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Mandano Rom ai domiciliari in un campo nomadi: esce e tenta rapina

Benché agli arresti domiciliari per aver commesso un furto in abitazione qualche mese fa, ha tentato di nuovo di svaligiare un appartamento ma, sorpreso dal proprietario di casa presente all’interno, è fuggito e, per sua fortuna, è stato bloccato dalla polizia, che lo ha salvato da alcune persone intenzionate a picchiarlo.

APPARTAMENTO IN VIA SABAUDIA – E’ accaduto nella tarda serata di ieri 10 febbraio in via Sabaudia, nella zona del Prenestino-Tor de’ Schiavi. Il proprietario dell’abitazione lo ha scorto mentre si era già introdotto all’interno del balcone e stava armeggiando con degli attrezzi per aprire la porta finestra ed entrare all’interno.

FUGA NEL PARCO DI VILLA GORDIANI – L’uomo lo ha rincorso ma il ladro si è dato a precipitosa fuga, dirigendosi all’interno del parco di Villa Gordiani nel tentativo di dileguarsi. E’ proprio a questo punto che sono entrati in azione gli agenti del Commissariato Torpignattara, diretti dal dottorr Ermanno Baldelli. Transitando nella zona nel corso dei consueti servizi di controllo del territorio, i poliziotti hanno visto il giovane correre a perdifiato, seguito da una persona. Subito lo hanno inseguito, riuscendo dopo alcune centinaia di metri a raggiungerlo ed a bloccarlo.

SALVATO DAL PESTAGGIO – Proprio mentre stavano tornando con il fermato all’autovettura, alcune persone hanno cercato di raggiungere il ladro, che a stento è stato salvato dagli agenti dal pestaggio.

ARRESTATO UN 20ENNE – Una volta in ufficio, sono iniziati gli accertamenti di rito. Il giovane, un 20enne ‘italiano’, domiciliato in un campo nomadi della Capitale, è risultato avere numerosi precedenti di Polizia dello stesso tipo, arrestato da ultimo nel settembre dello scorso anno proprio dagli agenti del Commissariato locale, sempre per furto in abitazione. Al termine, pertanto, per lui sono scattate le manette. Dovrà rispondere di tentato furto in abitazione ed evasione dagli arresti domiciliari.

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Zingaro rapina e getta uomo da furgone in corsa

La vittima, un uomo italiano di 60 anni, ha riportato numerosi traumi a testa, braccia e schiena, ma le sue condizioni non sarebbero gravi. Il soggetto che voleva derubarlo è spuntato all’improvviso dal sedile del passeggero, ha messo in moto il mezzo e, percorsi pochi metri, “si è liberato” dell’operaio

Milano, 25 settembre 2013 – Aggredito da un rapinatore dall’interno del suo furgone e gettato giù dal mezzo in corsa. E’ successo alle 16 in via Giuditta Pasta: il conducente ha riportato numerosi traumi a testa, braccia e schiena, ma le sue condizioni non sarebbero gravi.

La vittima è un uomo italiano di 60 anni che aveva appena caricato sul furgone della ditta per cui lavora da anni 5 decespugliatori per poi rientrare. Una volta a bordo, però, ha subito un agguato da un uomo rimasto ignoto, un nomade.

Il soggetto, spuntato all’improvviso dal sedile del passeggero, ha messo in moto il mezzo e, percorsi pochi metri, “si è liberato” dell’operaio aprendo la portiera e spingendolo a terra.

L’uomo è stato portato da alcuni colleghi all’ospedale Galeazzi per ricevere le cure necessarie.

http://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/2013/09/26/955899-rapina-furgone-via-pasta.shtml

Giugliano: nel Campo Nomadi comunale 4 quintali di rame rubato e auto di lusso

Giugliano, controlli a campi nomadi. Trovati 400 chilogrammi di cavi di rame rubati. Sequestrate tre auto di grossa cilindrata
I carabinieri della compagnia di Giugliano insieme a colleghi del battaglione Campania hanno eseguito un servizio di controllo ad “alto impatto“, con perquisizioni e controlli a campi nomadi e pregiudicati della zona e per l’esecuzione di un provvedimento restrittivo.
Durante i servizi sono state eseguite 58 perquisizioni (domiciliari e veicolari) identificate 113 persone e sottoposto a fermo per ricettazione Doumbia Ibrahim, 21 anni, della costa d’avorio, sorpreso nel campo nomadi sulla Circumvallazione esterna di Qualiano, mentre stava estraendo rame da 250 metri di cavi elettrici (ben 400 chilogrammi) risultati rubati il 29 agosto a una ditta di Nola e che erano destinati alla pubblica illuminazione.
Nel corso dei sono state inoltre rinvenute nel campo nomadi di Giugliano in Campania 3 lussuose e potentissime auto di grossa cilindrata. i mezzi, che non risultano da ricercare, sono stati sequestrati per accertarne la provenienza e l’eventuale impiego in episodi delittuosi.

http://www.reportweb.tv/giugliano-controlli-campi-nomadi-trovati-400-chilogrammi-cavi-rame-rubati-sequestrate-tre-auto-grossa-cilindrata/

Bergamo: accoltellata dal marito marocchino, italiana in fin di vita

Bergamo 09 settembre 2013 – Tragedia familiare a Villa d’Almè con una coppia in fin di vita: una 41enne bergamasca, accoltellata da un 47enne marocchino che non voleva accettare la separazione, è gravissima in ospedale, così come l’extracomunitario che si è buttato da un ponte volando per 20 metri. Tutto è nato, verso le 15 di lunedì 9 settembre, al primo piano di una palazzina in via De Gasperi a Villa d’Almè, dove vive la 41enne, che lavora come operatrice sanitaria alla Fondazione Rota, una casa di riposo, di Almenno San Salvatore. La coppia ha una figlia di 18 anni che però non era in casa. I due erano già separati, il marocchino non viveva più lì, ma – stando al racconto dei vicini – spesso ci tornava per convincere la donna a riconciliarsi con lui. Non risultano comunque denunce pregresse per stalking o maltrattamenti a carico dell’extracomunitario.

Non si sa quello che sia successo esattamente, però i vicini hanno sentito la coppia gridare e, quando hanno deciso di vedere cosa stesse succedendo, hanno trovato la donna – accoltellata con diversi colpi all’addome e agli arti – sull’uscio di casa in un lago di sangue. Sono subito scattati i soccorsi e la 41enne è stata trasportata dall’ambulanza del 118 al Papa Giovanni XXIII in codice rosso. I carabinieri di Villa d’Almè hanno subito dato la caccia al marocchino, che si era dileguato, e in località Fonderia, sempre a Villa d’Almè, hanno notato la sua macchina. Lui, evidentemente disperato per il folle gesto ai danni della compagna, si era buttato da un ponte volando per una ventina di metri. È intervenuto l’elisoccorso del 118 che ha trasportato anche il marocchino in codice rosso a Bergamo. La vita della coppia è appesa a un filo.

http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/393164_villa_dalm_donna_accoltellata_uomo_si_getta_dal_ponte._gravi/

Vicenza: nordafricani seminano terrore, sangue e feriti

VICENZA 31 agosto 2013 –  Prima le provocazioni, poi gli spintoni, i pugni e i coltelli. Torna la paura in viale Milano, dove ieri a tarda ora una rissa tra cinque nordafricani è finita nel sangue. Teatro dell’episodio il Bar Gioia, a un centinaio di metri da Campo Marzo, invaso dalle giostre e dai bambini, e a pochi passi di distanza dal futuro ufficio dell’assessorato alla sicurezza del Comune.

Sindaco di Vicenza festeggia la rielezione, i Vicentini sono soddisfatti del degrado.

Sindaco di Vicenza festeggia la rielezione, i Vicentini sono soddisfatti del degrado.

Tutto accade poco prima delle 22. I cinque nordafricani sono seduti all’interno del bar. Chiacchierano, ridono e discutono. La situazione, secondo quanto raccontano i testimoni, improvvisamente inizia a scaldarsi. I cinque escono dal bar, si spintonano ma è solo l’inizio. Poco dopo, schiaffi e pugni: la rissa si sposta nuovamente all’interno del locale. Qui uno dei cinque tira fuori un coltello e colpisce al braccio un compagno. I titolari del bar cercano di dividerli ma non c’è niente da fare. Vengono coinvolti anche loro; nel frattempo qualcuno tenta di scappare all’esterno del locale. Ma non riesce ad andare troppo distante. Ancora una volta un nordafricano sfodera un coltello e colpisce con decisione il connazionale, scaraventandolo su un furgone parcheggiato in via Firenze. 

I titolari del bar Gioia chiamano la polizia. In via Milano arriva anche l’ambulanza del San Bortolo ma in quattro riescono a darsi alla fuga. Solo un nordafricano viene trovato fuori dal locale; ha una ferita lieve al braccio e viene trasportato al pronto soccorso. Ma non è finita. Poco dopo un’altra telefonata al Suem: un uomo barcolla sanguinante in via Gorizia con un taglio profondo alla coscia e uno alla guancia. Ancora una volta l’ambulanza torna dalle parti di Campo Marzo e porta il giovane nordafricano in ospedale. 

Fonte: ilgiornaledivicenza.it

Invasione: altri 300 clandestini a Siracusa, sono i ‘giovani’ che Letta non lascerà soli

Siracusa, sbarcati altri 253 invasori
nella città che, ‘grazie’ agli sbarchi,
si trova con 40mila siracusani portatori
di Epatite.

Sale a quasi 800 il numero dei clandestini
sbarcati in Sicilia negli ultimi due
giorni.

Ieri sera un barcone di 15 metri, con a
bordo 253 invasori, tra i quali alcuni
scudi umani, 8 minori e 46 donne,
è approdato al molo di Portopalo di
Capo Passero, nel Siracusano.
Era scortato da una motovedetta
dei cani da riporto degli scafisti
che aveva avvistato il natante al largo.
I ‘migranti’ sono in prevalenza somali ed eritrei.
Sempre ieri sono stati soccorsi altri
tre barconi.

http://www.televideo.rai.it/televideo/pub/notiziasolotesto.jsp?id=923006&pagina=801&sottopagina=01

Sono questi i giovani che Letta non lascia soli.

Brescia: delinquente evade da domiciliari e muore investito

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N VIA SAN ZENO. L’incidente a pochi metri dalla rotonda della Centrale del latte, l’immigrato è deceduto pochi minuti dopo il ricovero in Poliambulanza. Il 36enne Momodo Tunis, benchè si trovasse  agli arresti domiciliari, era stato a pranzo da amici Un furgone lo ha travolto mentre tornava a casa

 

Momodo Tunis è morto ieri pomeriggio in via San Zeno. Viveva a Brescia, ma la sua patria era la Sierra Leone. Aveva 36 anni e non avrebbe dovuto essere in via San Zeno a quell’ora e in nessun’altra ora. Avrebbe dovuto essere a casa. E non è l’ovvietà che sembra. Doveva proprio. Glielo imponeva una sentenza agli arresti domiciliari. Sentenza che ieri ha ignorato. Ha preso la bicicletta e se n’è andato a pranzare da amici, come lui immigrati dal centro Africa. E dopo un bel po’ di conversazione è risalito in bicicletta. ha salutato, e via verso casa in via Cremona. Erano ormai le sei di sera.

LA MORTE l’ha incontrata dopo pochi metri. Non si sa bene come sia andata. Si sa però che un furgone Renault di una ditta edile gli ha fatto fare un volo di parecchi metri, una trentina, quando gli mancavano poche pedalate per arrivare alla rotonda della Centrale del latte. L’impatto è avvenuto in prossimità delle strisce pedonali, che forse lui aveva iniziato a percorrere. Forse voleva evitare la rotonda, guadagnando subito l’altra carreggiata. Era in sella? Teneva la bici a mano? Sta di fatto che lì a quell’altezza il furgone ha centrato Momodo, che ha urtato violentemente il parabrezza, sfondandolo. «Pare che dopo un primo volo sia rimbalzato una seconda volta contro il furgone» racconta un passante senza poter dire però di aver visto la scena con i suoi occhi.  Dal punto dell’impatto a quello in cui è stramazzato: un cappellino, una scarpa da ginnastica, un portachiavi blu, uno zainetto intriso di sangue da cui spunta la cintura arrotolata, che i soccorritori del 118 gli devono aver levato prima di praticargli il massaggio cardiaco e tutto quello che si poteva fare lì per salvarlo o almeno per farlo arrivare vivo al pronto soccorso. Era in condizioni disperate, ma alla Poliambulanza c’è arrivato, sopravvivendo solo pochi minuti. Anche l’autista del furgone, di origini slave, è rimasto lievemente ferito: gli hanno immobilizzato il collo e trasportato anche lui alla clinica delle Ancelle. Era sotto choc.

LA CIRCOLAZIONE, che era stata ridotta su una corsia, stava normalizzandosi quando è arrivato un amico di Momodo Tunis: quello da cui aveva pranzato. Era agitato, aveva già visto la bicicletta a terra e il sangue a pochi metri, le cannule e i lacci testimoni di un soccorso complesso. Qualche minuto prima si era messo in strada perchè Momodo non gli rispondeva al telefono da quando si erano lasciati. Ora parla concitatamente al cellulare. Arrivano uomini e donne in lacrime. Agli agenti della polizia locale che effettuano i rilievi chiedono del loro amico: «Come sta? Dov’è Momodo?». Si incamminano verso la Poliambulanza.

altro »

Momodo è morto. Un delinquente in meno nelle nostre città. Un’altra storia che evidenzia come siano ‘efficaci’ gli arresti domiciliari.

 

Tambellini ‘benedice’ il campo nomadi. Via agli allacci, Angeli: "Le … – Lo Schermo


Lo Schermo

Tambellini 'benedice' il campo nomadi. Via agli allacci, Angeli: "Le
Lo Schermo
LUCCA, 30 luglio – Piazzale spianato, buche ricoperte anche se non tutte, parziale pulizia dell'area: inizia oggi lo spostamento del campo nomadi di via delle Tagliate, destinazione la vecchia sede, 500 metri più indietro di dove si trova adesso.

Rapine in villa: immigrati puntano pistola alla tempia di imprenditore

VENEZIA 19 luglio 2013 – Aggredito, picchiato e rapinato. L’agguato ieri verso mezzanotte ai danni di Vanni Doretto, 46 anni titolare del ristorante “Ai Pini”, al civico 21 di viale dei Gabbiani del Lido Altanea di Caorle. Il commando, armato di pistola, si è fatto consegnare un bottino tra i 20 e 25mila euro, per poi legare la vittima in casa e scappare. Un colpo in piena regola che si è concluso con l’abbandono dell’auto con cui i malviventi si sono messi in fuga. Una Mercedes Classe A che i banditi hanno abbandonato a 100 metri dall’abitazione di Doretto, in via Pollastrona 8 ad Altanea. Da quella vettura gli investigatori dell’Arma hanno iniziato le ricerche, a partire dalle impronte digitali. Con ogni probabilità la banda, composta da tre persone, proviene dall’est Europa. Le imprecazioni pronunciate infatti alla vittima non lascerebbero molti dubbi sulla loro origine.

Doretto dopo aver chiuso il locale, si è diretto a casa con l’auto e al momento di scendere è stato subito aggredito dai tre, coperti in volto dal passamontagna. Con la pistola in mano (pare una semi automatica), il gruppo ha trascinato il ristoratore in casa, dove vive da solo. Lo hanno malmenato per farsi dire dove fosse la cassaforte, che l’uomo non ha mai installato. Ne è nata una colluttazione, in cui Doretto ha cercato di difendersi, ferendo uno dei banditi alla mano e strappandogli il passamontagna. Poihanno caricato la pistola e gliela hanno puntata alla tempia. La banda ha raccolto il consistente bottino in contanti, legando la vittima in casa con cravatte e cinture. Poi i tre si sono messi in fuga con la Mercedes che avevano a disposizione ed il cellulare del commerciante. In realtà i tre hanno percorso solo un centinaio di metri, poi hanno abbandonato l’auto, che non risulta rubata, poco dopo per mettersi in fuga tra i campi circostanti. A notare il gruppetto è stata una guardia giurata che vive in zona, che poi ha raccontato tutto agli investigatori.

Intanto Vanni Doretto è riuscito a liberarsi e a chiedere aiuto al 112 con l’aiuto del vicino. Subito sono arrivati i carabinieri della Compagnia di Portogruaro e di San Donà che hanno setacciato la zona, senza trovare i banditi. Una battuta durata per tutta la giornata con i militari della Compagnia diretta dal luogotenente Corrado Mezzavilla, mentre il Nucleo operativo diretto dal Maresciallo Gianmarco Geminiani con i colleghi dell’Investigativo, agli ordini del maggiore Carmelo Graci e del capitano Enrico Risottino, stanno indagando sul caso, molto simile a quello accaduto 24 ore prima a Noale.

http://www.gazzettino.it/nordest/venezia/assalto_in_villa_i_banditi_puntano_la_pistola_alla_tempia_di_un_imprenditore/notizie/306170.shtml

Importiamo stupratori dall’India: tenta violenza su due turiste e aggredisce passanti

Roma, 14 lug. – Ha aggredito due turiste, poi con una bottiglia infranta tra le mani ha minacciato i passanti.
L’uomo, un cittadino indiano di 25 anni, con vari precedenti di Polizia, e’ stato arrestato a Roma, al quartiere Esquilino. Dalle testimonianze delle vittime e di alcuni testimoni e’ emerso che il giovane aveva aggredito una turista filippina, prendendola alle spalle ed afferrandola per il collo, forse per cercare di condurla all’interno di un portone: la donna pero’ ha reagito ed e’ stata colpita ad una mano con il collo della bottiglia, che le ha causato una ferita. Allontanatosi di pochi metri, l’uomo ha aggredito una seconda turista, questa volta tedesca, toccandola nelle parti intime e trascinandola sul cofano di un’auto parcheggiata. Il giovane e’ stato arrestato e dovra’ rispondere di violenza sessuale, violenza privata e lesioni personali.

http://www.agi.it/ultime/notizie/articoli/201307141315-cro-rom0048-violenza_sessuale_aggredisce_due_turiste_arrestato_a_roma

Dopo avere distrutto il turismo nel loro paese, si preparano a fare lo stesso con il nostro. Con gentile collaborazione di Kyenge e Alfano.