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Blitz in campo nomadi contro l’abusivismo

LUCCA, 19 marzo – Controlli a tappeto da parte della polizia questa mattina a Lucca. Con il coordinamento dall’alto dell’elicottero dell’8° Reparto Volo della polizia, alle 7 sono iniziati i controlli: il primo obiettivo era quello di contrastare l’abusivismo commerciale: a questo scopo le pattuglie si sono recate in due importanti snodi, piazzale Verdi – arrivo degli autobus – e la stazione ferroviaria.

Qua sono stati fermate numerose persone, per lo più straniere, di origine africana, che sono risultate essere in possesso di regolare permesso di soggiorno e licenza per la vendita ambulante.

http://www.loschermo.it/articoli/view/61881

Dal campo nomadi di Pisapia: a Venezia sfruttando i neonati per derubare passanti

A borseggiare con in braccio il figlio di un anno. Ma questa volta la nomade e la sua amica sono state bloccate dagli agenti del Commissariato di San Marco. Entrambe con precedenti per reati contro il patrimonio sono state denunciate per tentato furto. Si tratta di due nomadi di nazionalità croata residenti in un campo a Milano. Sono trasfertiste del borseggio. Altre volte sono state fermate in centro storico.

Venerdì pomeriggio una pattuglia di agenti in borghese del Commissariato era in servizio antiborseggio in zona Rialto. L’occhio allenato ha consentito agli agenti di accorgersi subito di due giovani, una delle quali con il figlioletto trasportato con un marsupio portato anteriormente. Le due donne sono state agganciate dai poliziotti in campo San Bortolomeo. Sono state seguite mentre si avvicinavano ai passanti e quella con il bambino in grembo, in modo da sembrare casuale, urtava le persone. Contemporaneamente l’altra allungava la mano cercando di infilarla nella borsa o nello zaino della “vittima” scelta. A quel punto i poliziotti hanno cominciato a marcarle strette. Le due sono entrate nel Disney Store.

Qui ancora tentativi di borseggio con la scusa della spinta compiuta con il bambino, l’altra cerca di afferrare il portafogli. Quando riesce a prenderne uno cerca di nasconderlo nel marsupio con il bambino i poliziotti sono intervenuti e hanno bloccato le due ladre.

A quel punto le due donne sono state portate in commissariato. Qui gli agenti le hanno identificate e hanno scoperto il curriculum. Una lista di reati parecchio lunga. Le due, entrambe croate di etnia rom, hanno complessivamente una decina di precedenti di polizia e sempre per reati contro il patrimonio. Hanno rispettivamante 27 e 25 anni. Vivono nel campo nomadi di Milano, da dove provengono molte delle borseggiatrici che ultimamente sono state fermate dalle forze dell’ordine di Venezia. Si tratta di ladre che al mattino prendono il treno nel capoluogo lombardo e raggiungono la nostra città per borseggiare. Alla sera, terminate le razzìe, rientrano a Milano. Si vestono in maniera curata e si portano appresso i figli come copertura, per non destare sospetti. Oltre a Rialto e San Marco, colpiscono al mercato di Rialto, in stazione ferroviaria e a piazzale Roma.

Venerdì, dopo l’identificazione, le due sono state denunciate a piede libero per tentato furto aggravato in concorso.

http://nuovavenezia.gelocal.it/cronaca/2014/01/05/news/mamme-borseggiatrici-con-il-bimbo-nel-marsupio-1.8417551

Dal Campo Nomadi alle razzie e poi ritorno

In trasferta dal campo rom per rubare nel brindisino: arrestate due minori

LECCE – In trasferta per rubare. Erano partite dal campo nomadi “Panareo”, sulla Lecce-Campi Salentina, dove risiedono tra i connazionali della comunità rom, per raggiungere Carovigno, in provincia di Brindisi. Obiettivo, ripulire le abitazioni di denaro e preziosi.

Solo che questa volta a due minorenni è andata male. Molto meglio alla vittima del furto, sicuramente, che ha potuto recuperare denaro e oggetti preziosi per un valore di 3.500 euro. I carabinieri della stazione di Carovigno, infatti, hanno individuato e poi arrestato la coppia di ragazze. Entrambe dovranno rispondere di furto aggravato. Nel frattempo, su disposizione dell’autorità giudiziaria, hanno compiuto un’altra trasferta, ma questa volta da Brindisi presso il centro di prima accoglienza di Bari.

Le giovani rom sono riuscite a introdursi nell’abitazione di un 36enne del luogo, alla periferia di Caroviglio, in contrada “Urso”. Una volta dentro, approfittando dell’assenza del proprietario, hanno rubato monili di oro e denaro contante per un valore che si aggira intorno a 3.500 euro. Arraffato il bottino, si sono date alla fuga. Durata davvero poco.

Da quelle parti hanno infatti incrociato una pattuglia dei carabinieri, i quali si sono insospettiti non poco notando le due ragazze allontanarsi dall’abitazione con fare sospetto. Così sono state raggiunte e fermate per un controllo. Ed ai militari è parso subito evidente che la coppia stava tentando di fare perdere le tracce perché addosso entrambe avevano qualcosa che scottava: la refurtiva frutto del furto che avevo compiuto poco prima. Bottino che è stato interamente riconsegnato al proprietario dai carabinieri.

Potrebbe interessarti: http://www.lecceprima.it/cronaca/carovigno-brindisi-lecce-rom-minori-arrestate-furto.html

Perugia: arrestati boss dello spaccio nordafricani, si spartivano la città

Perugia 27 settembre 2013 – Quattro piccoli boss dello spaccio sono stati arrestati dalla Squadra Mobile di Perugia dopo una lunga indagine e pedinamenti mirati. Si tratta di tre tunisini e di un marocchino (ma si sospetta che faccia parte anche lui ai clan tunisini) che avevano il controllo di tre zone specifiche di Perugia: Pallotta, Fontivegge e Madonna Alta.

In manette sono finiti: Azou El Mustpha del 1971 (zona di Spaccio Piazza del Bacio), Hada Achref del 1985 conosciuto con il nome di Karim (zona di Spaccio di Madonna Alta), Batri Mohamed del 1984 (zona di spaccio Pallotta), Khezami Achraf del 1980 (Pallotta). Tutti capizona che vendevano eroina e cocaina ad una media di 20-30 dosi al giorno. I tre erano anche dei rifornitori di altri spacciatori per tutta la provincia di Perugia, Arezzo e Viterbo. La Squadra Mobile dalle analisi eseguite sullo stupefacente ha avuto la certezza che si tratta di grossisti dato che le dosi in loro possesso hanno una purezza molta alta. Più si scende nella scala gerarchica dei clan e più le dosi sono tagliate e quindi meno pure.

Il capozona di Madonna Alta, Hada Achref, era una vera e proprio primula rossa dello spaccio. Conosceva anche le targhe delle auto della Mobile. Si muoveva solo tramite minimetrò e dava appuntamenti ai clienti proprio a pochi metri dalle stazioni. Al telefono usava i numeri delle fermate con gli acquirenti per fissare il posto dove consegnare la droga.

http://www.perugiatoday.it/cronaca/retata-droga-boss-pallotta-madonna-alta-fontivegge.html

Gli immigrati fanno i lavori che gli italiani rifiutano.

 

Tre nomadi espulse da Parma – Parmaonline


Parmaonline

Tre nomadi espulse da Parma
Parmaonline
PARMA – Tre nomadi sono state fermate dalla Polizia di Parma perché stavano cercando di verificare e "segnare" alcune abitazioni in via Strela, nel quartiere Pablo. Le donne si aggiravano fra i condomini suonando i campanelli e cercando di farsi aprire 
Due nomadi fermate in via StrelaLa Repubblica
Via Strela, si aggirano tra i condomini per tentare il furto: fermate ParmaToday

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Roma: insediamenti abusivi e stupratori di bambini

Roma 26 agosto 2013 – Carabinieri e polizia locale erano impegnati in un’operazione congiunta di contrasto degli insediamenti abusivi a Villa Pamphili, quando si sono imbattuti in un 37enne di nazionalità slava. Identificato, l’uomo è risultato essere ricercato per il reato di ‘abusi sessuali con minorenne’. L’uomo è stato immediatamente arrestato e portato nel carcere di Rebibbia a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

I militari, tuttavia, si trovavano a Villa Pamphili per effettuare ulteriori controlli, dopo la scoperta risalente a venerdì, di una vera e propria baraccopoli. Ieri, assieme alla polizia locale, sono state fermate e identificate ben 55 persone. Il gruppo era composto interamente da cittadini di nazionalità peruviana, intercettati prima che potessero accamparsi.

http://www.romatoday.it/cronaca/arresto-stupro-minori-villa-pamphili.html

 

Faenza: circondata, bastonata e stuprata da branco di tunisini

Si è conclusa l’indagine della Polizia di Stato sull’aggressione a sfondo sessuale subita da una donna nel centro di Faenza la sera del 6 maggio 2013. Individuati tutti i tunisini responsabili, 4 sono già in carcere.
L’attività investigativa della Squadra Mobile di Ravenna e del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Faenza – coordinata dal Sostituto procuratore di Ravenna Roberto Ceroni – ha consentito di individuare i responsabili dell’odioso gesto: si tratta di un gruppo di diversi cittadini tunisini, che la sera del 6 maggio scorso ha aggredito in pieno centro la donna con lo scopo di usarle violenza sessuale, dopo averla circondata, percossa, minaccia con un coltello e colpita con un bastone.

La donna era sfuggita agli aggressori solo grazie all’intervento di un passante e si era data alla fuga. Ma il branco l’aveva rintracciata il giorno dopo e nuovamente aggredita per farle ritirare la denuncia presentata alla Polizia di Stato.

Lo stesso giorno due degli autori dell’aggressione erano stati fermati e portati in carcere. Ma le indagini non si sono fermate. Le perquisizioni hanno portato al rinvenimento e al sequestro di alcuni coltelli, di una spada e di un bastone. Ora al termine degli accertamenti che vedono coinvolte 11 persone, sono stati sottoposti a fermo della Polizia Giudiziaria e all’ordinanza di custodia cautelare 6 persone tutte di nazionalità tunisina mentre altre 5 persone sono indagate. Del gruppo, 4 sono già in carcere – M. H. di 36 anni, J. C. di 43 anni, H. W. di 19 anni e M. A. di 34 anni – mentre altri due sono ricercati dalle Forze dell’Ordine. Tutti ‘figli di Kyenge’.

Fermate due nomadi, una è incinta – L’Unione Sarda


L’Unione Sarda

Fermate due nomadi, una è incinta
L’Unione Sarda
Prima un inseguimento di alcuni cittadini, sino alla cattura di due nomadi, mentre la terza sarebbe fuggita dopo un furto in una villetta. I carabinieri di Maracalagonis stanno ora cercando di ricostruire la vicenda nei particolari per verificare l

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Vigilessa chiede di non fumare nella metro: zingari la massacrano

Laura Boldrini agli zingari: "Siate orgogliosi della vostra cultura"

Laura Boldrini agli zingari: “Siate orgogliosi della vostra cultura”

Roma, 6 ago. – Ha chiesto di non fumare a quattro ragazzine rom che si trovavano sulla banchina della metropolitana nella fermata di piazza di Spagna a Roma e dopo essere stata spintonata e’ stata presa a calci. E’ accaduto a una vigilessa del primo gruppo della polizia di Roma Capitale che e’ stata poi medicata al pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni. Le quattro ragazzine, tutte minorenni, hanno prima sputato sulla vigilessa e poi, dopo averla fatta cadere a terra, l’hanno colpita piu’ volte con calci alle gambe.

E’ stata la stessa vigilessa a bloccare successivamente una delle ragazzine, mentre altre due sono state fermate da un passante.
La quarta ragazza e’ invece riuscita a scappare. Un gruppo di turisti ha successivamente riconosciuto le quattro rom come le autrici del furto di una borsetta con 500 euro, quattro carte di credito e una macchina fotografica. Le tre ragazze fermate sono infine state denunciate al tribunale per i minorenni che le ha affidate a una struttura sociale .

Roma, borseggiavano turisti in metro: fermate 20 nomadi – PPN – Prima Pagina News


PPN – Prima Pagina News

Roma, borseggiavano turisti in metro: fermate 20 nomadi
PPN – Prima Pagina News
Roma – 30 lug (Prima Pagina News) Prendevano di mira soprattutto i turisti a bordo della metropolitana e nelle aree monumentali. Sono 20 le borseggiatrici fermate questa mattina nel centro di Roma da 15 agenti della polizia locale coordinati dal 
Roma, arrestate 20 borseggiatrici in metroRSnews

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