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Famiglie migranti: pestata dai parenti perchè si veste all’occidentale

Genova 06 gennaio 2014 – Picchiata dal papà e dallo zio, punita per non volersi adeguare agli usi tradizionali della cultura di origine. Una ragazza dello Sri Lanka, appena maggiorenne, è finita al pronto soccorso dell’ospedale San Martino. I medici di turno le avrebbero riscontrato lividi ed ematomi in diverse parti del corpo e l’hanno ricoverata nel reparto di Osservazione Breve. Anche perché la giovane ha detto di non voler più tornare a casa ed ha chiesto di essere protetta. Avrebbe raccontato di essere picchiata proprio perchè si è avvicinata ai costumi europei. Non è la prima volta che lei finisce all’ospedale. Era già accaduto negli scorsi mesi e secondo quanto riferiscono fonti ospedaliere sempre per le stesse ragioni. Tant’è che, oltre ad essere informata la polizia e la Procura della Repubblica, sono stati attivati i servizi sociali e le assistenti hanno cercato una sistemazione presso una casa protetta. E il pensiero corre alla tragica fine di Hina Saleem, la ragazza pakistana uccisa a Brescia nel 2006 dai parenti come punizione per non volersi adeguare agli usi tradizionali della cultura d’origine.

http://genova.repubblica.it/cronaca/2014/01/06/news/75274651-75274651/

 

Zingari: ancora caccia al rapitore delle gemelline Schepp

Alessia e Livia Schepp, le due gemelline italo svizzere rapite dal padre, poi morto suicida nel Foggiano, potrebbero trovarsi in Sardegna. La Dda ha aperto un’inchiesta. Le bambine erano scomparse nel gennaio del 2011. Si era da subito temuto che il padre le avesse uccise per vendicare così la separazione dalla moglie: “Non vedrai più le nostre figlie”, le aveva scritto nella lettera in cui annunciava il suicidio.

Una segnalazione dettagliata accompagnata da un nome, quello del nomade di un campo rom in Sardegna cui sarebbero state consegnate da Matthias Schepp le due figlie, Alessia e Livia, prima di raggiungere Cerignola in Puglia e togliersi la vita: una rivelazione fatta da un detenuto al suo legale e poi da quest’ultimo ai magistrati della Dda di Cagliari ha riacceso la speranza di ritrovare vive le due gemelline di sei anni scomparse dal 2011.

Una fiammella subito soffocata dopo il blitz effettuato dai corpi speciali dei carabinieri all’interno di un campo nomadi tra le province di Oristano e Nuoro. I militari hanno passato al setaccio il campo alla ricerca delle due gemelle e di indizi che possano in qualche modo confermare almeno il loro passaggio in Sardegna, ma non sarebbe stato trovato nulla.

L’inchiesta della Dda di Cagliari, coordinata dal sostituto procuratore Alessandro Pili, è stata aperta alcune settimane fa quando il legale ha raccontato agli inquirenti quanto gli era stato rivelato dal suo assistito: mentre si trovava in carcere avrebbe sentito parlare dei nomadi della consegna delle bambine. A giugno Alessia e Livia, secondo quanto sentito dal detenuto, sarebbero finite in mano a una famiglia rom che le avrebbe accudite in un campo nomadi tra Oristano e Nuoro. Gli accertamenti e le perquisizioni, purtroppo, non hanno dato gli esisti sperati.

Non è la prima volta che le due gemelle vengono “avvistate” in Sardegna. Adesso è arrivata questa segnalazione dettagliata e ritenuta attendibile dagli inquirenti. La notizia della nuova pista ha colto di sorpresa la famiglia di Irina Lucidi, madre delle gemelline che ancora ieri nel primo pomeriggio non era stata informata. “Attendiamo di avere informazioni ufficiali da parte della Polizia svizzera – ha detto all’ANSA lo zio delle bambine Valerio Lucidi – Vogliamo affrontare questa storia lunga e difficile lontano dai media”.

Ma nemmeno gli inquirenti svizzeri sapevano nulla del blitz: “E’ rassicurante vedere come tutte le piste, anche poco credibili, siano verificate – ha detto Jean-Christophe Sauterel, portavoce della polizia di Vaud -. Ad oggi, non disponiamo di alcuna prova tangibile che ci consenta di sapere se le due piccole sono in vita”, ha aggiunto. Nessuna pista sarda anche per la squadra mobile di Foggia: “Non abbiamo nessun indizio in questo senso nell’ambito dell’attività investigativa esplicata a suo tempo”, ha sottolineato il dirigente Alfredo Fabbrocini. L’inchiesta cagliaritana però è stata appena stata aperta e le indagini, assicurano gli inquirenti, non si fermeranno.

Osa parlare con vigili, immigrato la aggredisce: “Sei razzista, ti faccio vedere io”

PALERMO settembre 2013 – Aggressione sfiorata e parole al vetriolo nella prima serata di sabato in via Ruggero Settimo. Erano da poco passate le venti quando un ambulante, che seguendo il solito copione stava attendendo insieme ai compagni che il presidio dei vigili urbani volgesse al termine, ha aggredito verbalmente una residente della zona che si era fermata a parlare con i caschi bianchi. Si tratta di Rosalba V., residente dell’area, nota per la sua ‘battaglia’ contro l’abusivismo e per aver realizzato diversi video e foto del ‘mercato’ di ambulanti di cui è preda il centro città soprattutto nelle ore serali. E così è bastata una semplice chiacchierata con gli agenti della polizia municipale di pattuglia in via Ruggero Settimo per far perdere le staffe ad uno dei venditori ambulanti presenti. Una scintilla che ha surriscaldato gli animi. L’uomo, dopo aver abbandonato sacchi e lenzuoli, si è diretto verso la donna lanciando insulti e offese. Rosalba, che ha già subito lo scorso maggio un’aggressione dallo stesso ambulante che le aveva anche scagliato il cellulare sul suolo, ha così ben pensato di registrare l’intero diverbio. “Sei una razzista, sei fissata – si sente nel video in questione -. Ci penso io a te, ti faccio vedere. Noi montiamo e vieni a disturbarci ma che ti interessa? Sei una povera pazza”. L’ambulante é stato fermato dai vigili che lo hanno prima calmato e poi lasciato andare. Livesicilia ha raccolto lo sfogo e il racconto di Rosalba pochi attimi dopo il diverbio: “Mi ero fermata a dialogare con i vigili e stavamo constatando che gli ambulanti erano già appostati con i sacchi nelle vie limitrofe – inizia così il suo racconto -. Questo signore ha iniziato a inveire contro di me, non è la prima volta era già successo a maggio ma i vigili non erano intervenuti. Come si può notare dal video lo hanno rabbonito e lasciato andare. Mi ha minacciata e se la prossima volta dovesse accadere qualcosa di più grave quando sono in compagnia dei miei bimbi che succede?”. Tanta la rabbia e la frustrazione della donna. Dopo essersi recata al commissariato di via Bentivegna per sporgere regolare denuncia, infatti, Rosalba si è sentita rispondere “non abbiamo i mezzi per difendervi, siamo con le mani legate”. “Sono subito corsa al commissariato e anche lì in un primo momento sono stata etichettata come razzista – prosegue -, poi, invece, mi è stato detto che mandarli a casa costa più che tenerli qui. ‘Non possiamo fare nulla, ne rimandiamo indietro uno e ne arrivano altri duecento e mandarli via costa’ questo mi hanno detto ma è possibile? Dove siamo arrivati? La giustizia non è in grado di tutelarci – si sfoga -. Sto tremando come una foglia, sono avvilita. La verità è che non c’è Stato, non esiste. Il mio unico desiderio è scappare da questa terra che non offre nulla, che non è in grado di custodire e curare i propri figli. Che amarezza”.

http://livesicilia.it/2013/09/16/via-ruggero-settimo-ambulante-contro-residente-razzista-ti-faccio-vedere-io_373149/

Milano: immigrati pestano e rapinano italiano

Milano 13 settembre 2013 – Circondato da un ‘branco’ di balordi è stato aggredito e rapinato. E’ la disavventura capitata ad un signore italiano di 45 anni in piazza Luigi di Savoia, accanto alla Stazione Centrale, alle 6 e 30 del mattino di giovedì. L’uomo, terrorizzato per l’accaduto, ha chiamato la polizia alcuni minuti dopo i fatti. Secondo il racconto della vittima, un gruppo numeroso di stranieri lo avrebbe circondato e aggredito con pugni e spintoni. Durante la colluttazione la vittima ricorda di aver perso i sensi. Al suo risveglio in tasca non aveva più il portafoglio con 150 euro e i documenti e, ovviamente, intorno non c’era più nessuno. Non è la prima volta che succedono episodi del genere intorno alla Stazione Centrale.

http://www.milanotoday.it/cronaca/rapina-piazza-luigi-savoia.html

 

Picchia con un bastone la moglie e il figlio – Corriere della Sera

Picchia con un bastone la moglie e il figlio
Corriere della Sera
Ha preso a bastonate la moglie e il figlio maggiore di 13 anni: un cingalese di 41 anni, martedì, è stato arrestato in via Caroli, in zona Crescenzago. Non è la prima volta che l'uomo si è scagliato con violenza contro la consorte, connazionale 38enne
Prende a bastonate la moglie e il figlio: arrestatoMilanoToday

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Rimini: vigili costretti a usare spray urticanti per difendersi dai venditori abusivi

Rimini, 26 agosto 2013 – Si è sfiorato lo scontro fisico tra venditori abusivi e polizia municipale ieri mattina al bagno 115. Gli agenti hanno sequestrato alcuni borsoni di merce, in quattro diverse tornate. «Oltre 130 capi sequestrati — spiega l’ispettore Carla Tavella —, in parte contraffatti, soprattutto borse, portamonete, cinture di note griffe. Più altri capi rinvenuti». I venditori non si aspettavano forse ‘la mossa’ e – quando si sono accorti delle intenzioni degli agenti – hanno reagito duramente. Al che la municipale ha sfoderato non – per fortuna – le pistole Glock delle quali è in dotazione da qualche tempo (non tutti gli agenti), ma gli ugualmente micidiali spray al peperoncino urticante. Certo, strumenti difensivi meno cruenti ma molto efficaci. I venditori sono rimasti momentaneamente ‘accecati’ e gli agenti hanno avuto tempo di battere in ritirata con il malloppo di merce sequestrata. «E’ la prima volta che li vedo fare un sequestro da inizio estate — ironizza un marinaio di salvataggio — sarà una strategia». Sembra che, almeno sull’arenile, non si è puntato primariamente sui sequestri di merce.

Anche per questo ieri i venditori sono stati presi di sorpresa. Ma visto quel che era accaduto poco prima ai ‘colleghi’,molti altri vu’ cumprà se la sono data a gambe lasciando parte della merce abbandonata in spiaggia (di qui quelli che tecnicamente si chiamano ‘rinvenimenti’). Insomma, l’ultimo giorno della presenza dei 60 ‘sceriffi’ alias vigilantes, o guardie private, e di 70 su 90 agenti della polizia di Stato nel Riminese, si è contraddistinto per un intervento deciso degli agenti della polizia municipale. E adesso che succede, resterete soli o quasi a fronteggiare gli abusivi? «Le disposizioni che abbiamo — spiega un ispettore — restano al momento le stesse, concordate con la Prefettura: la nostra zona di competenza va dal bagno 90 al bagno 120. Poi vedremo se ci saranno aggiustamenti». «I vigilantes avevano le mani legate — commenta Massimo Pasini, titolare del bagno 123 — e i venditori ridono che s’ammazzano. Sono però calati i furtarelli. Serve una strategia seria, va decisa d’inverno. Se no è solo teatrino. Ho avuto clienti tedeschi e svizzeri che sono partiti in anticipo e non torneranno». «Gli italiani invece comprano — fa eco Giovanni Balducci, bagno 121 —. Anzi, chiedono dove sono oggi i vu’ cumprà se non li vedono al mattino».

http://www.ilrestodelcarlino.it/rimini/cronaca/2013/08/26/939736-abusivi-cacciati-a-colpi-di-spray-urticante.shtml

Uccisa a martellate e nascosta sotto il letto: preso sudamericano

Milano 17 luglio 2013 – Massacrata a martellate e nascosta sotto il letto. Michelle Campos, una ragazza peruviana di 20 anni, è stata trovata morta, martedì sera, nella sua abitazione in via Rondizzoni, in centro a Parma. Da tempo, la giovane viveva una storia tormentata con il fidanzato, un ecuadoriano di 21.

LA VIOLENTA DISCUSSIONE – Secondo una prima ricostruzione, a dare l’allarme è stata la madre, insospettita dalla scomparsa della ragazza. All’inizio, aveva pensato a una fuga d’amore, poi il macabro ritrovamento. Il fidanzato, intorno alle 11 di martedì, avrebbe atteso l’uscita di casa della madre e della sorella diciottenne della vittima per poi salire nell’appartamento. Qui ci sarebbe stata una violenta discussione (per i vicini non era la prima volta che succedeva) con il giovane che avrebbe colpito la ragazza alla testa con un martello. Ripulita la stanza dal sangue – ma tracce ematiche sono state trovate su alcune piastrelle – il cadavere è stato avvolto in un lenzuolo e nascosto sotto il letto. Luogo dove, nella notte, è stato scoperto dalla madre. Il fidanzato, rintracciato a Milano, è stato sottoposto a fermo. Sul caso indagano il pm Paola Dal Monte e la Squadra Mobile di Parma.

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_luglio_17/parma-peruviana-uccisa-fidanzato-nascosta-sotto-letto-2222202178314.shtml

 

Feccia migrante: osa rimproverarli, pestato da ragazzini

Cittadinanza ai figli degli immigrati

Cittadinanza ai figli degli immigrati

PREGANZIOL – Richiamati perché i ragazzi facevano chiasso. E al termine della giornata in piscina viene preso a calci e pugni.
È finito in ospedale un 49enne di Preganziol preso a botte da dei ragazzi kossovari nel tardo pomeriggio di domenica in via Pertini a Preganziol. 
Il pestaggio dunque a causa di un rimbrotto di M.B. nei confronti dei giovani, che tenevano la musica dei loro apparecchi a volume alto nella piscina di Preganziol, impendendo all’uomo il sospirato relax.
 
Per il 49enne varie ecchimosi: sull’episodio indagano i carabinieri. E non sarebbe la prima volta, visto che vi sono state di recente diverse segnalazioni di danneggiamenti.

http://www.oggitreviso.it/pestato-alle-piscine-64301#.Udp2ZVpG0YA.facebook

La prima volta della "mafia romena" in Italia: 17 arresti – Today


Today

La prima volta della "mafia romena" in Italia: 17 arresti
Today
Eseguite 17 ordinanze di custodia cautelare in carcere, a carico di altrettanti soggetti di nazionalità romena, responsabili di associazione per delinquere di tipo mafioso, traffico di stupefacenti, sfruttamento della prostituzione, estorsione
Droga, prostituzione e riciclaggio. Sgominata cupola mafiosa romenaTorinoToday
la "cupola" era di soli romeniLa Repubblica
Torino: la polizia smantella cupola della mafia romena, 17 arrestiFanpage
Cronaca Torino –ZipNews –Tiscali
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Crotone, rivolta immigrati nel Cie: poliziotti massacrati con spranghe e sassi

CROTONE – Un gruppo di immigrati ha dato vita, la notte scorsa, ad una rivolta all’interno del Centro di identificazione ed espulsione Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto, nel crotonese. Negli scontri che ne sono scaturiti diversi agenti della Polizia di Stato, colpiti con spranghe di ferro e fatti oggetto di una fitta sassaiola, hanno riportato ferite e contusioni varie; alcuni rappresentanti delle forze dell’ordine sono stati trasportati in Ospedale per le cure necessarie, ad altri sono stati praticati punti di sutura nell’ambulatorio del Centro di accoglienza. Gli extracomunitari protestavano per le condizioni di vita all’interno del Centro. Solo alle prime luci dell’alba, grazie all’intervento delle forze dell’ordine, all’interno della struttura è stata riportata la calma. Non è la prima volta che nel centro di identificazione ed espulsione della città calabrese si verificano incidenti. Sono rimasti feriti cinque finanzieri e quattro militari dell’Esercito, che hanno avuto una prognosi di alcuni giorni tranne uno che ha prognosi di venti giorni. Le forze dell’ordine stanno visionando i filmati per risalire sui responsabili.

http://www.ilquotidianoweb.it/news/cronache/713872/Migranti-in-rivolta-nel-centro-di.html