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Venezia: donna accoltellata da ‘migrante’, l’uomo ha infierito sulla vittima

MOGLIANO. È stata aggredita e accoltellata mentre metteva al sicuro l’incasso del giorno, nel parcheggio dietro al distretto socio sanitario. Alle 14.30 di ieri il tempo, per pochi attimi di terrore, si è fermato.

Il suo banco del pesce aveva appena chiuso i battenti, i colleghi erano impegnati nelle consuete operazioni di pulizia e lei come al solito stava portando i contanti nell’auto parcheggiata a pochi metri. Ad un certo punto però si è materializzato il suo aggressore, armato di coltello e di poche risolute parole.

L’uomo, stando alle prime ricostruzioni si trattava di un giovane di origini straniere anche se non si sa se l’accento possa essere autentico o solo artefatto per depistare le indagini, le ha intimato di consegnare la busta dove era stato appena versato l’incasso della giornata. Al diniego della malcapitata l’uomo non ha esitato ad infierire, colpendola con l’acuminato coltello numerose volte.

La donna ha riportato tagli in varie parti del corpo, è stata colpita al volto, sulle braccia e sulle mani. Ha riportato un vistoso taglio poco sotto l’occhio. Altri colpi inferti dal rapinatore sono andati a segno sempre in piena faccia e alle mani, ma fortunatamente si tratta di ferite superficiali.

La donna è stata dichiarata dai medici fuori pericolo. Le sue urla e la sua tenacia sono riuscite a richiamare l’attenzione dei passanti e a mettere in fuga il malvivente.

L’aggressore malgrado la violenza inferta sulla malcapitata non è riuscito a sottrarre il contenuto della busta e ha preferito dileguarsi. La donna è stata immediatamente soccorsa dai colleghi che in quel momento stavano completando le operazioni di chiusura del loro banco del pesce nella vicina piazza Donatori di Sangue. Alle 14.30 il centro storico di Mogliano è deserto come uno sperduto villaggio del far west. Proprio l’isolamento, anche acustico, del parcheggio situato dietro al centro sociale e al distretto sanitario, ha convinto probabilmente l’aggressore a compiere questa tentata rapina.

Ferita e scioccata la donna ha potuto rivolgersi direttamente alla vicina sede della croce rossa per i primi soccorsi, ricevendo il supporto di alcuni testimoni allertati dalle urla. Subito dopo è giunta da Treviso l’ambulanza del Suem per il necessario ricovero all’ospedale.

Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri di Mogliano e di Treviso. È scattata immediatamente la caccia all’uomo, in diverse zone della città, nel centro e nelle campagne di periferia.

Il violento episodio di ieri contribuisce ad alzare il livello di guardia per l’allarme criminalità. Nel settembre scorso le cronache avevano registrato un caso simile: di domenica mattina prima di andare a messa, il salesiano don Marco Cescut aveva salvato una badante rumena da un pregiudicato serbo che la stava accoltellando. Il movente del tentato uxoricidio sembrava fosse passionale, il fattaccio di ieri, invece si inserisce nei sempre più frequenti casi di rapinatori che non esitano ad usare violenza. La donna, appena scampato il pericolo, non ha potuto far altro che scoppiare il lacrime. Ora è chiamata a collaborare con gli inquirenti nel tentativo di costruire un identikit del suo aggressore che possa contribuire alle ricerche e all’eventuale arresto.

http://nuovavenezia.gelocal.it/cronaca/2013/12/22/news/pescivendola-accoltellata-per-l-incasso-1.8343583

Osa lamentarsi del chiasso notturno: famiglia romena lo massacra

Palermo settembre 2013 – Da violenza verbale e fisica il passo è breve. Aggredito nella notte un uomo, residente in uno stabile di via Paolo Emiliani Giudici, da due condomini di nazionalità romena. In manette con l’accusa di lesioni personali A.I.P (39 anni) e S.C (28 anni), colpevoli di avere picchiato un uomo che li aveva invitati ad abbassare il volume della voce. All’arrivo delle pattuglie, gli agenti hanno trovato una folta folla nell’androne del palazzo. Interrogando il fratello della vittima, la polizia ha potuto ricostruire parte della dinamica. Quest’ultimo ha riferito che il fratello si sarebbe lamentato dal balcone con gli inquilini del piano terra, una famiglia romena solita nell’intrattenersi fino a tarda sera con schiamazzi molesti. Dopo aver ricevuto un secco no, l’uomo è sceso per andare a parlare con i vicini, trovandone alcuni ad attenderlo vicino alle scale. L’uomo è stato così “gettato” dentro casa ed aggredito da due uomini. Il fratello della vittima, sentendo le urla e preoccupato dalla situazione, è sceso di corsa in difesa del familiare riuscendo così a farlo scappare. A confermare la dinamica sono stati gli altri abitanti della palazzina, che hanno inoltre spiegato di aver denunciato in passato certi atteggiamenti. Gli altri componenti della famiglia di origine romena non hanno negato l’accaduto, fornendo però una versione diversa. Gli agenti, seguendo le tracce di sangue, hanno trovato la vittima in evidente stato di shock, con evidenti ferite al volto ed alle braccia. L’uomo è stato portato all’ospedale Civico dove gli sono stati pronosticati dieci giorni di riposo. Dopo aver identificato i presunti aggressori, gli agenti li hanno arrestati per lesioni personali. Su disposizione dell’autorità giudiziaria sono stati condotti nelle camere di sicurezza in attesa del rito per direttissima. Denunciata in stato di libertà la donna che viveva con i due romeni.

http://www.palermotoday.it/cronaca/aggressione-via-emiliano-paolo-giudici-22-settembre-2013.html

 

Verona: violenti scontri fra immigrati davanti al Comune, usati coltelli e spranghe

Verona 18 settembre 2013 – Appuntamento in pieno centro, praticamente davanti al Comune, per darsele di santa ragione. Tutto sarebbe durato pochissimi minuti, un paio al massimo. Il parapiglia è avvenuto a San Giovanni Lupatoto, in via Roma, martedì sera verso le 21e30. A fronteggiarsi, secondo le prime ricostruzioni dei carabinieri, due gruppi di cittadini romeni. Entrambe le fazioni, composte da 4-5 persone ognuna di età compresa tra 20 e 25 anni, sarebbero state convinte di dare una sonora lezione all’altra. Tanto che durante la rissa sarebbero spuntate spranghe e coltelli. Forse una spedizione punitiva, di cui tuttavia non si conoscono ancora le motivazioni. Non si esclude abbia a che fare con il traffico di droga o per il “controllo del territorio”. Possibile anche un semplice sgarbo.

Ad avere la peggio, in quei pochissimi attimi di delirio e di urla, è stato un solo giovane, finito all’ospedale con entrambi i gomiti fratturati e ferite di arma da taglio sulle braccia. A chiamare il 112 sono stati alcuni residenti, sorpresi dal trambusto in strada. Non hanno fatto a tempo a verificare cosa stava succedendo che le due squadre si erano dileguate. Inutile dunque l’intervento dei militari della stazione locale e del Nucleo radiomobile di Verona. Il ventenne ferito è corso al Pronto soccorso dell’ospedale di Legnago in completa autonomia per farsi curare. Al “Mater salutis” l’hanno poi raggiunto i carabinieri per raccoglierne la testimonianza. Per ora non ha aperto bocca. Nelle prossime ore gli investigatori cercheranno dunque di ricostruire l’intera vicenda.

http://www.veronasera.it/cronaca/verona-rissa-spranghe-coltelli-via-roma-san-giovanni-lupatoto-18-settembre-2013.html

 

Racket dell’elemosina: zingara residente in campo nomadi del Comune schiavizzava questuanti

Sfruttava i mendicanti-disabili arrestata dai vigili urbani
L’operazione in piazza Carducci La donna li portava in strada li controllava e poi si prendeva i soldi in cambio di qualche fetta biscottata

Il mercato della pietà aveva una sfruttatrice. Sorvegliava i disabili piazzati agli angoli delle strade per fare soldi con l’elemosina, «succhiava» i loro soldi e ricambiava con qualche fetta biscottata e un bicchiere di latte. Ieri mattina, gli agenti del Nucleo Nomadi della polizia municipale hanno arrestato Tunde Hamzo, 37 anni, romena come i disabili sfruttati e ridotti in schiavitù. Loro sono stati soccorsi, in due interventi a distanza di qualche giorno.
Il primo è avvenuto a San Salvario. Una pattuglia della polizia municipale aveva notato un uomo che faticava a stare in piedi. Appena viste le divise, aveva pure cercato di nascondersi. Gli agenti lo hanno soccorso, accompagnato in ospedale. Senza bastoni o stampelle, era riuscito a trascinarsi fino a San Salvario, nemmeno lui sa quanta strada è riuscito a fare. Ha descritto la sua aguzzina. L’identikit corrispondeva alla donna arrestata ieri .

Gli agenti del Nucleo Nomadi avevano ricevuto varie segnalazioni di un uomo sulla sedia a rotelle che chiedeva l’elemosina, tra piazza Carducci e le Molinette. Ieri mattina, si sono appostati in zona per controllare. Alle 7,30 erano già in zona, la donna è arrivata un’ora dopo, spingendo la carrozzina del disabile. E’ un uomo di 36 anni, soffre di una malattia genetica che gli rende impossibile muovere braccia e gambe, persino parlare è un’impresa. Lei ha piazzato un bicchierino di plastica in grembo al suo «raccoglitore» di elemosina e si è messa sotto la pensilina del bus poco distante per controllare. Ogni tanto, si avvicinava e svuotava il bicchierino. Tutto fotografato e filmato dalla polizia municipale per un paio d’ora, prima di intervenire. E mettere fine a quell’inferno.

Roma: 17enne gravissimo, massacrato a coltellate da bengalesi

ROMA – Accoltellamento nella notte a Roma. Intorno all’una di sabato un ragazzo di 17 anni è stato aggredito, stando a quello che lui stesso ha raccontato, da tre bengalesi. L’episodio è accaduto in via Bagnera nel quartiere San Paolo.

FERITE AI FIANCHI – Il ragazzo ha riportato diverse ferite da arma da taglio ai fianchi, alle braccia e alle gambe. Dopo l’allarme è stato trasportato all’ospedale San Camillo dove è stato operato: non è in pericolo di vita. I tre aggressori sono riusciti a fuggire prima dell’arrivo della polizia, che ora sta cercando di rintracciarli.

http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/13_agosto_11/roma-accoltellato_17enne-2222573241715.shtml

http://www.ilmessaggero.it/roma/ragazzo_accoltellato_strata_san_paolo/notizie/314190.shtml

Seviziata per tutta la notte dal fidanzato marocchino

Imbavagliata, legata e picchiata per tutta la notte. Vittima dell’inaudito episodio di violenza una ragazza di 18 anni di Casalvelino costretta a subire le percosse del fidanzato. Il ragazzo, un trentenne di origini marocchine proveniente da Santa Maria di Castellabate ma da tempo residente a Casalvelino, ha precedenti per droga, estorsione e minacce. E’ stato arrestato.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, i due fidanzati avrebbero litigato per futili motivi. Ad un certo punto il ragazzo ha preso una fune e legato la convivente. Dopo averla imbavagliata l’ha riempita di botte per tutta la notte. Solo ieri mattina la giovane è riuscita a liberarsi.
A far scattare l’allarme una zia che si è recata a farlse visita. Quando la donna ha bussato alla porta, il trentenne è stato costretto a slegare la ragazza, consentendole di far entrare la zia ma ordinandole di non dire nulla. La ragazza in preda alla disperazione ed esausta per le percosse ricevute tutta la notte non appena è stata liberata da legacci e bavaglio, ha cercato subito riparo tra le braccia della zia. Le due donne hanno abbandonato la casa rifugiandosi in auto. Poi è scattata la richiesta di aiuto ai carabinieri, che hanno tratto in arresto il fidanzato violento.

Li manda Francesco: due africani rapiscono bambina di 4 anni

ARENA PO. Due uomini di origine liberiana residenti a Sant’Angelo Lodigiano, hanno rapito una bambina, strappandola dalle braccia della nonna. È accaduto ad Arena Po, in via Convento. I due sono stati arrestati dai carabinieri della compagnia di Stradella e della stazione di Santa Maria della Versa, guidati dal capitano Francesco Spera. Prince Carlet Dowen, un 33enne con precedenti penali, e Nuruden Adetayo, di 40 anni, sono accusati di sequestro di persona. Nei prossimi giorni saranno interrogati dal magistrato e, dal carcere di Voghera dove sono stati rinchiusi, potranno dare la loro versione dei fatti.
Questa, invece, la ricostruzione dell’accusa, basata sul racconto della nonna della bambina e sulla testimonianza di un vicino di casa, che ha sentito il trambusto nell’appartamento e ha chiamato i carabinieri. In base agli accertamenti, tutto sarebbe partito da una trattativa tra i due indagati e Lucretia Barbu, una donna romena di 41 anni che abita in un appartamento ricavato da un vecchio cascinale in via Convento, alla frazione Ripaldina di ArenaPo, dove si trova agli arresti domiciliari.
La donna si era accordata con i due liberiani per vendere loro alcuni televisori usati che sarebbero stati poi portati all’estero. Un accordo verbale, sancito dal versamento di una caparra di 100 euro, ma che non era stato possibile portare a termine. Dopo il versamento della caparra, infatti, la donna era finita nel mezzo di un’indagine della Forestale, che aveva sequestrato i televisori e gli altri elettrodomestici accumulati in una zona della casa.
I due liberiani però non si sono dimenticati dell’accordo, e mercoledì pomeriggio sono andati a casa della donna per chiederle la restituzione dei soldi. Di fronte al rifiuto della 41enne, uno dei due avrebbe afferrato la bambina, tra le urla e la disperazione della nonna, l’avrebbe caricata sull’auto e si sarebbe allontanato. Un rapimento in piena regola. Il complice, nel frattempo, avrebbe malmenato la donna, minacciandola di non farle più vedere la nipotina se non avesse restituito i soldi. Questa, disperata, avrebbe dato la garanzia della restituzione dei soldi. Solo in quel momento i due hanno fatto dietro front riportando la bimba a casa. Ma sono stati incastrati dalla telefonata del vicino di casa, che nel frattempo aveva avvertito i carabinieri. Poco dopo per i due liberiani sono scattate le manette.

Picchiata e accoltellata da nordafricani: rischia di morire dissanguata, trasfusione

FIRENZE – Aggredita, picchiata al volto e ferita con un taglierino da due uomini che hanno tentato di portarle via scooter e borsa, ora è costretta a ricorrere ad una trasfusione del sangue a causa di copiose emorragie ematiche: la donna, 44 anni, fiorentina, ha infatti una rara patologia di origine genetica che le tiene bassi i livelli dell’emoglobina. Dopo l’aggressione violenta, infatti, ha perso molto sangue e, anche se non è in pericolo di vita, ha avuto uno choc ematico importante.
Il tentativo di rapina, denunciato ai carabinieri, si è verificato a Tavarnuzze, nel comune di Impruneta (Firenze), dove due malviventi l’hanno accoltellata alle braccia e picchiata al volto: dalle lesioni, anche da quelle al viso, è fuoriuscito molto sangue, al punto da renderla molto debole, tanto che solo stamani ha presentato denuncia, mentre la rapina è avvenuta due giorni fa. I carabinieri stanno cercando gli aggressori.

Lei comprende la rabbia degli immigrati.

Lei comprende la rabbia degli immigrati.

Sarebbero, in base al racconto della donna, due nordafricani che le si sono parati davanti costringendola ad una frenata brusca.
Un agguato vero e proprio, vicino a casa. Lei è caduta a terra ed è rimasta bloccata con una gamba sotto lo scooter. Uno dei due aggressori, nel tentativo di portarle via il mezzo, l’ha colpita con un ceffone e un pugno al volto che le hanno provocato immediatamente una forte emorragia; l’altro l’ha ferita a un braccio con un taglierino tentando di tagliare la tracolla della sua borsa. La donna ha gridato e i due sono fuggiti quando si sono accese le luci delle finestre di alcune abitazioni.

“Il mio primo pensiero era il sangue – racconta la stessa vittima -. Abito vicino, sono tornata subito a casa e ho preso i farmaci salvavita per bloccare l’emorragia. Il giorno dopo sono andata all’ospedale per farmi applicare dei punti di sutura. Ma non basta per guarire, ora mi serve una trasfusione di sangue”.

http://firenze.repubblica.it/cronaca/2013/06/22/news/aggredita_e_ferita_costretta_a_trasfusione-61663857/

Scappa dopo l’incidente: arrestato Ghanese

Scappa dopo l’incidente: subito arrestato
Romagna Noi
Per un 35enne originario del Ghana ma domiciliato a Modena, la fuga dopo un incidente verificatosi ieri sera a Ravenna è finita pochi minuti dopo tra le braccia della polizia. L’uomo, tornando da una festa tra amici, su via Sant’Alberto con la sua Bmw  

Roma: Ghanese si masturba davanti ai bambini

Riccardi si complimenta con il 'migrante'

E’ stato arrestato dagli agenti del Reparto Volanti il cittadino ghanese di 43 anni che ieri sera, poco prima della mezzanotte, e’ stato sorpreso in un fast food di via Trionfale mentre, seduto ad un tavolo, era intento a compiere atti osceni.
Sono state infatti le segnalazioni di alcuni clienti del locale, tra cui erano presenti molte mamme con i loro bambini, ad avvisare il 113.
Dopo pochi minuti sono intervenuti gli agenti delle Volanti, che hanno individuato A.T.B. che, seduto ad un tavolo e con un cappuccio calato sul capo, incurante della presenza di numerosi bambini, stava compiendo atti osceni.
L’uomo e’ stato piu’ volte invitato dai poliziotti a ricomporsi ed a lasciare il locale. Ma si e’ rifiutato, non volendo fornire le proprie generalita’.
A questo punto i poliziotti lo hanno condotto a braccia all’esterno del fast food e nonostante la sua ”resistenza passiva” lo hanno caricato sull’auto di servizio.
Negli uffici del commissariato Ponte Milvio, al termine delle procedure di identificazione, A.T.B. e’ stato arrestato per il reato di corruzione di minorenne e resistenza a pubblico ufficiale.