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Picchia e cerca di accoltellare la ex

Avellino. Picchia e cerca di accoltellare la ex, ma lei riesce a fuggire
Avellino. Dopo averla brutalmente colpita con calci e pugni ha tentato di accoltellarla ma la vittima dell’aggressione, una donna romena di 50 anni, è riuscita a fuggire e a mettersi in salvo. È accaduto ad Avellino dove un bulgaro di 53 anni è stato denunciato e allontanato dall’abitazione che condivideva con la sua ex convivente.

Gli agenti della Questura di Avellino sono intervenuti in tempo per sottrarla alla furia dell’uomo che non accettava la fine della relazione, che durava da un anno, decisa dalla donna. Il provvedimento di allontanamento e di divieto ad avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla sua ex convivente, è stato firmato dal pm del Tribunale di Avellino, Armando Del Bene

«Devi tornare con me sono ‘migrante’»: e massacra sedicenne di botte


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L’ha aspettata all’uscita da scuola. Ha iniziato a insultarla: parole pesanti, poi una raffica di calci e pugni. L’ha aggredita con violenza per convincerla a tornare insieme. Il fattaccio è accaduto giovedì a Busto Arsizio, nel Varesotto: un ventenne straniero si è scagliato come una furia contro la sua ex, 16 anni. Non contento, prima di andarsene il ragazzo – con precedenti e senza fissa dimora – le ha anche preso lo zainetto. Alcuni passanti hanno però avvisato i carabinieri che sono riusciti a rintracciare il ventenne. Il ragazzo è stato arrestato e la refurtiva è stata recuperata.

Modena non è una città per donne: immigrati scatenati con coltelli

Hanno minacciato le loro mogli con un coltello, terrorizzandole durante una lite furibonda fra le pareti domestiche e riportando alla memoria i cruenti di ‘femminicidio’ di cui sono piene le cronache: una realtà più vicina di quanto si non si pensi.
Gli agenti del commissariato di polizia sono intervenuti in due casi in città, uno in via Cavour, a ridosso del centro storico, l’altro in via Belgrado, nella periferia sud, vicino alla tangenziale.
La Polizia in entrambe le situazioni ha proceduto ad effettuare segnalazioni per maltrattamenti in famiglia e tentate lesioni aggravate.

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Giorgio Pighi, Sindaco di Modena

Il primo caso si è verificato nella tarda serata del 29 luglio quando gli agenti, arrivati in via Cavour si sono ritrovati davanti una moldava di 53 anni in lacrime e visibilmente spaventata, nel cortile del condominio dove abita, mentre era insieme al fidanzato della figlia che ha cercato di difenderla dalle percosse.
La donna era appena stata aggredita dal marito, N. V., connazionale, nel corso di una lite per futili motivi in cui l’aveva minacciata con un coltello da cucina con una lama di 26 centimetri. Il fidanzato della figlia, un 25enne italiano residente in città, è intervenuto in soccorso della malcapitata facendola fuggire in strada, ma è divenuto a sua volta vittima della furia di N. V. il quale, in preda ai fumi dell’alcool e completamente fuori controllo, si è avventato sul giovane cercando più volte di colpirlo con il coltello, ma il 25enne è riuscito a gettare a terra e disarmare l’aggressore. Non era la prima volta che la moldava veniva aggredita verbalmente e fisicamente, secondo quanto ha raccontato agli agenti, e più volte ha meditato di rivolgersi ad una struttura per la protezione delle donne vittime di violenze domestiche. Il marito, infatti, soprattutto quand’è ubriaco, diviene molesto secondo quanto riferito dalla 53enne.
L’uomo è stato denunciato per tentate lesioni aggravate e maltrattamenti in famiglia e il coltello, di quelli usati in macelleria per il disosso, è stato sottoposto a sequestro.

Il secondo episodio violento si è verificato in via Belgrado domenica scorsa. Verso le 22 una pattuglia della Volante è stata allertata da alcuni residenti della zona che avevano sentito urla disperate provenire da un appartamento. Un tunisino di 58 anni, da oltre 20 residente a Carpi, aveva minacciato con un coltello l’ex moglie, per questioni relative all’affido dei minori. Il coltello non è stato ritrovato dagli agenti, perché l’uomo se n’era sbarazzato per tempo. Lo straniero è stato deferito per minacce aggravate e il caso dell’affidamento dei minori è stato sottoposto all’attenzione dei servizi sociali del Comune.

http://gazzettadimodena.gelocal.it/cronaca/2013/08/02/news/minacciate-con-un-coltello-vittime-dei-loro-mariti-1.7520263

A parte l’articolo demenziale, l’ennesima dimostrazione di come la violenza sulle donne in Italia, viene da lontano. In senso geografico.

Verona: stuprata da immigrato alla stazione

Picchiata e violentata nei giardini della stazione, acciuffato immigrato

La vittima sarebbe una giovane prostituta romena che si era appartata con un cliente nei pressi del Tempio votivo in piazzale XXv Aprile. Ad un certo punto è sopraggiunto un connazionale che l’ha assalita

Violenza e terrore nella notte in stazione Porta Nuova. La vittima è una giovane prostituta di origine romene aggredita, picchiata e stuprata da un connazionale in un’area verde poco distante dall’ingresso dell’edificio di piazzale XXV Aprile. Stavolta, però, gli orrendi abusi non sono rimasti impuniti: il presunto colpevole è stato individuato dopo alcune ore dagli uomini della guardia di finanza di Verona. Tutto è ovviamente partito dalla testimonianza della povera vittima.

La donna, venerdì scorso verso le 23e30, si trovava con un cliente nei giardini vicini al Tempio votivo. Avevano steso a terra un asciugamano da mare, Alla coppia, dopo poco, si era però avvicinato un uomo che aveva cominciato ad osservare le mosse dei due, appartati. Ad un certo punto è scattata la violenza: prima ha aggredito il cliente, un italiano che non ha ancora sporto denuncia, ingaggiando una colluttazione e facendolo allontanare, poi, in preda alla furia, si è scagliato sulla giovane prostituta. Su quello stesso telo mare si è consumata la violenza: il romeno ha preteso che la connazionale finisse ciò che aveva cominciato con l’altro uomo. Lei non c’è stata e per quello sarebbero partite le botte. Alla fine lo stupratore ha avuto la meglio. Ancora sotto choc, la giovane ha dato l’allarme e ha descritto dettagliatamente le violenze subite e il suo presunto aggressore.

Le manette della Finanza, per il 31enne romeno, sono arrivate verso le 4e30, mentre si aggirava ancora nella zona. Interrogato dal giudice per le indagini preliminari, Laura Donati, nel corso dell’udienza di convalida dell’arresto, l’indagato, Popescu, ha respinto ogni accusa: i finanzieri sarebbero andati a prenderlo inspiegabilmente mentre si trovava in compagnia di alcuni amici a mangiare un kebab. Ma la sua versione dei fatti non sembra abbia convinto a fondo il giudice, che l’ha lasciato in carcere a Montorio.

http://www.veronasera.it/cronaca/prostituta-picchiata-violentata-giardini-stazione-porta-nuova-verona-9-luglio-2013.html#

Perugia: si estende l’allarme immigrati, altra donna massacrata da immigrato

PERUGIA– Donne nel mirino degli immigrati. In meno di ventiquattro ore due ragazze stuprate e picchiate, una aggredita in casa e finita al pronto soccorso con un braccio rotto. E anche il quel caso il sospetto che il faccia a faccia con il bruto possa nascondere dell’altro.

«Per favore correte. Il mio fidanzato mi ha picchiata e violentata». Un filo di voce rotto dal dolore. L’incubo è iniziato da almeno un’ora quando, domenica all’alba, in via Eugubina, a due passi dal centro di Perugia, si muove l’indagine dei carabinieri per far uscire una studentessa universitaria di vent’anni dal tunnel della paura.
L’allarme scatta alle cinque, la studentessa perugina chiama il 112. Arrivano i carabinieri, arriva il 118. La ragazza viene portata in ospedale. I militari dell’Arma raccolgono il suo racconto. Lei non voleva, l’ha respinto, lui si è scatenato come una furia. Non si è fermato di fronte al fatto che lei, da un anno, è la sua donna. L’ha violentata, l’ha picchiata selvaggiamente in camera da letto. Nella stessa casa dell’orrore l’hanno trovato i carabinieri. Faceva finta di dormire. Nello stesso letto dove la ragazza è stata violentata. «Sono stato in discoteca, siamo tornati a casa insieme. A che ora? Non ricordo». Poche parole e confuse ha messo in fila il fidanzato accusato di essere il bruto. Lui ha 22 anni è congolese, si chiama Christ Koko Kibamba e quella studentessa l’aveva già picchiata in un anno di storia difficile. Lui la picchiava e poi prometteva di cambiare. Per questo lei si era sempre fermata: nessuna denuncia, ma la sofferenza in silenzio in mezzo a qualche giorno spensierato. Stavolta lui ha alzato il tiro, non solo botte di fronte al rifiuto di lei per un rapporto sessuale. Erano stati in discoteca fino a notte fonda, lei magari l’ha seguito in casa per paura delle botte. È entrata in quell’appartamento che conosceva bene e quando ha detto no è scoppiato l’inferno. Prima la violenza sessuale, poi le botte.
Quando il congolese l’hanno svegliato i carabinieri era ubriaco. Ha negato, ha farfugliato parole. Mai forti come quelle della ragazza violentata e picchiata. Non così forti da cancellare il sangue sugli abiti e sul cuscino che i carabinieri hanno trovato qualche minuto dopo che sono entrati nella casa dell’orrore. Da lì la ragazza ha avuto la forza di chiamare il 112 con il telefonino. È scattato l’arresto per il congolese che ha piccoli precedenti per furto e lesioni. Il ragazzo, in carcere con l’accusa di violenza sessuale e lesioni, è difeso dall’avvocato Francesco Areni.
La studentessa è ricoverata in ospedale nella clinica di Otorinolaringoiatra. Ne avrà per trenta giorni e forse dovrà essere operata all’occhio ferito. «Ma non rischia di perderlo», specifica il suo avvocato, Simone Pillon. Il fidanzato violento prima l’ha stuprata poi l’ha picchiata con calci, pugni e morsi come ha raccontato ai carabinieri della Compagnia di Perugia che sono stati coordinati nell’indagine dal pm Gemma Miliani che ha diretto personalmente i militari dell’Arma durante le fasi dell’arresto.

Ma l’incubo delle donne violate e picchiate, non finisce con la drammatica storia di domenica mattina. Perché ieri la paura è stata replicata. Stavolta ad essere violentata in casa una ragazza di origine moldava. Ha ventinove anni. Aveva passato la serata con il fidanzato e con un amico di lui. Una serata come tante. Impossibile pensare a un epilogo drammatico. I due l’hanno salutata, sono usciti e lei si è infilata a letto.
Pochi minuti dopo qualcuno ha suonato alla porta. Pensava fosse il fidanzato. Non ha chiesto chi fosse, ha aperto. E si è trovato davanti l’amico del suo uomo. L’ha presa, ha abusato di lei, l’ha picchiata nella casa non lontana da via Settevalli. Anche lei è andata in ospedale alle cinque del mattino. I medici l’hanno visitata, le hanno riscontrato contusioni al collo e qualche ecchimosi. Ma è potuta tornare a casa. Non prima di aver raccontato tutto ai carabinieri. Gli uomini del maggiore Giovanni Cuccurullo hanno nome, cognome e la descrizione dell’aggressore. Che è fuggito. I carabinieri hanno controllato diversi luoghi frequentati dall’orco (anche lui è di origini dell’Est), hanno ascoltato gli amici per scoprire se avesse chiesto aiuto e copertura a qualcuno. Ma fino a ieri sera di lui non c’era alcuna traccia.

L’ultima storia di donne violate arriva da Castelnuovo di Assisi. Un’altra ragazza dell’Est ha raccontato di essere stata picchiata in casa. È finita all’ospedale di Perugia con un braccio rotto. Sull’episodio indagata il commissariato di Assisi. Con il sospetto che sotto a quelle botte possa esserci il racket della prostituzione.

http://www.ilmessaggero.it/umbria/violenza_sessuale_stupro_perugia_carabinieri/notizie/282060.shtml

Romeno ubriaco massacra la moglie

Pagani, arrestato un immigrato ubriaco violento

Completamente ubriaco, ha massacrato di botte la moglie, causandole 15 giorni di prognosi per le ferite. E’ stato arrestato P.C., di origine romena, protagonista di un episodio di violenza inaudito. L’uomo, infatti, all’arrivo dei militari di Pagani, allertati dalla donna disperata, ha iniziato a minacciare di tagliarsi la gola con un coltello, per poi afferrare una seconda arma da taglio e scagliarsi come una furia contro i carabinieri. Uno dei militari, infatti, è stato ferito ad una mano.

Rapita e violentata si salva dall’ex compagno

L’ha minacciata per sette ore con un coltello

Rapita mentre andava al lavoro, violentata e minacciata di morte con un coltello. A salvare un’infermiera di 40 anni dalla furia dell’ex marito, che voleva vendicarsi dopo la recente separazione, è stato nominare il figlio. Atterrito dalla prospettiva di doversi occupare del figlio, l’uomo, un marocchino di 50 anni, ha risparmiato la vita alla ex. I carabinieri lo hanno trovato mentre vagava nelle campagne di Bernareggio, dove viveva.

http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/videodallarete/1002126/se-mi-ammazzi-nostro-figlio-resterograve-da-solo-rapita-e-violentata-si-salva-dallex-compagno.shtml

Cranio sfondato a calci da Albanese: gravissimo

Stanno creando una società caotica

La Spezia – Ha preso a calci in testa un giovane che era a terra, probabilmente già svenuto. Si è accanito come una furia cieca, bestiale tanto da fratturargli il cranio in più punti. Se non c’è scappato il morto l’altra notte, in una mega rissa scoppiata all’esterno del Mama, è stato per puro e semplice caso. Un vero miracolo.

Adesso il ragazzo ferito alla testa versa in gravi condizioni al Sant’Andrea, ma non è più in pericolo di vita, mentre il suo aggressore è stato arrestato perchè, dopo aver tentato vanamente di scappare, se l’è presa anche con i carabinieri che l’hanno placcato a fatica. Le indagini sono ancora in corso, sia per ricostruire l’intera vicenda, sia per dare un nome agli autori della rissa che dovrebbero essere almeno una dozzina.

http://www.ilsecoloxix.it/p/la_spezia/2013/01/07/APLpWpOE-cranio_sfondato_calci.shtml