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Immigrazione arrestato scafista – Gazzetta del Sud


CN24 (Comunicati Stampa)

Immigrazione arrestato scafista
Gazzetta del Sud
Le indagini, condotte da squadra mobile, squadra volante e dalla squadra nautica, sotto le direttive della Procura di Crotone, ha poi portato all'arresto. Complessivamente, al termine delle ricerche, sono stati rintracciati 48 immigrati: 42 bengalesi
Sbarco di clandestini a Crotone, arrestato lo scafistaCN24 (Comunicati Stampa)

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Dieci anni per mandare in galera uno stupratore

Avezzano. Nei giorni scorsi il personale della squadra volante e della squadra anticrimine del Commissariato di Avezzano, agli ordini del vicequestore aggiunto Marco Nicolai, ha eseguito  un ordine di carcerazione nei confronti di un pregiudicato macedone quarantanovenne, R.B. Il provvedimento, emesso dalla Procura della Repubblica di Avezzano, a firma del Procuratore, Vincenzo Barbieri, dispone la condanna a una pena residua di anni 4, 8 mesi e 22 giorni di reclusione per l’uomo, riconosciuto colpevole dei  reati di violenza sessuale aggravata, maltrattamenti in famiglia e lesioni. L’uomo era stato infatti denunciato dal personale della Squadra Anticrimine per i reati sopra descritti, commessi tra il 2000 ed il 2005. L’arrestato difeso dall’avvocato Roberto Verdecchia del Foro di Avezzano, è stato rintracciato a Magliano dei Marsi e rinchiuso nella Casa Circondariale di Avezzano.

http://www.marsicalive.it/?p=35781

Romeni che schiavizzano Albanesi

TRENTO. La vedevano passeggiare in via Sanseverino, proprio dietro i cartelloni pubblicitari. Vendeva il suo corpo come fanno tante altre. Ma dietro il sorriso che quella ragazza di poco più di vent’anni riservava ai clienti c’era un vero e proprio dramma. Quella ragazza non si prostituiva per libera scelta(come se le altre lo facessero per diletto). Era venuta in Italia, come accade spesso, per inseguire un sogno di benessere. Aveva seguito un cittadino romeno che le aveva promesso il benessere. Lei ci aveva creduto. Ma, una volta arrivata a Trento, era stata sbattuta sulla strada e controllata a vista. Il suo aguzzino è stato arrestato ieri dagli uomini della squadra mobile. Si tratta di Marian Popa, 35 anni. Nei suoi confronti accuse pesantissime: riduzione in schiavitù, violenza sessuale e sfruttamento della prostituzione. La polizia ha anche denunciato a piede libero per sfruttamento della prostituzione la compagna romena dell’uomo arrestato.
Dall’inchiesta è emersa una situazione da incubo. Un incubo dentro il quale la ragazza era finita inseguendo un sogno di benessere. Tutto ha avuto inizio qualche mese fa, quando la ragazza è stata notata degli uomini della squadra mobile che hanno iniziato a sorvegliare la zona. Hanno visto che la giovane donna veniva sempre accompagnata al lavoro in auto da un uomo. Lo stesso la teneva d’occhio e poi tornava a riprenderla.
La ragazza, poi, ha avuto il coraggio di denunciare il suo sfruttatore. Il racconto della giovane è veramente di quelli da incubo. La donna ha spiegato che il suo protettore le aveva sequestrato il passaporto e gli altri documenti. La teneva in un appartamento del quale era lui a pagare l’affitto. Non la lasciava neanche andare a fare la spesa. La controllava in tutto. Non solo, all’inizio dell’incubo, per convincerla a vendersi sulla strada, il romeno avrebbe violentato più volte la giovane. Da qui l’accusa di violenza sessuale. La contestazione di riduzione in schiavitù, invece, deriva dal fatto che alla ragazza non era lasciata la minima autonomia. La ragazza era sotto il totale controllo dello sfruttatore. A lui consegnava l’incasso della prostituzione e l’uomo le dava solo una percentuale. Per questo motivo, il pubblico ministero Pasquale Profiti ha chiesto al gip l’ordinanza di custodia cautelare per il romeno. Ieri gli uomini della squadra mobile l’hanno eseguita. Già alcuni mesi fa, sempre la squadra mobile aveva arrestato due cittadini albanesi che sfruttavano la prostituzione di due ragazze in via Sanseverino.

http://trentinocorrierealpi.gelocal.it/cronaca/2012/08/15/news/trattata-come-schiava-un-arresto-1.5545457

Linfa vitale: arrestati altri otto immigrati

CATANIA, 16/06/2012 – Otto persone originarie del Bangladesh sono state arrestate da agenti della squadra mobile della Questura di Catania nell’ambito di un’operazione contro il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Sono accusate di avere promesso a loro connazionali, che entravano illegalmente in Italia, in cambio di 3-4mila euro, l’assunzione da parte di aziende agricole. Indagini sono in corso anche sul rilascio di alcune dichiarazioni di assunzioni fatte da società di diverse regioni. Ad un altro indagato la Squadra mobile ha notificato l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Le indagini erano state avviate dopo la denuncia di un  extracomunitario clandestino che ha svelato l’esistenza di un gruppo di uomini del Bangladesh che si adoperava per garantire l’ingresso illegale in Italia. L’uomo ha rivelato di essere entrato in Italia dopo avere pagato 5.500 euro a un suo cugino. Intercettazioni telefoniche, autorizzate dalla Procura della Repubblica di Catania che ha coordinato le indagini, avrebbero permesso di accertare che l’organizzazione, potendo fare affidamento sulla fittizia disponibilità all’assunzione di lavoratori stagionali nel settore agricolo da parte di imprenditori italiani, avrebbe fraudolentemente assicurato il nulla osta all’ingresso rilasciato dallo Sportello Unico per l’Immigrazione. In alcuni casi sarebbe stato falsificato lo stesso nulla osta, in cambio di circa 3.500 per ciascun ingresso.

http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/catania/notizie/cronaca/2012/16-giugno-2012/promessa-assunzioni-clandestiniin-cambio-soldi-presi-otto-immigrati-201626307280.shtml