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Segregata in casa per due anni da marocchino

Genova, 24 febbraio 2014 – Picchiata e rinchiusa in casa da due anni, liberata dai carabinieri. E’ la storia, accaduta ad Andora (Savona), a T.B., ventiseienne maroccchina. Arrivata in Italia due anni fa con il marito e il fratello, da allora era rinchiusa in casa con il divieto di uscire, ogni sua richiesta veniva annullata con schiaffi e pugni, il suo unico dovere era quello di servire il marito e il fratello, una schiava. Ma la giovane non si è mai data per vinta, all’insaputa dei due uomini ha fotografato quotidianamente i segni e le lesioni sul suo corpo e ieri pomeriggio ha deciso di chiamare i carabinieri e raccontare la sua storia. L’operatore del 112, nonostante il linguaggio appena comprensibile della donna, ha inviato immediatamente un’autoradio dell’aliquota radiomobile. I militari, giunti sul posto, hanno dapprima soccorso T.B., facendola accompagnare all’ospedale e immediatamente dopo hanno intercettato i due uomini e li hanno accompagnati negli uffici della Compagnia Carabinieri di Alassio, per l’identificazione e gli accertamenti del caso. Il capo equipaggio dell’autoradio, conoscendo numerose parole di arabo, ha immediatamente compreso la gravità della situazione.

Ulteriore sviluppo negli accertamenti si è avuto grazie all’intervento di un interprete. Ai militari, la donna, ha consegnato anche una scheda di memoria con tutte le fotografie delle violenze subite. Per il pubblico ministero non ci sono stati dubbi, arresto immediato per lesioni, atti persecutori continuati e sequestro di persona. Oggi il processo in direttissima. La donna si trova in una struttura protetta.(Adnkronos)

http://www.sostenitori.info/?p=56926&fb_source=message

Integrazione: sprangate tra immigrati al parco, mamme e bimbi terrorizzati

Parma 10 mag 2013 – Una lite per futili motivi tra due nordafricani si è trasformata in un’aggressione a sprangate al parco Poletti di Sant’Ilario. Le mamme che si trovavano nel parco sono fuggite con i loro bimbi e hanno avvertito i carabinieri.

"I "nuovi italiani" sono una risorsa"

“I “nuovi italiani” sono una risorsa”

Arrestato Zahi Sakhri, un 47enne tunisino residente a Parma.  Ieri, attorno alle 18, nel parco pubblico di Sant’Ilario d’Enza un 34enne egiziano ha incrociato un 47enne tunisino e lo ha salutato in arabo. Il tunisino non ha risposto e l’egiziano si è offeso. E’ nata un’accesa discussione sulla mancanza di rispetto culminata con una lite a sprangate. A causa della discussione, il tunisino si è sentito offeso nell’onore e per vendicarsi si è procurato un tondino di ferro lungo un metro circa, del peso di tre chili. In preda alla rabbia, il 47enne tornato al parco e ha aggredito con violenza l’altro nordafricano, tra il fuggi fuggi di mamme e bambini che stavano giocando nel parco.  Solo l’arrivo dei carabinieri ha messo fine all’aggressione. I militari hanno arrestato il 47enne, operaio residente a Parma: l’accusa è di lesioni aggravate. La vittima, un 34enne egiziano che abita a Montecchio, è stato medicato al “Franchini” e dimesso con alcuni giorni di prognosi.

http://www.gazzettadiparma.it/primapagina/dettaglio/2/186946/SantIlario_paura_per_mamme_e_bambini_in_un_parco%3A_lite_a_sprangate_fra_due_nordafricani_.html

Come ci tengono all’educazione questi immigrati.

Sempre peggio a Milano: mamma e neonato aggrediti da Marocchino

Di seguito la terribile esperienza raccontata a CronacaMilano da una giovane mamma residente a Milano.

“SONO STATA AGGREDITA MENTRE AVEVO IN BRACCIO MIO FIGLIO DI SOLO 1 MESE” –Buongiorno, venerdì 19 aprile 2013 anch’io sono stata aggredita, in zona San Siro, alle 10,30 del mattino – scrive la nostra lettrice, – mentre avevo in braccio mio figlio di solo 1 mese.

– “L’aggressore – aggiunge la giovane mamma, – era un marocchino di 28 o 30 anni che attualmente si trova in carcere, perché sono riuscita a ricordarmi la sua faccia. 

HO SCRITTO PER AIUTARE ANCHE LE ALTRE PERSONE” – “Vi ho scritto per essere d’aiuto anche alle persone che hanno subito la mia stessa esperienza e che – precisa la cittadina, –purtroppo non sono riusciti a far arrestare l’autore.

LA DINAMICA DELLA RAPINA– “Venerdì mattina sono uscita di casa per portare mio figlio dal pediatra, – prosegue la signora.

– “Ho preso il filobus n.95 da via Paravia – spiega ancora – e, dopo essermi seduta parlando al telefono, ho sentito parlare in arabo, così mi sono girata e ho visto bene in faccia quello che non sapevo sarebbe stato, dopo, il mio aggressore. Poi mi sono girata.

– Subito dopo – non esita a raccontare la coraggiosa lettrice, – ho sentito una grande forza che mi tirava la sciarpa che avevo al collo fino a sentirmi strozzata.

– “Dopo essersi impossessato del mio iPhone – prosegue, – il ladro mi ha spinto con forza contro il vetro che avevo d’avanti e, mentre rimanevo stordita e spaventata per quanto subito, è scappato.

LA DENUNCIA ALLA POLIZIA – Le persone presenti hanno chiamato la Polizia – ci spiega ancora la cittadina –  ma, dopo un quarto d’ora, non vedendo arrivare nessuno mi sono rivolta io al Commissariato più vicino.

IL NUOVO AVVISTAMENTO DEL LADRO, IN POMERIGGIO – “Dopo aver fatto la denuncia, di pomeriggio, mentre passavo con un’amica sempre nella stessa zona – racconta ancora la nostra lettrice, – ho visto ancora l’aggressore, vestito con gli stessi abiti (una tuta nera e rossa) che girava.

– “Ho subito chiamato i Carabinieri – aggiunge, – che lo hanno arrestato.

POTEVA FAR MALE AL MIO BAMBINO – “Il mio cellulare non è stato trovato, ma l’importante che quel delinquente sia dentro – conclude la lettrice. – Per quello che mi ha fatto, perché poteva far male al mio bambino. Questo è tutto, grazie.

http://www.cronacamilano.it/cronaca/38027-rapina-iphone-via-paravia-milano-su-filobus-95-vittima-una-mamma-che-aveva-in-braccio-il-figlio-di-1-mese-poteva-far-male-al-mio-bambino.html