Il fratello dello zingaro stupratore che ha bruciato il cadavere della badante ucraina, Leonardo Bevilacqua, è anche lui detenuto presso il carcere di Vibo per stupro, compiuto quando era ancora minorenne ai danni di una donna di 54 anni.
Questo dimostra che gli zingari non hanno la delinquenza nel sangue e che, ovviamente, sono vittime di razzismo che li obbliga a certi comportamenti. E soprattutto che, una volta ‘integrati’ e assunti nomi italiani, si conformano alle regole della nostra società.
http://www.mnews.it/2013/09/brancaleone-quelle-fiaccolate-per.html