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Ubriaco aggredisce una barista e tenta di abusarne davanti a tutti …
IlPiacenza E’ di due anni e sei mesi d reclusione, da scontare in carcere, la condanna per un algerino di 38 anni che è stato condannato, al termine del rito abbreviato, per violenza sessuale nei confronti di una barista piacentina 48enne. Lo straniero … Dopo …altro » |
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Piacenza: ubriaco aggredisce barista e tenta di stuprarla davanti a tutti
Romeno accoltella la moglie e si getta sotto tir: morto
Verona, romeno accoltella la moglie e si getta sotto un tir in autostrada A22
Restano alcuni punti oscuri sul dramma avvenuto stamane a Dossobuono. Secondo quanto emerge dalle prime ricostruzioni dei carabinieri di Villafranca, verso le 9e30 in via Cavour, un uomo, Paul Ciprian Stroiescu, 31enne di origine romena, romeno ha accoltellato con una lama da cucina la moglie 29enne, Maria Roxana. Una violenta lite in casa, scoppiata a causa della gelosia, alla base del gesto. Dopo averla ferita ai polsi ha aperto i rubinetti del gas del fornello. “Voleva fare qualcosa di eclatante”, sostengono i carabinieri, “ma era fuori di se’. Subito dopo aver aperto il gas è fuggito”. Una fuga disperata, la sua, per scampare all’arresto delle Forze dell’ordine. Secondo alcuni testimoni, il 31enne, esagitato, sarebbe entrato in un edicola chiedendo informazioni sugli autobus. Avrebbe poi sollecitato il negoziante a chiamare un taxi ma poi sarebbe uscito senza attendere l’auto. L’uomo avrebbe così percorso un chilometro circa in direzione Alpo. Ha superato la recinzione del cavalcavia sull’autostrada A22 e si è gettato dal parapetto contro un camion. Il conducente, che ha assistito alla scena, non ha fatto in tempo a deviare il mezzo e ha centrato il fuggiasco. L’incidente è avvenuto poco prima delle 11. Pesanti le ripercussioni al traffico tra tra Nogarole Rocca e il nodo con la A4, dove il traffico è rimasto bloccato per ore.
La donna aggredita, barista e cameriera in paese, è riuscita ad uscire di casa e a chiedere aiuto. Ha cercato riparo nella ricevitoria Sisal dove lavora un’amica, poco distante dall’appartamento. A prestarle i primi soccorsi è stata per prima Greta Cipriani. La ragazza dopo averle tamponato in fretta le ferite ha dovuto chiamare subito carabinieri e 118. Roxana è stata portata all’ospedale di Borgo Trento in ambulanza, dove è stata sottoposta ad un intervento chirurgico per curare i gravi tagli sul corpo, soprattutto a braccia e collo. E’ in prognosi riservata ma non sarebbe in pericolo di vita. La vittima aveva fatto a malapena a confessare che ad aggredirla era stato il marito. Dalle prime testimonianze raccolte dai carabinieri, pare che i due coniugi avessero già avuto un passato di coppia piuttosto turbolento. Continuando una discussione nata il giorno precedente, sarebbe scoppiata la gelosia dell’uomo. Lui avrebbe accusato Maria Roxana di tradirlo. Sono poi volati insulti e infine è scoppiata la violenza. Tuttavia solo la donna potrà chiarire definitivamente i contorni della tragedia famigliare. I carabinieri attendono che i dottori sciolgano la prognosi e la dichiarino fuori pericolo per raccoglierne la testimonianza. La coppia era insieme da 18 anni e da 4 era sposata. Avevano vissuto anche a Povegliano. La loro figlia di tre anni è stata affidata agli zii materni.
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“Sono immigrato, non devi rivolgermi la parola”: e accoltella passante a spalla e addome
Un trentenne di Canonica d’Adda è stato accoltellato nella notte a Castel Cerreto. È successo all’una e trenta all’esterno del Bar Mauro, in via Piazzoni Contessa. A.B.48 anni, marocchino senza fissa dimostra, ubriaco si è avvicinato al trentenne, che era in compagnia di due amici, e senza nessun motivo ha estratto un coltellino multiuso e lo ha ferito alla spalla sinistra e all’addome. Il giovane si è accasciato in una pozza di sangue. Immediato l’intervento di un’ambulanza che ha trasportato il 30enne all’ospedale di Treviglio dove è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico. Anche se le sue condizioni non sono gravi, i medici non hanno sciolto la prognosi. Sul posto anche i carabinieri di Treviglio che hanno bloccato il 49enne marocchino e lo hanno arrestato. In tasca l’immigrato aveva un altro coltello, un paio di forbici e un cacciavite. A dare l’allarme ai carabinieri era stata la barista del bar, una trentenne di Treviglio, che era stata infastidita dall’immigrato già da alcune ore. Pare che il 48enne, cliente non abituale del locale, avesse bevuto diversi alcolici a partire delle 19 di giovedì. Il pm Di Mauro ha firmato l’ordine di arresto per il maghrebino per tentato omicidio in attesa dell’udienza di convalida. |
Si difende da africano, che ha la peggio: denunciato!
Stazione, lite in un bar della zona: ubriaco ferito da un’addetto alla sicurezza
E’ finita con una denuncia l’aggressione nella notte in un bar vicino alla stazione di un africano in preda ai fumi dell’alcol ai danni di un addetto alla sicurezza. A richiedere l’intervento della security è stato il barista, perché molestato da un marocchino di 38 anni, che in evidente stato di ubriachezza continuava a richiedere cocktails. Al diniego dell’esercente, lo straniero ha iniziato ad alterarsi, da qui l’intervento dell’addetto alla sicurezza. Ne è scaturita una colluttazione, durante la quale l’africano è caduto per terra, battendo la testa e procurandosi una ferita
A quel punto il ferito è stato trasportato in ospedale, dove è stato medicato. le condizioni risultano non gravi. All’indirizzo dell’addetto alla sicurezza, un ferrarese di 39 anni, è invece partita una denuncia. Dovrà rispondere di lesioni personali.
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Terrore: aggredita e rapinata da due immigrati
Bolzano, 18 mag. – Serata di terrore per una giovane barista di Bolzano che e’ stata aggredita mentre si apprestava a chiudere il locale verso le 23. Due individui sono entrati in azione con il volto coperto da un passamontagna. Erano armati di coltello con il quale la donna e’ stata minacciata di morte. La giovane, che ha 25 anni ed e’ la titolare del locale, e’ stata affrontata sulla porta del locale, gettata a terra all’interno e obbligata a consegnare il denaro.
I due banditi, che parlavano italiano con accento straniero, sono poi fuggiti a bordo di una Opel Corsa bianca guidata da un terzo complice.
Milano, senegalese clandestino aggredisce donne: sputi e colpi in testa, non era stato espulso
L’ARRESTO – Il 14 maggio l’ultima goccia: i poliziotti, avvisati da un barista di piazzetta Bossi, dietro la Scala, lo hanno colto sul fatto dopo che aveva lanciato un libro contro una 31enne. Lui ha perso la testa e ha colpito gli agenti, rimediando un’accusa per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali. Processato per direttissima, è stato accusato anche di estorsione, perché usava metodi davvero troppo «convincenti» per vendere i suoi libri. E per lui si sono aperte le porte del carcere. Mamadou Mbaie Sole, quando avvicinava le donne, se queste non mettevano mano al portafoglio diventava cattivo, urlava, alzava le mani, sputava in faccia e addirittura le colpiva in testa con i libri. Gli episodi di questo genere erano ormai decine, ma di solito le vittime non facevano denuncia. I BARISTI – Sono stati i titolari di alcuni bar e ristoranti del centro, stanchi di assistere alle prepotenze di Mamadou, a chiamare la polizia, che ha cominciato a raccogliere le testimonianze delle vittime. Da ottobre ne hanno registrate 18, anche se gli episodi sono sicuramente stati molti di più. In particolare, una ecuadoriana e una cinese sono state colpite violentemente e hanno avuto una prognosi di 7 giorni. A febbraio, così, è arrivato il foglio di via per il senegalese, regolare in Italia e residente a Reggio Emilia, in realtà domiciliato a Milano a casa del fratello, in via Padova.
FOGLIO DI VIA – Il 32enne ha preso sì un aereo per Dakar, ma il 1° maggio è tornato, riprendendo l’attività di venditore e di «bullo» contro le passanti che si rifiutavano di comprare i suoi libri. Per questo è stato disposto l’obbligo di firma. «Tutte le sere si presentava in commissariato con atteggiamento cordiale e rispettoso – racconta il dirigente del commissariato Centro, Andrea Valentino – poi però in strada cambiava personalità». Il 9 maggio è arrivata l’ordinanza di arresti domiciliari.
Fanno quello che vogliono. Questo usava i libri, l’altro il piccone. E’ ridicolo che qualcuno possa entrare nel nostro paese senza alcun controllo. |
Piacenza: marocchini assaltono italiani con la mannaia, ai domiciliari!
![]() Un machete sequestrato dai carabinieri Piacenza – Il 23 dicembre 2012 ci fu un’aggressione di marocchini contro giovani italiani, in tutto una quindicina di persone, in pieno centro a Fiorenzuola. Un italiano fu ferito gravemente ad una mano: i medici riscontrarono serie lesioni ai tendini dovuti ai colpi di una mannaia, una di quelle utilizzate dai macellai per spezzare le ossa degli animali da trattare. Altri due riportarono ferite meno gravi. Da quel fatto i carabinieri avviarono le indagini: i militari scoprirono che non si trattò di una rissa nata per futili motivi come si pensava, bensì di una vera e propria spedizione punitiva messa in atto dai marocchini verso gli italiani. Queste le premesse. Una sera in un locale del capoluogo valdardese una barista, moglie di uno dei marocchini, raccontò di essere stata importunata da tre italiani, due fratelli e il figlio di uno due. La donna, presunta italiana, chiamò il marito marocchino che a sua volta radunò cinque suoi amici, anche loro marocchini. Questi cercarono e trovarono il gruppo di italiani e regolarono i conti. Il marito della barista sfoggiò anche una mannaia e con essa colpì la mano di uno dei rivali. L’esito delle indagini è stato comunicato oggi dal comandante dei carabinieri di Fiorenzuola Emanuele Leuzzi. Due marocchini sono stati individuati e si trovano ora agli arresti domiciliari. Si tratta di un 27enne e di un 34enne, marito della barista, accusati di concorso in lesioni gravi, porto e detenzione di oggetti atti all’offesa. Gli altri partecipanti sono stati tutti denunciati. I due fratelli italiani hanno invece 47 e 48 anni, il figlio 25 anni. E’ proprio il giovane ad essere rimasto vittima del colpo di mannaia: pur non prendendo parte alla colluttazione ha tentato di difendere il padre e così facendo è rimasto gravemente ferito. Ai domiciliari. Per arrestarli o mandarli in Marocco si aspetta il morto? |
Presi i quattro uomini d’oro – Il Giornale di Vicenza
Presi i quattro uomini d'oro
Il Giornale di Vicenza Le indagini sembrano definitivamente chiuse, dunque, con gli ultimi due arresti avvenuti venerdì, quello di Daniele Moretto, 25 anni, di Breganze, e dell'albanese Florian Qata, 30 anni, nato a Durazzo, ma residente a Schio dove era barista in un noto … |
Perugia, vietato entrare nei bar: immigrati in agguato con bottiglie rotte
Perugia 27 apr 2013 – Ormai è diventata una epidemia: ancora una bottiglia rotta indirizzata minacciosamente verso clienti e un barista. Stavolta è accaduto a San Martino in Campo all’interno di un bar dove un magrebino ubriaco ha creato il panico prima dell’arrivo degli agenti della Volante. Le forze dell’ordine, senza non poca fatica, sono riusciti ad immobilizzarlo per portarlo in Questura per accertamenti più approfonditi su permesso di soggiorno e identità.
Lo straniero era praticamente impazzito dopo che gli è stata negata una nuova bottiglia di birra dato che era già messo malino a causa dell’alcol. A quel punto ha rotto una bottiglia di vetro sul bancone puntandola al collo del gestore del bar. Ad un avventore invece ha rifilato uno schiaffone. Soltanto l’intervento degli agente ha evitato il peggio. Il magrebino è stato arrestato per i reati di minacce aggravate e resistenza a pubblico ufficiale ed indagato per percosse e danneggiamento.
http://www.perugiatoday.it/cronaca/san-martino-in-campo-straniero-minaccia-barista.html
Porno truffa “migrante”: ricattano uomini che si spogliano in chat
Chat pornografica: donne si spogliano on line e poi invitano l’uomo a masturbarsi, poi scatta il ricatto su facebook. Alle spalle di questa truffa, che può anche distruggere delle famiglie, vi sono organizzazioni criminali provenienti dal Nordafrica.
Genova – Il mondo delle videochat è sempre più diffuso in Italia e i reati ad esso connessi stanno sempre più diventando frequenti. E la storia di Fabrizio, barista 35enne di Bolzaneto, deve far riflettere sulla pericolosità di queste trasgressioni.
Fabrizio, mesi fa, aveva accettato di partecipare a una videochat erotica su un noto sito del genere. Di fronte a lui una donna, che si è subito spogliata chiedendo poi al barista di masturbarsi. L’uomo, ignaro della trappola, ha accettato e dopo alcuni giorni è iniziato il suo calvario. Fabrizio è stato infatti aggiunto su facebook dalla ragazza e ha ricevuto un messaggio di minacce dove venivano richiesti soldi in cambio della non pubblicazione delle sue foto mentre era intento a masturbarsi. Un sistema collaudato, visto che sul messaggio, recapitato nella posta privata del social network, era presente anche una sorta di tariffario: 300 euro per i single, 600 per gli sposati. Qualora questa proposta venisse rifiutata la fantomatica donna della chat (il profilo era in realtà un fake) avrebbe mandato le foto a tutti gli amici del trentacinquenne.
A questo punto Fabrizio ha deciso di vincere l’imbarazzo e ha denunciato tutto alla polizia postale e qui ha scoperto di non essere l’unico in questa situazione. Secondo la polizia postale infatti nel 2012 ci sono state oltre duecento denuncie di questo tipo in tutta Italia, tante provenienti dalla Liguria. Le organizzazioni criminali che le mettono in atto sono per la maggior parte provenienti dal Nordafrica e di difficile reperibilità. Due le tipologie dei truffati. O ragazzi giovani, sotto i 20 anni, che una volta ricattati confessano tutto ai genitori e denunciano il fatto alla postale, o uomini tra i 40 e i 50 anni, spesso in situazioni più complicate, che nella maggior parte dei casi accettano di pagare pur di non confessare tutto alla moglie. Tra loro anche un ragazzo che proprio prima di sposarsi aveva confessato tutto alla futura moglie, che evidentemente non ha apprezzato la sincerità e ha lasciato sull’altare da solo la vittima della videochat.
http://www.genovatoday.it/cronaca/videochat-porno-truffa.html