Tag: volto

Anziani escono di casa: aggrediti e picchiati

BIELLA – Una coppia di pensionati del Torinese è stata aggredita e rapinata oggi mentre stava facendo un pic nic nella zona di sala Biellese. I due erano su un prato quando due sconosciuti col volto coperto da un casco si sono presentati davanti a loro, minacciandoli con un coltello a serramanico e parlando con accento straniero. Il pensionato ha tentato di reagire ma ha avuto la peggio. I due rapinatori sono poi fuggiti su uno scooter.

http://voxnews.info/2013/09/02/anziani-aggrediti-durante-pic-nic/

Perugia: tunisino bombarda turisti e perugini con bottiglie di vetro, per sfida

Perugia agosto 2013 – Catturato ed espulso il protagonista del lancio di bottiglie contro turisti e perugini la notte di Ferragosto in via Piazza Danti. Si tratta di un noto pusher clandestino, con passaporto tunisino, che intorno alle 1 del 15 agosto aveva volutamente prelevato un contenitore del vetro che ha svuotato al centro della carreggiata, lanciando bottiglie in direzione dei pochi passanti che sfidava minacciosamente. All’arrivo della Polizia è fuggito nei vicoli in direzione di Piazza Grimana.

Il suo volto è stato immortalato dalle “zoommate” dell’operatore della Sala Operativa della Questura; grazie a queste immagini lo straniero è stato individuato dagli agenti della Squadra Mobile – Sezione Criminalità Diffusa che lo avevano già controllato più volte. Ieri mattina i poliziotti lo hanno rintracciato in un appartamento della zona e lo hanno condotto in Questura . Gli agenti dell’ Ufficio Immigrazione hanno quindi proceduto alla notifica di un provvedimento di Espulsione e all’accompagnamento immediato ad un centro espulsione della Sicilia. Ma il pusher ha tentato di evitare il reimpatrio aggredendo gli agenti all’Aeroporto di Fiumicino per impedire il suo trasferimento sul volo diretto a Palermo. Il suo tentativo è stato neutralizzato e la sua fuga immediatamente bloccata.

http://www.perugiatoday.it/cronaca/piazza-danti-pusher-lancia-bottiglie-passanti.html

 

Genova: immigrato rapisce bambina di 18 mesi e la sevizia

Cittadinanza agli immigrati

Cittadinanza agli immigrati

Genova – Immigrato ecuadoriano rapisce una bambina di 18 mesi e la sevizia con mozziconi di sigaretta e botte.

Peggio delle botte che aveva sopportato tante volte in silenzio, confondendo la violenza con l’amore. Martha, 39 anni, ecuadoriana, quando ha riabbracciato la sua bambina di 18 mesi dopo tre giorni di separazione forzata, ha visto tra le lacrime che il volto della piccola era segnato da bruciature di sigaretta. Ed è scappata di casa, per trovare solo dopo alcuni giorni la forza di presentarsi in questura.

«È stato il mio compagno, suo padre, a rapirla e a ridurla così – ha raccontato stringendo la bambina – non so dove l’avesse portata, non so cosa le ha fatto durante i tre giorni in cui me l’ha nascosta. Ma quando l’ha riportata a casa era sporca, dimagrita, ferita. Sono qui per lei».

«Molte non le rendiamo pubbliche perché sarebbe come tradire la fiducia di chi viene da noi a denunciare, spesso con molta paura, quello che accade nel chiuso dell’ambiente familiare – racconta una funzionaria – ma questa volta è giusto parlarne». È giusto perché (anche se non può esistere una classifica degli orrori) strappare una figlia a una donna per ripicca, spegnere un mozzicone sul volto di una bambina, è una violenza non diversa, forse peggiore, da altre che la cronaca di questi giorni è costretta a raccontare con inquietante frequenza.

La storia è dettagliata, anche se è necessario omettere ogni particolare che renda riconoscibili i protagonisti. Lei, 39 anni, è arrivata in Italia dall’Ecuador nel 2011 inseguendo il sogno di ogni immigrato (che è il nostro incubo), sull’esempio di altri parenti che l’avevano preceduta a Genova.

Clandestina, crede di trovare un conforto nell’abbraccio di quel connazionale di sei anni più giovane che sembra già inserito nel nuovo ambiente, è in regola con i documenti e si arrangia facendo lavori saltuari, Martha non può sapere che è già conosciuto alla poliziae la sua precedente compagna lo ha denunciato per maltrattamenti.

La donna capisce quale sarà il suo destino quando iniziano le botte, ma è già tardi. Lei, di tanto in tanto, si presenta al pronto soccorso raccontando qualche scusa per giustificare lividi e contusioni. Dice di essere caduta, di aver avuto un mancamento. Gli episodi si ripetono anche quando, un paio d’anni fa, resta incinta. E cresce la paura ogni volta che si fa visitare: «Sono scivolata, ho male alla pancia, posso stare tranquilla?».

 

Vive esclusa dal mondo. Ogni volta che esce di casa deve chiedere il permesso al compagno-padrone che le impedisce di frequentare chiunque, le vieta di lavorare e intanto minaccia di denunciarla perché non ha (e non può avere) un permesso di soggiorno. La sua speranza, adesso, è quella bambina che nasce sanissima un giorno di primavera del 2012. Malgrado tutto. E per qualche momento sembra ridarle la voglia di vivere.

 

Invece, l’inferno continua e si aggrava. Il compagno-padrone, dopo il parto, usa la bambina per ricattare la madre. E ai primi del mese, una mattina, fa la cosa più atroce: gliela strappa letteralmente dalle braccia ed esce di casa sbattendo la porta. Quando torna, la piccola, semplicemente, non c’è. E, di fronte al pianto e alle domande, non c’è alcuna risposta. Silenzio, insulti e altre botte. E violenza. Vivono tre giorni sotto lo stesso tetto così, nello strazio.

Poi, come se niente fosse, lui esce di casa e ritorna con la bambina, mamma e figlia possono piangere e abbracciarsi. Ma la piccola è sporca, ha il viso segnato da bruciature. E questa volta la donna trova la forza di ribellarsi, appena resta sola prende la bambina con sé e scappa, trova un alloggio provvisorio. Poi, dopo altri giorni di disperazione, accetta il consiglio che qualcuno le ha dato e si presenta alla polizia.

Ricostruire la sua storia non è semplice, l’agente che raccoglie la sua denuncia si accorge subito che, appena ventiquattr’ore prima, l’uomo che lei accusa ha presentato a sua volta una denuncia di scomparsa: sperava fosse la polizia a restituirgli la “sua” donna, per questo aveva avuto l’impudenza di denunciarne la sparizione.

«Abbiamo trovato precisi riscontri al racconto di quella povera mamma e abbiamo informato la magistratura, il sostituto procuratore Piercarlo Di Gennaro ha ritenuto gli indizi sufficienti perrichiedere l’arresto di quell’uomo». È un rosario di accuse pesantissime. Nei confronti della compagna: maltrattamenti in famiglia, tentata violenza sessuale, minacce gravi e aggravate, violenza privata.

E in più sottrazione di incapace e abbandono di minore aggravato dalle lesioni commesse ai danni della figlia. Adesso la donna è al sicuro in una comunità protetta, avrà un permesso di soggiorno e potrà sperare di avere una vita nuova. Con la sua bambina. Ma con la paura, fin d’ora, che una volta libero l’ex compagno torni ad essere un’ombra sulla sua vita. Per il codice uno stolker (che giornalisti abbiamo in Italia) , per lei (come per troppe altre donne) un incubo senza fine.

altro »

 

Effetto ‘svuotacarceri’: aggredisce donna, libero

PESCARA – Personale della squadra volante di Pescara ha arrestato ieri un cittadino rumeno in questo corso Umberto, a seguito di segnalazione al 113 circa la presenza di una persona che creava disturbo tra gli esercenti e gli avventori del mercato di corso Vittorio Emanuele, corso Umberto e piazza della Repubblica.

L’uomo si chiama Mihai Caldarar, 29 anni, arrestato per lesioni, danneggiamento aggravato e resistenza a pubblico ufficiale

Caldarar era particolarmente alterato e aveva avuto anche una lite con una donna, la quale ha riportato una escoriazione al volto. Alla fine è stato bloccato e, con non poca difficoltà, trasportato in Questura.

Su indicazione del pubblico ministero di turno, lo straniero veniva trattenuto in Questura a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Processato per direttissima, è stato condannato a 8 mesi di reclusione. La pena è stata sospesa.

http://www.abruzzoweb.it/contenuti/pescara-romeno-violento–aggredisce-donna-arrestato/525691-4/

"Fossi giovane sposerei tua figlia" Padre-geloso lo picchia a sangue – La Nazione


La Nazione

"Fossi giovane sposerei tua figlia" Padre-geloso lo picchia a sangue
La Nazione
Lucca, 3 agosto 2013 – Due-tre pugni violentissimi al volto. L'uomo di 73 anni, Siro Del Barba, residente a Pieve di Compito, non ha potuto reagire. E' caduto a terra, ha sbattuto la testa ed ora è in osservazione all'ospedale di Lucca, dove i medici

Integrazione a Roma: incrocia immigrato, la stupra

Si sono “incrociati” in via Sandulli, a San Basilio. Lei era in cammino verso casa, mentre lui “girovagava” nei pressi di un parco giochi dove viveva all’interno di una baracca. E’ passata da poco mezzanotte quando al “113” giunge una segnalazione di grida di una donna provenienti da un garage condominiale. Sul posto sono state immediatamente inviate dalla Sala Operativa della Questura due Volanti. Gli agenti hanno trovata la ragazza – una 22enne romana – che ha raccontato di essere da pochi attimi riuscita a divincolarsi dal suo aggressore. In stato di shock per quanto appena accaduto, peraltro con una evidente ferita sul volto, è riuscita comunque a fornire ai poliziotti una descrizione dell’uomo. Affidando nell’immediato la giovane vittima alle cure del padre – appena arrivato – hanno effettuato una battuta in zona seguendo la via di fuga indicata dalla ragazza. Proprio nei pressi di questo parco giochi vi era una costruzione di fortuna con all’interno due giovani, uno dei quali ha cercato di nascondersi, evidentemente per non essere individuato dai poliziotti. Immediatamente controllato, è stato poi riconosciuto dalla vittima come l’ autore dell’aggressione nei suoi confronti. In sede di denuncia negli uffici di Polizia la giovane ha raccontato, suo malgrado, la vicenda. Dopo essere stata avvicinata è stata costretta e trascinata con la forza sotto un garage condominiale; l’uomo ha cercato di spogliarla costringendola ad un rapporto sessuale ma dopo una colluttazione era riuscita a liberarsi gridando e scappando in strada. Identificato per A.C.C. – cittadino rumeno di 25 anni – l’uomo è stato arrestato per i reati di tentata violenza sessuale e sequestro di persona.

Laura Boldrini agli zingari: "Siate orgogliosi della vostra cultura"

Laura Boldrini agli zingari: “Siate orgogliosi della vostra cultura”

http://roma.repubblica.it/dettaglio-news/roma-16:01/21776

Come fa la pubblicità della Vodafone? In un’Europa che confini più non ha. Ecco, accade questo.
Ma ovviamente, l’allarme è il razzismo. Il corpo delle donne è ‘utile’ solo quando c’è da fare propaganda.

Donna accoltellata da straniero

SAN BENEDETTO DEL TRONTO giugno 2013 – Attimi di terrore per una donna di Alba Adriatica, aggredita nel parcheggio di Mar del Plata da un uomo incappucciato.

La signora, assistente sociale in servizio al reparto Psichiatria dell’Ospedale di San Benedetto, era in procinto di riprendere l’auto, quando è stata avvicinata da un giovane straniero,  così risulta dalle prime ricostruzioni, che  ha cercato di derubarla. La donna era solamente in possesso di 50 euro e a quel punto l’uomo, forse deluso, ha cominciato ad accoltellarla in prossimità dei seni, fortunatamente in maniera superficiale, senza affondare il colpo, ma causandole dei tagli.

La vittima, lo ribadiamo, non è riuscita a vedere in faccia il malvivente perché era a volto coperto, in più per lo spavento, unito con tutta probabilità al dolore, è svenuta. Una volta sveglia ha chiamato il 113. La volante giunta subito sul posto, ha contattato il 118 per condurre la vittima in ospedale dove l’hanno giudicata guaribile in sette giorni.

Continuano le indagini da parte della Questura, nonostante gli elementi per individuare l’uomo siano davvero pochi.

http://www.rivieraoggi.it/2013/06/07/166954/san-benedetto-donna-accoltellata-da-un-uomo-incappucciato/

 

Via Padova, rissa al bar tra sudamericani Peruviano sfregiato con … – Corriere della Sera

Via Padova, rissa al bar tra sudamericani Peruviano sfregiato con
Corriere della Sera
Rissa tra due gruppi di sudamericani lunedì pomeriggio in un locale di via Padova 39: una decina le persone coinvolte, due gli arrestati, uno dei quali, sfregiato al volto, è stato operato e dimesso dall'ospedale Fatebenefratelli. A quanto riferito dai

Firenze: irrompe in una casa, massacra di botte ragazza e minaccia neonato con machete

Firenze, 30 maggio 2013 – Un trentaquattrenne originario della Repubblica Dominicana è stato bloccato dalla polizia che lo ha sottoposto a fermo di indiziato di delitto per rapina aggravata.
Lunedì, 27 maggio, l’uomo era riuscito a intrufolarsi in un appartamento di Coverciano, e dopo aver rapinato e picchiato una donna di 26 anni ha minacciato con un machete sia lei che il figlio di sette mesi. La vittima nei giorni seguenti alla rapina ha individuato il malvivente tra gli amici di facebook di una sua amica e ha avvertito la polizia.
Secondo quanto emerso, nel corso della rapina l’uomo, che ha agito col volto coperto da un sciarpa, ha picchiato la donna al volto, causandole ferite lievi, e ha preso in braccio il neonato minacciando la madre di fargli del male se non avesse consegnato i gioielli che indossava e un pc. Nel corso della colluttazione la donna gli ha strappato la sciarpa e lo ha visto in volto.
Alla polizia e agli amici ha detto di essere stata rapinata da un uomo dalla carnagione scura, e riferendo altri elementi somatici. Una sua amica ha riconosciuto nella descrizione uno dei suoi contatti sul social network, così le ha mostrato la pagina facebook dell’uomo.
Il rapinatore, un addetto alle pulizia incensurato, è stato riconosciuto anche da un vicino di casa della vittima che lo ha incrociato nella scale del condominio poco prima della rapina.
Secondo quanto ricostruito, la rapina sarebbe scaturita da un tentativo di furto: il dominicano, sorpreso dalla donna mentre cercava di introdursi nell’appartamento credendolo vuoto, l’ha aggredita e poi è fuggito con la refurtiva.

http://www.lanazione.it/firenze/cronaca/2013/05/30/896718-firenze-riconosciuto-su-facebook-rapinatore-appartamento-coverciano-26enne-picchiata.shtml

Campi nomadi, è la volta buona? Soldi spesi, mai nessun risultato – La Nazione


La Nazione

Campi nomadi, è la volta buona? Soldi spesi, mai nessun risultato
La Nazione
La giunta Tambellini, con una spesa di circa 70mila euro, prova a cambiare volto al campo nomadi di via delle Tagliate (quello al cimitero urbano) che dal 1999, da quando cioè è stato istituito, ha creato grattacapi, degrado e spese per cifre che si
Martinelli (Pdl): campo nomadi, serve piano. Basta sprechiLucca in Diretta
Da lunedì cambia la musica al campo nomadiLa Gazzetta di Lucca

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