Tag: paese

La mamma va a fare shopping: bimbo legato al letto

Sono rimasti senza parole gli agenti che, durante un controllo, hanno trovato un bambino di tre anni legato al lettino in un’abitazione di Galbiate, nel Lecchese, mentre i genitori erano a fare spese. L’episodio è avvenuto nell’abitazione di una famiglia immigrata da un paese dell’Est. In casa oltre al piccolo, c’era solo la nonna che faticava a capire l’italiano. Gli agenti hanno chiesto aiuto al 118 ed è stata avvisata anche la polizia.

I genitori del bambino erano andati a fare la spesa e al loro ritorno, quando sono stati rintracciati, hanno cercato di spiegare che nel loro paese si usa fare così, in questi casi, per non correre pericoli. Il piccolo è stato liberato e trasferito in ospedale a Lecco per una serie di controlli. Non sarebbe stato trovato alcun tipo di lesione. E’ stata comunque avviata un’inchiesta.

http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/lombardia/2014/notizia/lecco-genitori-a-fare-spese-il-bambino-legato-a-letto_2035192.shtml

Si portano anche le ‘nonne’, così incassano la pensione sociale senza avere mai fatto nulla.

Tunisino esce con la mannaia e tenta di uccidere agenti di polizia

Esce con la mannaia, arrestato per tentato omicidio

Se qualcuno ancora crede che la “ridente” città di Trento sia davvero ai vertici della classifica nazionale per vivibilità e sicurezza deve ricredersi dai continui e falsi sondaggi di sedicenti agenzie. Rapine, spaccio, risse, aggressioni  ne sono divenute la quotidianità. La continua crescita di stranieri nullafacenti sul territorio e in primis il capoluogo ha portato il livello di degrado e di insicurezza molto alto.

Anche a Trento si è sfiorata la tragedia di Milano dove tre persone sono rimaste vittime sotto i colpi di piccone del  Kabobo al quale essendo stata riconosciuta la seminfermità mentale è stato condannato a soli 20 di reclusione. Questa notte, verso le due, in via Muredei (nel quartiere di San Giuseppe) un tunisino è uscito da casa con una mannaia.

Qualcuno, udite le bestiali urla dell’indemoniato soggetto ha allertato le forze dell’ordine subito accorse sul luogo. Nel tentativo di essere bloccato il tunisino ha cercato di colpire più volte con la mannaia i poliziotti che alla fine hanno avuto la meglio e lo hanno arrestato ed ora è accusato di tentato omicidio.

Un’accusa che fa e farà ridere anche i polli! Troppo siamo abituati anche in questa provincia ad assistere a delle sentenze cariche di attenuanti che considerano in crescendo il “disagio” di questi soggetti sofferenti per la lontananza dal loro paese natio, spesso senza lavoro e bersaglio di insulti e azioni razziste .

Anche a Trento quindi tutto è possibile. Anche finire sotto i colpi della mannaia di uno straniero. Che con la sua azione sicuramente smuoverà e impietosirà le centinaia di associazioni pro extra e avrà tutto quello di cui avrà bisogno per condurre una vita dignitosa.

Esce di casa con mannaia, arrestatoANSA.it

Tunisino esce con la mannaia e tenta di colpire due agenti di polizia VoxNews

Un tunisino è stato arrestato in Via Muredei per tentato omicidioladigetto.it

Aggredisce i poliziotti con una mannaia, arrestato tunisinola VOCE del TRENTINO

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Arrestati i pendolari romeni delle rapine – Varese News


Varese News

Arrestati i pendolari romeni delle rapine
Varese News
La squadra mobile ha arrestato due romeni che, partendo dal loro paese, arrivavano nel Varesotto per rapinare banche. I due, aiutati da un basista, soggiornavano insieme a un terzo complice, ancora da catturare, in un appartamento di Gavirate. Il

Scontri a bastonate tra nigeriani tra i passanti


Lecceprima.it
Scatta la rissa tra connazionali. In quattro finiscono nei guai
Lecceprima.it
La polizia ha denunciato quattro ragazzi di nazionalità nigeriana, con l’accusa di rissa aggravata. Inseguiti dagli agenti, sono stati trovati con un bastone in legno. Lievi le ferite riportate da due del gruppo. Per uno di loro si è anche proceduto all
Violenta rissa tra extracomunitari in via Montegrappa, quattro il Paese Nuovo
Rissa in città, la polizia interviene e denuncia quattro personeLecceSette
Rissa tra nigeriani in Via Montegrappa, quattro denunce e un Leccenews24
Corriere Salentino
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Maltrattava cane: dopo 4 multe finalmente glielo sequestrano

Un cane è stato sequestrato a Piagge, in provincia di Firenze, dopo
essere stato ritrovato in condizioni di detenzione terribili. L’animale era
infatti legato ad una ringhiera con una corda molto corta, e risultava
nascosto da un camion e obbligato a giacere tra i rifiuti senza la minima
cura né attenzione.
A conclamare l’abuso sono state le Guardie Zoofile ENPA, che già in
passato avevano disposto ben quattro sanzioni amministrative nei
confronti del proprietario dell’animale, un cittadino rumeno di 36 anni.
Nonostante tutto, l’uomo continuava a detenere il cane abbandonato a
sé stesso nel suo deposito di masserizie e la reiterazione del reato ha,
infine, portato alla convalida del sequestro preventivo.
Sul posto sono quindi intervenuti, assieme ad ENPA, anche i
Carabinieri: come sempre il cane era legato e in condizioni pessime.
Chiesta giustificazione al proprietario, le forze dell’ordine si sono sentite
rispondere che, al suo Paese, i cani vengono trattati in questo modo.
Il cane sequestrato è stato affidato in custodia giudiziaria ad una
struttura convenzionata, mentre il suo ex proprietario dovrà ora
rispondere dell’accusa di maltrattamento di animali.

http://www.all4animals.it/2014/01/15/firenze-sequestrato-cane-legato-ad-una-ringhiera-e-abbandonato-tra-i-rifiuti/

Per rapinarla le rompe la spalla: pensione in fumo

Robbiate – Non ha esitato a romperle la spalla pur di rapinarla. E’ successo nel pomeriggio di venerdì ad una 82enne di Robbiate, assalita da uno straniero, sembra nordafricano, mentre si trovava in auto nei pressi del cimitero del paese, quando improvvisamente l’uomo ha spalancato la portiera dell’auto e strappato la borsa dove c’erano i soldi della pensione. Lei ha cercato di opporsi in modo disperato, ma il malvivente l’ha strattonata, fino a fratturarle una clavicola.
E’ il terzo episodio del genere in zona nel giro di appena una settimana

http://voxnews.info/2013/09/21/allarme-rapine-spaccano-spalla-ad-anziana/

Romeno accoltella la moglie e si getta sotto tir: morto

Verona, romeno accoltella la moglie e si getta sotto un tir in autostrada A22

Restano alcuni punti oscuri sul dramma avvenuto stamane a Dossobuono. Secondo quanto emerge dalle prime ricostruzioni dei carabinieri di Villafranca, verso le 9e30 in via Cavour, un uomo, Paul Ciprian Stroiescu, 31enne di origine romena, romeno ha accoltellato con una lama da cucina la moglie 29enne, Maria Roxana. Una violenta lite in casa, scoppiata a causa della gelosia, alla base del gesto. Dopo averla ferita ai polsi ha aperto i rubinetti del gas del fornello. “Voleva fare qualcosa di eclatante”, sostengono i carabinieri, “ma era fuori di se’. Subito dopo aver aperto il gas è fuggito”. Una fuga disperata, la sua, per scampare all’arresto delle Forze dell’ordine. Secondo alcuni testimoni, il 31enne, esagitato, sarebbe entrato in un edicola chiedendo informazioni sugli autobus. Avrebbe poi sollecitato il negoziante a chiamare un taxi ma poi sarebbe uscito senza attendere l’auto. L’uomo avrebbe così percorso un chilometro circa in direzione Alpo. Ha superato la recinzione del cavalcavia sull’autostrada A22 e si è gettato dal parapetto contro un camion. Il conducente, che ha assistito alla scena, non ha fatto in tempo a deviare il mezzo e ha centrato il fuggiasco. L’incidente è avvenuto poco prima delle 11. Pesanti le ripercussioni al traffico tra tra Nogarole Rocca e il nodo con la A4, dove il traffico è rimasto bloccato per ore.

La donna aggredita, barista e cameriera in paese, è riuscita ad uscire di casa e a chiedere aiuto. Ha cercato riparo nella ricevitoria Sisal dove lavora un’amica, poco distante dall’appartamento. A prestarle i primi soccorsi è stata per prima Greta Cipriani. La ragazza dopo averle tamponato in fretta le ferite ha dovuto chiamare subito carabinieri e 118. Roxana è stata portata all’ospedale di Borgo Trento in ambulanza, dove è stata sottoposta ad un intervento chirurgico per curare i gravi tagli sul corpo, soprattutto a braccia e collo. E’ in prognosi riservata ma non sarebbe in pericolo di vita. La vittima aveva fatto a malapena a confessare che ad aggredirla era stato il marito. Dalle prime testimonianze raccolte dai carabinieri, pare che i due coniugi avessero già avuto un passato di coppia piuttosto turbolento. Continuando una discussione nata il giorno precedente, sarebbe scoppiata la gelosia dell’uomo. Lui avrebbe accusato Maria Roxana di tradirlo. Sono poi volati insulti e infine è scoppiata la violenza. Tuttavia solo la donna potrà chiarire definitivamente i contorni della tragedia famigliare. I carabinieri attendono che i dottori sciolgano la prognosi e la dichiarino fuori pericolo per raccoglierne la testimonianza. La coppia era insieme da 18 anni e da 4 era sposata. Avevano vissuto anche a Povegliano. La loro figlia di tre anni è stata affidata agli zii materni.

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Trieste: ennesimo rapimento, egiziano in fuga con due bambini

La vicenda è quella di due bambini “rapiti” dal padre egiziano e trattenuti in quel Paese dilaniato da una drammatica situazione politica. Vivono ad Alessadria, nella casa dei nonni. Perché il padre, nel frattempo, è andato a lavorare in Germania.
Un piccolo è nato nel 2005, l’altro nel 2012. La madre, una donna triestina di 38 anni (di cui non citiamo il nome per evitare che i bambini vengano identificati) ha sporto querela alla procura della Repubblica affidandosi all’avvocato Giovanna Augusta De Manzano. Contestualmente ha definito le pratiche per la separazione. Ma – considerata la situazione in Egitto – se non ci sarà un intervento ufficiale della diplomazia italiana, difficilmente potrà rivedere i figli. È questo il suo giustificato timore. Tant’è che l’avvocato nell’istanza di separazione ha chiesto che il presidente del Tribunale «ordini al console italiano di Alessandria d’Egitto, per il tramite del ministero degli Esteri, di inviare una relazione in qualità di giudice tutelare riguardo la condizione familiare e ambientale dei minori adoperandosi per il loro reimpatrio».
Tutto è iniziato nel mese di agosto del 2006, quando la donna triestina si è sposata con un cittadino egiziano che aveva conosciuto proprio a Trieste. Un colpo di fulmine. Era stata affascinata dal modo di fare di quel giovane nordafricano. Ma presto sono emerse le profonde differenze culturali e religiose diventate con il tempo causa di incomprensioni e difficoltà nel mantenere salda l’unità del nucleo familiare. Difficoltà che ovviamente sono esplose quando il padre ha deciso di trasferirsi o trattenersi in Egitto con i propri figli.
Scrive la donna nella querela: «I figli sono stati trasferiti dal padre ad Alessandria d’Egitto e ora vivono con la famiglia paterna. Questo è avvenuto con l’inganno. Mi era stato infatti prospettato inizialmente un soggiorno temporaneo dei bambini a casa dei nonni egiziani. Il più grande è stato portato in Egitto già nel 2006 mentre il più piccolo è stato poi portato in quel Paese con la scusa di andare a trovare il fratello e di rientrare in Italia tutti insieme: fatto sta che nel settembre dello scorso anno, quando sono andata ad Alessandria (e ancora allattavo il piccolo), la famiglia di mio marito mi ha invitato ad andarmene in maniera decisa e perentoria. Mi hanno accompagnato all’aeroporto e fatto imbarcare su un volo, senza discussioni». Continua: «All’inizio mio marito era gentile, disponibile e seduttivo. Poi, dopo che mi ha convinto ad andare in Egitto con i bambini, è diventato violento e prepotente. Spesso mi ha picchiata. E da quando i bambini sono in Egitto non provvede al mio mantenimento, tant’è che sono assistita dal Comune».
Ma si prospetta una strada tutta in salita. Perché l’Egitto non fa parte della Convenzione dell’Aja del 1980 sugli aspetti civili della sottrazione internazionale di minori: non vi è dunque alcuno strumento di diritto internazionale che possa essere utilizzato per la restituzione del minore, oppure il ripristino del diritto di visita. Italia e Egitto, tra l’altro, non hanno alcun trattato bilaterale in materia. Quindi al momento, l’unico strumento a disposizione per far rientrare i minori sottratti e condotti e trattenuti in Egitto contro il volere dell’altro genitore, è il diritto vigente in quel Paese. E ora con la guerra civile la situazione è drammaticamente peggiorata.
Non solo: in ogni caso, il Tribunale egiziano non riconoscerà, né darà mai esecuzione, a una sentenza straniera che sia in contrasto con i principi della legge islamica, la s’haria.

http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2013/09/16/news/rapiti-dal-padre-egiziano-la-madre-ridatemi-i-bimbi-1.7749862

Sono le coppie miste care ai nostri governanti.

Ivoriano si aggira seminudo e con coltellaccio per strada: 8 reati in poche ore

VITERBO – Violenza continuata plurima, resistenza, minaccia aggravata e lesioni a pubblico ufficiale, atti osceni in luogo pubblico, porto e detenzione di arma da taglio, danneggiamento e violazione di domicilio: è il carnet di reati che un ivoriano di 23 anni è riuscito a collezionare in una sola sera.

L’uomo, pluripregiudicato, stava girando seminudo nelle vie del paese della Tuscia, quando poi è entrato in un giardino privato. I militari lo hanno deferito in stato di libertà per atti osceni e violazione di domicilio. Ma una volta all’interno della caserma della Compagnia di Ronciglione per la fotosegnaletica, è riuscito a fuggire procurando anche lesioni a due carabinieri.

Nella fuga è riuscito a impossessarsi di un grosso coltello da cucina, con cui poi si è scagliato contro i militari che lo avevano nel frattempo rintracciato.

C’è stata una nuova colluttazione, in seguito alla quale altri carabinieri hanno riportato lesioni. Tutti i militari sono stati poi visitati all’ospedale Sant’Anna di Ronciglione, mentre l’uomo è stato infine portato al carcere di Mammagialla a Viterbo.

https://www.google.com/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=newssearch&cd=5&cad=rja&ved=0CDgQqQIoADAE&url=http%3A%2F%2Fwww.ilmessaggero.it%2FVITERBO%2Fivoriano_ronciglione_carabieri_arrestato_viterbo%2Fnotizie%2F326464.shtml&ei=udU1UtT5HY704QTU2YC4Ag&usg=AFQjCNHQOIW-e-sYvA-56qKplYRutJO_yQ

Faceva prostituire minorenne ‘sotto casa’ del Papa, arrestata romena

Castel Gandolfo (Roma), 15 set. – Prostituzione minorile. E’ il reato contestato dai carabinieri della Compagnia di Castel Gandolfo a una prostituta 24enne romena, arrestata con l’accusa di aver fatto a sua volta prostituire, nell’interno dell’appartamento in cui la ospitava da qualche mese, una connazionale di 17 anni appena compiuti. La minorenne e’ stata affidata ai locali servizi sociali per essere immessa nei circuiti di accoglienza di una casa famiglia, in attesa che le autorita’ del suo Paese riescano a rintracciarne i genitori.
Entrambe sono state anche proposte per l’allontanamento dal territorio nazionale.
La triste storia e’ emersa l’altra sera quando i militari del Nucleo operativo della Compagnia, insospettiti dall’andirivieni di uomini facoltosi da uno stabile di Via Nettunense, hanno fatto irruzione nell’abitazione delle due, “impegnate” al momento con altrettanti clienti. La 17enne ha esibito ai carabinieri una carta di identita’ falsa dalla quale si sarebbe dovuto evincere che era maggiorenne ma non c’e’ voluto molto per capire che si trattava di un documento grossolanamente contraffatto. I successivi accertamenti al database informatico hanno confermato cio’ che gia’ appariva evidente. E i militari hanno anche verificato che le utenze cellulari della ragazza erano le stesse fornite quale utenze di contatto su molti siti internet dedicati alle “accompagnatrici”.

http://www.agi.it/cronaca/notizie/201309151226-cro-rt10021-castelgandolfo_a_clienti_piu_ricchi_la_prostituta_minorenne

Un altro esempio di ‘immigrazione’ e di chi la vuole. Francesco, quando sarai in vacanza a Castel Gandolfo, affacciati alle finestre: l’immigrazione è sfruttamento e distruzione delle società ospitanti.
Leggiamo:sono state anche proposte per l’allontanamento dal territorio nazionale
. Proposte. Paese allo sfascio. Ma si sa, sono risorse.