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Altri 40 invasori “salvati” a spese nostre

CATANIA – Quaranta invasori che erano su un peschereccio sono stati recuperati dall’equipaggio di un pattugliatore veloce del gruppo aeronavale della guardia di finanza. L’intervento di soccorso e’ stato eseguito a 22 miglia da Capo Murro di Porco, nel Siracusano. A causa del mare che continuava a ingrossare, per il forte vento che soffiava da sud, i colonizzatori sono stati trasbordati in sicurezza sull”Avallone’ e il peschereccio e’ stato abbandonato.

http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Cronache_e_politica/Barcone-deriva-salvo-migranti/20-04-2013/1-A_006029926.shtml

Vuoi mai che non riescano ad arrivare a casa nostra! Un tempo le forze armate difendevano i confini, oggi vanno da taxi agli invasori.

 

Invasione: arrivano anche in camion

FIRENZE, 12 APR – Otto clandestini sono stati trovati nel cassone di un camion sbarcato poco prima a Livorno. A dare l’allarme il conducente che ha chiamato la polizia stradale mentre era sulla A1 vicino Firenze: sospettava che nascosto nel carico ci fosse qualcuno. La polizia ha trovato, nascosti, gli otto clandestini: erano a bordo del camion da sei giorni. Gli agenti crocerossine hanno comprato per loro generi di conforto per rifocillarli e li ha accompagnati all’ospedale Santa Maria Annunziata di Firenze dove saranno curati a spese del SSN, ovvero nostre.

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2013/04/12/Marocco-nascosti-Tir-sbarcato_8543047.html

Bravi agenti, saranno poi gli stessi che vi aggrediscono, che stuprano le vostre donne e spacciano ai vostri figli.

Vergogna: sbarcati altri 500 coloni da mantenere

Sbarcati in poche ore altri 500 immigrati clandestini che gli italiani, milioni di disoccupati, dovranno mantenere con le poche risorse rimaste. Le operazioni di colonizzazione hanno potuto contare sulla collaborazione delle forze armate italiane, pagate evidentemente per sostituire gli italiani con altre popolazioni. A proposito, ma il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina è un reato oppure no? Se lo è, perchè le forze armate lo commettono impunemente?

Lampedusa – In totale sono 469 i clandestini da mantenere salvati nelle ultime ore nel canale di Sicilia, nel corso di 5 operazioni coordinate dalla Guardia Costiera di Palermo, 4 delle quali si sono concluse nell’isola di Lampedusa. L’ultimo intervento a Capo Passero, dove all’alba una motovedetta della Guardia Costiera di Pozzallo ha soccorso 84 invasori di origini somale, tra di loro 16 donne di cui 4 in stato di gravidanza. Per due degli invasori, un uomo e una donna, sono state necessarie le cure ospedaliere a spese degli italiani. Alle attività hanno preso parte 5 motovedette e un aereo della Guardia Costiera, la nave Cassiopea e un elicottero della Marina Militare, un mezzo navale della Guardia di Finanza e mercantili in navigazione nelle vicinanze. Come dire, tutte le forze armate italiane sono impegnate nell’opera di distruzione definitiva dell’Italia e del popolo italiano. Smantellarle. La Guardia Costiera spiega in una nota di continuare a mantenere alto il livello di attenzione sul canale di Sicilia, anche in considerazione delle attuali condizioni meteo marine che potrebbero favorire i viaggi di migranti extracomunitari verso le coste italiane. La Guardia Costiera andrebbe smantellata, è un ente inutile, un danno per i cittadini.

SANTA MARIA DI LEUCA – È bastato che il mare si presentasse in condizioni favorevoli, per far ripartire il fenomeno degli sbarchi, dopo la tregua di qualche settimana. L’ennesimo sbarco nel Salento si è compiuto alle prime luci del giorno in prossimità della località Ciolo, in prossimità di Santa Maria di Leuca. Protagonisti 36 clandestini, probabilmente di origine pakistana partiti dalle coste greche o turche a bordo di un’imbarcazione di fortuna. Non si tratta tecnicamente di uno sbarco, ma di un rintraccio, visto che gli immigrati sono stati recuperati a terra dai carabinieri dipendenti della Compagnia di Tricase (non si tratta neanche di “rintraccio” ma di invasori che occupano il nostro territorio con la forza trovando collaborazione nelle istituzioni che ci dovrebbero tutelare e difendere, ndr).I trentasei, tutti uomini e adulti, non hanno avuto bisogno di particolari cure e del ricovero presso qualche struttura ospedaliera. Al momento, non ci sono informazioni sul mezzo che li ha condotti nel Salento né sugli scafisti. Dopo i primi soccorsi sanitari, i clandestini sono stati trasferiti al centro Don Tonino Bello di Otranto, dove partiranno le procedure di identificazione. Sul posto anche i volontari della Misericordia locale, che garantiscono loro l’assistenza. Si potrebbe avere un pò di “Misericordia” anche per gli italiani costretti a subire questa colonizzazione e la conseguente sostituzione etnica?

http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/121_ultima_ora/495754_immigrati_soccorse_in_24_ore_469_persone_in_canale_sicilia/

http://leuca.lecceprima.it/ennesimo-sbarco-nel-capo-di-leuca-rintracciati-trentasei-immigrati-pakistani.html

 
 

Li manda Boldrini: decine sbarcano in Puglia

Boldrini: "gli immigrati sono risorse"

Un gruppo di 73 cittadini asiatici di varie nazionalità è stato rintracciato nel corso della notte dai carabinieri nel sud Salento mentre percorreva a piedi la litoranea jonica tra la Marina di Leuca e Gagliano del Capo. Tre invasori sono stati assistiti a spese nostre nell’ospedale di Tricase prima di raggiungere gli altri immigrati nel Centro di accoglienza temporanea Don Tonino Bello di Otranto dove li manterremo per anni.

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2013/03/18/Extracomunitari-bloccati-Sud-Salento_8418370.html

Padova, immigrati in piazza: “dovete continuare a mantenerci”

I "nuovi italiani"

Padova, 26/02/2013 – Circa cinquanta sedicenti profughi, spalleggiati da alcuni italiani di “Razzismo Stop”, stanno occupando l’area antistante il municipio di Padova. Si tratta di sub-sahariani che si trovavano in Libia durante la guerra del 2011 e che preferirono raggiungere l’Italia anzichè tornare nei rispettivi paesi d’origine. Evidentemente erano stati informati circa i privilegi di cui avrebbero potuto godere in Italia. Il 28 febbraio febbraio finiscono i fondi destinati all’emergenza “Nord Africa”, ufficialmente terminata il 31 dicembre scorso, e quindi non potranno essere più mantenuti a spese dei contribuenti, cosa che avveniva da oltre un anno. La prefettura ha assicurato una buonauscita di 1.200 euro, sempre a carico dei contribuenti,  per chi decide di andarsene via dall’Italia. Per coloro che resteranno sono state promesse delle borse lavoro. Gli immigrati protestano per la poca chiarezza circa il loro futuro e perchè temono che i privilegi di cui hanno goduto finora possano venir meno. Alcuni si sono posizionati con delle coperte perchè intendono passare la notte sotto Palazzo Moroni. La polizia è costretta a presidiare l’area.

http://voxnews.info/2013/02/26/padova-immigrati-in-piazza-poche-certezze-sui-nostri-privilegi/

 

Bimba messa in lavatrice era viva: badante Moldava rimane in carcere

CARPI. Poche tracce di aria nei polmoni della neonata ma sufficienti, almeno secondo una prima indagine anatomopatologica, per dire che la bimba ha compiuto un ciclo respiratorio. Quindi, è altamente probabile che sia nata viva. E in questo modo trova conferma l’ipotesi accusatoria per la madre: omicidio aggravato. Per questi motivi ieri il gip Domenico Truppa ha emesso una ordinanza di custodia cautelare in carcere per la madre, moldava 21enne residente a Carpi con il marito e la figlia di 6 anni nella casa dove sua madre è badante di una anziana carpigiana. Il primo referto dell’Istituto di medicina legale – perito incaricato dalla Procura la dottoressa Laura Santunione, consulente per la difesa il dottor Lorenzo Segre – dovrà trovare un sostengo scientifico-forense (a spese nostre) molto più solido nell’esame istologico dei tessuti prelevati alla piccina; un’analisi di laboratorio che, svolta in tempi compressi, dovrebbe concludersi tra circa un mese. Solo da questo esame si potrà avere una certezza se, come pare allo stato attuale, è morto poco dopo il parto. Non prima, come sosteneva la madre anche davanti al magistrato, il pm Guerzoni, che l’ha interrogata in ospedale prima dell’intervento per fermare l’emorragia.

La situazione dunque si fa più complicata e la difesa, avvocato Luca Brezigar, ha già fatto iniziare ieri pomeriggio un accertamento tecnico irripetibile di natura psichiatrica sullo stato di salute mentale della donna per verificare se allora e anche ora era in grado di intendere e di volere. L’esito della prima autopsia e dalla ordinanza del Gip ha colto di sorpresa il legale che ieri sera si è recato di nuovo al braccio carcerario del Policlinico per incontrare la moldava ricoverata agli arresti e piantonata dai carabinieri. Brezigar ha detto solo che la difesa sta valutando le carte e le loro implicazioni alla luce del primo esito autoptico. La moldava 21enne resterà ricoverata fino a questa mattina poi sarà portata alla sezione femminile del carcere di Sant’Anna.

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Calabria, sbarcati altri 41 coloni

CROTONE, 18 FEB 2013 – Quarantuno coloni che cercavano di raggiungere il suolo italiano sono riusciti nel loro intento grazie alla collaborazione dei valorosi marinai della Guardia costiera. Gli immigrati si trovavano a bordo di una barca a vela e hanno richiesto con dei cellulari l’intervento dei tassisti del mare.  Le istituzioni che dovrebbero controllare e proteggere le acque territoriali italiane sono oggi utilizzate come navetta gratuita per il trasporto di africani, arabi e asiatici impegnati nell’opera di colonizzazione dell’Europa. L’allarme è stato dato da un giovane afgano, figlio di uno degli immigrati, che ha segnalato un’avaria a bordo. Da Crotone è quindi salpata una motovedetta che ha raggiunto la barca per aiutare gli invasori. Sono tutti in buone condizioni di salute, tranne uno che è stato trasportato in ospedale per essere curato a spese dei contribuenti italiani. A causa della mancanza di lavoro dovranno essere mantenuti.

http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/calabria/2013/02/17/Soccorsi-migranti-barca-vela_8265794.html

Puglia, sbarcati nella notte 51 coloni islamici

Sono sbarcati questa notte, sulle coste di Santa Maria di Leuca (Castrignano del Capo) in Puglia, cinquantuno stranieri di nazionalità afgana e pakistana. Tra di loro alcuni minorenni, quindi non rimpatriabili e destinati ad essere mantenuti con i soldi dei contribuenti italiani, e due donne in gravidanza che sono state visitate presso l’ospedale di Tricase. E’ stato sottoposto a cure mediche anche un uomo che si è fratturato un femore durante le operazioni di sbarco, tutto a spese degli italiani che sono tanto generosi. I coloni sono stati avvistati quando erano già sul suolo italiano,  in più punti del borgo del Capo – alcuni ancora nel porticciolo commerciale, altri nelle vicinanze della stazione ferroviaria di Tricase o nei pressi di Corsano – cosa che denota l’assenza totale di controlli sulle acque territoriali. Chiunque è libero di colonizzare il territorio italiano. In tempi normali questi soggetti sarebbero stati definiti invasori e come tali respinti con la forza, oggi sono definiti “migranti” e vengono accolti, rifocillati, curati e infine mantenuti in un centro di accoglienza o da qualche organizzazione criminale che li userà come spacciatori o venditori abusivi di borse false.  Non viviamo tempi normali.

http://leuca.lecceprima.it/sbarco-immigrati-santa-maria-di-leuca-7-febbraio-2013.html

Disordini: i “profughi” vogliono mangiare (a spese nostre) al ristorante e non in hotel

"Profughi"

CONEGLIANO – Da oltre un anno, dall’estate del 2011, sono ospiti a spese dello Stato Italiano all’Hotel Parè di Conegliano, in attesa che si esprima la commissione territoriale competente sull’accettazione o meno del loro status di rifugiati politici.
Un anno per decidere se possono rimanere in Italia o se devono andarsene. Intanto, però, in attesa che la burocrazia decreti il loro futuro, stanno in un “purgatorio” dove vivono a spese della collettività. Vitto, alloggio, sono spesati in tutto, eppure ieri hanno dato vita allo sciopero della fame.
Motivo della protesta? Vogliono mangiare in una sala ristorante come avvenuto negli ultimi tempi e non in albergo, come invece sarebbe disposto dalle normative in materia. Gli stranieri, una ventina in tutto, provenienti dalla Libia, si erano abituati a pranzare insieme nella mensa “messa” loro a disposizione negli ultimi mesi, anche se in realtà dovevano appunto stare in albergo.
Una situazione che è andata bene per un certo periodo, ma poi, i titolari della sala ristorazione, visti alcuni disordini e qualche furto, hanno deciso di bloccare il servizio in mensa ritornando al servizio in albergo.
I profughi, però, non l’hanno presa bene – quel momento era diventato importante per “socializzare” – ora lo chiamano “socializzare” – e per questo sono scattati lo sciopero della fame e si è creata una situazione di tensione, tanto che ieri è dovuta intervenire la polizia.

La Questura ha deciso di mantenere la linea dura, non verrà concesso nulla in più rispetto a quello che spetta di diritto agli extracomunitari: il pasto (ovviamente sempre gratis) lo consumeranno in albergo.

http://www.oggitreviso.it/pranzo-spese-dello-stato-profughi-vogliono-al-ristorante-non-albergo-sciopero-della-fame-53524

Che dire, linea “durissima” della questura. Ormai i nostri giornalisti e politici sono talmente abituati al novantagradismo, che scambiano un servilismo un tantino meno spinto per “linea dura”.
La realtà è che questi parassiti fuggiti dalle carceri libiche non hanno e non hanno avuto mai alcun diritto di ospitalità in Italia.
Al 90% è stato negato l’Asilo dalle commissioni per “completa mancanza di requisiti”, visto che vengono da paesi come Ghana e Nigeria, eppure rimangono in Italia a spese nostre in attesa di ricorso, spinti dalle associazioni “benefiche” che lucrano sull’ospitalità – vero ministro Riccardi? – e dal desiderio di rimandare il termine della cuccagna. E il ricorso lo paghiamo noi, per la gioia di avvocati e magistrati compiacenti.

Quattro rumeni con tv a led “a spese” dell’Acea

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Libero News
I Carabinieri della Stazione Roma Tomba di Nerone hanno arrestato quattro cittadini romeni, già conosciuti alle Forze dell'Ordine di età compresa tra i 32 ed i 46 anni, con l'accusa di furto aggravato di energia elettrica. I quattro sono stati sorpresi