ROMA – Accoltellamento nella notte a Roma. Intorno all’una di sabato un ragazzo di 17 anni è stato aggredito, stando a quello che lui stesso ha raccontato, da tre bengalesi. L’episodio è accaduto in via Bagnera nel quartiere San Paolo.
FERITE AI FIANCHI – Il ragazzo ha riportato diverse ferite da arma da taglio ai fianchi, alle braccia e alle gambe. Dopo l’allarme è stato trasportato all’ospedale San Camillo dove è stato operato: non è in pericolo di vita. I tre aggressori sono riusciti a fuggire prima dell’arrivo della polizia, che ora sta cercando di rintracciarli.
Minaccia impiegata ai servizi sociali: “Voglio casa e lavoro, se no ti taglio la gola”
Momenti di panico per le minacce di un uomo che pretendeva dal Comune di Bologna una casa e un impiego. Tutto è cominciato quando il 112 ha ricevuto una richiesta di aiuto da parte di un impiegata in servizio presso gli uffici dei Servizi Sociali, ubicati al primo piano di via Faenza. La donna ha raccontato che una persona straniera, di sesso maschile, si era presentata allo sportello, minacciando il personale e impedendogli di lavorare.
“VOGLIO UNA CASA E UN LAVORO”. All’arrivo dei Carabinieri, la richiedente indicava ai militari la presenza di un uomo che si trovava nei pressi delle scale che conducono agli uffici. Il soggetto era giunto fino li con una pretesa inesistente (voleva una casa dal Comune di Bologna e un lavoro) ed al loro giustificato rifiuto di fornirgli quanto richiesto, l’uomo è andato in escandescenza, urlando negli uffici e nei corridoi, ed era arrivato addirittura al punto di minacciare di morte l’impiegata, promettendole che l’avrebbe aspettata fuori dall’edificio per ucciderla.
UNA MANO ALLA GOLA PER INTIMORIRE L’IMPIEGATA. Per intimorirla ancora di più, il marocchino mimava il gesto di tagliarle la gola, urlando: “Kaputt!”. I Carabinieri lo hanno tranquillizzato e accompagnato fuori dagli uffici, dove è stato identificato. Il quarantaquattrenne, privo di occupazione, coniugato e incensurato, ha esibito una regolare carta di identità, rilasciata dal Comune di Bologna lo scorso 2009. La persona denunciata è titolare di una Carta di Soggiorno per Stranieri a tempo indeterminato, rilasciata dalla locale Questura. Alla vicenda hanno assistito altre due impiegate. Nel corso dei fatti, nessuna persona è rimasta ferita.
Completamente ubriaco, ha massacrato di botte la moglie, causandole 15 giorni di prognosi per le ferite. E’ stato arrestato P.C., di origine romena, protagonista di un episodio di violenza inaudito. L’uomo, infatti, all’arrivo dei militari di Pagani, allertati dalla donna disperata, ha iniziato a minacciare di tagliarsi la gola con un coltello, per poi afferrare una seconda arma da taglio e scagliarsi come una furia contro i carabinieri. Uno dei militari, infatti, è stato ferito ad una mano.
TORINO, 18/04/2013 – Aggrediti da un immigrato nei pressi del municipio di Torino senza una spiegazione. E’ successo oggi a Torino in via Milano, vicino alla frequentatissima via Garibaldi. Un afghano ha rubato un coltello da Kebab e poi, una volta in strada, ha accoltellato una coppia all’addome e al volto.
Fassino: "Torino sia aperta agli immigrati"
Un uomo e una donna cinquantenni, sposati, sono stati feriti a coltellate da un giovane afghano. L’aggressore ventenne, fermato poco dopo dagli agenti di Polizia, non ha saputo dare una spiegazione del folle gesto. Il coltello utilizzato per l’offesa era stato rubato poco prima in un negozio kebab. Quanto alla coppia, sia il marito che la moglie, sono stati feriti dall’arma da taglio, ma non sono gravi. L’uomo è stato colpito all’addome, la donna al volto.
Violenza al Flaminio, peruviano in fin di vita Corriere della Sera Questa volta a colpire con pugni e calci è stato un salvadoregno di 26 anni, Josè Cain Rivera Castro, arrestato dalla polizia alla stazione Termini. A dicembre lo stesso ragazzo finì al Gemelli con una ferita da taglio rimediata in una rissa sempre a …
Pescara: laboratorio della droga in pieno centro, arrestato un … CityRumors.it Saliti al secondo piano hanno trovato il 23enne marocchino Anas Bendhaer, rifugiato in quello che rimane di una camera da letto, dove il giovane con numerosi precedenti penali e di polizia, teneva 180 grammi di sostanza stupefacente e da taglio nonchè …
Maxi-rissa a sprangate alla Favorita MANTOVA. Spranghe, bastoni, catene e bottiglie. Ma anche calci e pugni. Il bilancio della maxi rissa di sabato notte nel piazzale di Boccabusa è di almeno quattro feriti finiti al pronto soccorso del Poma. Si tratta di quattro persone tra i 20 e i 25 anni che in seguito alla violenta lite hanno riportato ferite guaribili tra i 10 e i 20 giorni. Il più grave: frattura di uno zigomo e del naso. Gli altri ferite al volto, uno ha un taglio che gli attraversava tutta la nuca. Un altro è stato visitato dagli urologi per un colpo di catena ad un testicolo, per fortuna senza gravi conseguenze. Tutti medicati e dimessi. La rissa, che a quanto risulta ha visto coinvolte tra le quindici e le venti persone, è avvenuta poco prima delle quattro di mattina, tra il piazzale della Favorita, la zona frequentata dai patatari e l’ingresso del risto-disco Gusto, a quell’ora già chiuso. A fronteggiarsi due gruppi di giovani, uno italiano, l’altro composto da extracomunitari. Le due fazioni se le sono date di santa ragione sotto gli occhi atterriti di decine di persone. Nel corso della lite sono spuntati bastoni, catene, spranghe e bottiglie.
L’allarme è stato lanciato immediatamente e nel piazzale sono subito confluite pattuglie dei carabinieri e della Guardia di Finanza oltre che tre ambulanze, della Croce Verde, di Porto Emergenza e l’automedica del 118.
Mirandola: aggredisce l’ex moglie a colpi di vanga, arrestato
Era l’ennesima lite, con il solito canovaccio. Lei che, dopo averlo abbandonato, non ne vuole più sapere, lui che non si rassegna e persevera nei suoi comportamenti vessatori a base di percosse e, sullo sfondo, la chiusura della comunità etnica di appartenenza, quella cinese. La violenza è poi esplosa in una brutale aggressione a colpi di vanga nel cortile di un’abitazione di via Fiume, Mirandola. Questo il prologo dell’inaudito assalto di cui è rimasta vittima la 37enne ZX, incinta al secondo mese: a metterlo a segno l’ex marito ZM, 41 anni. La coppia, in Italia dal 2001 e con due figli ormai adulti, negli ultimi mesi è andata via via sfaldandosi a causa della condotta violenta dell’uomo che, lunedì scorso, ha dato in escandescenze commettendo un gesto quanto mai sconsiderato.
Ospitata dal fratello causa l’inagibilità della propria abitazione per il sisma del maggio scorso, la donna ha dovuto affrontare l’ennesima scenata del suo ex compagno. L’uomo, a fronte dei continui rifiuti, ha perso il controllo, ha impugnato una vanga presente in cortile, e ha iniziato a brandirla contro la 37enne. Il primo colpo, di taglio, è stato inferto alla testa, ma la donna non ha perso i sensi e ha tentato una disperata difesa coprendosi il volto con il braccio sinistro, fratturato in tre punti (operata all’ospedale di Mirandola con l’installazione di alcune placche metalliche, ne avrà per 45 giorni) dalla furia dell’aggressore. Salita la scala d’ingresso di casa, la donna si è accasciata sul pianerottolo priva di sensi nell’atto di chiedere il soccorso del fratello che, realizzando quanto accaduto e, soprattutto, intuendo chi fosse il responsabile dell’atto, non ha esitato a chiamare 118 e Polizia di Stato. Nel mentre, l’ex marito ZM si è allontanato dall’abitazione trovando ospitalità da alcuni amici in paese, nonostante fosse residente fuori dalla provincia di Modena.
Perugia, 22/03/2013 – E’ stato aggredito con inaudita ferocia da tre immigrati giovedì intorno alle 21.30 alla stazione di Ponte San Giovanni, a Perugia, un ferroviere di 52 anni. I carabinieri di Ponte San Giovanni cercano gli aggressori nell’ambito dei “migranti” che frequentano il quartiere. Una caccia non semplice. Sfortunatamente nella stazione non ci sono telecamere, quindi le ricerche dei responsabili partono dalle testimonianze del ferroviere e del collega che si trovava nel gabbiotto.Secondo la ricostruzione di Ferrovie dello Stato, l’uomo, impegnato sul binario 1 a ricevere un treno in arrivo, si è accorto dell’immotivata aggressione che stava subendo un ragazzo da parte di un gruppo di 3 stranieri, pare maghrebini.Intervenuto per cercare di difendere il ragazzo il capostazione è stato colpito al viso da una bottiglia di vetro prelevata dal cestino portarifiuti ed intenzionalmente rotta.Pochi istanti dopo è stato raggiunto da una coltellata al torace, sferrata da uno dei 3 aggressori: inseguito fino al suo ufficio, nel quale si era rifugiato, è stato infine fatto oggetto di lancio di sassi ed oggetti metallici (prelevati dalla massicciata e dai binari) da parte del branco di immigrati, che è riuscito anche a sfondare la porta vetrata dell’ufficio. L’avvertimento di aver già chiamato il 112 ha dissuaso gli aggressori dal continuare la violenza e li ha spinti a scappare. Intervenuti sul posto i carabinieri di Perugia, la polizia ferroviaria e un’ambulanza del 118, che ha trasportato il capostazione al reparto di chirurgia toracica dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, dove gli sono stati riscontrati tagli al volto e una ferita da arma da taglio al torace.
Rete ferroviaria italiana, del quale il capostazione è dipendente, denuncia il «grave episodio di violenza». Rfi ne elogia «il comportamento spinto fino a compromettere la propria incolumità nella difesa dei frequentatori della ‘sua‘ stazione».
Anche la Filt-Cgil dell’Umbria esprime «profonda solidarietà» al lavoratore di Rfi. «Sconcertati da un atto di tale violenza – dice il sindacato – ci vediamo costretti a rilanciare per l’ennesima volta il problema della sicurezza nelle stazioni ferroviarie della nostra regione. Già da tempo come sindacato di categoria, assieme alle altre sigle, avevamo denunciato il degrado della stazione di Perugia, in cui la presenza di senzatetto (non sempre pacifici) e “avventori” del mercato della droga, mettono in una situazione di grave disagio tutto il personale, sia di Fs sia degli appalti».«Più volte – insiste la Filt – abbiamo denunciato situazioni al limite, con il personale da noi rappresentato costretto a “mediare” con i senzatetto che dormono nelle carrozze, oppure con i consumatori di eroina che, purtroppo, usufruiscono degli spazi pubblici della stazione per drogarsi , oltre alle numerose e ormai quasi endemiche aggressioni ai capitreno, in costante aumento negli ultimi anni. Purtroppo, sempre più assistiamo a casi di “ultimi” che se la prendono con i “penultimi”, spezzando quella solidarietà sociale a noi tanto cara, pertanto chiediamo a gran voce che la sicurezza del personale in stazione e dei clienti sia garantita, e che si faccia di più per combattere il disagio sociale e l’ emarginazione, due fattori primari in cui tali situazioni si generano e che ad oggi risultano assai aggravati dalla pesantissima crisi economica che stiamo vivendo. Per noi anche questa è sicurezza sul posto di lavoro, pertanto, ribadendo la nostra vicinanza al lavoratore aggredito, chiediamo alle istituzioni tutte, di intervenire con forza e responsabilità».
Quante parole al vento da parte di questi sedicenti sindacati. Il disagio sociale, l’emarginazione e la crisi economica non c’entrano un bel nulla con questi episodi. Se le aggressioni ai lavoratori che dovreste difendere sono in costante aumento è colpa dell’immigrazione, non è così difficile capirlo. Solidarietà sociale? Ma di cosa parlate, lo sanno tutti che le società multietniche sono caratterizzate dalla totale assenza di solidarietà sociale, essendo divise, in base a etnia e religione, in tante comunità distinte che si combattono tra loro . In una società frammentata lo capisce anche un bambino che i legami sociali si spezzano e la solidarietà viene meno. Cercate di dire cose più intelligenti se realmente vi interessa tutelare i lavoratori. Il problema è l’immigrazione.
I militari della Stazione di Castel del Piano, in collaborazione con i colleghi dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Perugia hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, C.M., 23enne brasiliano, residente nel folignate, di fatto domiciliato nel capoluogo umbro, già noto alle forze di polizia, che smerciava banconote false. Una banconota da 100 euro utilizzata per il pagamento di alcune consumazioni effettuate all’interno di un noto locale da ballo della città. Una volta perseguito sono uscite fuori altre tre banconote dello stesso taglio, anch’esse alterate. Tutte le monete contraffatte sono state sequestrate. Il brasiliano è stato portato al carcere di Capanne.