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Falconara: calci e pugni ai Carabinieri. Romeno arrestato per …
Vivere Ancona immagine Infastidisce i clienti di un bar di Falconara Marittima e quando intervengono i Carabinieri, diventa violento dando spintoni, calci e pugni. Lemnaru George, cittadino romeno di 23 anni, è stato arrestato per resistenza e violenza a pubblico … Infastidisce i clienti di un bar Arrestato per violenza |
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Catania: dall’aeroporto al Faro la città è invasa dai Rom
CATANIA – E’ allarme sicurezza e decoro nella zona sud di Catania. Un problema che non riguarda solo l’aeroporto di Fontanarossa, che negli ultimi anni ha visto una crescita esponenziale di nomadi all’interno e all’esterno dell’area aeroportuale, ma si estende all’intera zona che va da Fontanarossa appunto fin quasi in centro storico. Decine le segnalazioni quotidiane, alcune delle quali arrivate anche in redazione, che descrivono l’aeroporto come un luogo poco sicuro ma soprattutto indecoroso e degradato, dove è possibile andare nel bagno e incontrare qualcuno dedito alla propria igiene personale o intento a lavare i panni. “Volevamo rendere nota l’attuale situazione di degrado e malcostume in cui versa l’aeroporto – scrive a LivesiciliaCatania un tassista in servizio a Fontanarossa – pieno di nomadi che sporcano, bivaccano sotto gli occhi di tutti e nessuna autorità interviene”.
Siamo andati a verificare e in effetti, lo spettacolo che offre una città che si dichiara o quanto meno aspira a diventare meta turistica, non è certo edificante. Oltre a scorgere i segni di un bivacco costante all’esterno dell’area aeroportuale, colpisce la presenza e l’insistenza di donne con spesso in braccio un bambino, che chiedono soldi a chiunque. Noi siamo rimasti appena un quarto d’ora, giusto il tempo di raccogliere qualche testimonianza, e ne abbiamo viste numerose. All’esterno dello scalo, poi, la situazione sembra anche peggiore, con chi staziona letteralmente intorno le biglietterie in attesa di domandare la monetina al turista o al viaggiatore di turno.
“La situazione è peggiorata – spiega a LivesiciliaCatania uno degli addetti di una delle biglietterie – e la sera, con il buio, diventa particolarmente pericolosa”. Tentativi di scippi e borseggi, secondo quanto affermato, sarebbero all’ordine del giorno, così come le lamentele da parte di utenti e lavoratori, e questo nonostante il campo Fontanarossa di fronte l’aeroporto, allestito dall’ex sindaco Stancanelli per ospitare le persone che vivevano all’interno dell’ex Palazzo delle Poste, sia stato liberato già da tempo e nonsotante le reiterate richieste alle istituzioni da parte dell’amministratore delegato della Sac, Gaetano Mancini, di interventi reali per restituire sicurezza e decoro al Vincenzo Bellini, il più importante aeroporto della Sicilia.
Messaggio recepito dall’amministrazione comunale – anche se l’estate volge al termine e i flussi turistici sono in diminuzione – che ieri mattina ha organizzato una conferenza di servizi proprio per coinvolgere, oltre al Comune, anche Provincia e Sac, per affrontare la situazione. Il gruppo coordinerà gli interventi riguardanti la sicurezza – compresa la presenza di Vigili urbani, la viabilità, il decoro, la pulizia, in quell’Aeroporto di Catania che è il biglietto da visita della città. Una proposta lanciata dal sindaco Bianco per unire le forze e procedere speditamente.
Questo per quanto riguarda l’aeroporto. Per le altre zone della parte meridionale della città – come ad esempio la piazza di San Giuseppe La Rena – che rappresentano uno spettacolo altrettanto indecoroso, è l’assessore al Decoro urbano, Salvo Di Salvo, a rispondere. “Abbiamo avviato un ragionamento per, da una parte, bonificare le aree pubbliche dove si sono insediati i Rom – spiega a LivesiciliaCatania – ma occorre realizzare il campo di transito per contrastare questo fenomeno, purtoppo sempre più diffuso, nonostante i numerosi provvedimenti messi in atto. Faremo in modo – aggiunge – che i tempi di intervento siano contenuti, ma è chiaro che bisogna lavorare assiduamente sulle soluzioni, anche attraverso un fitto dialogo con il terzo settore. Non cìè dubbio che il problema vada affrontato e risolto – conclude -coniiii soluzioni tampone che non tutelano l’immagine della città”.
http://catania.livesicilia.it/2013/09/11/dallaeroporto-al-faro-citta-invasa-dai-rom_258267/
Zingari e immigrati: i pendolari del racket ‘pattugliano’ i supermercati
OSTIGLIA. Giovani rom e nordafricani. Presenze fisse di 4 o 5 persone al giorno alle porte dei supermercati Lidl, Eurospin, Di Più, Famila. Itineranti dell’elemosina. O forse pedine di un business organizzato e strutturato. Chiedono soldi, non cibo. Siamo a Ostiglia. Da qualche tempo crocevia di persone che si dividono le zone dell’accattonaggio, facilmente raggiungibile con la linea ferroviaria diretta del Brennero e la fermata a poche centinaia di metri dal centro.
I rom arrivano da Bologna; da Verona e Nogara scendono i nordafricani. Il mattino presto, alle 7.30. Guadagnarsi la postazione è fondamentale per la giornata. Difficilmente stanno a contatto bianchi e neri, rom e nigeriani. Zainetti in spalla, a piedi raggiungono i supermercati affacciati sulla statale Abetone Brennero, dislocati a poco meno di 200 metri dalla stazione ferroviaria. Sei, sette euro racimolati a pezzi di cinque e dieci centesimi per otto o nove ore di questua. Qualche ragazza rom, incinta (che da qualche settimana non si vede più) arriva anche a venti euro di monetine che cambia nel bar più vicino, prima del rientro. Nessuno di loro pagherà il biglietto del treno. Viaggio in piedi, a schivare controlli e controllori. Non si può sprecare l’incasso per regolarizzare una corsa in treno.
Le forze dell’ordine conoscono ogni viso. Pattugliano.
Ma molti di loro, fermati e schedati, non hanno documenti, non sono regolari, non hanno fissa dimora. Inutile, quasi, portarli in Questura. Inutili le contravvenzioni. A chi recapitarle? Il comandante della stazione locale dei carabinieri di Ostiglia conosce attentamente movimenti, spostamenti. Si cerca di contenere il problema. Che diventa della gente, quando qualcuno più insistente o aggressivo ti prende per un braccio perché pretende i soldi del carrello. Un euro alla volta sarebbe un bel gruzzolo da intascare, da mattina a sera.
Ma i clienti dei supermercati passano oltre, sono stanchi, spesso infastiditi. Lasciano pochi spiccioli, i più clementi una bottiglia di acqua. Lidl ed Eurospin ammettono solo una persona a chiedere elemosina. Al Lidl si trovano le romene, che però stanno spesso in due, all’Eurospin c’è la giovane madre nigeriana, educata, saluta e non chiede. Si affida alla generosità dei clienti.
Il Famila ha adottato invece la politica dura, della fermezza: nessuno più davanti alle porte o nei pressi dei carrelli. Qui c’erano anche gli “accattoni” anziani, quelli che si siedono a terra con i cartelli e la scritta “ho fame”, e c’erano contemporaneamente i ragazzi più scaltri che si aggiravano per le auto. Ora non più. Alla prima vista l’ordine è quello di allontanarli.
Il parcheggio è proprietà privata e la direzione pretende tranquillità per i propri clienti. Poi trovi l’africano anche davanti ad uno dei panifici delle vie interne al paese. Qui, da un po’ di tempo, si alternano anche tre volte la settimana. La storia è sempre la stessa.
Chiedi loro se hanno bisogno del pane e dicono no: «Dammi i soldi». Da questo panificio ogni tanto passa anche un ragazzone di colore spesso aggressivo, che pretende la bottiglia di coca cola dal frigo. Per non creare situazioni imbarazzanti davanti ai clienti, abbiamo visto consegnare la bottiglietta e sentito lui uscire e inveire. Caso isolato.
Mentre c’è un altro aspetto che passa quasi inosservato: uomini anziani che offrono qualche spicciolo in più in cambio di “qualche attenzione particolare” alle ragazze rom, che però la sera vengono prelevate da accompagnatori piuttosto attenti. Il martedì, giorno di mercato, le presenze raddoppiano. In centro storico ti fermano a piedi, in bicicletta. È un business. Per saperne di più si dovrebbe salire sul treno del ritorno e prendere consapevolezza, probabilmente di una realtà mista a miseria e sfruttamento.
http://gazzettadimantova.gelocal.it/cronaca/2013/08/26/news/pendolari-dell-elemosina-per-sette-euro-al-giorno-1.7637266
Per la stazione è allarme Rissa e cinque feriti – La Provincia di Como
La Provincia di Como |
Per la stazione è allarme Rissa e cinque feriti
La Provincia di Como Per la stazione è allarme. Rissa e cinque feriti. Tweet. 25 luglio 2013; Cronaca · Commenti (3). None. Como -. Ogni giorno che passa la stazione San Giovanni diventa sempre di più un problema per la città. Sporcizia, degrado, strutture che non funzionano. Rissa: il ladro rumeno ferisce poliziotti e taxista |
Rissa alla Magliana, a colpi di martello – Corriere della Sera
La Repubblica |
Rissa alla Magliana, a colpi di martello
Corriere della Sera ROMA – Quattro stranieri litigano e, a causa di qualche bicchiere di troppo, cominciano a spintonarsi. Poi la lite diventa violenta rissa: volano calci, pugni e c'è addirittura chi aggredisce altri contendenti a colpi di martello. Fortunatamente senza … Rissa a colpi di martello Quattro arresti alla Magliana Calci, pugni e martelli: maxi rissa alla Magliana Mega rissa a Magliana: calci, pugni, schiaffi e martellate |
Perugia: immigrati vendono frutta pericolosa per la salute
Perugia magg 2013 – Frutta e verdura spacciata per italiana ma di dubbia provenienza. Condizioni igieniche al limite. Locali non conformi alle norme. E persino frutti esposti agli scarichi delle auto per grandissima parte della giornata. Il Corpo Forestale dello Stato ha passato al setaccio i tanti e nuovi ortafrutta aperti e gestiti da extracomunicari in gran parte della Provincia di Perugia. Il verdetto delle analisi non è per nulla rassicurante da un punto di vista della qualità e della sicurezza alimentari dei prodotti. La Guardia Forestale ha voluto verderci chiaro su queste nuove attività che stanno sbocciando rapidamente in tutte le città di casa nostra.
Col prezioso ausilio dell’Agecontrol di Perugia, agenzia incaricata di effettuare i controlli di conformità alle norme di commercializzazione applicabili nel settore degli ortofrutticoli freschi, i forestali hanno controllato cinque punti – Spoleto, Gualdo Cattaneo, Giano dell’Umbria, Bevagna e Cannara – gestiti da commercianti marocchini ed egiziani.
E stata rilevata la totale assenza o difformità delle etichette che devono consentire la tracciabilità dei prodotti, elemento questo che viene incontro alle richieste del consumatore riguardo l’origine e la qualità degli alimenti che deve essere dichiarata in maniera chiara e leggibile in modo da non indurre in errore il compratore. Oggi, infatti, diventa sempre più importante conoscere la storia di un prodotto mettendo in primo piano il diritto dei cittadini ad avere una informazione chiara e precisa su quello che comprano e soprattutto consumano. I responsabili delle violazioni al regolamento dell’unione europea sono stati sanzionati con una pena pecuniaria pari a mille euro cadauno.
Il fenomeno degli ortofrutta gestiti da stranieri è molto sentito anche nel capoluogo dove se ne contano oltre sette locali. In molti dei casi sono arrivate segnalazioni sull’esposizione della frutta su strada e una provenienza delle merci sospetta perchè con etichetta scritta a penna.
http://www.perugiatoday.it/cronaca/controlli-merce-avariata-ortofrutta-stranieri.html
Blitz nelle scuole di Cagliari: "Stop ai rom" Forza Nuova interviene … – L’Unione Sarda
L’Unione Sarda |
Blitz nelle scuole di Cagliari: "Stop ai rom" Forza Nuova interviene …
L’Unione Sarda "Stop ai rom, precedenza agli studenti cagliaritani". Il blitz notturno di Lotta studentesca (Forza Nuova) davanti a tre scuole del capoluogo, diventa un caso nazionale. Per quei fatti l'associazione Nazione Rom ha presentato una denuncia. Oggi si … Forza Nuova e la Destra: "Macchè razzismo, ai Rom babysitter … |
Da badante ad aguzzino, arrestato un albanese – Il Giorno
Il Giorno |
Da badante ad aguzzino, arrestato un albanese
Il Giorno Milano, 25 aprile 2013 – Un albanese, D.I., di 43 anni, è stato arrestato per estorsione ai danni di un'anziana di 80 anni di Baranzate di Bollate (Milano) presso cui viveva per badare all'anziano coniuge. Nel 2006 D.I. era stato accolto dalla donna e … Accolto in casa, diventa l'aguzzino di un'anziana Il badante diventa un aguzzino |
Accolgono in casa immigrato, lui diventa l’aguzzino di un’anziana
Bollate, Estorsione: arrestato un albanese
I Carabinieri della Tenenza di Bollate hanno sottoposto a fermo un cittadino albanese, D.I., classe ’70 per estorsione ai danni di un’anziana donna di 80 anni di Baranzate. Nel 2006 D.I. era stato accolto dalla donna e dal marito, nella loro abitrazione, per accudire questo ultimo. La coppia, benestante, non aveva fatto mancare nulla all’uomo che però, dopo la morte del marito, aveva cominciato con minacce e violenze a richiedere denaro alla povera donna, fintanto di costringerla a modificare in suo favore il testamento e a vendere un appartamento nel Bergamasco e parte del ricavato, oltre 30mila euro, erano finiti nelle sue tasche. Mercoledì sera l’epilogo di questa storia, D.I. pretendeva una nuova somma di denaro dalla donna e per convincerla appiccava un incendio all’interno della casa, prontamente spento dall’anziana che pur di scappare all’incubo consegnava al suo aguzzino 3.400 euro. Nella mattinata di giovedì finalmente la denuncia ai militari di Bollate che hanno diramato le ricerche e individuato il cittadino albanese che aveva ancora in tasca il denaro estoto. Data la gravita’ degli eventi occorsi e anche al fine anche di scongiurare il pericolo, che se rimesso in liberta’, D.I. potesse mettere in atto le proprie minacce di morte nei confronti del propria vittima, questi veniva sottoposto a fermo e dopo gli atti di rito, su conforme avviso del magistrato, condotto presso il carcere di San Vittore. E questa notizia cade a pennello: http://voxnews.info/2013/04/24/la-caritas-vuole-portare-i-clandestini-nelle-case-degli-italiani/ |
Padova, terrore in centro: mega rissa tra immigrati di seconda generazione
PADOVA. Ore 23 di sabato sera, piazza dei Signori e piazza Capitaniato stracolme di persone a passeggio e giovani con il bicchiere in mano. Improvvisamente scoppia una rissa tra un gruppo di giovani nordafricani: tunisini o forse marocchini, stranieri di seconda generazione. Sono meno di una decina, urlano, strepitano, si rincorrono. Attraversano il Volto dell’Orologio e decidono di regolare i conti in piazza Capitaniato. Da rissa tra dieci diventa una disputa a due, con tutti gli altri intorno a guardare. Un ragazzino poco più che ventenne viene preso a pugni in faccia e quando cade a terra l’aggressore continua a infierire su di lui.
Tutti intorno guardano spaventati e allo stesso tempo incuriositi. C’è chi si allontana, chi impugna il telefonino per richiedere l’intervento delle forze dell’ordine. Il regolamento di conti non è concluso. Dopo qualche minuti il gruppo ricomincia a darsele di santa ragione. Si rincorrono in via da Carrara, in via San Nicolò, in via Livello, sbucano in corso Milano e giù botte ancora tra la gente che sul marciapiede schiva i ragazzi con la faccia insanguinata.
Dopo corso Milano proseguono in via San Pietro ma a quel punto si sentono solo le urla da lontano. Tutto questo è accaduto in quello che sembrava un normale sabato sera di primavera, con il centro preso d’assalto da giovani e famiglie. Accadrà ancora ma non può diventare “normale”.