cronaca/2013/02/Studente-aggredito-in-strada-da-due-nordafricani/

 

Picchiata e forse violentata da una banda di immigrati

GIAVERA DEL MONTELLO – Potrebbe essere stata vittima di una banda di rapinatori immigrati , che l’hanno aggredita (e forse addirittura violentata) non trovando nulla di valore in casa.
La 75enne di Giavera, che ora si troverebbe ricoverata all’ospedale di Castelfranco, dove sarebbe stata sottoposta anche ad intervento chirurgico, è stata ritrovata da un vicino di casa nei pressi della sua abitazione in via Schiavonesca in stato di choc, con addosso solo una camicia e della biancheria intima.
La donna avrebbe avuto ferite in varie parti del corpo, ma soprattutto al volto, dove sarebbe stata riscontrata anche la frattura del setto nasale.

http://voxnews.info/2013/01/22/75enne-vittima-di-una-banda-di-rapinatori/