Dopo infiniti ricorsi, finalmente la delinquente nigeriana potrà essere espulsa

29-11-2012

I provvedimenti dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Perugia finalizzati ad allontanare dal territorio coloro che si sono resi protagonisti di gravi reati, dopo la conferma della legittimità del T.A.R. e della Corte di Cassazione sono, in un caso, passati al vaglio positivo anche della CORTE EUROPEA PER I DIRITTI DELL’UOMO. Il caso in questione è stato proposto dal legale di una cittadina nigeriana, residente da tempo a Perugia e già in possesso di permesso di soggiorno, la quale si è vista notificare dall’Ufficio Immigrazione il diniego del permesso di soggiorno cui sarebbe poi seguita l’espulsione. Tale provvedimento si fondava sugli elementi acquisiti, dopo laboriose indagini, dalla Squadra Mobile che hanno portato all’arresto ed alla condanna della straniera per sfruttamento della prostituzione e riduzione in schiavitù che dimostravano ampiamente che la straniera era dedita a sfruttare le connazionali che si prostituivano in città . Il ricorso si fondava sulla circostanza che la straniera era necessitata ad effettuare in Italia cure per il suo stato di salute. La Corte di Giustizia Europea ha richiesto informazioni sulla vicenda alla Direzione Centrale dell’ Immigrazione del Ministero dell’Interno che ha potuto argomentare le valutazioni sul caso specifico prodotte dall’ esperto del Settore Contenzioso dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Perugia , Sovrintendente Stefano Costanti, che con una approfondita analisi ha dimostrato che, nel caso specifico, non sussiste nessun divieto di espulsione per gli stranieri irregolari affetti da patologie croniche anche gravi le cui condizioni di salute si siano stabilizzate e che quindi non necessitino di urgenti cure salvavita. Tali ragioni, poste a base del provvedimento adottato, erano già state ritenute valide e corrette sia dalla Corte di Cassazione, che dal T.A. R. prima di finire sul tavolo del giudice di Strasburgo. La straniera dovrà adesso lasciare il territorio nazionale.

Ovviamente, per tutti questi ricorsi partoriti dalla fantasia di un avvocato di qualche associazione a delinquere di stampo xenofilo, abbiamo pagato noi. E la vergogna è che le leggi italiane debbano essere preda di corti estere grazie al fatto che i nostri politici c’hanno reso prigionieri di trattati. Uno più demente dell’altro.

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