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Verbania, osa rifiutare sigaretta: immigrati lo sfigurano

A gente come questa il Pd vuole svendere la cittadinanza

VERBANIA – «Mi hanno chiesto una sigaretta, ma non ho fatto in tempo a rispondere. Mi è arrivata una testata sul naso che mi ha tramortito». Luca Moriggia, 17 anni di Arizzano, è stato sfigurato a pugni e calci mentre si apprestava a trascorrere il sabato sera con gli amici in uno dei tanti pub del centro storico di Intra. A picchiarlo un gruppo di cinque stranieri, due bulgari e tre marocchini, tutti ragazzi che non hanno ancora la maggiore età. La loro ultima bravata risale a due sabati fa in via San Vittore dove i giovani dopo le 22 si concentrano in attesa di entrare nei pub. Luca camminava con alcuni amici e all’improvviso sono volati pugni, calci, testate. Risultato: due denti rotti e altri danneggiati, una ferita sulla fronte, un volto gonfio impressionante. Prognosi: 15 giorni, ma forse non basteranno. Racconta il ragazzo: «Quando siamo arrivati nei pressi della profumeria Spanò, ho visto che cinque ragazzi venivano verso di noi. Uno mi ha chiesto una sigaretta e ho risposto che non l’avevo. Lui, però, ha insistito. Stavo tentando di ribadire che non fumo quando mi è arrivata una testata sul naso. Ho cercato di reagire con due pugni, ma lui mi ha colpito due volte e sono finito a terra. Pensavo che tutto fosse finito e invece mentre stavo rialzandomi ho sentito una forte ginocchiata in bocca. In quel momento mi sembrava avesse spaccato tutti i denti». Aggiunge: «Ha picchiato soltanto uno, ma gli altri lo spalleggiavano. Anche se non hanno mosso un dito sono ugualmente responsabili. Io non avrei mai permesso a un mio amico di comportarsi in quel modo, lo avrei fermato subito. La sigaretta è stata un pretesto per picchiare, altrimenti avrebbero potuta chiederla ai miei amici». Luca è stato portato al pronto soccorso dal padre che ha pure denunciato i cinque ai carabinieri. In queste ore sono in corso le procedure per identificarli. Potrebbero essere gli stessi che hanno picchiato altri due ragazzi: un sedicenne è stato gonfiato di botte alla fermata degli autobus davanti al vecchio imbarcadero di Intra. Anche in quel caso avevano chiesto una sigaretta e al diniego erano volati pugni.

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Presi i violenti rapinatori con l’accetta: tutti sudamericani

MILANO – Una rapina particolarmente violenta, con i giovani «latinos» scatenati (tra loro anche una ragazza) che entrano e spaccano tutto, tra i clienti terrorizzati. E’ successo il 16 novembre scorso in piazzale Corvetto, e oggi, dopo aver arrestato 10 sudamericani, tutti ragazzi tra i 21 e i 29 anni, la polizia ha reso pubbliche le immagini delle telecamere di sorveglianza, acquisite nel corso delle indagini. Per quell’episodio, avvenuto nel negozio «Valentino Gioielli», la polizia ha fermato una «banda» composta da 10 cittadini cileni, che sono stati individuati dalla Squadra mobile.
SCATENATI – Nel video, tratto dalle telecamere di sicurezza a circuito chiuso della gioielleria, si vede una coppia di giovani, un ragazzo e una ragazza, entrare abbracciati nella gioielleria. La dipendente, dopo aver dato un’occhiata alla coppia, ha premuto il tasto che apre la porta, pensando a normali clienti. Appena dentro, però, i due romantici fidanzatini smettono all’improvviso di amoreggiare e si trasformano in furie scatenate: lui estrae un cuneo che teneva nascosto sotto il cappotto e lo posa sul pavimento per bloccare la porta, lei lo incastra con forti calci. Quindi altri 5 complici appostati fuori entrano di corsa, armati di accette e spranghe, e sotto gli occhi terrorizzati dei presenti spaccano gli espositori a mazzate e calci per appropriarsi dei gioielli.

GLI SPARI – A questo punto il proprietario, che dal piano di sopra ha visto tutto attraverso il monitor interno, decide di intervenire. Afferra il suo revolver calibro 38 e scende con l’arma in pugno. Inutile il primo colpo sparato in aria; ne spara un altro in direzione dei rapinatori, senza colpire nessuno, ma riuscendo a terrorizzarli. La telecamere all’uscita riprende la fuga precipitosa della banda. Le indagini della polizia hanno permesso di identificarli e di arrestarli a Pioltello: sette sono gli esecutori materiali della tentata rapina, gli altri tre facevano da «pali»