Tag: grida

“Sono ghanese, posso rubare”: prende a morsi cassiera

È successo a Conegliano, dove un 23 enne Ghanese, ha cercato di oltrepassare la cassa senza pagare la merce. Un parapiglia generale, durato parecchi minuti tra urla e grida degli stessi avventori del negozio che hanno chiamato i carabinieri. I

 

Venezia: continue scaramucce etnica, scontri veneziani-cinesi

  VENEZIA – Da una parte un gruppo di amici veneziani, e dall’altro uno di cinesi. Sul posto, avvisati dai passanti, sono arrivati i poliziotti delle volanti, i carabinieri di San Zaccaria e anche l’idro-ambulanza con i medici del Suem. I referti del pronto soccorso dell’ospedale civile parlano solo di botte, graffi, e di qualche escoriazione. Nulla di grave, insomma. Per guarire ci vorranno pochi giorni, per risolvere i problemi con la legge probabilmente qualcosina di più. La polizia infatti ha denunciato quattro persone, tre veneziani e un ciittadino cinese, per rissa e lesioni. Chi è passato per San Bartolomeo verso le 23 si è trovato di fronte alla scena del gruppetto di veneziani seduti per terra, ai piedi della statua del Goldoni, e un gruppetto di cinesi pronto a menar le mani, invitati alla calma da carabinieri e poliziotti. Goldoni non potrà rivedere le sue baruffe, ma per studiare la trama di quanto successo i poliziotti potranno contare sulle immagini delle telecamere di sorveglianza del bar.

 

È da qualche settimana che il centro storico si riscopre rissoso, nei campi e nei vaporetti. L’ultimo caso risale a inizio settembre, quando scoppiò una lite furibonda tra “statue” in Riva degli Schiavoni, verso le 14.30. Il finimondo – tra grida, spintoni e poi pugni – era scoppiato quando tre cittadini rumeni avevano affrontato a brutto muso due figuranti che stavano facendo le “statue” in Riva, insieme ad altri due accompagnatori, in posti che non dovevano essere loro.

 

Da evidenziare il tono demenziale con il quale questo ‘giornale’ si occupa della vicenda e del totale degrado di Venezia.

Integrazione a Pordenone: coltellate tra marocchini e giovani radunati su base etnica

Pordenone 31 agosto 2013 – Era deserta, ieri, la scalinata dove giovedì sera, tra piazza XX Settembre e via Bertossi, è avvenuta la lite fra due marocchini degenerata in un accoltellamento. L’anticamera di quello che viene definito “il salotto buono della città”, con i muri pieni di scritte fatte con gli spray, stavolta deve fare i conti con le macchie di sangue sul marciapiede.

Un giovane si avvicina agli scalini e mostra agli amici il punto dove è avvenuto lo scontro. Racconta di vetri spaccati, urla e spintoni, racconta che la situazione «era da paura». Gli esercenti della zona sono rassegnati. Nulla sembra servire in quello che qualcuno chiama «il ghetto». Si montano le telecamere, si chiamano i vigili urbani quando i litigi e gli schiamazzi superano la soglia della tolleranza ma poi tutto torna come prima. «Hanno il radar, questi giovani – raccontano nel salone di parrucchieri “Tagliati X il successo” – e appena si accorgono dell’arrivo delle forze dell’ordine, come d’incanto si disperdono». All’Hotel Minerva, il personale di turno ieri non sembrava sorpreso di quanto accaduto e commentava con rammarico i fatti appena conosciuti dalle pagine del giornale. Rammarico per «una battaglia inutile: la sera la piazzetta si anima e gli schiamazzi a volte, finiscono per disturbare i clienti».

Passa un giovane marocchino in bicicletta e all’improvviso qualcuno gli grida dietro «Siete stati voi!». Risponde il giovane girandosi e pedalando via veloce: «Io non sono così…». Lentamente la piazzetta sopra la scalinata comincia a riempirsi. I primi giovani si muovono guardinghi e transitano come se fossero di passaggio. In realtà, vanno e tornano. Poi scelgono un angolo dove si riuniscono. C’è una logica in questa divisione. Si vede a occhio, è per etnia. Molti di loro sono giovanissimi, come confermano al Queen’s Bar: «Non sono cattivi tutti, ma qualcuno poi si inserisce nel gruppo e magari è più violento. I più cercano solo un posto dove ritrovarsi». Un po’ più lontano, da Musicatelli, la situazione appare diversa. E’vero, ci sono ragazzi e qualche volta fanno rumore, qualche grido, qualche bottiglia in giro ma niente di importante. Non sanno cosa fare e se ne stanno lì. Dalla parte opposta, in via Bertossi, da “Mondolibri” raccontano che ormai i clienti sanno che la scalinata è spesso occupata da giovani che fumano e bevono sui giardini, per questo fanno il giro non passando di lì. Eppure ad aprile, le scale del “salotto buono“ erano state ripulite da alcuni ragazzi mormoni. Sulle loro casacche, una targhetta con scritto “Mormon helping hands”, ovvero “mani che aiutano”.

http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2013/08/31/news/liti-e-degrado-piazza-in-balia-delle-gang-1.7662980

Integrazione a Roma: incrocia immigrato, la stupra

Si sono “incrociati” in via Sandulli, a San Basilio. Lei era in cammino verso casa, mentre lui “girovagava” nei pressi di un parco giochi dove viveva all’interno di una baracca. E’ passata da poco mezzanotte quando al “113” giunge una segnalazione di grida di una donna provenienti da un garage condominiale. Sul posto sono state immediatamente inviate dalla Sala Operativa della Questura due Volanti. Gli agenti hanno trovata la ragazza – una 22enne romana – che ha raccontato di essere da pochi attimi riuscita a divincolarsi dal suo aggressore. In stato di shock per quanto appena accaduto, peraltro con una evidente ferita sul volto, è riuscita comunque a fornire ai poliziotti una descrizione dell’uomo. Affidando nell’immediato la giovane vittima alle cure del padre – appena arrivato – hanno effettuato una battuta in zona seguendo la via di fuga indicata dalla ragazza. Proprio nei pressi di questo parco giochi vi era una costruzione di fortuna con all’interno due giovani, uno dei quali ha cercato di nascondersi, evidentemente per non essere individuato dai poliziotti. Immediatamente controllato, è stato poi riconosciuto dalla vittima come l’ autore dell’aggressione nei suoi confronti. In sede di denuncia negli uffici di Polizia la giovane ha raccontato, suo malgrado, la vicenda. Dopo essere stata avvicinata è stata costretta e trascinata con la forza sotto un garage condominiale; l’uomo ha cercato di spogliarla costringendola ad un rapporto sessuale ma dopo una colluttazione era riuscita a liberarsi gridando e scappando in strada. Identificato per A.C.C. – cittadino rumeno di 25 anni – l’uomo è stato arrestato per i reati di tentata violenza sessuale e sequestro di persona.

Laura Boldrini agli zingari: "Siate orgogliosi della vostra cultura"

Laura Boldrini agli zingari: “Siate orgogliosi della vostra cultura”

http://roma.repubblica.it/dettaglio-news/roma-16:01/21776

Come fa la pubblicità della Vodafone? In un’Europa che confini più non ha. Ecco, accade questo.
Ma ovviamente, l’allarme è il razzismo. Il corpo delle donne è ‘utile’ solo quando c’è da fare propaganda.

Massacrato a colpi di spranga da uno zingaro

Grida strazianti che provenivano da Roccapriora é così che alcuni passanti hanno dato l’allarme ai Carabinieri. Arrestato mentre stava brutalmente picchiando un uomo.

I carabinieri della Tenenza di Falconara hanno arrestato in flagranza di reato un cittadino jugoslavo che stava brutalmente picchiando un uomo. A richiamare i carabinieri impegnati in un servizio di pattugliamento del territorio a Roccapriora sono stati alcuni passanti, dopo aver sentito delle grida provenire dall’arenile. Giunti sul posto, i militari sono intervenuti per bloccare l’aggressore, che percuoteva violentemente il malcapitato utilizzando una spranga metallica.

Fermato l’aggressore, l’uomo è stato soccorso e accompagnato in ospedale per gli accertamenti del caso, ricevendo 15 giorni di prognosi. L’aggressore che dovrà rispondere di lesioni aggravate, sarà giudicato nella mattinata odierna per direttissima.

http://www.vivereancona.it/index.php?page=articolo&articolo_id=409228

Rovigo, anziana 79enne picchiata e rapinata da minorenni marocchini

ROVIGO 12 mag 2013 – Scene da film western ieri mattina sul treno regionale Verona-Rovigo. Un’anziana passeggera di 79 anni è stata derubata da due ragazzini stranieri, ma le sue grida hanno attirato l’attenzione degli altri passeggeri, un militare che viaggiava sul convoglio ha tentato di fermarli, c’è stata una colluttazione e poi, mentre il macchinista ha bloccato il treno, i due giovanissimi sono fuggiti saltando dai finestrini. Un’ora dopo uno è stato bloccato dalla Polfer, nel pomeriggio stessa sorte è toccata al complice individuato dai carabinieri. Recuperato il denaro, entrambi sono rimasti lievemente feriti e dopo essere stati denunciati a piede libero per furto sono stati dati in consegna ai genitori. Sono circa le 9.30 e il treno formato da due vagoni appena superata la stazione di Lendinara è in prossimità di quella di Fratta Polesine. Tra i passeggeri c’è Angelina Avogaro, 79 anni, arzilla pensionata originaria di Arcole (nel Veronese) ma abitante ad Adria, che sta rientrando nella sua città dopo aver trascorso alcuni giorni a Verona. La donna è seduta con la borsetta appoggiata sul sedile a fianco. Dalle spalle due adolescenti le sfilano i soldi, 70-80 euro, dal portafogli.

La pensionata se ne accorge e reagisce, urla e cerca di trattenere il denaro. Il trambusto attira l’attenzione di un militare che si trovava nell’altro vagone. L’uomo si lancia verso i due ladruncoli. I tre si azzuffano. Il macchinista si accorge di tutto. E, ormai giunto in stazione a Fratta Polesine, ferma il treno bloccando le porte. Ma i due giovani ladri abbassano i finestrini e si gettano dal treno. Sono entrambi feriti e lasciano evidenti tracce di sangue sul marciapiede. Corrono lungo i binari in direzione di Lendinara. L’allarme permette l’arrivo dei carabinieri di Fratta Polesine e dalla centrale operativa di Rovigo convergono altre pattuglie, inoltre interviene la Polizia ferroviaria. In pochi minuti, grazie alle dettagliate testimonianze, viene ricostruito quanto accaduto sul treno e inizia la caccia all’uomo nei dintorni. Intanto il Regionale, dopo oltre mezz’ora di sosta forzata, riprende la marcia verso Rovigo dove Angelina Avogaro scende e prende il locale per Adria dove rincasa tranquillamente anche se dolorante a una mano. La caccia all’uomo dopo un paio d’ore è fruttuosa. Gli uomini della Polfer in stazione a Lendinara notano un giovane che alla loro vista si allontana precipitosamente all’esterno. Inseguimento che si conclude poco dopo: il ragazzo è scovato all’interno di un fossato. È ferito al naso – come avevano riferito i testimoni – e finisce nella caserma dei carabinieri a Fratta Polesine. È un 15enne marocchino, M.E.M., residente Masi. La fuga del complice-amico finisce a metà pomeriggio. Sempre alla stazione di Lendinara. Lo scovano i carabinieri di Badia Polesine. Il giovane è ferito alla testa e alle braccia. Si tratta di E.M.I., un 15enne di Giacciano con Baruchella. Nel tardo pomeriggio i due marocchini escono dalla caserma di Fratta Polesine insieme ai genitori.

http://www.ilgazzettino.it/nordest/rovigo/anziana_picchiata_e_rapinata_in_treno_da_15enni_che_fuggono_dai_finestrini/notizie/278886.shtml

Sono i nuovi italiani, quelli a cui si vorrebbe regalare la nostra cittadinanza.

Africano rapinò e picchiò disabile: era libero non ostante un’altra aggressione

Rapinò anziano su carrozzina
Arrestato un ivoriano 20enne

SCIPPATORE SERIALE. L’aggressione il 12 ottobre. Individuato dai carabinieri di Lamarmora. Da poco scarcerato per un’analoga aggressione avvenuta a Borgosatollo è agli arresti domiciliari

Riccardi si complimenta con il 'migrante'

Un episodio che fece clamore data l’efferatezza e per il fatto che la vittima dell’aggressione era un anziano alla soglia dei novant’anni e per giunta disabile, costretto alla carrozzina.  E’ un ivoriano di 20 anni, che vive in città con la famiglia, uno dei due malviventi che il 12 ottobre in via Pasinetti, a sud della città, aggredirono la signora Bruna, 85 anni, e il marito Mario Menta, di 88, per impossessarsi delle catenine d’oro. Prima spinsero a terra la donna che stava spingendo la carrozzina per far rientro a casa e le strapparono il monile dal collo. Poi uno dei due malviventi colpì con un pugno al volto il disabile facendolo cadere a terra ribaltando la sedia a rotelle. Prima di scappare in sella ad uno scooter nero, guidato da un complice, gli strappò la collanina d’oro. Un passante, richiamato dalle grida d’aiuto, intervenne cercando di bloccare i malviventi in fuga. Riuscì solo a strappare il sellino della moto e a vedere il faccia uno dei due banditi. Dal numero di targa della moto i carabinieri di Lamarmora sono potuti risalire al presunto autore del colpo, che è stato riconosciuto in fotografia, ma non ancora al complice, anche per il fatto che quest’ultimo indossava un casco.

SORPRESA. Chi aveva aggredito la coppia di anziani di Brescia due, provocando ad entrambi contusioni guaribili in una settimana, era da poco uscito dal carcere dopo un «soggiorno» di un mese. Scarcerato in attesa del processo. Joseph Joah Abedani era già stato arrestato dai carabinieri di Brescia per la rapina avvenuta a Borgosatollo il 24 ottobre, due settimane dopo l’aggressione al disabile. Vittima una pensionata di 76 anni che era in attesa del bus. Anche allora due i banditi a caccia di collanine d’oro. La donna reagì morsicando l’ivoriano ad una mano e rimase a sua volta contusa. Ad individuare l’ivoriano poco dopo i fatti sono stati i carabinieri del Nucleo Radiomobile guidati dal luogotenente Luigi Stargiotti. Chiuse le indagini sull’aggressione al disabile, bisognava solo rintracciare il colpevole. Dopo averlo atteso invano sottocasa, martedì il luogotenente Gianpaolo Tiberio che comanda la Stazione Lamarmora ha contattato il giovane ivoriano invitandolo a recarsi in caserma. E così è stato. Tiberio lo ha arrestato in base alla richiesta avallata dal gip Paolo Mainardi che ieri pomeriggio ha interrogato il giovane africano. Non si sa cosa sia emerso dall’interrogatorio, necessario per cercare di risalire al suo complice. L’ivoriano non è tornato in carcere. Gli è stata notificata l’ordinanza di custodia ai domiciliari. I coniugi di via Pasinetti, venuti a conoscenza dell’individuazione di chi li ha aggrediti, commossi hanno ringraziato i carabinieri di Lamarmora. Ma quella drammatica aggressione non sono ancora riusciti a dimenticarla nonostante l’affetto dei nipoti. Un incubo ricorrente quell’uomo scuro, ogni volta che escono di casa per una passeggiata temono di ritrovarselo davanti. Una paura indelebile.

http://www.bresciaoggi.it/stories/dalla_home/466331_rapin_anziano_su_carrozzinaarrestato_un_ivoriano_20enne/?refresh_ce&scroll=400

Bologna: sfiora involontariamente una donna, pestato a sangue da un gruppo di immigrati

CATTIVI MAESTRI

Verso le 23 di ieri, un uomo di Bari stava passeggiando con la fidanzata, una molisana di 30 anni, sotto il portico all’inizio di via San Vitale. Incrociando una coppia di stranieri, avrebbe inavvertitamente urtato il braccio della donna facendo infuriare l’amico della ragazza, che ha cominciato a prenderlo a pugni. Poi sono sopraggiunti altri due immigrati, forse amici della coppia, che hanno rincarato la dose di botte.Anche la giovane compagna della vittima è stata spintonata, quando ha provato ad intervenire. Alcuni passanti, attirati dalle grida della fidanzata, hanno messo in fuga i quattro. Le vittime inizialmente non sono andate in ospedale, ma hanno raggiunto a piedi Piazza Verdi dove hanno chiesto aiuto agli agenti di una volante che hanno chiamato l’ambulanza. I sanitari del 118 hanno medicato sul posto il 33enne, che in quel momento non ha voluto fare denuncia, né farsi portare in ospedale.

IL RICOVERO. Solo alcune ore dopo, verso le 2.45 e forse in seguito a un suo aggravamento, la fidanzata lo ha accompagnato al Sant’Orsola. I medici, viste le sue condizioni e sentito il racconto, lo hanno ricoverato in prognosi riservata e avvertito la polizia. Dalla ricostruzione della ragazza, che vive a Bologna, mentre il fidanzato è residente a Bari, l’aggressione sarebbe stata scatenata solo dal “contatto” involontario e senza alcun tentativo di rapina. All’aggredito sono stati dati farmaci calmanti: ha un sospetto ematoma cranico e sono stati fatti esami neurologici, affidati all’ospedale Bellaria. Sciolta la prognosi, non è in pericolo di vita.

SI ANALIZZANO I FILMATI DELLE TELECAMERE. Una “brutale aggressione, preoccupante per l’assoluta futilità dei motivi”. Così il procuratore aggiunto Valter Giovannini. La Procura procede per lesioni gravi, a carico di ignoti. Delle indagini si occupa la squadra mobile della polizia e sono state acquisite le immagini delle telecamere nella zona.

http://www.bolognatoday.it/cronaca/portico-san-vitale-pestaggio-prognosi-riservata.html

 

Immigrato violento non paga il biglietto del bus, agenti lo arrestano

Si è scatenato il caos ieri mattina, poco prima delle 10, in via Roma a Treviso: un nordafricano, pizzicato senza biglietto mentre viaggiava su un bus dell’Actt, è stato costretto a scendere.

Ma della multa non voleva nemmeno sentir parlare: è stato necessario quindi chiamare la polizia locale. Una volta visti gli agenti lo straniero ha dato in escandescenza, ribellandosi. Inutili i tentativi di identificarlo o portarlo in caserma. L’uomo ha reagito con forza contestando le accuse e l’atteggiamento dei vigili. A quiel punto sono intervenuti altri 5 agenti, nel parapiglia l’uomo- che gli agenti tentavano di chiudere nel furgone – pare abbia anche spaccato un vetro del mezzo dei vigili urbani costringendo gli agenti a farlo scendere. Lì, ancora scontro, spinte e grida sotto gli occhi dei passanti, atterriti.

Sul posto è arrivata una terza pattuglia a sirene spiegate e i vigili sono diventati cinque. L’uomo è stato atterrato e arrestato come si vede nel video. Ammanettato, è stato portato in caserma.

Il servizio nell’edizione de La Tribuna in edicola mercoledì 9 gennaio.