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Dramma a Milano: africano irrompe in auto mentre parcheggia e l’accoltella

Ha tentato di salvare la borsetta dalle mani di un rapinatore ed è stata ferita da alcune coltellate di striscio alle mani e al volto. Vittima una donna italiana di 61 anni, aggredita mentre era ferma con la sua auto in via Fava, l’altra notte alle 2.30. Secondo il racconto della malcapitata alla polizia intervenuta, lei si trovava al volante, ferma nel parcheggio. Come spesso accade a molte donne che guidano, aveva sistemato la borsetta sul sedile passeggero anteriore. Era lì ferma ad aspettare alcuni amici. All’improvviso un botto sordo e il vetro della portiera destra è finito in mille pezzi. Era stato infranto da un nordafricano. L’uomo, dopo aver rotto il finestrino, ha allungato la mano e ha afferrato la borsa. A questo punto la reazione della sessantunenne è stata istintiva: anche lei ha afferrato il manico della borsetta, per evitare che gliela portassero via.

Una mossa che il rapinatore non ha gradito. E per avere la meglio sulla vittima ha estratto di tasca un coltello, ferendola al volto e alle mani. Solo allora la donna ha lasciato la presa e il malvivente si è allontanato saltando in sella a una bicicletta. Lanciato l’allarme, sul posto è arrivata una volante, mentre un altro equipaggio ha cercato di intercettare il rapinatore, descritto di carnagione scura, «probabilmente un magrebino». Gli agenti hanno medicato sul posto le ferite della donna, che non ha voluto essere accompagnata in ospedale.

Purtroppo episodi di questo tipo sono abbastanza frequenti nonostante si consigli di non tenere la borsa sul sedile davanti oppure il braccio con un orologio al polso fuori dal finestrino. Solo poche volte al rapinatore è andata male. È accaduto poco tempo fa in corso Buenos Aires, quando hanno tentato di rubare la borsetta a una donna di 58 anni, ex pilota di rally. Dopo la rapina, lei ha ingranato la marcia e ha cominciato l’inseguimento facendo arrestare l’aggressore, un dominicano di 23 anni.

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_settembre_2/rapinata-auto-reagisce-ferita-coltellate-2222862141478.shtml

Rapina: banda di immigrati massacra cagnolina che difendeva i padroni

Svaligiano l’appartamento del vice direttore del Brico di San Martino e bastonano a sangue la sua cagnolina.
Il colpo l’altro pomeriggio in via Raffaello mentre Massimo Atzeni, cagliaritano 41enne, era al lavoro al negozio di bricolage di via Vittorio Veneto, a neanche cento metri da casa.

I ladri durante l’incursione, sono stati affrontati dalla cagnolina dei proprietari. «Faceva freddo ed è stato l’unico giorno che l’abbiamo lasciata in appartamento», spiega ancora il vicedirettore, «la povera bestiola ha cercato in tutti i modi di difendere la casa dagli intrusi, ma loro hanno preso una scopa e l’hanno picchiata selvaggiamente, così tanto da spezzare il manico in due». Quando il dirigente è rientrato a casa ha trovato l’animale in stati pietosi. «Le uscivano lacrime di sangue», testimonia, «tanto da dover ricorrere alla cure del veterinario. È ancora molto scossa dalla violenza che ha subìto».

«Ci hanno ripulito dell’oro, erano tutti i ricordi di famiglia», dice sconsolato il dirigente.Il colpo è stato messo a segno tra le 15 e le 19.30. Per entrare i malviventi hanno scardinato la finestra sul retro della cucina al primo piano. «Hanno rovistato ovunque», racconta Il manager «da un armadio in camera hanno arraffato bracciali, anelli, collane. I gioielli avevano un grosso valore affettivo, erano ricordi di anniversari importanti».

La banda, composta da alcuni stranieri, probabilmente dell’Est, ha tentato di rubare anche al piano inferiore della villetta. È riuscita a strappare la zanzariera da una finestra ma è stata disturbata dall’arrivo della proprietaria.Oltre al furto in casa Atzeni, i banditi hanno tentato di entrare in altre cinque abitazioni della zona. «Siamo molto allarmati per questa nuova ondata di furti», dicono i residenti di San Martino. I raid sono stati denunciati ai carabinieri di Vittorio Veneto, ma finora nessuna traccia dei banditi.

http://voxnews.info/2013/02/03/irrompono-in-abitazione-per-rapina-e-massacrano-la-cagnolina-che-difendeva-i-padroni/

Integrazione: le spacca la testa a “padellate”

L’ha picchiata selvaggiamente, tanto da spedirla all’ospedale con un trauma cranico e tumefazioni al volto. Ubriaco, l’ha colpita ripetutamente con una padella e con il manico della scopa e, infine, l’ha minacciata con un coltello da cucina. Un crescendo di violenza che ha fatto scattare le manette ai polsi di Marian Pupaza, 34 anni, romeno residente a Caldogno in via Ponte Marchese 110. Per lui l’accusa è di lesioni personali aggravate nei confronti della moglie, Ana Maria Pupaza, 23 anni, anche lei romena. L’aggressione è andata in scena domenica mattina, verso le 10. A dare l’allarme, avvisando i carabinieri della stazione di Dueville, sono stati alcuni residenti della zona, testimoni involontari del pestaggio. Pupaza, completamente ubriaco, aveva infatti trascinato la moglie fuori sul balcone di casa e lì la stava picchiando con il manico di una scopa. In pochi minuti una pattuglia dei carabinieri ha raggiunto il numero 110 di via Ponte Marchese. Appena arrivati, i militari dell’Arma hanno incrociato per strada la giovane donna romena che, con il volto sanguinante e in stato di choc, ha riferito di essere stata aggredita dal marito ubriaco, che l’aveva ripetutamente colpita con un bastone e con una padella e minacciata con un coltello da cucina. La donna era riuscita a scappare approfittando di un momento di distrazione dell’uomo, mettendosi così al ripario dalla sua furia. Nel frattempo Pupaza, rimasto solo, si era rinchiuso in casa. I carabinieri, ricostruito il quadro, hanno subito chiesto l’intervento di un’ambulanza, che ha trasportato la giovane all’ospedale di Vicenza, dove le sono stati riscontrati un trauma cranico e tumefazioni al volto e dove è stata trattenuta in osservazione con prognosi riservata. La donna, dopo essere stata identificata, ha sporto querela nei confronti del marito. Intanto gli uomini del capitano Sabatino Piscitello avevano chiesto rinforzi per poter affrontare Pupaza in sicurezza. L’uomo, nonostante le ripetute richieste dei carabinieri, ha aperto la porta di casa solo mezzora dopo, ancora ubriaco. La perquisizione dell’appartamento ha permesso di recuperare il manico di scopa e la padella utilizzati per la violenta aggressione. Grazie al racconto dei testimoni, ascoltati in caserma a Dueville, è stato inoltre possibile ricostruire con maggiore chiarezza la vicenda e dichiarare in arresto l’uomo per lesioni personali aggravate. Su disposizione del sostituto procuratore Alessandro Severi, Pupaza è stato trattenuto nella camera di sicurezza della Compagnia di Thiene, in attesa del rito direttissimo previsto stamattina, alle 9, in tribunale a Vicenza.

http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Provincia/426884_padellate_alla_moglie_arrestato/