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I clienti incastrano “Lucky”, il pusher devoto – Estense.com


Estense.com

I clienti incastrano “Lucky”, il pusher devoto
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Una nuova condanna per traffico di stupefacenti per Julius “Lucky” Obiheboh, 25 enne nigeriano già in carcere dopo il blitz della squadra mobile nel suo appartamento, nel giugno scorso. Grazie agli elementi raccolti durante quel primo

 

Traffico di bici rubate: – L’Arena

Traffico di bici rubate:
L’Arena
I Carabinieri, seguendo gli elementi emersi in seguito a un arresto effettuato a luglio, hanno scoperto un fiorente commercio di biciclette, sottratte lungo la riviera gardesana, che poi finivano nel Paese nordafricano attraverso la penisola iberica

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Treviso: terrorizzavano anziani, presa banda di zingari slavi

Non solo Bruna Colusso Vanin, 73 anni di Treviso, ma anche Ada Biscaro, 84 anni di Castagnole e Aldo Basso, 67 anni di San Trovaso. Tutti e tre i pensionati rapinati nelle notti tra il 26 e il 28 agosto sono vittime della stessa banda, quella che la Squadra Mobile di Treviso è riuscita a individuare e, in parte, a catturare.
La conferma è arrivata ieri mattina, durante gli interrogatori di convalida in carcere di Emanuel Gabriel Farcas, 25 anni di origini rumene e di Radosav Kostic, 18 anni, residente a Treviso, calciatore nel Futsal Villorba, incensurato. I due giovani, finiti in manette, hanno confessato. Uno lo ha fatto parzialmente, addebitandosi la responsabilità di un solo colpo, quello di via Boiago in città, l’altro invece li ha ammessi tutti e tre. E ora è caccia ai complici: agli altri due uomini del commando che ha seminato il terrore nella Marca rievocando per alcuni giorni lo spettro del massacro di Gorgo al Monticano e delle sanguinose rapine in casa.
La reazione delle forze dell’ordine è stata immediata e ed efficace: già all’indomani delle denunce, la polizia ha passato al setaccio i campi nomadi del territorio. Una scelta tutt’altro che casuale: la Mobile, che aveva raccolto e individuato le impronte digitali di due persone nella casa di Bruna Colusso Vanin, sapeva perfettamente chi e dove cercare. Due persone sono finite in manette, altre due sono ora ricercate e si tratta, sospettano gli investigatori, dei boss della banda. Che sono spariti – forse all’estero – con il tesoretto delle rapine: circa 800 euro in contanti più svariati gioielli in oro razziati nelle abitazioni delle vittime.
Stando agli elementi fino a questo momento in mano agli inquirenti, i colpi venivano decisi a tavolino da quello che è considerato il capo-banda.
Un uomo residente nella Marca ma di origini dell’ex Yugoslavia, con svariati precedenti penali soprattutto nell’ambito dei furti; un nome noto agli investigatori e agli inquirenti. Era lui che sceglieva le abitazioni, i giorni e l’ora in cui agire (sempre tra mezzanotte e l’una).
Il gruppo si muoveva con un’auto a bordo della quale restava – a fare da palo – l’unico dei quattro con la patente.Gli altri tre – il capo, Farcas e Kostic entravano in casa forzando la porta e iniziando il saccheggio. Anche in questo caso il commando aveva una precisa organizzazione e distribuzione dei ruoli: uno dei tre immobilizzava l’anziano, gli altri due mettevano a soqquadro le stanze alla ricerca di soldi e di gioielli.
Una volta raccolto il bottino, il gruppo tornava in auto fuggendo con quella. Il tesoretto restava in mano al capo: era lui che doveva occuparsi di smerciare l’oro, ma soprattutto era lui che teneva i cordoni della borsa costituendo una sorta di «fondo» che sarebbe stato spartito soltanto al completamento del piano. Quanti colpi ci fossero ancora in programma, non è dato da sapere.
Il boss è ora sparito e insieme a lui il anche complice che condivide la «ricca» fedina penale; spariti anche tutti i soldi razziati. Gli investigatori hanno esteso le ricerche all’estero allertando a tale scopo l’Interpol.
Le indagini sono tutt’altro che chiuse perché, dopo gli interrogatori di ieri e le due diverse versioni rese dagli arrestati, si tratta di accertare l’effettivo coinvolgimento dei quattro indagati nelle tre rapine messe a segno. A fronte della confessione degli arrestati, comunque, l’ipotesi investigativa della Mobile coordinata dal sostituto procuratore Gabriella Cama, ha trovato conferme molto forti.
Le ricostruzioni di Farcas e di Kostic sono state raccolte dal gip Umberto Donà che ha stabilito per entrambi la misura del carcere ritenendo sussistenti il pericolo di fuga e di reiterazione del reato. La difesa di Kostic, rappresentata dall’avvocato Alessandra Nava, ha già fatto ricorso al Riesame per ottenere la misura più lieve dei domiciliari.

http://tribunatreviso.gelocal.it/cronaca/2013/09/07/news/tre-colpi-tutti-nostri-la-confessione-choc-1.7706462

Civitavecchia: riconosce il ladro che gli aveva svaligiato casa – RomaToday


RomaToday

Civitavecchia: riconosce il ladro che gli aveva svaligiato casa
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Dopo essere riusciti ad incrociare diversi elementi, gli investigatori sono giunti al georgiano, già noto alle forze dell'ordine, che proprio pochi giorni dopo il furto in via Mori, era stato arrestato dalla Polizia mentre con un complice, tentava di
Roma: Civitavecchia, riconosciuto da una delle sue vittime LiberoQuotidiano.it

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Firenze: irrompe in una casa, massacra di botte ragazza e minaccia neonato con machete

Firenze, 30 maggio 2013 – Un trentaquattrenne originario della Repubblica Dominicana è stato bloccato dalla polizia che lo ha sottoposto a fermo di indiziato di delitto per rapina aggravata.
Lunedì, 27 maggio, l’uomo era riuscito a intrufolarsi in un appartamento di Coverciano, e dopo aver rapinato e picchiato una donna di 26 anni ha minacciato con un machete sia lei che il figlio di sette mesi. La vittima nei giorni seguenti alla rapina ha individuato il malvivente tra gli amici di facebook di una sua amica e ha avvertito la polizia.
Secondo quanto emerso, nel corso della rapina l’uomo, che ha agito col volto coperto da un sciarpa, ha picchiato la donna al volto, causandole ferite lievi, e ha preso in braccio il neonato minacciando la madre di fargli del male se non avesse consegnato i gioielli che indossava e un pc. Nel corso della colluttazione la donna gli ha strappato la sciarpa e lo ha visto in volto.
Alla polizia e agli amici ha detto di essere stata rapinata da un uomo dalla carnagione scura, e riferendo altri elementi somatici. Una sua amica ha riconosciuto nella descrizione uno dei suoi contatti sul social network, così le ha mostrato la pagina facebook dell’uomo.
Il rapinatore, un addetto alle pulizia incensurato, è stato riconosciuto anche da un vicino di casa della vittima che lo ha incrociato nella scale del condominio poco prima della rapina.
Secondo quanto ricostruito, la rapina sarebbe scaturita da un tentativo di furto: il dominicano, sorpreso dalla donna mentre cercava di introdursi nell’appartamento credendolo vuoto, l’ha aggredita e poi è fuggito con la refurtiva.

http://www.lanazione.it/firenze/cronaca/2013/05/30/896718-firenze-riconosciuto-su-facebook-rapinatore-appartamento-coverciano-26enne-picchiata.shtml

Rissa a Sarmato, tre denunciati. Uno ruppe il naso con un bastone a … – Libertà (Abbonamento)


Libertà (Abbonamento)

Rissa a Sarmato, tre denunciati. Uno ruppe il naso con un bastone a
Libertà (Abbonamento)
I carabinieri di San Nicolò hanno denunciato per rissa due cittadini tunisini di 34 e 31 anni ed un cittadino marocchino di 31 anni, tutti residenti a Sarmato, per un episodio del 19 maggio scorso avvenuto proprio in paese: “Abbiamo raccolto elementi
Via Roma, donna incinta colpita con un bastone: denunciato Piacenza24

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Arrestato per spaccio e subito libero

PRATO – 23/05/2013 – I carabinieri di Prato hanno arrestato per spaccio in flagranza di reato un 27enne marocchino, pluripregiudicato.

L’uomo e’ stato bloccato appena dopo aver ceduto ad un fiorentino 30enne, residente a Pistoia, una dose di cocaina di circa mezzo grammo che e’ stata sequestrato insieme a a 555 euro, provento dell’attivita’ di spaccio. L’arrestato e’ stato inoltre denunciato per spaccio continuato di stupefacenti, perche’ sono stati acquisiti elementi che provano precedenti cessioni di droga allo stesso giovane. Stamani la direttissima. Il Giudice, dopo aver convalidato l’arresto e nell’attesa del processo, ha emesso nei confronti dello spacciatore un provvedimento di divieto di dimora nel Comune di Prato, rimettendolo in liberta’.

http://www.toscanatv.com/leggi_news?idnews=NL152197

Castagneto Carducci: senegalese rimane in carcere, si cercano complici

La conferma arriva dall’autopsia effettuata questa mattina. “Ci sono elementi che ci fanno pensare a una violenza sessuale”, spiegano dalla procura.

Resta in carcere, intanto, Ablaye Ndoye, il senegalese 34enne accusato dell’omicidio. Su di lui, che continua a dirsi estraneo alla vicenda, pesano gravi prove di colpevolezza, come ha ribadito il procuratore Francesco De Leo, che non esclude ancora nessina pista: “Stiamo proseguendo gli accertamenti e non si può escludere la presenza di complici”, ha detto stamattina, confermando alcune indiscrezioni sugli elementi a carico dell’indiziato. Ndoye, che aveva precedenti per violenza, avrebbe infatti chiesto a un connazionale di cancellare la memoria del telefonino della vittima. L’uomo avrebbe avvisato i carabinieri permettendo l’arresto. “Sembra che il fermato non fosse gradito alla comunità che lo ospitava, ma che venisse tollerato per il loro senso del dovere”, ha spiegato De Leo.

AGGIORNAMENTO: un secondo comunicato del medico legale esclude al momento la violenza sessuale.

Non comprano droga: sei Nordafricani aggrediscono turisti svizzeri

Aggressione all’alba, stamattina in via Coppino nelle vicinanza del Kebab. In sei, probabilmente di origine nordafricana, hanno picchiato tre turisti svizzeri di 23 anni e gli hanno rubato un portafoglio con dentro 100 euro e un cellulare.

 

Le tre vittime sono state trasportate in ambulanza al pronto soccorso dell’ospedale unico “Versilia, dove i medici gli hanno riscontrato lesioni varie e traumi cranico facciali. Due sono state refertati con una prognosi di 7 giorni, il terzo turista con 20.

 

I tre ragazzi elvetici avevano passato la serata in Darsena, e dopo aver bevuto qualche birra, mentre tornavano al loro hotel, hanno incontrato i cittadini extracomunitari che prima gli hanno offerto droga e poi, al loro rifiuto di comprarla, è nata la colluttazione.

 

Le indagini, da parte del nucleo operativo dei carabinieri di Viareggio, per risalire agli aggressori che si sono dileguati prima dell’arrivo delle pattuglie, sono ancora in corso. Pochi gli elementi in mano agli inquirenti, nessun testimone, infatti, avrebbe assistito alla scena da far west.

http://www.lagazzettadiviareggio.it/cronaca/2013/04/botte-da-orbi-in-darsena-tre-turisti-in-ospedale/

Non c’è pace: aggredita e rapinata da Africano

MODENA – Una donna sola rapinata della borsetta a Modena. E’ accaduto questa mattina alle 5 in piazza Dante Alighieri, davanti alla stazione ferroviaria grande. Una signora modenese di 40 anni è stata aggredita da un giovane africano di circa 20 anni che ha provato a strapparle la borsetta. La donna ha resistito e lo straniero ha reagito spintonandola e gettandola a terra – da qui il reato di rapina impropria – per riuscire a scappare con il bottino (in realtà magro). Nella borsetta la donna aveva solo il telefono cellulare e le chiavi di casa. Soccorsa da un passante, la signora ha denunciato tutto alla polizia. Non è escluso che alcune telecamere di videosorveglianza possano aver ripreso la scena, così da fornire agli investigatori elementi utili alle indagini.

http://www.modenaonline.info/notizie/2013/04/17/modena-donna-rapinata-da-uno-straniero-in-stazione_32181#.UW6qkrXvg04