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Omicida albanese in fuga Arrestato grazie alle telecamere a Bergamo
Bergamonews Poche immagini ma determinanti per i poliziotti che lo stavano cercando in tutta Italia. Le immagini sono delle telecamere del centro commerciale "Le Acciaierie" di Cortenuova, in provincia di Bergamo. Una volta individuata la zona dove si era … Ricercato per omicidio arrestato in Olanda |
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Omicida albanese in fuga Arrestato grazie alle telecamere a Bergamo – Bergamonews
Cinese rubava le offerte dalle chiese
VERONA – Rubava le offerte dei fedeli dalle cassette di alcune chiese della provincia di Verona: un Cinese di 46 anni è stato arrestato dopo che era riuscito a mettere a segno almeno tre furti. L’uomo, che utilizzava un metro avvolgibile sulla cui parte finale aveva applicato del nastro biadesivo che catturava le monete lasciate come obolo dai fedeli, è stato incastrato anche grazie alle immagini della videosorveglianza installata in una chiesa parrocchiale della Lessinia. I carabinieri hanno restituito le offerte recuperate ai sacerdoti.
http://www.gazzettino.it/nordest/verona/rubava_le_offerte_in_chiese_scoperto_grazie_alle_telecamere_arrestato_46enne/notizie/253279.shtml
Massacrò un uomo durante una rapina, arrestato – Il Secolo XIX
Il Secolo XIX |
Massacrò un uomo durante una rapina, arrestato
Il Secolo XIX Per arrivare all'identificazione del moldavo di 34 anni autore della rapina nel market di via Prè a Genova, gli agenti della squadra mobile sono partiti da alcune immagini delle telecamere stradali ed hanno realizzato una sorta di screening tra … Arrestato un moldavo: aveva preso a calci un cingalese in via Prè Massacrò cingalese in una rapina Moldavo arrestato a Verona Massacrò bengalese durante una rapina in via Prè: arrestato uno … |
Torna a casa e trova tre immigrati: aggredita 74enne
Copertino – Brutta sorpresa per un’anziana di 74 anni che nella gionata di ieri, dopo essre uscita di casa qualche minuto per fare la spesa, al suo ritorno si è trovata faccia a faccia con tre ladri che nel frattempo avevano messo a soqquadro la sua abitazione in cerca di denaro ed oggetti di valore.
I tre uomini tutti con il volto scoperto, sorpresi dal ritorno tempestivo della donna, hanno cercato di mettersi subito in fuga, sfrattonandola fino a farla cadere rovinosamente per terra, senza però riuscire a portare vila nulla. Il tentato furto è avvenuto in un’abitazione di via Enrico Toti, una zona residenziale di Copertino.
La donna, dopo la loro fuga, ha allertato i carabinieri. Secondo il suo racconto si tratta di tre uomini di carnaggione scura e dall’eccento straniero, probabilmente rumeni. Intanto i carabinieri della tenenza di Copertino, sperano di poter risalire all’identità dei tre ladri, grazie ai filmati delle telecamere di video sorveglianza della abitazioni o delle attività commerciali della zona.”
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Verso le 23 di ieri, un uomo di Bari stava passeggiando con la fidanzata, una molisana di 30 anni, sotto il portico all’inizio di via San Vitale. Incrociando una coppia di stranieri, avrebbe inavvertitamente urtato il braccio della donna facendo infuriare l’amico della ragazza, che ha cominciato a prenderlo a pugni. Poi sono sopraggiunti altri due immigrati, forse amici della coppia, che hanno rincarato la dose di botte.Anche la giovane compagna della vittima è stata spintonata, quando ha provato ad intervenire. Alcuni passanti, attirati dalle grida della fidanzata, hanno messo in fuga i quattro. Le vittime inizialmente non sono andate in ospedale, ma hanno raggiunto a piedi Piazza Verdi dove hanno chiesto aiuto agli agenti di una volante che hanno chiamato l’ambulanza. I sanitari del 118 hanno medicato sul posto il 33enne, che in quel momento non ha voluto fare denuncia, né farsi portare in ospedale.
IL RICOVERO. Solo alcune ore dopo, verso le 2.45 e forse in seguito a un suo aggravamento, la fidanzata lo ha accompagnato al Sant’Orsola. I medici, viste le sue condizioni e sentito il racconto, lo hanno ricoverato in prognosi riservata e avvertito la polizia. Dalla ricostruzione della ragazza, che vive a Bologna, mentre il fidanzato è residente a Bari, l’aggressione sarebbe stata scatenata solo dal “contatto” involontario e senza alcun tentativo di rapina. All’aggredito sono stati dati farmaci calmanti: ha un sospetto ematoma cranico e sono stati fatti esami neurologici, affidati all’ospedale Bellaria. Sciolta la prognosi, non è in pericolo di vita.
SI ANALIZZANO I FILMATI DELLE TELECAMERE. Una “brutale aggressione, preoccupante per l’assoluta futilità dei motivi”. Così il procuratore aggiunto Valter Giovannini. La Procura procede per lesioni gravi, a carico di ignoti. Delle indagini si occupa la squadra mobile della polizia e sono state acquisite le immagini delle telecamere nella zona.
http://www.bolognatoday.it/cronaca/portico-san-vitale-pestaggio-prognosi-riservata.html
Parroco xenofilo scopre la realtà: lo Zingaro che manteneva deruba i soldi per le adozioni
SARZANA – Si è trasformato in “detective” ma il ladro l’ha scoperto. Una delusione atroce per Don Renzo Cortese, l’uomo che anche una settimana fa gli aveva portato via 4mila euro,destinati alle adozioni in El Salvador e mille euro di offerte attraverso le le “candele”, era proprio quello che aveva aiutato di più. Da anni tutte le mattine andava in chiesa e molto spesso chiedeva un aiuto economico. Per smascherarlo il sacerdote aveva piazzato all’insaputa di tutti, un paio di giorni fa, un sistema di videosorveglianza nella canonica e ieri mattina l’uomo è stato immortalato da una telecamera mentre alle 7 entrava all’interno della canonica della chiesa di san Francesco. E’ passato dalla porta marrone sulla piazza, usando probabilmente le chiavi che aveva rubato qualche giorno prima. Una volta all’interno della canonica ha rotto il vetro della porta d’ufficio ed è entrato. Ha aperto tutti i cassetti portando via qualcosa, non soldi, “non c’erano più” dice Don Renzo. Il nastro delle telecamere che inquadra distintamente l’uomo e registra minuto per minuto i suoi movimenti dentro le stanze della canonica è stato consegnato ieri mattina dal parroco ai carabinieri della stazione di Sarzana, ai quali ha presentato denuncia.
“Dire che sono amareggiato è poco – afferma Don Cortese che ieri mattina era nel suo studio – Ho trovato il colpevole di quanto mi è accaduto in quest’ultimo periodo. E’ proprio la persona alla quale mi sono dedicato di più. Non posso dire che sia lui ad avere messo a segno la decina di furti dei quali sono stato vittima in quest’ultimi anni, il sospetto che ci sia il suo zampino però c’è. Addirittura qualche giorno fa dopo che avevo subito il furto delle chiavi è venuto da me e l’ha riconsegnate. Ha detto che le aveva preso ad un nomade e mi chiesto una ricompensa che gli ho dato”. “Ora prego Dio – prosegue Don Renzo – che mi dia la forza di continuare, ho l’intenzione infatti di mollare tutto. Lasciare la parrocchia. Ritirarmi“. E’ stanco e deluso Don Cortese, 81 anni vissuti a difesa degli “ultimi”, a chi ha bisogno, con uno sguardo sempre rivolto verso il terzo mondo. Ha raccimolato oltre un milione di euro di offerte in dieci anni da destinare alle adozioni per 400 ragazzi in Etiopia e 200 in El Salvador. A ciascuno di quei 400 bimbi in Etiopia è riuscito a far avere 25 euro al mese. Poi l’assistenza ai poveri della città. Ha sempre aperto a chi bussava alla sua porta, cercando in ogni modo di aiutare tutti. “Ho avuto anche tante gratificazioni da loro – dice con un sorriso Don Renzo – che mi hanno riempito il cuore. Io, figlio di un trovatello, che ha conosciuto la miseria e la fame so cos’è la sofferenza”. E per alleviarla Don Renzo ha dedicato a loro buona parte del suo sacerdozio. Ora si sente tradito, e il sentimento che prova è di lasciare. Ma i suoi mille fedeli presenti domenicalmente alle Sante Messe, gli chiederanno di restare. Di non abbandonarli. Qualcuno forse lo supplicherà. Anche loro, pur appartenendo ad un altro ceto sociale, hanno bisogno di lui. Delle sue parole e dell’affetto che riesce a trasmettere.
http://www.lanazione.it/sarzana/cronaca/2013/01/25/835173-parroco-scopre-ladro-grazie-alle-telecamere.shtml
Allarme rapine a Verona: immigrato rapina e massacra tre anziane in pochi giorni
Verona. E fanno tre. Scippata un’altra donna. Questa volta è accaduto in via Giacomo Camozzini, a Borgo Trento. Alle 19.30, per cui in un orario non «a rischio». Mercoledì sera la signora che ha quasi 85 anni stava rientrando nella sua abitazione quando un immigrato le ha strappato la borsetta dalla spalla. L’anziana è stata trascinata a terra per alcuni metri, e ha mollato la borsetta. La vittima ha dato l’allarme fermando un passante, anche perchè data l’ora di cittadini in giro ce n’erano. Sul posto è arrivato il 118 che ha accompagnato l’anziana in pronto soccorso. Per fortuna nessuna grave conseguenza, fatto salvo un trauma alla spalla e un picco di ipertensione facilmente comprensibile. Dentro alla borsetta c’erano il bancomat, le chiavi di casa e 20 euro. Questo è il terzo scippo che accade in pochi giorni nella nostra città. Il modo di operare del delinquente che scippa le donne è sempre lo stesso. Agisce a piedi, affianca le vittime e strappa loro le borsette, quindi scappa, sempre a piedi, anche se è probabile che in zona abbia un motorino. Le descrizioni su di lui sono generiche: giovane, carnagione olivastra. È probabile che si tratti sempre della stessa persona che mette a segno un colpo dopo l’altro spostandosi da un quartiere all’altro. Scippi sono stati denunciati in via Provolo, quindi in via Zambelli e via Camozzini, appunto. In via Zambelli la signora ha riportato la lussazione della spalla e una prognosi di un mese perchè ha cercato di trattenere la borsetta ed è stata trascinata a terra. La squadra Mobile sta seguendo le indagini, visionando i filmati delle telecamere delle zone alla ricerca di qualche particolare utile che possa portare all’individuazione del responsabile, anche perchè la sequenza degli episodi rischia di creare allarme tra le donne. Un suggerimento per cercare di tutelarsi è quello di portare le borse non a mano o a tracolla, ma di traverso, per limitare la possibilità di scippo. Non mettere la chiavi di casa in borsa, ma tenerle in tasca, così almeno dopo lo scippo non si dovrà cambiare la serratura. E mai lasciare il codice segreto del bancomat assieme alla tessera. Se si va in bici non tenere la borsa a spalla e neanche metterla «libera» in una cestino davanti. Nons ervirebbe a nulla, meglio utilizzare cestini chiusi. I delinquenti puntano sull’effetto sorpresa e a essere veloci, quindi elimineranno le vittime più sprovvedute.
Stupro di Bergamo: si cerca un immigrato regolare dell’Est
Nel mirino un immigrato regolare che da tempo vive in città con la famiglia
Ore contate per l’autore del brutale stupro commesso giovedì notte in Borgo Santa Caterina, dove una studentessa di 24 anni è stata violentata in un parcheggio. Grazie alle immagini delle telecamere e al racconto della vittima, la questura avrebbe infatti già identificato il proprietario dell’auto: si tratta di un giovane immigrato dell’Est con regolare permesso di soggiorno, che da tempo vive a Bergamo con la famiglia. Il brutale episodio è accaduto nella notte tra giovedì e venerdì scorsi in un parcheggio nei pressi del liceo Mascheroni; la vittima è una giovane studentessa di 24 anni, residente a Verdellino che era appena uscita dal “Divina” di Borgo Santa Caterina con alcune amiche e aveva girato l’angolo per raggiungere la sua macchina parcheggiata in una via laterale. Qui un uomo, a bordo di un’utilitaria bianca, l’ha affiancata offrendole con insistenza un passaggio. Dopo il rifiuto lui è sceso dall’auto e l’ha violentata sul cofano di un’auto. Poi, sentendo l’arrivo di alcuni passanti, è scappato lasciando la ragazza sotto choc. All’ospedale dove è stata portata per essere medicata, la giovane ha scoperto di essere incinta del fidanzato. Quindi ha fornito una descrizione dell’aggressore e dell’auto che, unita alle immagini delle riprese a circuito chiuso, pare stia portando all’identificazione dello stupratore.
Non ricambia il saluto, presa a pugni da Senegalese
È successo lunedì mattina poco prima delle 6 in via Aspetti.
La trentenne, diretta a lavoro, si è chinata per assicurare la bici con la catena quando è stata avvicinata dal connazionale. Lei, forse per paura, non ha risposto al saluto e per questo è stata strattonata e colpita al volto con un pugno. La giovane in lacrime ha telefonato al 113, chiedendo l’intervento di una pattuglia della polizia. La ragazza poi si è rivolta alle cure del pronto soccorso, dove è stata dimessa con una prognosi di 3 giorni.
Ora gli agenti della squadra volante coordinata dal commissario capo Pasquale Scognamiglio stanno cercando di identificare l’aggressore, descritto come un ragazzo alto e magro sulla quarantina.
Se da un lato non ci sono testimoni in grado di dare indicazioni su quanto accaduto, non è escluso che le telecamere che puntano su via Aspetti abbiano ripreso la colluttazione.
http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca/2013/01/02/news/non-ricambia-il-saluto-ragazza-presa-a-pugni-1.6283147