Treviso, immigrati irrompono in casa di pensionati: “Dateci l’oro o vi ammazziamo”

24-03-2013

TREVISO, 24/03/2013 – Terrore venerdì sera intorno in via Boscalto, a Resana. Un gruppo di immigrati dell’Est Europa  ho sfondato la porta sul retro di un’abitazione, facendo irruzione nel salotto armati di cacciavite. Francesco Caon, 67 anni, e la moglie Giuseppina Furlan, 64, erano fra cucina e salotto: i due migranti hanno puntato il cacciavite alla gola dell’uomo, chiedendo «l’oro».

Francesco Caon e Giuseppina Furlan, venti minuti di terrore nelle mani dei "migranti"

Volevano che i due poveri pensionati italiani  aprissero la cassaforte e consegnassero loro i preziosi. Ma in casa non vi era nessuna cassaforte. Gli stranieri, dell’Est Europa, forse romeni, erano a volto scoperto e hanno puntato il cacciavite alla gola, poi al ventre, infine alla tempia di Caon, rimasto ferito. Alla fine, i due rapinatori si sono «accontentati» dei contanti nel portafoglio, circa 600 euro, probabilmente la misera pensione appena elargita da uno Stato miserevole che ha ridotto gli anziani italiani a dei poveracci in balia della violenza “migrante”. Si sono presi anche le due fedi d’oro che Giuseppina indossava: la sua e quella della mamma, morta da poco. Che tristezza.Per guadagnare tempo, prima di andarsene gli immigrati hanno legato alla coppia le mani dietro la schiena con i cavi scart della televisione. È stato il marito a liberarsi per primo e a dare l’allarme al 112. «Immediatamente abbiamo cinturato l’intera zona, fino a ridosso di Treviso – spiega il colonnello Gianfranco Lusito, comandante provinciale dei carabinieri – riuscendo a intercettarli». I due immigrati sono fuggiti a bordo di un grosso Suv nero e le pattuglie del Radiomobile di Treviso sono riuscite a individuarlo. «Ne è nato un inseguimento a folle velocità – prosegue Lusito – finché i rapinatori non sono usciti di strada schiantandosi contro un palo». La corsa è terminata tra Zero Branco e Mogliano. Probabilmente feriti, sono scesi dall’auto scappando tra i campi. Nell’Audi Q7, rubata a Spinea, diversi attrezzi da scasso, una pistola e un fucile, anch’esso provento di un furto messo a segno in un’abitazione di Piombino Dese una settimana fa. Potrebbero già averle usate per compiere altri raid. I Caon se l’aspettavano la visita dei banditi, che giovedì sera avrebbero già tentato di entrare in casa, desistendo perché all’interno, oltre ai due pensionati, c’erano anche altri familiari. Lo dimostrano le impronte lasciate sul terrazzino. Testimoni li hanno poi visti scappare in strada, lanciare dei sassi contro i cani dei vicini, che abbaiavano furiosamente, e salire su un’auto a bordo della quale hanno lasciato la zona. La sera dopo il colpo: venti minuti di assoluto terrore per marito e moglie, rimasti profondamente scossi dall’aggressione. Tutti crimini che hanno dei mandanti politici ben precisi.

http://gazzettino.it/nordest/treviso/rapina_a_resana_cacciavite_alla_gola_delle_vittime_vi_ammazziamo/notizie/260492.shtml


 

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