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Banda di immigrati razzia le case: auto si ribalta durante inseguimento

Un inseguimento dall’uscita autostradale di Sicignano degli Alburni fino ad Angri. Protagonisti quattro malviventi di nazionalità serba, dopo aver evitato il blocco degli agenti, si sono dati alla fuga, e sono stati inseguiti da alcune pattuglie della Polizia Stradale di Battipaglia, che erano già sulle loro tracce da diverso tempo.

La fuga si è conclusa con il ribaltamento dell’auto dei malviventi, una Lancia Libra, all’altezza della barriera di Nocera, dopo 90 chilometri a folle velocità.

Tre di loro sono riusciti a scappare, un altro è stato estratto dal lato guida, e ricoverato in gravi condizioni all’Ospedale Umberto I di Nocera. Come detto, erano sotto osservazione dalla questura di Salerno.

E, stando alle indagini, ancora in corso e condotte dai vicequestori di Salerno, Claudio De Salvo e Giovanni Amodio, la banda avrebbe operato più volte nella zona del Cilento, lagonegrese e altri paesi confinanti con la Basilicata. Come Vietri di Potenza.

Infatti, quasi certamente, in base alle denunce fatte dai Vietresi e dagli elementi raccolti, i quattro sono gli stessi che, domenica scorsa, sono riusciti ad entrare in ben tre abitazioni nel cuore di Vietri di Potenza, in Via Santa Caterina. Nel tardo pomeriggio. Dopo averle svaligiate, si sono dati alla fuga, indisturbati nonostante l’arrivo dei Carabinieri di Vietri e di una pattuglia del Nucleo Operativo Radiomobile.

Domenica sera a Vietri per loro il bottino ha riguardato in particolare tanto oro (bracciali, anelli e catenine). La loro base è un campo nomadi di Secondigliano, a Napoli. Dopo i colpi effettuati a Vietri, mercoledì sera da Secondigliano sono ripartiti, alla ricerca di nuovi colpi da effettuare. Ma, al ritorno (non si sa ancora dove hanno operato mercoledì) i topi d’appartamento, all’uscita di Sicignano, hanno trovato gli agenti della Questura ad attenderli.

Da qui è scaturito l’inseguimento. Un violento impatto contro il guard rail: nonostante ciò, tre sono riusciti ad uscire velocemente dall’auto e a scappare. Mentre il quarto alla guida è stato estratto dall’auto dagli agenti, che hanno chiamato i soccorsi: ora si trova piantonato in ospedale.

Il capo della squadra mobile di Salerno, De Salvo, contattato ieri, ha dichiarato che ci sono ancora indagini in corso e che molti indizi confermerebbero che la squadra di malviventi sarebbe la stessa che ha operato a Vietri di Potenza.

Resta il fatto che si tratta comunque di elementi molto pericolosi, violenti, e veri professionisti: basti pensare che a Vietri sono riusciti ad entrare in alcune abitazioni scalando un muro di diversi metri, entrando in casa, senza lasciare tracce, se non alcuni guanti in lattice, poi sequestrati. Non si esclude che si tratti di una squadra che ha operato in altri paesi lucani.

Ad operare, a Vietri di Potenza, erano in tre. Il quarto era in auto ad attenderli, in una zona vicina, in paese. Lo stesso ora piantonato all’ospedale di Nocera, rimasto gravemente ferito. Nell’auto gli agenti hanno rinvenuto un sacco pieno di oggetti in oro, orologi, alcuni telefonini e libretti postali, per un valore di alcune decine di migliaia di euro.

http://www.ilquotidianoweb.it/news/potenza/720693/Topi-d-appartamento-in-fuga-in.html

Legata mani e piedi: chiusa in cucina e rapinata

«Mi hanno legato mani e piedi, poi mi hanno chiusa in cucina. Poco dopo mi ha liberato un cliente. Sarà durato tutto tre minuti».
Tre minuti di terrore. Lei, Lorella, madre del giovane titolare del Caffè B e B di via Canturina 47, non può certo dimenticare quella terribile aggressione, avvenuta nelle prime ore della giornata di giovedì. I due uomini con il passamontagna, l’aggressione, il nastro adesivo a polsi e caviglie. E poi le sue grida d’aiuto e, per fortuna, l’intervento del cliente.
Incubo di prima mattina
Il suo incubo è iniziato attorno alle 6. Lorella, che di professione parrucchiera, dà saltuariamente una mano al figlio, aveva aperto il bar ed era andata in cucina. «Stavo iniziando a scaldare le brioches – ha spiegato – quando sono arrivate queste due persone. Avevano il volto coperto da un passamontagna e mi hanno presa. Mi hanno legato mani e piedi e poi mi hanno chiuso dentro in cucina».
I due rapinatori, quindi, si sono dedicati al cambiamonete, che conteneva circa un migliaio di euro.
Ma alla fine sono scappati di corsa: «Non parlavano in italiano, Quasi certamente erano nordafricani – racconta ancora Lorella – Rinchiusa nello sgabuzzino, ho iniziato a urlare e a chiedere aiuto».
Le grida della donna sono state sentite da un cliente che, entrato nel bar vuoto, ha seguito le urla e ha aperto la porta della cucina.
«Mi ha liberato. Tutto sarà durato al massimo tre minuti». Pochi minuti che, però, alla sfortunata sono sembrati davvero interminabili. Subito dopo è stata chiamata la polizia e in via Canturina sono arrivati gli agenti delle Volanti. «Non sono stata picchiata, per fortuna. Ma lo spavento…».
Già subìto un furto a giugno
Alla fine i due banditi, nel breve tempo della loro azione, sono riusciti a portare via solo il cambiamonete. Nessuno sarebbe riuscito a vedere dove i due siano scappati e con che mezzo.
«Purtroppo – conclude la donna – non è il primo episodio di questo genere. Solo un mese fa erano entrati di notte per portare via le macchinette».
In effetti, lo scorso 10 giugno attorno alle 4 è scattato l’allarme del bar. Dalla centrale operativa dell’istituto Sicuritalia sono poi arrivati i vigilantes assieme agli agenti della squadra volante della Polizia. I ladri erano riusciti a rubare i soldi all’interno di tre videopoker e del cambiamonete,:
L’allarme era scattato probabilmente in ritardo, con i ladri che erano riusciti, in quella occasione, a utilizzare un particolare nastro che aveva reso “cieco” il sistema d’allarme.

http://www.laprovinciadicomo.it/stories/Cronaca/camerlata-rapina-e-paura-al-bar-mi-hanno-legato-mani-e-piedi_1014973_11/

Contro lo spaccio bici, scooter e segnalazioni delle mamme – Brescia Oggi

Contro lo spaccio bici, scooter e segnalazioni delle mamme
Brescia Oggi
E il bilancio è certamente interessante perchè l'operazione «Territorio sicuro», quel territorio controllato con ogni mezzo, ha portato a 8 arresti e 16 denunciati. Nella maggior parte, tra gli arrestati da Mobile, con l'apporto della Volante, si

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Al volante con le narici sporche di polvere bianca, offre soldi ai poliziotti

E’ stato trovato al volante con le narici sporche di polvere bianca, quasi certamente droga (cocaina o chetamina), ma ha rifiutato di sottoporsi alle analisi e ha offerto 220 euro ai poliziotti. Per questo un cinese di 21 anni è stato denunciato per istigazione alla corruzione e gli è stata tolta la patente. E’ successo la scorsa notte tra via Filzi, dove una volante ha notato una Bmw 318 che procedeva con andatura irregolare, e via Mentana, dove l’auto è stata fermata. Il giovane cinese ha provato a offrire 220 euro ai poliziotti perché chiudessero un occhio, ma gli agenti hanno sequestrato la somma e l’hanno portato in Questura.

http://iltirreno.gelocal.it/prato/cronaca/2013/02/25/news/al-volante-con-le-narici-sporche-di-polvere-bianca-offre-soldi-ai-poliziotti-1.6598411

Rapina in villa, spunta il tesoro di un funzionario del Quirinale

Nell’appartamento di un rumeno le onorificenze di un funzionario della Presidenza della Repubblica e i preziosi quadri spariti da casa del titolare del P1 di Abano Inserisci Link e Articolo: PADOVA. Recuperata refurtiva della rapina e individuato il ricettatore, un rumeno di 24 anni ora in stato di fermo di polizia giudiziaria.

I carabinieri di Padova sono riusciti a ritrovare quadri, monili e oggetti preziosi fatti sparire dalla banda di rapinatori che a fine marzo del 2012 ha dato l’assalto alla villa di Paolo Squarcina, il titolare dela discoteca P1 di Abano Terme, sequestrando la moglie per quasi un’ora.

Dalla casa in via Debussy dell’imprenditore termale erano spariti pregevoli dipinti, ritrovati dagli investigatori nell’appartamento a Padova dove viveva il ricettatore fermato.

Tra la refurtiva sequestrata dai militari padovani, al termine di una intensa attività d’indagine condotta dalla Compagnia di Padova, anche medaglie e onorificenze di un alto funzionario romano della Presidenza della Repubblica.

Per quasi quaranta minuti, quella drammatica sera, la moglie di Squarcina è rimasta in balìa di un vero e proprio “commando” di sette malviventi che, dopo averla minacciata e malmenata, l’hanno chiusa in una stanza. Momenti di autentico terrore per Mara Brugnolo, 54 anni.

Al termine del “raid”, i sette banditi, quasi certamente di origine slava, si sono dati alla fuga con un bottino di due quadri, monili in oro per alcune migliaia di euro e l’incasso dell’ultimo fine settimana al P1 : novemila euro in contanti. Erano passate da poco le 23,30 di domenica. Mara Brugnolo, rimasta sotto choc per giorni, è stata circondata dai banditi quando è rientrata in auto. Era sola, il marito era al ristorante “SottoSotto”, di sua proprietà.

Strattonata, afferrata per i capelli, minacciata e spinta dentro la villa, la donna è stata minacciata con unaa pistola, ma è scattato il sistema d’allarme, collegato con il telefonino del marito. Squarcina, insospettito, ha chiamato la moglie. Che, in preda al panico, ha chiuso la comunicazione. Lui ha richiamato:nessuna risposta. Nel frattempo, alla donna era stato requisito il cellulare. Poi i banditi l’hanno chiusa nello studio e lei ne ha approfittato per richiamare il marito dal fisso.

«Abbiamo i ladri in casa», gli ha detto prima di riattaccare. A quel punto Squarcina ha chiamato il 112 e si è precipitato a casa. Ma i banditi si erano già dileguati con il bottino e all’imprenditore non è rimasto che liberare la moglie.