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Maghrebino stupra romena: la ospitava perché marito in galera

Modena, 22 settembre 2013 – Picchiata selvaggiamente e stuprata dall’amico del marito che le dava ospitalità. E’ l’incubo vissuto da una 25enne romena ieri mattina in una casa di Marzaglia. La donna dormiva nell’abitazione di un nordafricano poiché il marito è in carcere e non sapeva dove andare. Alle 5 di ieri, però, il magrebino, un irregolare, l’ha svegliata tentando un approccio sessuale.

La ragazza lo ha respinto, e lui le ha dato un pugno in faccia. L’uomo l’ha picchiata brutalmente, le ha stretto le mani attorno al collo e poi l’ha stuprata. Dopo interminabili minuti, la ragazza, sotto choc, è riuscita a fuggire. Ha tirato un bicchiere contro il violentatore, colpendolo al volto, e poi è uscita in strada cominciando a vagare per la via Emilia ovest. Qui, ferita e col volto insanguinato, è stata notatata dall’autista di una corriera che si è fermato e ha chiamato i carabinieri e un’ambulanza. La donna è stata soccorsa mentre i carabinieri ‘intavolavano’ un’indagine lampo che ha permesso di rintracciare subito lo stupratore.
In casa i militari della Compagnia di Modena hanno trovato riscontri della violenza sessuale: il racconto della 25enne, ora ricoverata al Policlinico dove è stato attivato il protocollo sanitario previsto in caso di stupro, è risultato credibile. La donna ha una prognosi di 15 giorni per le ferite subite: per ‘guarire’ lo choc psicologico ci vorrà molto più tempo.
Ieri nel tardo pomeriggio i carabinieri stavano concludendo le procedure per l’arresto del nordafricano, che è finito in manette per violenza sessuale, lesioni personali aggravate e rifiuto di fornire le proprie generalità. E’ stato portato in carcere, a lontano dall’amico, marito della sua ‘vittima’.

http://www.ilrestodelcarlino.it/modena/cronaca/2013/09/22/953928-violentata-amico-marito.shtml

Sono storie di ordinaria immigrazione.

Magrebini aggrediscono donna e bambino brandendo una catena

Non c’è pace in via Emilia ovest, in quell’area che termina con il cavalcavia della Madonnina e che vede affacciarsi il parco Ferrari, il purtroppo famoso palazzo Lamba, via San Cataldo, laterali e parallele. In questi giorni il degrado che già parla da solo si condisce di episodi criminosi. È ancora “fresco” il tentato stupro ad una ventunenne in via Guerrazzi, “colpevole” soltanto di essere uscita dal lavoro e di essersi incamminata per raggiungere la casa del fidanzato, che già è stato commesso un altro reato. Sempre ai danni di una donna, una mamma con il suo bambino di nove mesi e sempre di sera, non a notte fonda. Prima delle 22 dell’altra sera infatti era arrivata una chiamata molto preoccupata alla centrale della polizia che fa scattare sul posto una Volante. Un residente aveva spiegato come di fronte al palazzo Lambda, in strada, s’era creato un fitto capannello di gente. Un principio di rissa fra stranieri ed italiani, un mix piuttosto esplosivo. Il capannello si era formato invece perché una donna aveva subìto una aggressione a scopo di rapina: le sue urla, le sue richieste di aiuto avevano fatto scendere gente in strada.
La donna di 40 anni, come poi ha spiegato lei stessa agli agenti, era andata a fare una passeggiata nel parco Ferrari e stava rientrando a casa, con il bambino di nove mesi nel passeggino. Quando è stata all’altezza del palazzo Lambda è stata affrontata da due maghrebini. Uno aveva una lunga catena per chiudere le biciclette e la brandiva con fare eloquente, l’altro era entrato in azione, cercando in più tentativi di strapparle la catenina d’oro che portava al collo.
La mamma ha fato resistenza, ha urlato, si è formato il capannello di gente, è arrivata la Volante. Uno dei due banditi ha saltato la recinzione del palazzo e si è subito dileguato, l’altro ha avuto la brillante idea di infilare le scale dell’edificio. È stato così inseguito sino al quarto piano quando un agente l’ha raggiunto, sulla balconata, e gli ha infilato le manette ai polsi. Si tratta di un tunisino di ventisei anni, residente a Campogalliano: è stato pertanto arrestato per tentata rapina aggravata e per ubriachezza molesta. Tre mesi fa durante un controllo venne sorpreso, sempre ubriaco, alla guida senza la patente e con attrezzi da scasso ed alcuni coltelli. Con lui c’era un passeggero: magari potrebbe risultare il complice della rapina dell’altra sera. Ci sono pure le telecamere del palazzo che possono fornire indicazioni utili in questo senso, visto che i due sono stati immortalati. I dati del passeggero, infatti, sono già noti alla polizia dopo appunto quel controllo di maggio.

http://gazzettadimodena.gelocal.it/cronaca/2013/08/10/news/mamma-con-un-bambino-aggredita-da-rapinatori-1.7561533

Società multietnica: stupri, rapine, puttane e clienti

Rapina e violenza sessuale. Questi i fatti contestati a due tunisini tratti in arresto la scorsa notte dalla Squadra Volante di Modena. Gli agenti sono intervenuti in via Emilia Ovest all’altezza del Parco Ferrari per soccorrere una giovane donna impaurita che stava scappando di corsa scalza e semi nuda.
La ragazza, una prostituta di nazionalità romena, in evidente stato confusionale, ha raccontato agli agenti di essere stata rapinata poco prima da due magrebini mentre era appartata all’interno di un’auto con un cliente italiano, per contrattare una prestazione sessuale e che gli stessi l’avevano immobilizzata, strappandole i vestiti per violentarla, per fortuna senza riuscirci: con tutte le sue forze, la ragazza, divincolandosi, è sfuggita alla morsa per poi scappare dai suoi aguzzini.

Grazie alla descrizione dei tunisini da parte della romena e del suo cliente, che nel frattempo era stato ritracciato dagli agenti, ancora a bordo della propria auto, sono scattate le ricerche da parte della Squadra Volante che in breve tempo, attraverso una attenta perlustrazione della zona, è riuscita a bloccare i due stranieri e ad accompagnarli in Questura, dove sono stati riconosciuti dalle vittime.

I tunisini sono stati trovati in possesso di una carta di credito e varie ricevute bancarie intestate al cliente della prostituta, numerose ricevute di giocate al lotto e un pacchetto di sigarette di marca romena, elementi che hanno confermato il loro coinvolgimento. Gli arrestati, G.K.B.A, con precedenti di Polizia per furto aggravato e G.K., senza precedenti, sono stati condotti in carcere come disposto dal Magistrato di turno.

http://www.modenatoday.it/cronaca/prostituta-aggredita-modena-13-marzo-2013.html