Trento sotto attacco, il Sindaco delira: è colpa nostra, si annoiano

23-07-2012


TRENTO. «Si è passato il segno, così non si può andare avanti. La risposta sarà dura ed energica. Siamo pronti a chiedere un potenziamento delle forze dell’ordine e, se questo non bastasse, l’intervento dell’esercito. Non voglio militarizzare la città, ma a una situazione straordinaria serve una risposta straordinaria». Il sindaco Alessandro Andreatta parla al telefono al termine di un pomeriggio di violenza urbana che la città non aveva fino a oggi mai conosciuto. E la voce trasmette tutta la preoccupazione per quello che è accaduto nelle ultime 48 ore. Ieri il sindaco era fuori Trento per una gita, è rientrato a casa verso le 14.30. Poco più di un’ora dopo il suo cellulare è suonato: dall’altro capo del filo il questore Giorgio Iacobone che lo informava della nuova mega-rissa scoppiata in piazza Dante e dilagata nelle vie del centro storico. A ruota sono arrivate altre telefonate, del vicesindaco e degli assessori Marchesi e Tomasi, a loro volta allertati da amici e conoscenti di quello che stava succedendo.

Sindaco Andreatta, cosa sta accadendo?

In due giorni è successo quello che non deve succedere, così non si può andare avanti. Siamo determinati ad intervenire in modo energico, domani pomeriggio (oggi per chi legge, ndr) è stato convocato in via urgente il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica con il questore, il commissario del governo e le forze dell’ordine. Siamo decisi ad impedire altre situazioni di violenza come quelle a cui abbiamo assistito, che minano il cuore della nostra città e l’incolumità di tutti i cittadini. La risposta sarà dura.

Come intendete intervenire?

Lo decideremo al Comitato per l’ordine e la sicurezza. Vediamo se ce la facciamo a rispondere con le nostre forze dell’ordine, polizia di stato, carabinieri, polizia locale e Guardia di finanza. Ma ritengo che occorra qualche soluzione aggiuntiva, potrà essere un aiuto da fuori di potenziamento delle forze dell’ordine, ma non escludo anche altre risposte.

Sta pensando all’Esercito?

So che dire “facciamo intervenire l’esercito” suona male, e io non voglio militarizzare la città. Ma dico che a situazioni straordinarie si risponde con strumenti straordinari. All’ordinarietà abbiamo creduto, ma oggi ci troviamo di fronte a un salto di qualità della violenza, con una serie di episodi concentrati in due giorni.

Dalle informazioni in suo possesso, qual è l’origine di questa esplosione di violenza?

Attendo il vertice con le forze dell’ordine per capire anch’io. So che sono coinvolti gruppi di stranieri di diverse nazionalità. In ogni caso non posso accettare che nessuno, indipendentemente dalla nazionalità, metta a soqquadro la città per regolamenti di conti interni. Non va bene che questo accada da nessuna parte, ma a maggior ragione nel cuore della città com’è avvenuto oggi, tra via Belenzani, piazza Duomo, via Oss Mazzurana. Abbiamo detto che non avremmo consegnato neppure un metro quadrato di territorio ai violenti, e non lo faremo. Occorre reagire subito: le decisioni che prenderemo saranno operative già da martedì.

Può esserci stata una sottovalutazione delle tensioni che si stavano accumulando?

Bisognerà capire e approfondire quali sono le ragioni che hanno scatenato queste tensioni. Sicuramente i numeri e la concentrazione possono averci in parte sorpreso.

La maggior parte sono persone dell’Africa centrale fuggite quasi un anno fa dalla Libia, ma in attesa di sapere se otterranno lo status di profughi non possono lavorare.

È un problema vero. Loro sono qui e per un anno non possono lavorare. Ci sono associazioni che si sono molto impegnate per tenere occupate queste persone, è importante. Altrimenti il rischio per loro di finire in certi giri di violenza è altissimo. Noi non possiamo fare di più perché la legge ci impedisce di farli lavorare, una risposta su questo fronte la può dare solo lo Stato. Ma tenerli qui così evidentemente non funziona. Il pericolo è di consegnare luoghi della città alla violenza, e questo non lo consentiremo.

http://trentinocorrierealpi.gelocal.it/cronaca/2012/07/23/news/interverremo-con-forze-straordinarie-1.5441683

Un’intervista delirante. Mettono a ferro e fuoco la città che ha giurato di proteggere e lui, chiede di farli lavorare e di dare loro il “permessino”. I sedicenti “profughi” percepiscono 45 € al giorno, nemmeno i precari hanno uno stipendio simile.

Questi parassiti che infestano l’Italia, sbarcati a Lampedusa con la scusa della “guerra”,  stanno seminando terrore e lutti da un anno (date un’occhiata al nostro sito) , l’unica soluzione è rispedirli in Africa.

Invece, a Trento, e nel resto d’Italia i Sindaci si occupano di mettere in scena la loro stupidità:

I migranti hanno sfilato per le vie della città sotto lo slogan “L’Italia sono anch’io”. La festa dei popoli, organizzata dall’Arcidiocesi di Trento, nasce come momento di incontro, di scambio e di conoscenza

 21/05/2012

Il cielo grigio non ha oscurato i colori della festa dei popoli. Oltre sessanta le comunità provenienti da tutto il mondo che quest’anno hanno preso parte alla tredicesima edizione della Festa dei Popoli in piazza Fiera a Trento. I migranti hanno sfilato per le vie della città sotto lo slogan “L’Italia sono anch’io”. La festa dei popoli, organizzata dall’Arcidiocesi di Trento, nasce come momento di incontro, di scambio e di conoscenza dei tanti migranti di varie nazionalità che vivono ormai da anni in Trentino e che sono a tutti gli effetti cittadini italiani. In piazza anche il sindaco Andreatta, il questore Iacobone e l’arcivescovo Luigi Bressan.

Evidentemente, hanno sfruttato l’esperienza accumulata con le “sfilate”, per assalire meglio le vie della città.

Uncategorized

RSS Feed Widget

Lascia un commento