Tag: tunisi

Perugia, espulso spacciatore: era sbarcato a Lampedusa in qualità di “profugo”

Perugia 31 agosto 2013 – Da rifugiato della Primavera Araba con tanto di rilascio del permesso di soggiorno all’espulsione dopo l’arresto per spaccio avvenuto a meno di 20 giorni dal suo arrivo a Perugia dopo lo sbarco da Lampedusa. Il provvedimento è stato preso a tempo di record dall’Ufficio Immigrazione della Questura di Perugia che ha evitato il suo ritorno in libertà nel capoluogo umbro dopo la fine del periodo detentivo maturato nell’ambito dell’inchiesta Termopili portato avanti dalla Squadra Mobile. Durante il suo periodo di detenzione gli agenti dell’Ufficio Immigrazione, con la collaborazione dei colleghi della Polizia Penitenziaria, hanno avviato le procedure per l’allontanamento dello straniero dal territorio nazionale ottenendo, dalle Autorità Consolari tunisine, la esatta identificazione. Per la sua scarcerazione, avvenuta ieri per fine pena, erano già state  accuratamente pianificate le  procedure per il suo rimpatrio: in prima mattina la scarcerazione  e il trasferimento, con  scorta, in Questura presso la Polizia Scientifica per il fotosegnalamento. Subito dopo presso l’ Ufficio Immigrazione la notifica del provvedimento di espulsione; quindi il trasferimento, con scorta, presso il Palazzo di Giustizia per l’ udienza dal Giudice di Pace per la convalida. Al termine la partenza per Roma, con adeguata scorta, fino al Consolato Tunisino per il ritiro del Passaporto e quindi all’Aeroporto per la partenza, in tarda serata, per Tunisi, dove è giunto verso mezzanotte.

Espulso anche un altro tunisino più volte è stato denunciato in città per resistenza a pubblico ufficiale e per il reato di immigrazione clandestina. Recentemente era stato espulso ed accompagnato ad un C.I.E. del Sud Italia ma era fuggito prima del rimpatrio, facendo rientro a Perugia. Nel giugno scorso era stato tratto in arresto dai Carabinieri, nel corso di un controllo straordinario in Centro Storico, per la esecuzione di un Ordine di Custodia Cautelare in Carcere emessa dal G.I.P. di Perugia per atti persecutori nei confronti di una giovane donna residente in Città. Due agenti lo hanno scortato in Tunisia.

http://www.perugiatoday.it/cronaca/ufficio-immigrazione-espulsione-pusher-stalker.html

 

Jesolo infestata: immigrati spacciano nei bagni pubblici, aggredita guardia giurata

Venezia 18 agosto 2013 – Scoperto da una guardia giurata mentre spacciava, un tunisino di 31 anni, è stato arrestato dalla polizia a Jesolo e, processato per direttissima, è stato condannato ad un anno e due mesi. La guardia giurata, durante un giro di perlustrazione, ha notato il 31enne che passava alcune pasticche sospette ad altre persone, ne è nata una colluttazione che ha permesso di bloccare lo spacciatore.

Erano le 22:45 del 15 agosto quando l’attenzione di una guardia giurata che si trovava per servizio all’ingresso del disco-bar “Capannina Beach” è stata attirata da un passante che gli riferiva di aver notato due giovani intenti a spacciare sostanze stupefacenti nei pressi dei bagni pubblici posizionati lì vicino. A quel punto il vigilantes si è avvicinato per verificare la situazione e, fatta luce con la propria torcia nella direzione indicatagli, ha sorpreso effettivamente un ragazzo nell’atto di cedere alcune pastiglie e ricevere in cambio del danaro da una terza persona che al contempo riceveva anche altra sostanza da un secondo ragazzo consegnando, anche a quest’ultimo, un corrispettivo.

La guardia ha immediatamente cercato di raggiungere il terzetto e, mentre uno dei ragazzi si dava alla fuga e si dileguava con il sospetto cliente, è riuscita invece a bloccare l’altro giovane, colto di sorpresa poiché rivolto di spalle all’arrivo dell’addetto alla sicurezza. Ne è scaturita una colluttazione, visto che il ragazzo da subito ha opposto una strenua resistenza fatta di spintoni e graffi. La guardia giurata nel trambusto è riuscita però a strappare gli stupefacenti dalle mani del pusher, per poi consegnarli agli agenti della volante accorsi sul posto. I poliziotti hanno poi accertato l’identità del ragazzo fermato, identificato per un giovane nato nel 1982 a Tunisi, risultato positivo agli accertamenti e con a suo carico numerosi precedenti di polizia per reati in materia di stupefacenti e contro il patrimonio, nonché per violazioni della disciplina in materia di immigrazione. Il quadro indiziario e i precedenti hanno fatto scattare le manette per il giovane che, dopo l’arresto, è stato giudicato con rito direttissimo e condannato alla pena di un anno e due mesi di reclusione, che sconterà presso la casa circondariale di Venezia, nonché di 24mila euro di multa.

http://www.veneziatoday.it/cronaca/spaccia-droga-bagno-pubblico-jesolo-arrestato-rissa-guardia-giurata.html

 

Fugge da tunisino: la pestava e faceva mangiare in ciotola cane perché impura

Parmigiana scappa dal marito tunisino: la costringeva a mangiare nella ciotola del cane

Ha subito violenze ed umiliazioni per anni ma alla fine una ragazza parmigiana di 35 anni è riuscita a fuggire dall’incubo durato anni. Il marito, un tunisino di 45 anni, dopo il matrimonio l’ha tenuta in una condizione di sottomissione estrema, costringendola anche a mangiare nella ciotola del cane.

Dopo il trasferimento a Tunisi è iniziato l’incubo. Secondo quanto ricostruito dall’associazione Stop Femminicidi alla quale la donna si è rivolta in cerca di aiuto, il marito l’ha costretta in più occasioni ad avere rapporti sessuali con altri uomini e ad ospitare nella loro casa le sue amanti. Una condizione che la donna ha subito per molto tempo ma dalla quale ha avuto il coraggio di uscire. Un turbinio di violenza che ha reso la 35enne non in grado di reagire. Un marito padrone che la soggiogava continuamente e non la lasciava uscire di casa. “

Potrebbe interessarti: http://www.parmatoday.it/cronaca/parmigiana-scappa-dal-marito-tunisino-la-costringeva-a-mangiare-nella-ciotola-del-cane.html

Palermo, catturato terrorista islamico: è un “nuovo italiano”

Palermo 24 magg 2013 – La polizia di frontiera ha arrestato al porto un presunto terrorista di una cellula islamica, Chamari Ahmdi, 24 anni, ricercato dal febbraio di quest’anno. L’uomo, nato a Castelvetrano e residente a Campobello di Mazara (Tp), è cittadino italiano, ma originario della Tunisia. E’ stato bloccato nel corso di un controllo sulla nave proveniente da Tunisi.

Chamari Ahmdi, farebbe parte con altri cinque marocchini e tunisini di una cellula islamica sgominata ad aprile con ordine di custodia cautelare emesso dal gip Maria Scamarcio su richiesta della Procura di Bari per associazione di terrorismo internazionale e istigazione all’odio razziale. L’indagine era stata condotta dai carabinieri del Ros.

http://www.palermotoday.it/cronaca/arresto-terrorista-porto-palermo.html

La legge sulla cittadinanza italiana è già troppo permissiva, viene data anche ai tunisini dediti al terrorismo islamico. Ha ragione il ministro dell’integrazione, tale legge andrebbe cambiata. Si potrebbe ad esempio introdurre lo ius sanguinis integrale, senza eccezioni alla regola.