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Legata mani e piedi: chiusa in cucina e rapinata

«Mi hanno legato mani e piedi, poi mi hanno chiusa in cucina. Poco dopo mi ha liberato un cliente. Sarà durato tutto tre minuti».
Tre minuti di terrore. Lei, Lorella, madre del giovane titolare del Caffè B e B di via Canturina 47, non può certo dimenticare quella terribile aggressione, avvenuta nelle prime ore della giornata di giovedì. I due uomini con il passamontagna, l’aggressione, il nastro adesivo a polsi e caviglie. E poi le sue grida d’aiuto e, per fortuna, l’intervento del cliente.
Incubo di prima mattina
Il suo incubo è iniziato attorno alle 6. Lorella, che di professione parrucchiera, dà saltuariamente una mano al figlio, aveva aperto il bar ed era andata in cucina. «Stavo iniziando a scaldare le brioches – ha spiegato – quando sono arrivate queste due persone. Avevano il volto coperto da un passamontagna e mi hanno presa. Mi hanno legato mani e piedi e poi mi hanno chiuso dentro in cucina».
I due rapinatori, quindi, si sono dedicati al cambiamonete, che conteneva circa un migliaio di euro.
Ma alla fine sono scappati di corsa: «Non parlavano in italiano, Quasi certamente erano nordafricani – racconta ancora Lorella – Rinchiusa nello sgabuzzino, ho iniziato a urlare e a chiedere aiuto».
Le grida della donna sono state sentite da un cliente che, entrato nel bar vuoto, ha seguito le urla e ha aperto la porta della cucina.
«Mi ha liberato. Tutto sarà durato al massimo tre minuti». Pochi minuti che, però, alla sfortunata sono sembrati davvero interminabili. Subito dopo è stata chiamata la polizia e in via Canturina sono arrivati gli agenti delle Volanti. «Non sono stata picchiata, per fortuna. Ma lo spavento…».
Già subìto un furto a giugno
Alla fine i due banditi, nel breve tempo della loro azione, sono riusciti a portare via solo il cambiamonete. Nessuno sarebbe riuscito a vedere dove i due siano scappati e con che mezzo.
«Purtroppo – conclude la donna – non è il primo episodio di questo genere. Solo un mese fa erano entrati di notte per portare via le macchinette».
In effetti, lo scorso 10 giugno attorno alle 4 è scattato l’allarme del bar. Dalla centrale operativa dell’istituto Sicuritalia sono poi arrivati i vigilantes assieme agli agenti della squadra volante della Polizia. I ladri erano riusciti a rubare i soldi all’interno di tre videopoker e del cambiamonete,:
L’allarme era scattato probabilmente in ritardo, con i ladri che erano riusciti, in quella occasione, a utilizzare un particolare nastro che aveva reso “cieco” il sistema d’allarme.

http://www.laprovinciadicomo.it/stories/Cronaca/camerlata-rapina-e-paura-al-bar-mi-hanno-legato-mani-e-piedi_1014973_11/

Società multietnica: cinesi rapinano cinesi

Roma, 10 giu. – Rapina con aggressione ieri notte ai danni di un bar di proprieta’ di una coppia di cinesi in viale Palmiro Togliatti, nella periferia della Capitale. La coppia, di 48 e 50 anni e’ stata aggredita e rapinata dell’incasso da 5 connazionali che hanno agito a volto scoperto e armati di coltelli. La donna e’ stata colpita con pugni al volto, mentre il marito, dopo essere stato picchiato e’ stato immobilizzato con del nastro adesivo. I banditi si sono impossessati di 42mila euro in contanti oltre a sigarette e valori bollati. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Cinecitta’. La coppia e’ stata medicata al Policlinico di Torvergata.

http://www.agi.it/cronaca/notizie/201306101336-cro-rt10169-bar_di_cinesi_rapinato_da_connazionali_a_roma_bottino_40mila_euro

Pistoia, parroco pestato a morte: arrestati tre albanesi

Don Mario del Becaro, ucciso da immigrati albanesi

Pistoia 23 apr 2013 – Tre albanesi sono stati arrestati per l’omicidio di don Mario Del Becaro, il sacerdote trovato morto il 29 dicembre nella canonica della parrocchia di San Bartolomeo a Tizzana, nei pressi di Quarrata (Pistoia). Il 63enne morì soffocato dal nastro adesivo con cui gli era stata tappata la bocca e per le percosse ricevute. Prima di fuggire con l’auto del prete gli aggressori scassinarono la cassaforte. Due sono stati presi in Italia e il terzo in Albania.

Fin dalle prime mosse dell’indagine era emerso che sarebbero state più persone ad aggredire il parroco che, spesso, aveva anche ospitato persone in difficoltà che gli avevano chiesto aiuto. Pochi giorni prima dell’omicidio di don Mario Del Becaro era finito in carcere un uomo originario dell’est europeo, accusato di aver tentato di estorcere del denaro al parroco.

Lezioni di vita: pensionato fa l’elemosina, rapinato del portafogli

Impietosendosi dinanzi ad una mendicante slava che chiedeva l’elemosina insieme ai suoi bambini, si è fermato per porgerle del denaro, senza accorgersi che uno dei piccoli della straniera, intanto, gli stava sfilando il portafogli. E’ accaduto sabato ad Agropoli, a Catello Nastro, scrittore e pensionato che ha raccontato su Facebook il furto subito, con profonda amarezza.

Lo scrittore Catello Nastro, rapinato da zingari slavi

“Tornando dal Centro Sociale Polivalente per anziani, nei pressi della Chiesa della Madonna delle Grazie e precisamente sul marciapiedi dell’asilo municipale, una donna mingherlina, con un bambino in braccio ed altri due al seguito, in totale di tre figli di un anno, tre anni e sei anni, mi chiede l’elemosina – ricorda Nastro – Le do cinquanta centesimi e dopo tante parole di carità frammiste a benedizioni varie, descrizioni del proprio stato di povertà, tiro fuori dal giubbino un altro euro e glielo offro. Di solito, come pensionato non posso offrire che 50 centesimi, ma questa volta faccio una eccezione. Che mi è costata cara”.

Dopo aver percorso una ventina di metri, infatti, lo scrittore si accorge che il suo portafogli, nella tasca dei pantaloni, è scomparso: tessere, appunti vari e quasi cento euro, dunque, sono stati rubati. “La disgraziata famigliola, non italiana, era subitaneamente scomparsa – continua lo scrittore-Nel mentre la madre implorava elemosina, la figlia, in età d’asilo o elementare, mi metteva le mani in tasca e si appropriava indebitamente del mio portafogli. Non so se questo episodio avrà conseguenze negative nella gestione del mio essere umano disposto alla tolleranza verso i simili (è qui l’errore, non sono simili ma diversi, i simili sono gli italiani come lei, ndr): ho superato i settanta anni ed è il primo furto del genere che subisco in vita mia – ha concluso- Per sfamare i propri figli il borseggio non è legale e nemmeno etico: ma in alcuni casi necessario.Però ai danni di un pensionato 1 euro può essere giustificato: 100 euro no”.

http://www.salernotoday.it/cronaca/furto-elemosina-agropoli-catello-nastro.html

http://www.agropolinews.com/tag/catello-nastro/

 

Terrore a Pesaro: donna massacrata a bastonate da due immigrati

L'integrazione "funziona"

Pesaro, 29 gennaio 2013 – L’HANNO massacrata di botte, schiaffi, pugni e bastonate fino a provocarle un trauma facciale che ieri le impediva anche di rispondere alle domande che i carabinieri le facevano per riuscire a rintracciare i banditi. Maria Elisa Castellucci, 57 anni, titolare del distributore di metano situato lungo la provinciale, al viadotto di Pian di Gualdo a Fossombrone, è stata picchiata anche con un bastone da almeno due persone — stranieri, probabilmente dell’Est —, incappucciati, che l’hanno aggredita mentre stava chiudendo il suo distributore, ieri sera intorno alle ore 20,15. Hanno approfittato del fatto che la donna fosse sola, e hanno iniziato a percuoterla. Il perché di tanta violenza forse si spiega con il fatto che la donna sarebbe riuscita a dare l’allarme con il suo telefonino. I due se ne sarebbero accorti e hanno iniziato a malmenarla selvaggiamente. I due malviventi hanno poi legato la donna con un nastro da pacchi adesivo, preso la sua macchina — una Fiat Punto — e con quella sono fuggiti, con un bottino di circa 4mila euro, presi dalla cassa della stazione di metano. La polizia stradale ha trovato la Punto poco distante.

IMMEDIATAMENTE sono scattate le ricerche. Non ci sono testimoni del fatto e a quanto risulta secondo una prima ricostruzione non ci sono neanche immagini video del luogo. Resta un interrogativo aperto anche come i due siano arrivati al distributore.

LA DONNA è stata portata all’ospedale di Fanodove l’hanno sottoposta addirittura a una Tac, per verificare lo stato generale e poi per curarle le ferite al volto e al corpo (ne ha una anche a una gamba) provocate dalle botte. E al più presto i carabinieri cercheranno di parlarci, appena le sue condizioni lo permetteranno, per ricostruire più esattamente la sanguinosa rapina.

PARE CHE quella zona sia ben pattugliata dalle forze dell’ordine. Ma ieri sera i banditi hanno aspettato che la macchina dei carabinieri si allontanasse e poi hanno agito.

http://www.ilrestodelcarlino.it/pesaro/cronaca/2013/01/29/837608-benzinaia-rapinata-picchiata-fossombrone.shtml

Per un errore, il fatto accaduto a Pesaro è stato erroneamente riportato nel titolo come accaduto a Bologna. Ci scusiamo e ringraziamo della segnalazione.