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Italiano salva Marocchina da stupro

È stata la telefonata di un cittadino che non ha voluto girare la testa dall’altra parte a salvare una giovane marocchina da una quasi certa violenza sessuale. In manette un 40enne, già in passato rimasto coinvolto in episodi simili. La giovane stava raggiungendo una amica sulla passeggiata che si trova sotto il lungomare di Taranto quando è stata puntata dal malintenzionato. Il figuro ha iniziato a seguirla, a braccarla, sino a quando si è abbassato i pantaloni e si è mostrato nudo alla ragazza. Spaventata questa ha cercato in un primo momento di far finta di nulla, di tirare avanti e arrivare presto al luogo dell’appuntamento. Per fortuna però la scena non è sfuggita a un Italiano che ha chiamato il 113. Giusto in tempo: l’uomo – stando ad una ricostruzione dei fatti – sempre con i pantaloni a mezza coscia stava per avventarsi sulla ragazza che prontamente, con un salto dettato dalla disperazione, aveva cercato rifugio su uno scoglio. In contemporanea sul posto sono arrivati gli agenti in borghese del Commissariato Borgo diretti dal vicequestore aggiunto Francesco Salmeri e i poliziotti delle Volanti (diretti dal vicequestore aggiunto Carla Durante). I primi hanno raggiunto l’uomo mentre i poliziotti delle Volanti hanno subito soccorso la ragazza, visibilmente spaventata. Il losco figuro così ha tentato di darsi alla fuga dopo essersi rialzato i calzoni: ha inforcato il motorino e ha tentato di scappare salendo le scale che portano dalla passeggiata sul lungomare. Pochi gradini ed è caduto rovinosamente. A quel punto il fermato è stato prima condotto in ospedale, dove è stato medicato, e poi negli uffici del Commissariato Borgo e successivamente tratto in arresto. Al termine delle formalità di rito il 40enne straniero, su disposizione del pm Daniela Putignano è stato accompagnato in carcere. Ieri l’uomo (assistito dal legale Fabrizio Lamanna), dopo l’interrogatorio di garanzia che si è tenuto davanti al gip Martino Rosati ha lasciato la casa circondariale Camelo Magli e ha raggiunto la sua abitazione dove si trova agli arresti domiciliari.

Allora, rimaniamo sconvolti dal fatto che, un individuo già in passato rimasto coinvolto in episodi simili, potesse essere libero di commetterne altri. Ma la rabbia aumenta alla notizia che, il molestatore seriale, è stato rimandato a casa propria.

La domanda che facciamo ai Magistrati responsabili è: volete uno stupro?

http://www.corrieredelgiorno.com/2012/06/02/una-ventenne-sfugge-alla-stupro-36143/

Massacrato da due immigrati: Alessio è morto

PASIANO. È deceduto ieri pomeriggio all’ospedale di Treviso Alessio Prosdocimo, 26enne figlio di Agostino Prosdocimo, titolare della ditta di traslochi “Roiatti”con sede a Pordenone. La notizia si è sparsa in un lampo gettando tutta la comunità di Meduna di Livenza, dove Alessio viveva con la famiglia, nella tristezza.

Alessio aveva solo 26 anni, compiuti il 26 febbraio, e tanta voglia di vivere e di superare le difficoltà. Nel settembre scorso era stato vittima di un brutale pestaggio.

«Siamo tutti stravolti – ha commentato a caldo il sindaco Marica Fantuz –. Abbiamo peso un amico di soli 26 anni ed è davvero devastante. Tutta Meduna, ma vorrei dire tutto il mondo, ha perso una persona straordinaria. Ora il pensiero va ai genitori e alla sorella Claudia che devono fare i conti con questa triste perdita. Questa sera (ieri per chi legge, ndr) incontrerò gli amici più cari di Alessio che sono piegati dal dolore e si ritrovano insieme per non passare questa lunga serata da soli».

Gli amici di Alessio non riescono a capacitarsi della sua morte. In tre erano stati a trovarlo sabato in ospedale, senza poter immaginare che quella sarebbe stata l’ultima volta. «Alessio era uno spettacolo”. – commenta a fatica uno degli amici che vuole restare anonimo -. Non l’ho mai visto fare niente di male a nessuno. Era forte, era un guerriero: con gli amici, a casa, soprattutto nel lavoro, ma anche nelle manifestazioni di paese e nella beneficenza. Con lui trascorrevamo il tempo sempre in allegria, giocando a calcetto. Era un grande appassionato di calcio, e organizzava feste, grigliate e cene. Sabato siamo andati a trovarlo: lui era tranquillo, un po’ stordito dalle medicine, ma assolutamente presente. Abbiamo parlato di lavoro, un po’ di tutto. Non avevamo capito che stesse così tanto male».

Alessio era stato vittima di un brutale pestaggio il 20 settembre: costretto a salire su un’automobile mentre passeggiava nel parco San Bellino in centro a Meduna, era stato condotto nelle campagne di Pasiano, a una quindicina di chilometri da casa. Era stato picchiato e abbandonato a terra dai suoi aggressori, fuggiti dopo avergli sottratto i due cellulari. A novembre i carabinieri avevano arrestato i due rumeni autori del pestaggio, Ionut Onisor Ivanciu e Gheorghe Spiridon, i quali, con le loro confessioni, avevano poi portato a febbraio all’arresto del mandante, Fernando Abate, napoletano che, secondo gli inquirenti, avrebbe ordinato il pestaggio del giovane per punire il padre.

Durante una serata sulla legalità a Meduna, Valerio Marra della Compagnia dei carabinieri di Conegliano che indagavano sulla vicenda aveva affermato: «Abbiamo condotto le indagini in maniera scrupolosa in modo da dare al pm un quadro indiziario solido per assicurare alla giustizia i colpevoli del pestaggio di Alessio».

Questa è l’immigrazione, fonte di manovalanza criminale della peggior specie per la criminalità organizzata. Sono pronti a tutto e senza scrupoli, materiale ideale per le mafie.

http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2012/06/01/news/aggredito-e-malato-muore-a-26-anni-1.5187542

2 Giugno: nuovi ospiti al Grand Hotel Italia

PORTO EMPEDOCLE (AGRIGENTO)   –  Mentre il pagliaccio al Quirinale si trastulla con i suoi soldatini, un barcone con 43 clandestini e’ stato intercettato a poche miglia dalla costa di Porto Empedocle (Agrigento) da un pattugliatore della guardia di finanza. Il natante e’ stato agganciato e trainato verso il porto. Sono tutti tunisini, alcuni minori, fatti sbarcare al molo di Porto Empedocle.Poi sono stati condotti nella tensostruttura sistemata sulla banchina dove sono stati identificati e verranno trasferiti nel centro d’accoglienza di Licata.

Ripetiamo: tagliare la benzina alla Finanza e alla Guardia Costiera.

Ai militari: ma non vi siete “stufati”, di fare questo sporco lavoro di facilitare l’invasione della vostra terra? Di portare in casa vostra, quelli che saranno gli stupratori delle vostre donne?

http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Cronache_e_politica/Immigrazione-barcone-intercettato/02-06-2012/1-A_001642943.shtml

Aggredisce poliziotto, ruba pistola e si dirige verso una Scuola…

Sebbene gli investigatori mantengano il riserbo, la vicenda è ormai di dominio pubblico in tutta Vetralla e, secondo alcune testimonianze raccolte in loco, ad aggredire il poliziotto – appena uscito di casa in divisa per recarsi al lavoro (è in forze alla Polizia stradale di Civitavecchia) – sarebbe stato lo straniero.

“Gli ha dato uno spintone e l’ha fatto rovinare a terra”, hanno raccontato alcuni vetrallesi. “Il poliziotto ha perso coscienza e l’albanese gli ha rubato la pistola dalla fondina. Poi è fuggito a piedi verso piazza del Mattatoio”.

E’ qui che un uomo (dipendente Asl) lo ha disarmato. Nella piazza c’erano infatti alcuni bambini in procinto di recarsi a scuola e il cinquantenne, per paura che potesse far fuoco, si è fatto coraggio e lo ha affrontato, riuscendo a strappargli l’arma che, poi, si è scoperto essere inutilizzabile perché sprovvista del caricatore.

Mentre la pistola è stata consegnata agli uomini della Mobile, il poliziotto, che ha a cause dell’aggressione ha riportato la frattura di una gamba, è stato ricoverato nel nosocomio cittadino per essere sottoposto ad un intervento chirurgico. Anche l’albanese è in stato di osservazione a Belcolle.

http://www.viterbonews24.it/news/albanese-aggredisce-poliziotto-e-scappa-con-pistola-in-pugno_13742.htm