Un milione di euro, per proteggere il Canile dagli Zingari

04-05-2012

Il costo dell’immigrazione

Ancora ritardi per il cantiere di via Germagnano. I lavori iniziati un mese fa costeranno circa un milione di euro e non sono ancora terminati, con buona pace dei volontari dell’Enpa che aspettano i provvedimenti dallo scorso mese di dicembre. Negli ultimi trenta giorni, va detto, è davvero successo di tutto. Prima l’inizio dei lavori che ha fatto presagire la fine del lungo calvario del canile. Poi una misteriosa sospensione di una decina di giorni e il ritorno alle operazioni nel periodo pasquale. Un cambio di programma repentino che doveva anche essere l’ultimo. Così però non è stato.

Gli operai che sono tornati al lavoro lo scorso 16 aprile sono riusciti soltanto a rimuovere i rifiuti presenti lungo la strada che porta alla struttura oltre a bonificare l’appezzamento di terreno, presente tra il campo regolare e il canile. Un’area utilizzata dagli zingari di via Germagnano che fino a prova contraria appartiene ancora all’amministrazione comunale.

Niente da fare, invece, per tutti gli altri interventi. A cominciare dall’innalzamento dell’inferriata che dovrebbe dividere il tratto di strada riservato ai volontari del canile da un altro accesso che sarà utilizzato dai rom del campo nomadi regolare. E proseguendo con la riasfaltatura della strada, il riposizionamento dei cassonetti per i rom e l’installazione di new jersey e reti metalliche. “Purtroppo i lavori stanno procedendo molto lentamente – spiega il presidente dell’Enpa Giovanni Pallotti -. Speriamo che da qui alla fine del mese si arrivi alla fine di questa lunga odissea”.

La domanda a Fassino è: non sarebbe stato più semplice (ed economico) chiudere il Campo Nomadi e rimandare gli Zingari in Romania o da qualunque altro posto sono venuti?

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