Tag: papa giovanni xxiii

Bergamo: accoltellata dal marito marocchino, italiana in fin di vita

Bergamo 09 settembre 2013 – Tragedia familiare a Villa d’Almè con una coppia in fin di vita: una 41enne bergamasca, accoltellata da un 47enne marocchino che non voleva accettare la separazione, è gravissima in ospedale, così come l’extracomunitario che si è buttato da un ponte volando per 20 metri. Tutto è nato, verso le 15 di lunedì 9 settembre, al primo piano di una palazzina in via De Gasperi a Villa d’Almè, dove vive la 41enne, che lavora come operatrice sanitaria alla Fondazione Rota, una casa di riposo, di Almenno San Salvatore. La coppia ha una figlia di 18 anni che però non era in casa. I due erano già separati, il marocchino non viveva più lì, ma – stando al racconto dei vicini – spesso ci tornava per convincere la donna a riconciliarsi con lui. Non risultano comunque denunce pregresse per stalking o maltrattamenti a carico dell’extracomunitario.

Non si sa quello che sia successo esattamente, però i vicini hanno sentito la coppia gridare e, quando hanno deciso di vedere cosa stesse succedendo, hanno trovato la donna – accoltellata con diversi colpi all’addome e agli arti – sull’uscio di casa in un lago di sangue. Sono subito scattati i soccorsi e la 41enne è stata trasportata dall’ambulanza del 118 al Papa Giovanni XXIII in codice rosso. I carabinieri di Villa d’Almè hanno subito dato la caccia al marocchino, che si era dileguato, e in località Fonderia, sempre a Villa d’Almè, hanno notato la sua macchina. Lui, evidentemente disperato per il folle gesto ai danni della compagna, si era buttato da un ponte volando per una ventina di metri. È intervenuto l’elisoccorso del 118 che ha trasportato anche il marocchino in codice rosso a Bergamo. La vita della coppia è appesa a un filo.

http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/393164_villa_dalm_donna_accoltellata_uomo_si_getta_dal_ponte._gravi/

Anziana massacrata: sono stati due immigrati

SULMONA – I due uomini che venerdì hanno brutalmente aggredito Lucia Liberale, 71enne sulmonese, avevano un accento straniero.
È quanto è riuscito a rivelare col linguaggio semplificato il figlio autistico 35enne della donna, che è stata colta tempo fa da un ictus e che non può parlare.

E proprio l’impossibilità di comunicare sarebbe stata scambiata dai malviventi per l’intenzione di non voler rivelare dove si trovassero soldi o preziosi in casa.
Le indagini dei carabinieri, quindi, si stanno concentrando sulle comunità straniere del posto e di fuori regione per risalire ai due ladri che venerdì notte hanno ridotto l’insegnante in pensione in una maschera di sangue nella sua casa di via Torrone 73. A trovarli sotto choc è stata la mattina la badante in una casa messa completamente a soqquadro.

È molto probabile che i due malviventi conoscessero le abitudini della donna disabile e del figlio autistico e sapessero soprattutto che vivevano soli.
Intanto, in città sale la paura per i ripetuti furti con i proprietari in casa, una modalità esportata di recente che ha già fruttato diversi colpi, come quello in viale Papa Giovanni XXIII del 7 maggio scorso.

http://www.rete5.tv/index.php?option=com_content&Itemid=2&task=view&id=29345