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Roma: dove gli zingari fanno sesso davanti ai bambini

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ROMA – Nel quartiere lo chiamano «il vallone», un campo sterminato fatto di sterpaglie e degrado dove tutto può succedere. La notte cala il coprifuoco, perché, dicono nel quartiere «in quello stradone c’è gente strana». Via Gino Severino, zona Tor Sapienza: da qualche tempo, ormai, in quell’area incastrata tra via Collatina e via Prenestina è vietato circolare anche di giorno. Un divieto imposto dal buon senso, un tentativo di tutelare i bambini del quartiere da scene che fanno rabbrividire. Un campo incolto, sullo sfondo cartelloni pubblicitari, al centro due persone che fanno sesso: un rapporto consumato alla luce del sole, senza pudore, senza ritegno, immortalato in alcune foto scattate dai residenti di via Giorgio Morandi. Gli scatti pubblicati sul web non lasciano dubbi sull’orrore che gli abitanti della zona devono sopportare ogni giorno. Perché quelle scene hard che gettano Roma nel peggiore degli incubi, si ripetono a ogni ora, come se quel prato fosse ormai diventato ostaggio, senza possibilità di riscatto, della prostituzione.

Secondo i residenti, i «clienti» del sesso a pagamento sono i ‘nomadi’ che da qualche tempo si sono insediati abusivamente nella zona. Quel che è certo è che nessuna zona di Roma, neanche la periferia più abbandonata, merita immagini che sfidano ogni più elementare senso del pudore.

TAM TAM SUL WEB – Le foto sono state ritwittate dal profilo di @NoiRoma suscitando sdegno e choc tra i lettori del web. Si parla di foto «inquietanti», «sconcertanti», di «una vergogna per Roma». Nel post dove sono state pubblicate le foto vengono citati anche i profili del sindaco Ignazio Marino e del numero due del Campidoglio Luigi Neri che non sembrano rispondere all’appello dei residenti: si chiede l’intervento delle forze dell’ordine per mettere fine a uno scempio quotidiano. Le foto finiscono anche sul blog di Dario Rossin, consigliere capitolino di Fratelli d’Italia secondo il quale «quanto denunciato dai residenti di via Morandi a Tor Sapienza è la dimostrazione di come la nostra città sia ormai preda di soggetti senza il minimo senso del pudore, delle legalità, del vivere comune». Secondo il consigliere «la prostituzione deve essere combattuta con ogni forza e servono leggi nazionali severe per debellare questo fenomeno che invade le nostre strade, attraverso l’introduzione del reato stesso di prostituzione».

Rossin chiede di «intervenire subito e in maniera decisa su accampamenti abusivi che degradano e mettono a rischio intere aree a loro circostanti, con spettacoli squallidi ai quali non vogliamo più assistere. Marino e la sinistra continuano a perdere tempo dietro ai Fori, mentre Roma sta scivolando nel torbido dell’inciviltà».

http://www.ilmessaggero.it/ROMA/STORIE/sesso_nomadi_roma_campo_via_morandi_tor_sapienza/notizie/322982.shtml

Deve essere un antipasto della proposta del Pd di insegnare l’educazione sessuale negli asili.

Stupratore kosovaro ai domiciliari, il governo Monti applaude


Se fosse in vigore la legge targata Pd, questo crimine sarebbe stato commesso da "italiani"

Il ministro della Giustizia, la montiana Severino, difende la scelta della procura di non tenere in galere lo stupratore della 24enne incinta.

“Comprendo le tensioni perchè il caso è terribile, orrendo, aggravato ancor di più dallo stato di gravidanza della giovane vittima – ha spiegato la Guardasigilli – allo stesso tempo bisogna ricordare che il nostro codice prevede da sempre che si possa attendere la sentenza in carcere o ai arresti domiciliari, è una scelta tecnica del giudice”.

Appunto, una scelta che poteva e non poteva prendere, e che ha vergognosamente preso.

“Abbiamo applicato le norme del Codice di procedura penale”, ha spiegato nei giorni scorsi il procuratore Francesco Dettori facendo presente che le linee del Codice di procedura penale impongono certe linee di comportamento “Sono linee di operatività imprescindibili – ha continuato – bisogna capire che il pm non è un accusatore puro e semplice, ma è anche il tutore della legalità. Il Codice va utilizzato come si deve, non possiamo essere asserviti alle reazioni più o meno razionali dell’opinione pubblica. Nemmeno noi magistrati possiamo essere al di sopra della legge”, bizzarro, da parte di magistrati che interpretano sempre la legge a modo loro per favorire delinquenti e immigrati.

E’ vero che la Consulta – vergognosamente – un paio di anni fa giudicò incostituzionale la legge Maroni che imponeva il carcere per tutti gli stupratori, ma il Pm, se pensa vi sia pericolo di fuga o di inquinamento prove – e sappiamo come lasca sia l’interpretazione di queste eventualità – può decidere per il carcere. Il Pm non l’ha fatto, inutile cerchi scuse. La responsabilità è sua, sig. Francesco Dettori.

Nel frattempo il legale di Romaj è pronto – come da noi anticipato ieri notte – a chiedere il cambio di domicilio dopo che sabato sera, sotto la casa dell’immigrato kosovaro, si era raccolto un gruppo di duecento persone infuriate che avevano giustamente lanciato fumogeni, bottiglie e altri oggetti contro l’abitazione.