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Ius soli: aggrediva e palpeggiava le donne, preso minorenne moldavo

Venezia 31 agosto 2013 – L’ennesimo palpeggiamento è costato le manette a un 17enne di nazionalità moldava che aveva allarmato le donne di Spinea. Il giovane, infatti, venerdì pomeriggio verso le 18 si è avvicinato a una 42enne che stava rincasando in via Baseggio. Per nulla intimorito, all’improvviso ha sorpreso alle spalle la malcapitata e ha iniziato a insinuare le mani dappertutto, concentrando la propria attenzione soprattutto sulle parti intime. Un’aggressione a sfondo sessuale in piena regola. La donna quindi si è messa a urlare, chiedendo aiuto. Attirando l’attenzione dei presenti. Vistosi scoperto, il giovane è scappato via ma in pochi minuti sul posto è intervenuta una pattuglia dei carabinieri. Si trovava a poca distanza. A chiamare il 112 proprio la donna aggredita, determinata a non farla passare liscia al palpeggiatore. E’ quindi scaturito un inseguimento tra i militari dell’Arma e il minorenne, che per scappare aveva inforcato la sua bicicletta. Per evitare l’arresto il molestatore ha cercato di seminare gli agenti tra giardini privati, garage e sotterranei. Ma alla fine ha dovuto desistere. Lo stesso poi è stato riconosciuto dalla donna aggredita e anche da altre tre vittime di fatti simili avvenuti a marzo, aprile e il 26 agosto scorso. Sempre lo stesso abbigliamento: canotta nera e bermuda rossa (almeno negli ultimi due casi). Anche in quel caso aggressioni improvvise in strada e palpeggiamenti più o meno prolungati. Modus operandi identico. Ora il minore si trova nel carcere minorile di Treviso accusato di violenza sessuale. Il 26 agosto nel suo mirino era finita una 18enne del posto, “agganciata” a Villaggio dei Fiori e pedinata fino a via Matteotti. Lì il giovane è entrato in azione, immortalato dalle telecamere di sorveglianza. Un gatto. In un amen è stato addosso alla vittima e poi è scappato via. Identiche aggressioni denunciate il 19 marzo da una 21enne di origini marocchine aggredita nella località di Orgnano e il 10 aprile da una 35enne del posto palpeggiata pesantemente mentre raggiungeva a piedi la Coop di Villaggio dei Fiori.

http://www.veneziatoday.it/cronaca/palpeggiatore-donne-spinea-arrestato-villaggio-fiori-30-agosto-2013.html

 

Voghera: gangs di immigrati devastano bar

VOGHERA. Sembrava una scena di «Gangs of New York», con due bande rivali a fronteggiarsi, pronte a darsele di santa ragione. Invece siamo a Voghera, all’angolo tra via Balladore e via Matteotti, dove il gazebo del bar Moliendo è diventato una sorta di ring all’aperto, per il regolamento di conti tra un gruppo di magrebini e uno di romeni. E’ accaduto martedì sera, c’è voluto l’intervento di due pattuglie del Nucleo radiomobile e della stazione della compagnia carabinieri, supportati da commissariato e vigili urbani, per riportare la calma ed evitare che qualcuno si facesse male sul serio. Tre i denunciati per i danneggiamenti al locale, tra i quali M.E., 27enne italiana, nata a Tortona ma residente in città (rese note anche le iniziali degli altri due: B.S.B., classe 1973, tunisino, accusato di aver sfondato con una mazza una vetrata del bar, e il connazionale O.R., 51 anni).

L’atto primo si svolge nel tardo pomeriggio di martedì ai giardini della stazione dove tra le due gang volano insulti e si sfiorano le botte. A separarli, stavolta, provvedono gli agenti della polfer. Ma la tensione resta alta. E riesplode dopo le dieci di sera, quando i nordafricani avvistano i rivali davanti al Moliendo e si avvicinano minacciosi. Testimoni oculari riferiscono che alcuni di loro sono armati con coltelli, B.S.B. – secondo i carabinieri – impugna una mazza di quelle usate nell’edilizia. I romeni, alla loro vista, cercando di mettersi in salvo, mentre i proprietari del locale – si tratta di immigrati cinesi – capita l’antifona si barricano all’interno del locale. Il denominatore comune è che tutti i contendenti, chi più chi meno, hanno alzato parecchio il gomito e l’alcol fa aumentare l’adrenalina e diminuire la capacità di controllare le proprie reazioni. Così, il 40enne B.S.B. che sembra il più scatenato, afferra la mazza e la scaglia contro una vetrata del bar, mandandola in frantumi. Le scheggie di vetro feriscono – fortunatamente in modo leggero – lui, l’altro tunisino O.R. e la 27enne vogherese. Accorre un’ambulanza della Croce Rossa che li trasporta al Pronto soccorso, dove i tre, che continuano a discutere vistosamente alticci, vengono medicati. Poi i carabinieri li prendono in consegna e li conducono in caserma, per l’accertamento delle generalità. Nei loro confronti, parte una segnalazione all’autorità giudiziaria per danneggiamenti aggravati.Resta da chiarire il movente della rissa. I carabinieri parlano, necessariamente in modo generico, di «futili motivi». Ma c’è chi dice che a scatenare il finimondo sarebbe stata la gelosia per qualche sguardo e apprezzamento di troppo rivolto a una ragazza.

Bottigliate a Padova: sono connazionali della ministra

Un arrestato per rissa, resistenza e minaccia a pubblico ufficiale e quattro denunciati solo per la rissa. È il bilancio della violenza di sabato alle 20, da piazza Cavour fino in largo Europa e via Matteotti tra Baessato e l’Oviesse: una rissa che ha terrorizzato centinaia di padovani visto che gli africani si fronteggiavano a bottigliate e urlando. Un episodio nel cuore della città che sta scatenando molte polemiche.

L’arrestato è Bwato Kikonde, congolese di 20 anni, residente a Padova, regolare. Quando i poliziotti delle Volanti hanno tentato di bloccarlo li ha affrontati brandendo il collo di una bottiglia di vetro rotta. Ha tentato di resistere agli agenti fin quando, in tre, sono riusciti ad avere ragione. Un poliziotto è rimasto ferito riportando alcuni giorni di prognosi. Anche il congolese ha riportato contusioni guariribili in otto giorni. Gli altri denunciati sono due cittadini del Benin di 21 e 23 anni e due del Congo di 20 e 23 anni, tutti irregolari, con precedenti specifici e fotosegnalamenti. Irregolari come la loro connazionale.

Dalla ricostruzione dei poliziotti il gruppetto di stranieri inizia a litigare in piazza Cavour. Si rincorrono, si lanciano bottiglie, tra gli sguardi atterriti dei passanti, di mamme con i bambini, anziani. Si rischia di venir travolti dalla loro furia. Sono passate da poco le 20, in via San Fermo, galleria Europa, largo Europa, dove gli stranieri si inseguono, sta finendo lo shopping: la gente passeggia tranquilla.

Si sono vissuti attimi di tensione: gli stranieri non si sono fatti fermare facilmente, hanno cercato di fuggire. Le chiamate arrivate al 113 sono state decine in pochi minuti. Chi ha assistito alla scena pensava di trovarsi nel set di un film: un far west. Ed era tutto tragicamente vero. I poliziotti non sono riusciti a capire cosa abbia spinto quei giovani a picchiarsi selvaggiamente tra loro, ma pare all’origine ci siano dei futili motivi. Sono stati tutti portati in questura per l’identificazione anche perchè non avevano con sè dei documenti.

Kikonde sarà processato oggi alle 11 con rito direttissimo, per gli altri la denuncia a piede libero seguirà il suo corso, potrebbero ritrovarsi a giudizio tra qualche mese. La paura di chi ha assistito alla scena è stata tanta, anche se le pattuglie della polizia sono arrivate in pochi minuti, anche con l’ausilio dell’Esercito.
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Assolto perché “incapace di intendere”, aggredisce passanti e agenti

Ce ne ricordiamo no? Diop Abdou Lahat già nel 2011 era finito in manette per un episodio analogo. Per quei fatti era stato poi assolto dal solito magistrato xenofilo in Tribunale perché ritenuto incapace di intendere e di volere. Anche oggi probabilmente non era molto lucido. Tutto è cominciato quando l’uomo ha bloccato una strada di Abbasanta, via Matteotti, impedendo la circolazione dei veicoli. Sul posto, dopo la segnalazione di alcuni passanti, sono intervenuti i carabinieri del paese che però sono stati aggrediti e presi a pugni riportando anche lievi lesioni. In qualche modo i militari sono riusciti comunque ad averne ragione, ma viste le sue condizioni psicofisiche hanno dovuto chiedere l’intervento di una ambulanza del 118 facendo comunque scattare l’arresto per resistenza a pubblico ufficiale. Su disposizione del pubblico ministero di turno, Diop Abdou Lahat, è stato poi condotto in una struttura sanitaria specialistica dove resterà – a spese nostre – in stato di arresto in attesa dell’udienza di convalida già fissata per lunedì prossimo davanti al Tribunale di Oristano.

http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/304089

Rimandarlo in Africa no?