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Auto con 3 pakistani piomba su moto e ammazza 19enne: ancora

Un’altra Beatrice, con ormai il beneplacito della magistratura xenofila.
Una ragazza di 19 anni, Chiara Massi, è morta per le ferite riportate in un incidente stradale avvenuto sul lungomare Europa di Porto San’Elpidio (Fermo). La diciannovenne era in sella ad una moto insieme al fidanzato, che è stata travolta da dietro da un’auto con a bordo tre giovani pachistani. La moto è stata scaraventata in aria. Per Chiara è intervenuta anche l’eliambulanza, ma la giovane è morta poco dopo.

E’ un genocidio.

http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/marche/articoli/1107508/fermo-auto-piomba-su-moto-morta.shtml

Perugia, emergenza scippi: immigrati strappano collanina ad anziana

Perugia 27 giugno 2013 – Cresce e si alimenta sempre di più l’emergenza scippi a Perugia. Dopo i raid in via Oberdan e via IV Settembre una nuova denuncia arriva dalla tranquilla via Bonazzi. Nella tarda serata del 26 giugno – intorno alle 20 – una donna di 65 anni è stata raggiunta da dietro da tre stranieri che in pochi secondi sono riusciti sia a strappare una collanina d’oro (con un ciondolo) che fuggire alla velocità della luce nei vicoli laterali alla via.

All’inseguimento dei tra stranieri si era messo il marito della vittima ma senza riuscire a raggiungerli. L’unica consolazione è che la donna non ha subito ferite dallo strappo vigliacco.

http://www.perugiatoday.it/cronaca/via-oberdan-scippo-collanina.html

 

Tentò di rapire bimba di 4 anni, arrestato pakistano

Reggio 07 mag 2013 – Si era avvicinato a una bambina – 4 anni appena – che stava giocando tranquilla sulla sabbia, in riva al mare di Rimini. L’aveva afferrata da dietro, presa in spalla e se la stava portando via quando la madre, sconcertata da quella scena, era intervenuta e gli aveva chiesto cosa stesse facendo. «La porto via con me» aveva risposto senza esitazioni. Per Muhammad Arshadi, 34 anni pakistano residente a Reggio, era scattato l’arresto. L’accusa, pesantissima, è di tentato sequestro di persona. Per lui è poi arrivata la condanna. E ora l’uomo, che stava scontando la pena agli arresti domiciliari, è tornato in galera: era evaso da casa per andare a ricaricare il telefono.E’ una vicenda agghiacciante quella che vede protagonista l’uomo.

I fatti risalgono al 22 agosto del 2009. La bambina e la mamma, originarie del Ravennate, erano in una spiaggia libera di Rimini, dove stavano trascorrendo una giornata di mare. Doveva essere un momento spensierato. E la donna, da lontano, osservava la piccola impegnata a giocare. E’ stata la donna, a un certo punto, ad accorgersi di quell’uomo che si era avvicinato alla piccola. Lei ad accorgersi che quell’uomo l’aveva presa in braccio e che con lei stava allontanandosi. Fu solo grazie all’attenzione della madre, che intervenne appena in tempo, che l’uomo non riuscì a portarsela vita e farla sparire chissà dove. Ma per il 34enne, con l’arrivo sul posto dei carabinieri, scattarono immediatamente le manette.

Partì, così, la vicenda giudiziaria che lo vedeva protagonista. Dal giudice del tribunale di Rimini, infine, arrivò la condanna a 5 anni di reclusione. In secondo grado, la Corte d’Appello di Bologna ridusse la pena – il 9 maggio dello scorso anno – a 3 anni di reclusione. Concedendogli, a partire dal dicembre scorso, gli arresti domiciliari. Ma il 34enne ha commesso una violazione: quando i carabinieri lo sono andati a controllare, infatti, hanno scoperto che era uscito di casa per andarsi a comprare una ricarica del telefono. Non solo: aveva violato anche un’altra prescrizione, quella che gli impediva di coabitare con bambine minorenni. A quel punto, è partita la segnalazione alla Corte d’Appello di Bologna. I giudici, di fronte a quelle violazioni, hanno dunque disposto che l’uomo ritorni in carcere. Il provvedimento è stato trasmesso ai carabinieri del nucleo Radiomobile della compagnia di Reggio. E così i militari si sono recati nell’abitazione del 34enne per l’esecuzione dello stesso provvedimento. E l’uomo, dunque, ha fatto ritorno dietro le sbarre.

http://gazzettadireggio.gelocal.it/cronaca/2013/05/06/news/tento-di-rapire-una-bimba-arrestato-1.7006111

Pesaro – Una giornata in balìa di immigrati: aggressioni, pazzi e rapine

Pesaro – L’HANNO AGGREDITA da dietro, ieri alle 15 e 45, mentre stava raggiungendo l’ascensore del suo palazzo, in via Locchi, zona Muraglia, al civico 12. La donna aggredita è una 80enne di Pesaro, cui i banditi — due, immigrati, uno alto e uno basso, secondo quanto riferito dall’anziana stessa — hanno strappato la catenina e un orologio, ambedue d’oro. E’ stata la stessa donna a dare l’allarme. I poliziotti hanno sentito la testimonianza di un signore, che potrebbe avere visto qualcosa. Gli stessi agenti hanno fermato poco dopo e trattenuto due sospetti, non si sa ancora l’esito delle indagini. Un fatto analogo è successo anche a Fano, e in questo caso la donna rapinata è stata anche ferita. Non si sa se gli autori sono o meno gli stessi.
SEMPRE per la cronaca, alcuni stranieri hanno spaccato l’auto, una Ford Fiesta, parcheggiata ieri intorno alle ore 13 al cimitero centrale e hanno rubato all’interno una valigetta contenente 7 mila euro in contanti, appartenente a un pesarese, R. D.M. Anche in questo caso, sono in corso ricerche per risalire ai responsabili. Forse l’uomo è stato pedinato, difficile che il colpo sia stato fatto a caso.
INFINE, ieri pomeriggio un altro movimentato episodio. Una persona, uno straniero, un moldavo di 20 anni, ricoverato nel reparto di Psichiatria a Muraglia, dove era stato sottoposta a Tso (ricovero coatto), è fuggito alle 16 e 40 circa dal reparto e in via Lombroso ha rubato l’auto, una Ford Fiesta grigia, di una donna che era appena scesa dal veicolo e lo aveva lasciato aperto.
A QUEL punto la donna ha dato l’allarme e i carabinieri si sono messi alla ricerca dello straniero. L’auto è stata ritrovata poco dopo: era incidentata, in un incidente che non ha coinvolto altri mezzi, in via dei Condotti, quindi poco lontano da dove era stata rubata. I carabinieri si sono quindi messi alla ricerca dell’uomo, che era fuggito a piedi. Pare fosse era andato da un parente a Fano, lì è stato rintracciato e poi è stato ricondotto in ospedale e sottoposto di nuovo alle cure.

Perugia, vietato sedersi alle panchine: immigrati in agguato

Perugia 24 apr 2013 – Ancora uno scippo a danno di alcune anziane a Perugia. Il fattaccio è avvenuto in Piazza Partigiani dove due signore si stavano godendo il sole sedute su una panchina. Ma da dietro – arrivavano dal Parco del Santa Giuliana – due magrebini si sono avvicinati e hanno strappato con forza ad una delle due pensionate una collanina d’oro. Quella collana per l’anziana non aveva soltanto un valore economico, ma aveva un ciondolo all’interno del quale portava la foto del marito deceduto da anni. 

Immediate sono partite le ricerche dei due banditi da parte degli agenti della Volante e della Squadra Mobile: in via XX Settembre due sospetti che corrispondevano alle descrizioni fornite erano stati già individuati. A quel punto gli agenti hanno deciso di pedinarli: uno si dirigeva verso il parco della Verbanella ed uno in direzione di un compro-oro dove voleva vendere la catenina in oro con il gancetto della chiusura rotto e una medaglietta con l’ immagine della Madonna da un lato e dall’altro la fotografia del marito della vittima.

Lo straniero che voleva incassare al Compro Oro è stato arrestato in flagranza di reato per furto con strappo. Si tratta di  Labiad Jabrane nato in Marocco nel 1982 , vecchia conoscenza per le forze di polizia, più volte arrestato per furto e spaccio di droga. La catenina è stata riconsegnato all’anziana signora, felice di essere ritornata in possesso del monile a lei tanto caro. Gli agenti sono in caccia del complice.

http://www.perugiatoday.it/cronaca/piazza-partigiani-strappata-collanina-anziana.html

 

 

Cantù: giovane aggredita da immigrato in pieno centro

<strong>CANTU</strong>’- Una giovane donna che abita nella zona attorno a piazza Garibaldi in pieno centro di Cantù, alle 6.15 di ieri mattina è stata aggredita da uno straniero.
Secondo la ricostruzione, la vittima stava camminando per raggiungere il lavoro, quando l’uomo da dietro le ha dato una forte spinta facendola cadere a terra. E mentre lei era a terra dolorante, il suo aggressore ha raccolto la sua borsetta e si è dileguato dandosela a gambe. Il fatto è accaduto più all’altezza di via San Francesco.

http://voxnews.info/2013/03/16/cantu-ragazza-aggredita-in-pieno-centro/

Violenza sessuale – Catturato il maniaco di Trento: è un Marocchino

I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Trento hanno arrestato un marocchino di 28 anni, con l’accusa di “violenza sessuale continuata“. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere e’ stata emessa su richiesta dalla Procura della Repubblica di Trento.

Le indagini hanno avuto inizio nei giorni scorsi dopo la denuncia di una ragazza di 27 anni, che aveva riferito di essere stata avvicinata da un uomo, nella serata del 3 dicembre in corrispondenza del portone dell’abitazione a Trento (un palazzo in zona via Bolzano) il quale, con un pretesto, era entrato nell’atrio dell’edificio stesso e li’ l’aveva ripetutamente palpeggiata, fuggendo solo dopo la reazione della ragazza, che subito aveva iniziato ad urlare.
Un secondo episodio, denunciato presso la Questura di Trento, ha in seguito riguardato una situazione analoga; una donna di 35 anni, a piedi sempre nella zona di via Bolzano, nella mattinata del 27 dicembre veniva avvicinata da dietro da uno sconosciuto il quale, con il pretesto di un’informazione stradale, l’aggrediva in corrispondenza del portone di un’abitazione, palpeggiandola ripetutamente e desistendo, anche in questo caso, a seguito delle urla della donna.
Le descrizioni fornite dalle giovani ed in particolare il fatto che l’aggressore vestisse una tuta da lavoro di una nota ditta di corrieri, ha permesso in breve tempo di individuare il responsabile dell’aggressione e di informare tempestivamente la Procura, che ha firmato il provvedimento restrittivo eseguito nella serata di ieri dai militari dell’Arma. I Carabinieri hanno atteso il marocchino sul luogo di lavoro, arrestandolo alla fine del suo turno di servizio e portandolo alla Casa circondariale di Spini di Gardolo (Tn)