Zingare rubano e aggrediscono commessa

26-10-2012

LECCO – Hanno rubato dei vestiti ma, scoperte dall’allarme all’uscita del negozio, non hanno esitato ad aggredire una commessa, minacciandola di morte, per poi darsi alla fuga.

L’episodio risale a martedì, quando le due protagoniste di questa storia criminale, una ragazza romena di 26 anni (A.C.) accompagnata da una complice dell’età dichiarata di 13 anni, entrambe senza fissa dimora, hanno tentato di asportare dei capi di abbigliamento (dal valore di circa 100 euro) da uno degli esercizi commerciali del centro “Meridiana”.

Ladre imprudenti, che hanno dimenticato di staccare tutte le placchette anti-taccheggio, facendo quindi scattare il sistema di sicurezza posto all’uscita del locale. Al suono dell’allarme è seguito il richiamo della commessa, la quale è stata subito è stata aggredita dalla coppia di malviventi. L’intervento di un responsabile della sicurezza ha permesso di bloccare le giovani, fino all’arrivo dei Carabinieri di Lecco che le hanno accompagnate in caserma. La commessa invece, una 29enne lecchese, è ricorsa alle cure dei sanitari che le hanno riscontrato delle lesioni personali lievi al collo ed al polso, giudicate guaribili in tre giorni.

In caserma, le due ladre, prive di documenti di identità, hanno iniziato a “lamentare una serie di malori”: la più grande perché, oltre a dichiarare di essere la madre del bimbo, ha riferito ai militari di essere anche “incinta”.

Scuse vane, ormai sanno come “impietosire” gli stupidi buonisti di una società in declino, e sbugiardate da successivi accertamenti presso l’Ospedale di Lecco.

“Pretesti ormai noti agli inquirenti – spiega il capitano Francesco Motta – poiché abitualmente utilizzati dai nomadi dediti alla commissione di reati predatori, proprio per evitare di essere arrestate laddove scoperte”.
Inoltre, tramite appositi esami, è stato accertato che la fantomatica 13enne, di fatto avrebbe un’età approssimativa di circa 18 anni.

Al termine degli accertamenti, la maggiorenne, con precedenti di polizia per reati specifici, è stata tratta in stato di arresto con l’accusa di rapina e lesioni personali ed è ora in carcere a Como; la complice, invece, ancorché apparentemente maggiorenne, è stata denunciata a piede libero alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Milano, per concorso nel reato di rapina e lesioni personali.
Nel frattempo i carabinieri hanno inoltre scoperto che la bimba di pochi anni che la 26enne aveva al seguito non era nemmeno sua figlia: la vera madre si è presentata spontaneamente in caserma, dove, esperiti gli accertamenti del caso, le è stata affidata la minore.

http://www.lecconotizie.com/cronaca/meridiana-giovani-ladre-aggrediscono-la-commessa-90105/

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