VOLONTARIO UCCISO DA 5 IMMIGRATI ISLAMICI IN PESTAGGIO

05-06-2016


Il Tirreno

Lo hanno trovato sdraiato sul divano con una coperta addosso. La posizione di chi si corica per riposare. L’ultimo gesto compiuto mercoledì sera da Riccardo Chiappini, 42 anni, originario di Pisa, nella sua abitazione in via Barsuglia a Vecchiano. Quando lo hanno scosso per svegliarlo si sono accorti subito che non c’era niente da fare. E a rendersi conto di un decesso avvenuto nel sonno sono stati l’ex moglie Lara Magagnini, governatrice della Misericordia di Vecchiano, e un vicino di casa che l’ha aiutata ad aprire la porta chiusa dall’interno. Dall’ansia per l’assenza di notizie allo choc di trovare il corpo senza vita del 42enne sul divano. Per fare chiarezza sulla fine di Chiappini la Procura ha deciso il trasferimento della salma a medicina legale. Il sostituto procuratore di turno, Lydia Pagnini valuterà se disporre l’autopsia per capire le origini di un decesso che ha almeno due passaggi sufficienti a indurre gli investigatori a sgomberare il campo da ogni interrogativo.

Il primo elemento è la visita al pronto soccorso avvenuta mercoledì sera, qualche ora prima della morte. Il secondo, più in là nel tempo, risale a qualche settimana fa. Chiappini era stato aggredito da alcuni nordafricani in Borgo Stretto riportando un trauma cranico per il quale furono necessarie le cure del pronto soccorso.

Malore e dimissioni. Mercoledì Chiappini, volontario alla Misericordia, non si sente bene. È in compagnia di alcuni amici quando decide di farsi vedere in ospedale. Dolori allo stomaco e una pressione alta lo preoccupano da ore. Accompagnato al pronto soccorso dagli amici, il 42enne viene visitato dal medico che dopo una primo check-up lo dimette prescrivendogli dei farmaci per abbassare la pressione. All’apparenza i segnali non sembrano allarmanti.

Il ritorno a casa. Chiappini torna nella casa in via Barsuglia dove vive da solo. Saluta gli amici e si chiude dentro. Quello che succede da quel momento in poi verrà scoperto nel tragico finale solo il giorno dopo. Si sdraia sul divano, coprendosi con un panno e prende sonno.

Il decesso. In un’ora imprecisata, che solo l’autopsia potrà stabilire, il cuore del volontario della Misericordia si ferma. Per come viene trovato, composto sul divano, Chiappini con ogni probabilità è passato dal sonno alla morte senza accorgersene. Cosa abbia provocato il black-out è materia da medicina legale. La salma è disposizione della magistratura che ieri non aveva ancora dato il nulla osta per il funerale.

La scoperta del corpo. Lara, l’ex moglie della vittima, giovedì mattina chiama più volte al cellulare Chiappini. Squilli senza risposta. Si preoccupa per quello che potrebbe essere accaduto all’ex compagno, dal quale ha avuto una figlia ora 14enne, e decide di andare in via Barsuglia. Suona il campanello e l’esito è lo stesso delle telefonate: nessuna risposta. Senza chiavi, chiede aiuto a un vicino di casa che con un trapano fa saltare la serratura.

Quando entrano nell’abitazione, la scena che non avrebbero voluto vedere si materializza davanti ai loro occhi. Riccardo è rannicchiato sul divano. Morto.

Polizia in casa. La notizia si diffonde in paese. In via Barsuglia arrivano i vigili urbani, la polizia e un’ambulanza della Misericordia di Pisa inviata dalla centrale operativa del 118. La questura si interessa al caso perché Chiappini circa tre settimane fa in compagnia di un amico era stato aggredito da alcuni maghrebini in Borgo Stretto. Quei nordafricani stavano infastidendo una coppia e Chiappini si era fatto avanti per difendere quei due diventati bersagli

dei balordi di strada. La reazione degli immigrati fu violenta. Il volontario e l’amico finirono in ospedale con diverse lesioni e un trauma cranico. Difficile collegare quell’episodio con il malore di mercoledì. Ma è un’ombra che andrà rimossa con l’autopsia.

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EVIDENZA, Pisa

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