Tag: senegalese

Palpeggia minorenne sul treno, alla prima fermata finisce in manette – GenovaToday


GenovaToday

Palpeggia minorenne sul treno, alla prima fermata finisce in manette
GenovaToday
L'arrestato, un immigrato senegalese di 35 anni, è stato bloccato dagli agenti della Polfer. L'uomo viaggiava ieri sera su un treno diretto da Alessandria a Genova. Una ragazza di 17 anni ha riferito di essere stata avvicinata, minacciata e palpata
Molesta 17enne sul treno, immigrato in manette a GenovaAGI – Agenzia Giornalistica Italia

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‘Fratelli migranti’: tunisino prende chiesa a sassate


PalermoToday

Lancia sassi conto una chiesa, trentenne arrestato in via Albanese
PalermoToday
Tenta di rubare in sacrestia: arrestato pregiudicato tunisino. Una serata un po' movimentata quella di sabato scorso in via Albanese. Un senegalese di 31 anni, C.K., in preda ai fumi dell'alcool ha iniziato a lanciare sassi in direzione della Chiesa di

Ubriaco picchia due poliziotti – La Nazione


La Nazione

Ubriaco picchia due poliziotti
La Nazione
Empoli, 29 giugno 2013 – Prima ha aggredito il capotreno poi si è avventato contro due poliziotti. Pomeriggio movimentato alla stazione ferroviaria di Empoli. Protagonista un senegalese di 39 anni con regolare permesso di soggiorno e decisamente
Picchia il controllore e aggredisce gli agenti di polizia. Tensione alla gonews

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“Sono africano, non ho bisogno del biglietto”: aggredisce controllore e agenti

Stava viaggiando ieri pomeriggio, giovedì 27 giugno, intorno alle 16.20, su un treno regionale  da Firenze verso Pisa, quando, all’altezza della stazione di Empoli è stato fatto scendere dal controllore perché non aveva il biglietto. A quel punto si è scatenato un vero e proprio parapiglia che ha portato alla denuncia per un senegalese di 39 anni che ha tentato subito di risalire su un’altra carrozza. Il capotreno se n’è accorto e ha raggiunto l’uomo invitandolo di nuovo a uscire e a non riprovare certe furbizie. Ne è nato un diverbio sotto la pensilina al binario 2 della stazione.

Alla fine il rappresentante di Trenitalia è finito anche a terra, sul posto era stata chiamata la polizia. Il senegalese ha aggredito anche gli agenti delle volanti che comunque sono riusciti a bloccarlo. Per il 39enne, regolare, residente a Firenze e domiciliato nel pisano, è scattata la denuncia per resistenza a pubblico ufficiale, per i poliziotti 6 giorni di prognosi.

http://www.gonews.it/articolo_208348_Picchia-il-controllore-aggredisce-gli-agenti-di-polizia-Tensione-alla-stazione-denunciato-un-senegalese.html

Genova: sgominata banda di trafficanti di droga senegalesi

Genova 19 giugno 2013 – Si è appena conclusa un’operazione della Guardia di Finanza di Genova, riguardante un intenso traffico di droga nel centro storico cittadino, dove un gruppo di senegalesi aveva creato una capillare rete di distribuzione dello stupefacente, per lo più cocaina e “crack”, risultati provenire dalla Spagna.

Le indagini sono state avviate in relazione all’arresto di tre spacciatori di droga senegalesi, in tre distinte occasioni, nei mesi di febbraio e marzo di quest’anno, nella zona della Maddalena. Lo sviluppo delle investigazioni, su delega della locale Procura della Repubblica, progredite anche con l’ausilio di indagini tecniche, ha consentito di ricostruire le dinamiche dell’approvvigionamento e dello spaccio di droga, in cui risultavano coinvolti come artefici dell’attività illecita, due cittadini di origine senegalese, radicati nel centro storico cittadino, che la acquistavano da un loro connazionale di Torino, per poi immetterla nel “circuito distributivo” genovese.

Il fornitore torinese dello stupefacente, avvalendosi di alcune donne, che fungevano da “corrieri”, riforniva i propri connazionali genovesi almeno 2 volte al mese. L’attività investigativa, nel mese di maggio scorso, aveva consentito di individuare un corriere proveniente dalla Spagna, una donna senegalese, segnalata ai finanzieri in servizio all’aeroporto di arrivo in Italia, Linate, che l’hanno arrestata in flagranza di reato, trovandola in possesso di  1,1 chili di cocaina, confezionata in ovuli, nascosti nel bagaglio al seguito.

L’11 giugno scorso, un’altra donna di nazionalità nigeriana, mandata a Genova dal fornitore torinese per una delle periodiche consegne di cocaina ai connazionali indagati, è stata localizzata nei pressi dell’abitazione dei destinatari della droga  ed arrestata in quanto aveva nascosto addosso circa mezzo chilogrammo di cocaina, nonché 20 grammi di “crack”. L’operazione, essendo stato delineato un quadro probatorio supportato da plurimi riscontri, si è conclusa lo stesso giorno con i fermi dei due trafficanti genovesi e del fornitore torinese.

La perquisizione delle abitazioni degli arrestati ha consentito di sequestrare ulteriori 10 grammi di cocaina; 40 grammi di “sostanze da taglio”; 2 bilancini di precisione, che servivano per pesare la droga; 47.000 euro in contanti, provento dello spaccio degli stupefacenti; un’autovettura, che, in vari casi, era stata utilizzata per il trasporto della droga; 34 telefoni cellulari e 20 schede SIM, che servivano per mantenere i contatti connessi all’esercizio delle attività illecite.

http://www.genova24.it/2013/06/cocaina-e-crack-nel-centro-storico-stroncato-cartello-senegalese-maxi-sequestro-di-droga-e-contanti-52449/

Racconigi: da senegalese calci, pugni e scarpate alla moglie

E’ avvenuto tutto all’ora di pranzo del 7 giugno quando il militare di servizio alla Stazione ha sentito le urla di una donna provenire dal cortile attiguo alla caserma. I militari presenti nel comando sono subito accorsi ad accertarsi di quanto stesse accadendo.

La scena sembrava quella di una solita lite familiare fino a quando l’uomo, G.H. 41enne cittadino senegalese, dalle parole e passato ai fatti e ancora prima che i militari lo potessero fermare ha colpito con violenza la moglie con calci e pugni e con il tacco della propria scarpa.

La moglie una 26enne, della stessa nazionalità, riportava delle lesioni guaribili in sette giorni di prognosi.

L’aggressore, una volta bloccato dai militari operanti, è stato tratto in arresto per il reato di lesioni personali e tradotto presso il carcere di Saluzzo in attesa delle decisioni della competente Autorità Giudiziaria.

Nel corso del fine settimana i militari del Nucleo Radiomobile della Compagnia hanno proceduto al controllo di un 61enne, di origini sarde ma da anni residente nel torinese, fermato mentre vagava a piedi, in orario notturno, nell’abitato cittadino di Savigliano. Lo stesso, che non ha giustificato la sua presenza nella zona,  aveva in carico un provvedimento di custodia cautelare in carcere dovendo scontare un residuo di pena per un furto aggravato commesso nel 2011 in una località Valdostana. Per l’uomo si sono aperte le porte le carcere dove è stato tradotto poche ore dopo il controllo.

Una pattuglia della Stazione di Moretta ha ritirato, a Torre San Giorgio, la patente ad un giovane torinese trovato positivo all’alcoltest.

 

Coppie miste: strangolata da senegalese in Spagna, condanna ridicola

negrolanzaroteColpevole per tutti i reati, omicidio e vilipendio. È questa la sentenza scaturita nella mattinata di giovedì 6 giugno dal processo in corso sull’isola di Lanzarote, in Spagna,a carico di Mor Ndao, il 33enne senegalese accusato di aver ucciso la sua compagna Mara Serighellli, 36enne di Osio Sotto, nella notte del 12 ottobre 2011.

La parte civile ha abbassato la richiesta di condanna a 20 anni e 5 mesi (quella massima era di 25 anni per reati del genere). È arrivato il verdetto di colpevolezza, ma l’entità della pena non è stata ancora fissata. Si è in attesa della decisione.

Mao Ndao si era costituito alla Guardia Civil la mattina dopo aver ucciso la compagna e agli inquirenti aveva confessato di aver compiuto il gesto in un momento di follia causato della gelosia. Tesi che ha confermato lunedì 3 giugno indicando anche l’identità del suo presunto rivale in amore.

Quest’ultimo, sentito come testimone, ha però smentito di aver avuto una relazione con la 36enne, era soltanto di un’amicizia di vecchia data. Per la pubblica accusa si tratta di omicidio volontario aggravato che prevede 25 anni come pena massima.

Mara Serighetti era stata aggredita dal compagno, nella casa che i due condividevano a Rociega di Puerto del Carmen e in cui viveva anche la piccola Yacine (che ora ha tre anni), e strangolata con un cavo metallico plastificato.

http://www.ecodibergamo.it/stories/Homepage/380859_copia_di_uccise_la_compagna_a_lanzarote_a_processo_ora_rischia_25_anni/

Anche in Spagna pene ridicole. Comunque, chi è causa del suo male…

Firenze: senegalese abusivo in fuga travolge bimba di tre anni

In fuga dai poliziotti di quartiere che lo avevano sorpreso in San Lorenzo a vendere merce abusivamente, prima ha travolto una bambina di 3 anni in passeggino, poi ha tentato di prendere a calci e pugni gli agenti che poco dopo l’hanno bloccato. A finire arrestato per resistenza a pubblico ufficiale, ieri pomeriggio, un cittadino senegalese di 39 anni, immigrato regolare in Italia e residente a Bergamo.
Fortunatamente, la bimba travolta dal venditore abusivo che scappava tra i banchi del mercato, pieno di turisti e passanti, è stata presa al volo dal padre prima che rovinasse a terra, cavandosela così soltanto con qualche graffio e un “forte shock emotivo” successivamente certificato dal referto medico dei sanitari del 118 accorsi all’angolo tra via dell’Ariento e via Sant’Antonino. Il padre della piccola vittima, 34 anni, è un finlandese in visita turistica in città con la moglie, connazionale, e la figlia.
Il cittadino senegalese, domiciliato a Novoli, con qualche piccolo precedente di polizia alle spalle, sarà processato quest’oggi per direttissima. I poliziotti gli hanno anche sequestrato la merce.
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Africani scatenati: nuova violenta aggressione, in auto trovata mannaia

TREVISO 17 magg 2013 – Si è presentato davanti al titolare della fabbrica e lo ha aggredito con un coltello, senza spiegare niente, senza un motivo apparente. È successo oggi nel Trevigiano, protagonista un operaio senegalese di 51 anni, impiegato nell’azienda Tmp diGaiarine. Il titolare è riuscito a disarmare l’aggressore ma è stato raggiunto da due violenti pugni al volto. Alla fine l’uomo è stato arrestato dai carabinieri. In auto aveva un altro coltello e una mannaia.

La vittima, il 38enne Luciano Buoro, è ricoverato all’ospedale con una prognosi di circa 20 giorni per untrauma cranico. L’imprenditore era riuscito a difendersi dall’aggressione, disarmando l’operaio ed evitando di essere ferito dalla lama. Ma il dipendente, Sow El Madji Mansor, ha reagito prendendolo a pugni. Stessa sorte per un altro operaio che aveva cercato di prestare soccorso a Buoro.

Il senegalese, incensurato, residente con la moglie nel trevigiano, non avrebbe saputo spiegare il motivo del violento raptus. Prima di fuggire in automobile dall’azienda, Mansour si era impossessato di alcunitelefonini appartenenti all’imprenditore e ad altri colleghi di lavoro. Il senegalese è stato intercettato e bloccato dai carabinieri di Oderzo.

http://www.ilgazzettino.it/nordest/treviso/operaio_di_51_anni_aggredisce_titolare_delazienda_con_un_coltello_arrestato/notizie/280849.shtml

Milano, senegalese clandestino aggredisce donne: sputi e colpi in testa, non era stato espulso

 

L’ARRESTO – Il 14 maggio l’ultima goccia: i poliziotti, avvisati da un barista di piazzetta Bossi, dietro la Scala, lo hanno colto sul fatto dopo che aveva lanciato un libro contro una 31enne. Lui ha perso la testa e ha colpito gli agenti, rimediando un’accusa per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali. Processato per direttissima, è stato accusato anche di estorsione, perché usava metodi davvero troppo «convincenti» per vendere i suoi libri. E per lui si sono aperte le porte del carcere.

Mamadou Mbaie Sole, quando avvicinava le donne, se queste non mettevano mano al portafoglio diventava cattivo, urlava, alzava le mani, sputava in faccia e addirittura le colpiva in testa con i libri. Gli episodi di questo genere erano ormai decine, ma di solito le vittime non facevano denuncia.

I BARISTI – Sono stati i titolari di alcuni bar e ristoranti del centro, stanchi di assistere alle prepotenze di Mamadou, a chiamare la polizia, che ha cominciato a raccogliere le testimonianze delle vittime. Da ottobre ne hanno registrate 18, anche se gli episodi sono sicuramente stati molti di più. In particolare, una ecuadoriana e una cinese sono state colpite violentemente e hanno avuto una prognosi di 7 giorni. A febbraio, così, è arrivato il foglio di via per il senegalese, regolare in Italia e residente a Reggio Emilia, in realtà domiciliato a Milano a casa del fratello, in via Padova.

 

FOGLIO DI VIA – Il 32enne ha preso sì un aereo per Dakar, ma il 1° maggio è tornato, riprendendo l’attività di venditore e di «bullo» contro le passanti che si rifiutavano di comprare i suoi libri. Per questo è stato disposto l’obbligo di firma. «Tutte le sere si presentava in commissariato con atteggiamento cordiale e rispettoso – racconta il dirigente del commissariato Centro, Andrea Valentino – poi però in strada cambiava personalità». Il 9 maggio è arrivata l’ordinanza di arresti domiciliari.

 

 

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Fanno quello che vogliono. Questo usava i libri, l’altro il piccone. E’ ridicolo che qualcuno possa entrare nel nostro paese senza alcun controllo.