Tag: clandestini

Sequestrate 17 tonnellate di “bionde” due ungheresi arrestati

Dicevano di trasportare barattoli di vetro i conducenti dei due Tir fermati dai finanzieri del Gico di Trieste, ma nascoste dietro il carico “dichiarato” c’erano ben 17 tonnellate di tabacchi lavorati esteri di contrabbando, di diversi marche (Marlboro, Regina, D&B). Un sequestro record, almeno per gli ultimi tempi.

I due autisti – entrambi cittadini ungheresi – sono stati arrestati in flagranza di reato per contrabbando. Le sigarette avrebbero dovuto raggiungere i mercati clandestini del sud Italia, saldamente nelle mani della criminalità organizzata e forieri di immediati guadagni milionari.

Il bilancio dell’anno parla di quasi 25 tonnellate di sigarette sequestrate dalla Guardia di Finanza di Trieste dall’inizio del 2015.

Le indagini, tutte coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Trieste, potrebbero portare presto ad ulteriori sviluppi.

http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2015/04/29/news/le-fiamme-gialle-sequestrano-17-tonnellate-di-bionde-1.11327508

Immigrata beccata con clandestini in auto

Villa di Chiavenna, 24 aprile 2015 – È stata arrestata con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina perché stava cercando di passare il confine di Villa di Chiavenna con tre clandestini afghani.

Nasrin Esmaiel, 49enne iraniana residente in Olanda, è finita in manette ed è stata condannata per direttissima a 8 mesi di reclusione e 20mila euro di multa, concessa la sospensione condizionale della pena. La donna è stata bloccata dai carabinieri della Compagnia di Chiavenna mentre tentava di varcare il confine svizzero di Castasegna in auto con a bordo tre cittadini afghani clandestini.

http://www.ilgiorno.it/sondrio/chiavenna-immigrati-clandestini-arresto-1.885499

Nel CIE non c’è posto: clandestini spacciatori liberi ore dopo lo sgombero

Pontedera, 24 aprile 2015 – A spasso come lo erano fino a martedì mattina, prima del blitz dei carabinieri e della polizia municipale. Gli otto clandestini, trovati in due casolari abbandonati nella zona di Pietroconti, alle porte di Pontedera, non sono stati espulsi dall’Italia, come prevede la legge italiana. Questo perché nei Cie (Centri di identificazione ed espulsione) di tutto lo Stivale italico non ci sono posti dove accoglierli prima di rimpatriarli in Marocco, il Paese da dove sono arrivati tra il 2012 e il 2013 salendo sui «barconi della speranza» trasformatisi troppe volte, come successo anche questa settimana, in trappole di morte nel Mediterraneo.

Gli otto marocchini – tutti con età compresa tra i 19 e i 28 anni – non hanno alcun obbligo nei confronti della giustizia italiana. Non potendo trattenerli in caserma o in questura in attesa che si liberino posti nei Cie, sono stati invitati a presentarsi alla Questura di Pisa per regolarizzare la propria posizione, sempre come prevede la legge sull’immigrazione. Non possiamo esserne certi e neppure avere la presunzione di andare a leggere le intenzioni altrui, ma se questi otto giovani hanno vissuto da clandestini per due o tre anni – pare dedicandosi allo spaccio della droga nelle zone di La Rotta, Montecastello e delle Tre Campane e vivendo in casolari freddi, bui, malsani e abbandonati – che interesse hanno ora a presentarsi per regolarizzare la propria posizione? Solo perché se vengono fermati una seconda volta vengono arrestati? Intanto, per la mancanza di otto posti nei Centri di identificazione e accoglienza italiani, una mattinata di controlli nella campagna intorno a Pontedera e in altre zone della Valdera rischia di esser vanificata. Evidenziando l’urgenza di un cambiamento delle regole.

http://www.lanazione.it/pontedera/non-c-%C3%A8-posto-nel-centro-d-accoglienza-i-clandestini-espulsi-sono-gi%C3%A0-a-spasso-1.884551

Esposto contro associazioni: “Lucrano su gestione clandestini”

Infatti, dopo i ripetuti incidenti di Monteroduni, Agnone e Macchiagodena, questa volta la cronaca si interessa degli immigrati, non per le risse tra loro o le proteste, ma per le modalità di gestione
dell’accoglienza nel centro Sprar di Sant’Angelo in Grotte, frazione di Santa Maria del Molise. Modalità su cui l’ex parlamentare Franco Narducci e Carmen Bertone, consiglieri comunali di
minoranza, chiedono la massima trasparenza.
In particolare, due i fatti finiti in cronaca: le dimissioni del segretario comunale, ad inizio mese, che potrebbero essere collegate alla vicenda, e un blitz dei Carabinieri alla fine della scorsa
settimana.

Il tutto nascerebbe da un articolato esposto all’autorità giudiziaria da parte di un componente della stessa giunta di Santa Maria del Molise che, a febbraio, prima avrebbe invitato l’amministrazione
comunale all’autotutela, ritirando il bando di gara per l’affidamento del servizio di accoglienza profughi a Sant’Angelo in Grotte, e poi, di fronte al nulla di fatto, avrebbe fatto ricorso alla
magistratura, segnalando numerose irregolarità sia nel bando di gara per l’affidamento del servizio, sia nella gestione stessa dei fondi per l’accoglienza. Diverse decine di migliaia di euro. Dopo
l’esposto, le dimissioni del segretario e il blitz dei carabinieri.
Fatti inquietanti che gettano un’ombra abbastanza pesante sull’intera vicenda, tanto da spingere le minoranze, a nome di Franco Narducci, ex parlamentare, ed ex candidato sindaco, e Carmen
Bertone, a rivolgersi agli organi d’informazione per chiedere chiarezza e soprattutto trasparenza. Le minoranze, l’anno scorso, già si erano rivolte alla magistratura per i contributi erogati dal
Comune ad un’associazione locale, sollevando diversi dubbi.

E anche in quel caso era già stata avviata un’inchiesta seguita dalla Guardia di Finanza. Ora l’esposto di un membro della giunta sulla gestione dei profughi. Nella denuncia, si parla di numerose
irregolarità nel servizio, che sarebbe gestito in collaborazione tra la Casa di Tom e membri dell’associazione locale già tirata in ballo dalla prima denuncia. L’esposto metterebbe anche in luce che
il testo del contratto sottoscritto con il Comune sarebbe pieno di inesattezze e copia e incolla, come quella, per fare un esempio, che vedrebbe i profughi ospitati – falso – a Sant’Angelo in Grotte.

Insomma, di tutto di più, con le minoranze che chiedono l’intervento delle autorità su una vicenda che inquieta profondamente l’opinione pubblica del paese.

http://www.ilgiornaledelmolise.it/2015/04/22/gestione-profughi-blitz-dei-carabinieri-a-santa-maria-del-molise/

Lo scafista? Un egiziano ‘espulso’ da Al Fano

Sono arrivati sabato 18 aprile presso il molo Marconi dell’area portuale di Messina i 453 clandestini raccattati in mare dalla motonave ‘militare’ Driade. Due barconi differenti, entrambi sovraffollati e con a bordo gente di nazionalità differenti.

Le immediate indagini della Squadra Mobile hanno permesso di individuare ed arrestare RAMZY Mohamed Mohamed Badawy, nato in Egitto il 18.09.1966, responsabile del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, peraltro in passato già espulso dal territorio nazionale. Sottoposto ai rilievi dattiloscopici e al successivo riscontro AFIS, l’uomo è infatti risultato essere la stessa persona sottoposta a fotosegnalamento presso la Questura di Agrigento nell’aprile di un anno fa ed in pari data destinatario di un decreto di espulsione emesso dal Prefetto di Agrigento, notificato all’interessato, con accompagnamento alla frontiera e contestuale esecuzione.

Tante le testimonianze di chi lo ha riconosciuto alla guida del barcone e con un ruolo attivo durante le differenti fasi del viaggio.

Un’altra persona è indagata per lo stesso reato.

http://www.canalesicilia.it/immigrazione-clandestina-arrestato-legiziano-ramzy-mohamed/

Rubavano trattori per rivenderli in Romania, arrestate dieci persone

Rubavano e riciclavano trattori agricoli e macchine operatrici, concentrando la loro attività criminale nell’area metropolitana torinese e nell’Eporediese. Alla fine i mezzi rubati venivano caricati sui Tir e esportati in Romania. Dieci persone sono state arrestate oggi, al termine di una lunga indagine condotta dalla squadra di polizia giudiziaria del Compartimento Polizia Stradale di Torino: le accuse sono di riciclaggio, ricettazione e furto aggravato.

Lunghe indagini

Le indagini, coordinate dal pm Sabrina Noce, hanno permesso di sgominare una banda che, a gruppi composti da 4 o 5 banditi di origine romena, si introduceva di notte nei cantieri, nelle aziende agricole o in attività commerciali specializzate in rivendita di macchine operatrici, facendo razzie di escavatori e trattori agricoli. I mezzi venivano poi nascosti in luoghi sicuri e riciclati mediante alterazione del numero di telaio prima di essere rivenduti in Romania.

Rete di depositi

La banda aveva a disposizione diversi depositi clandestini ricavati in capannoni dismessi o presso garage, terreni ed aziende individuate in Torino, Saluggia, Cherasco, Ivrea, Burolo, Corio, La Loggia e Villanova D’Asti.

L’attività investigativa, durata circa 6 mesi, si è sviluppata grazie all’impiego fi intercettazioni telefoniche, ambientali, video e GPS.

http://www.lastampa.it/2015/04/15/cronaca/rubavano-trattori-per-esportarli-in-romania-la-polstrada-arresta-dieci-persone-wyOuHGBJP26JTvgjJCQDFL/pagina.html

 

Locale etnico dava cibo scaduto: anche ai dipendenti…

GENOVA – Denunciata a piede libero la titolare di una gastronomia senegalese in piazzetta dello Scalo, nel centro storico di Genova, per le condizioni igieniche del suo locale e per violazione della normativa sul lavoro subordinato degli stranieri. Gli agenti della Squadra Volanti della Questura, intervenuti dietro segnalazione dell’Osservatorio Prè Gramsci (associazione di cittadini volontari per il presidio del territorio) hanno trovato pesce e riso mischiati a polvere di calce o adagiati sopra attrezzi per l’edilizia: nel locale erano infatti in corso lavori di muratura. Rinvenuti inoltre vari alimenti avariati.

Il personale lavorava completamente in nero, e maneggiava gli alimenti senza i minimi presidi igienici quali guanti, cuffie o grembiuli. Una delle commesse, immigrata clandestina, è stata condotta presso gli uffici per l’immigrazione: all’ingresso degli agenti nel negozio ha negato di prestarvi il suo lavoro, sostenendo di trovarsi lì per caso.

Sul posto sono intervenuti anche gli uomini dell’Asl 3, che hanno sequestrato i generi andati a male, oltre all’Annonaria della Polizia Municipale e alla Guardia di Finanza, che ha indagato sulla mancata emissione di scontrini fiscali.

http://www.primocanale.it/notizie/cibo-avariato-e-dipendenti-clandestini-nei-guai-commerciante-senegalese-154761.html

Milano: un quartiere ostaggio dei maghrebini – VIDEO

Milano – Cosa succede ogni giorno per le strade di un quartiere periferico, abbandonato dalle istituzioni a Milano ?

Ecco un negozio di tappezziere accanto a un internet point, luogo di ritrovo di decine di extracomunitari sfaccendati… In via Marco d’Agrate, zona Corvetto. Gli extracomunitari, per più lo maghrebini, sono soliti appoggiarsi alla vetrina d’un tappezziere, ma un giorno ….scoppia una rissa, e la vetrina va in frantumi… Da questo minimale fatto di cronaca, parte la nostra inchiesta… un video dove la cronaca diventa cinema neorealista. E’ l’occasione per il quartiere per discutere di questa ingombrante presenza non desiderata: i clandestini. Che causano spesso furti, aggressioni, illegalità diffusa… La gente parla a ruota libera della paura che regna nel quartiere a causa della diffusa presenza di extracomunitari e chiede più sicurezza al nuovo, futuro sindaco di Milano.

“ Milano non c’è più, bisogna mandare via certa gente..” . Un coro di proteste sale verso la attuale giunta che governa la città. Una occasione per dare voce a chi non ha voce, censurata dalla stampa zerbino appiattita sui comunicati stampa della giunta.

http://www.milanopost.info/2015/04/08/paura-a-corvetto-video-inchiesta/

Aggrediti da clandestino che deve essere espulso

Aggrediti in aeroporto da un nordafricano mentre quest’ultimo veniva accompagnato da Imperia al centro di identificazione e espulsione di Caltanisetta. È successo nei giorni scorsi a Fiumicino. Sfortunati protagonisti due agenti di polizia in servizio presso la Questura di Imperia.

L’aggressore è un cittadino di origine marocchina, pluripregiudicato (per reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti in provincia di Imperia), espulso dall’Italia in quanto irregolare. I due agenti hanno iniziato il loro viaggio da Imperia. Prima il trasferimento in auto a Genova, poi un aereo da Genova a Fiumicino, poi un altro aereo da Fiumicino a Palermo. L’aggressione si è consumata all’aeroporto di Roma Fiumicino, in attesa dell’imbarco per Palermo. L’uomo prima ha iniziato a dare segni di sofferenza, poi si è scagliato contro i due agenti che, solo dopo una violenta collutazione, sono riusciti a immobilizzarlo. Gli agenti, rimasti entrambi contusi, tanto da rimediare una lussazione alla spalla e un brutto ematoma al volto, hanno comunque portato a termine l’accompagnamento a Caltanisetta e hanno fatto ritorno a Imperia nelle scorse ore.

ImperiaPost ha contattato il capo di Gabinetto della Questura di Imperia Alessandro Asturaro per commentare l’accaduto. “Purtroppo non è la prima volta che si verificano episodi simili. Normalmente questi soggetti fanno di tutto per evitare l’espulsione. La Questura si occupa ormai da tempo del servizio di accompagnamento nei centri di identificazione e espulsione, dove il soggetto viene identificato e, una volta ottenuto il permesso provvisorio dal Consolato, viene rimpatriato. Siamo gli unici ad occuparci di questo servizio, impegnati su questo fronte in modo massiccio. Si tratta, infatti, di pratiche di competenze dell’ufficio immigrazione. Basti pensare ai dati definitivi del 2013 (quelli del 2014 non sono ancora disponibili, ndr). Nel 2013 abbiamo accompagnato 68 persone nei centri di identificazione e espulsione e 16 alla frontiera, per un totale di 84 servizi di questo genere in un anno. Un impegno importante, non c’è dubbio“.

http://www.imperiapost.it/100520/agenti-della-questura-di-imperia-aggrediti-in-aeroporto-da-un-nordafricano-durante-il-trasferimento-in-un-centro-di-espulsionela-ricostruzione

Attenti alle badanti: erano loro le basiste della banda di rapinatori, decine di colpi

EMPOLI. Usava due badanti come “spie” per individuare le abitazioni da svaligiare, la banda di topi di d’appartamento sgominata nei giorni scorsi dalla polizia. Dodici le persone (dieci georgiani- nove dei quali clandestini -, un bulgaro e un romeno), che sono finite in manette per furto pluriaggravato in concorso nel corso di più operazioni condotte a partire dallo scorso dicembre dagli agenti della squadra mobile di Firenze e del commissariato di Empoli, coordinati dal procuratore capo del tribunale di Firenze Giuseppe Creazzo. Altri due malviventi, entrambi georgiani, sono ancora ricercati.

Come hanno spiegato gli inquirenti nel corso di una conferenza stampa, si tratta di ladri di professione, delinquenti abituali specializzati nei furti in appartamento.

Quindici i colpi accertati, ma per la polizia avrebbero messo a segno decine di furti in abitazione in Toscana, Liguria e Piemonte. Tra le zone più colpite Firenze, Sesto Fiorentino, Empoli, Fucecchio, Vinci, Pontedera, Pisa e Genova. I colpi venivano consumati con la tecnica del “lockpicking”, consistente nell’apertura di porte blindate con l’uso di chiavi alterate o grimaldelli.

Gli arrestati

http://iltirreno.gelocal.it/empoli/cronaca/2015/03/19/news/usavano-le-badanti-come-spie-sgominata-banda-di-ladri-1.11075280