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Perugia: scontri tra bande di “nuovi italiani”, anziani terrorizzati

Inserisci Titolo: Perugia, trenta ragazzini si sfidano Inserisci Link e Articolo: Perugia, trenta ragazzini si sfidano con le spranghe per gelosia

PERUGIA – «Correte, si stanno affrontando una trentina di ragazzi. Sta scoppiando una rissa». L’allarme è arrivato a polizia e carabinieri ieri sera qualche minuto prima delle sette. La gente ha chiamato, allarmata, da Castel del Piano. E tra quelle chiamate c’era anche quella del titolare di un bar che si è visto la scena da dietro al bancone. Poche minuti di tensione, ma che sono bastati per disegnare la scena della paura. Le forze dell’ordine sono arrivate utilizzando lampeggianti e sirene. C’è chi è fuggito, chi ha fatto finta di nulla. E chi è rimasto a presidiare il territorio come un vero boss. I controlli di squadra volante e reparto prevenzione crimine della polizia hanno permesso di individuare tre ragazzi di origine albanese. Sono tutti minorenni, stavano su una panchina e avevano addosso le armi per la battaglia: coltelli, tirapugni e una spranga di ferro. Quando la polizia li ha controllati non hanno fatto una piega. I poliziotti li hanno messi in auto, li hanno portati in questura e li hanno denunciati per il possesso di oggetti atti a offendere. A fine serata li hanno riconsegnati alle famiglie. Hanno tra i 16 e i 17 anni e da tempo, ormai vivono in Italia. Praticamente ci sono nati, ma questo non li rende Italiani. La polizia andrà oltre alla denuncia. Gli agenti, infatti, stanno indagando per capire i motivi che hanno portato trenta minorenni sul filo della resa dei conti in un parcheggio di periferia. Al fondo potrebbe esserci una storia di gelosia, per una ragazza contesa tra uno dei tre albanesi e lo spasimante che si è portato dietro un gruppo di amici.

Le bande di immigrati si sfidano. Gli anziani finiscono nel mirino. L’ultima storia la racconta Francesco S. In una lettera (inviata anche al sindaco Boccali e alla procura della Repubblica) arrivata in redazione che dà il polso della tensione che si vive in città. L’interlocutore del cittadino preoccupato è il sindaco: «Seguo con apprensione gli accadimenti della nostra sempre più abbandonata città che non riesce a trovare le misure per contenere la delinquenza. Torno nuovamente sull’argomento per sottolineare che bisogna mettere fine a questa insicurezza che i cittadini vivono quotidianamente e lo dico perché proprio questa mattina ho vissuto due momenti che confermano lo stato di pericolo che i perugini più indifesi subiscono costantemente. Il primo riguarda la mia persona (70 anni) che è stata minacciata con il segno del taglio della gola per ben due volte da un venditore di colore al quale avevo rifiutato l’acquisto della merce che mi proponeva o in alternativa un’offerta in denaro. Il secondo riguarda la forzatura della porta dell’abitazione di mia figlia, posto sullo stesso pianerottolo dove ho il mio appartamento, da dove sono stati asportati soldi e oggetti in oro e argento…». La lettera chiude chiedendo più controlli e meno parole. Intanto, l’altra notte, due persone sono finite in ospedale dopo due distinti lite in pieno centro. Una ragazza si è ritrovata con un braccio rotto.

http://www.ilmessaggero.it/umbria/perugia_bande_rissa/notizie/272532.shtml

Lo sfogo di una mamma: “ha pestato mia figlia, libero il giorno dopo”

LATINA – Dopo l’aggressione subita dalla figlia che aveva cercato di fermare un ladro all’interno dello store Benetton di Via Diaz a Latina, Daniela Claretti, nota commerciante del capoluogo, e titolare del negozio, si sfoga in una lettera inviata ai media.  Pubblichiamo qui la sua lettera. 

LA LETTERA – Sono Daniela Claretti, titolare del negozio Benetton di Latina, ma scrivo questa lettera-sfogo non in qualità di imprenditrice, ma di mamma e di cittadina, che ha a cuore famiglia e la città dove lavora, che ama profondamente.

I fatti: venerdì pomeriggio 19 aprile un ragazzo rumeno si aggira per gli scaffali del negozio di via Diaz, prova diversi capi d’abbigliamento fino a quando mia figlia, Simona, gli chiede gentilmente se può essergli utile, questo la tratta a malo modo e le getta addosso il vestiario che stava provando nel camerino, vestiario rovinato e abraso per via  dell’antitaccheggio strappato e fatto sparire. Ne nasce un’animata discussione verbale tra i due, fino a quando il ragazzo afferra alcune magliette e scappa fuori dal negozio, mia figlia lo rincorre e lo raggiunge: lì, il ragazzo colpisce con un violento pugno mia figlia che cade sull’asfalto svenuta, poi arrivano dei ragazzi che lo bloccano fino all’arrivo della Polizia.

Fin qui scene di ordinaria amministrazione, si potrà dire, la gravità maggiore, secondo me, arriva dopo l’arresto del ragazzo.

Il magistrato ne chiede i domiciliari, il gip invece pende per un’altra soluzione e riesce a far ottenere soltanto l’obbligo di firma al ragazzo, fino al giorno dell’eventuale processo in programma a fine maggio. La delusione per questa palese ingiustizia si consolida il giorno dopo, domenica 21 aprile, quando il ragazzo assieme ai suoi amici si ritrova sotto i portici di via Diaz fronte negozio a bighellonare lì per gran parte del tempo con l’intento di sbeffeggiare chi ha aggredito appena due giorni prima. Se questa è la punizione per chi trasgredisce che senso hanno le leggi? Se chi punisce sa perfettamente che la pena non arriverà mai se non attraverso una forma di rimbrotto, non siamo forse davanti a uno stimolo a delinquere?

La domanda che adesso vorrei porgere al gip è la seguente: «Se lui ha una figlia che rincasando sorprende i ladri e questi per fuggire la colpiscono violentemente, lui come si comporterebbe? Darebbe l’obbligo di firma o i domiciliari a  chi non ha rispetto delle persone, delle cose e della morale?».

http://www.radioluna.it/news/2013/04/latina-aggressione-da-benetton-lo-sfogo-di-daniela-claretti-quel-ragazzo-e-gia-libero/

 

Mantova: ragazzi pestati a sangue da decine di immigrati con mazze e catene

Si cominciano a delineare i contorni della rissa nella notte tra sabato e domenica scorsi nel piazzale di Boccabusa. Non è stata una rissa tra due gruppi, come si è pensato in un primo tempo, ma un agguato in piena regola, con bastoni e catene, da parte di una ventina di persone nei confronti di quattro giovani. I testimoni riferiscono che il gruppo di aggressori era composto interamente da immigrati.

MANTOVA, 11/04/2013 – Sono stati aggrediti a sprangate, a colpi di bastone e di catena, a bottigliate. Insomma, è stato un pestaggio programmato, messo a segno con strumenti tutt’altro che occasionali, quello avvenuto la notte di sabato nel piazzale di Boccabusa. Un’aggressione da parte di un gruppo organizzato di attaccabrighe, o di bulli se si preferisce. Una ventina di ragazzi che hanno scatenato la loro furia insensata su quattro giovani tra i venti e i venticinque anni che uscivano dalla discoteca. C’è una testimone, una ragazza che, senza poter intervenire, ha assistito agghiacciata alla scena, al termine della quale i quattro giovani aggrediti sono finiti all’ospedale, uno di loro con il naso e uno zigomo fratturati. Qualcuno degli aggressori è stato rintracciato dai carabinieri? Non se ne sa più nulla.

L’aggressione è avvenuta poco prima delle quattro del mattino tra piazzale della Favorita e l’ingresso del ristorante-discoteca Il Gusto. A quanto pare tra un paio dei ragazzi assaliti e alcuni dei giovani teppisti c’erano state delle frizioni all’interno del locale. Un episodio banale, che sembrava finito, anche se da parte del gruppo più numeroso era partita una minaccia.

«All’uscita della discoteca i quattro ragazzi hanno fatto per andare alla loro auto – racconta la testimone, una ragazza – non ci sono arrivati: li stavano aspettando, erano in venti, forse venticinque, tutti giovanissimi, sotto i vent’anni. Erano armati di bottiglie di vetro, di cinture di cuoio, di grosse catene. Hanno cominciato a sferrare colpi, hanno martoriato quei poveri ragazzi su tutto il corpo, colpendoli soprattutto sulla testa e sulla faccia».

Non c’è dubbio, è stato un agguato. Due dei ragazzi aggrediti sono riusciti a rifugiarsi nella discoteca, gli altri due invece no. «Uno è stato rovesciato sul cofano di un’auto e colpito ferocemente finché la sua faccia non è diventata una maschera di sangue – continua il racconto della testimone – è stata una scena terribile, di una ferocia inaudita, ho pensato che i quattro ragazzi stessero per essere ammazzati». Stando al racconto della testimone gli aggressori, fuggiti dopo il pestaggio, sarebbero tutti stranieri.

http://gazzettadimantova.gelocal.it/cronaca/2013/04/11/news/boccabusa-non-un-rissa-a-spintoni-ma-un-agguato-con-bastoni-e-catene-1.6864577

Scontri etnici tra rumeni, turchi e Italiani in centro.


Il Giunco.net

Rissa tra rumeni, italiani e turchi in centro. Denunciato uno degli
Il Giunco.net
GROSSETO – È stato denunciato per lesioni in concorso uno dei ragazzi del gruppo protagonista della rissa scoppiata in via Saffi, in pieno centro storico, qualche giorno fa a Grosseto. Dalle indagini partite subito dopo il referto medico dei quattro

Immigrati sorpresi a rubare scooter tagliano dito al proprietario

Milano, 10 marzo 2013 – Cercano di rubare un motorino, arrestati per tentata rapina. Erano in quattro i minori che ieri in via Civitavecchia alle 15 sono stati sorpresi da un 20enne ad armeggiare vicino al suo scooter. Ma loro non si sono ritirati, anzi. Lo hanno aggredito ferendolo anche a un dito.

I fermati sono tre 17enni, E.M.S.A., marocchino, F.A.I.O., egiziano, e L.I., ucraino, e un 15enneromeno, B.C.
La vittima, vedendo dalla finestra della sua abitazione i quattro giovani nelle vicinanze del suo scooter, è scesa ed è stata aggredita.

Uno dei ragazzi allora ha estratto un coltello dalla scarpa e, nel tentativo di colpire l’uomo al volto, lo ha ferito a un dito della mano destra per poi fuggire con i complici. Dopo essersi fatto medicare dalla moglie, l’uomo ha avvistato nuovamente gli aggressori nelle vicinanze della sua abitazione allertando la polizia che li ha arrestati nelle vicinanze della fermata di Crescenzago.

http://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/2013/03/10/856940-scoperti-rubare-scooter-tagliano-proprietario.shtml

Pisapia non fa nulla, ci pensano i cittadini: ragazzi inseguono scippatore Nigeriano

Pisapia saluta le "tradizioni" dei fratelli "migranti"

Poco meno di una settimana fa, era stato un intrepido 22enne a guadagnarsi la notorietà per aver sventato, in via Toselli, uno scippo ai danni di una donna di  50 anni. In quell’occasione, il ragazzo, che aveva assistito all’aggressione, si era lanciato all’inseguimento di due delinquenti esteuropei riuscendo a recuperare, dopo una breve colluttazione, la borsetta sottratta alla 50enne.

E’ di ieri, invece, la notizia di un’analoga impresa realizzata da tre ragazzi, sempre ventenni, nella stazione della metropolitana rossa di Wagner.

Nel primo pomeriggio, verso le 15, una donna di 67 anni era in procinto di scendere da una delle carrozze quando J.E.B, un nigeriano di 25 anni, le ha strappato la borsetta di dosso.

Nel contempo, due ventenni, scesi alla stessa fermata, non appena hanno visto un uomo scappare con la refurtiva sotto il braccio ed udito le urla della donna, senza pensarci due volte si sono lanciati all’inseguimento del malvivente.

Ai due coraggiosi ragazzi  si è aggiunto un terzo ventenne, un loro amico che li attendeva sulla banchina della metropolitana.

La fuga dell’extracomunitario è proseguita fino in strada dove, all’altezza del mercato comunale, il malvivente è stato raggiunto dai tre, che lo hanno prima immobilizzato e poi trascinato a forza nuovamente in metropolitana.

Ad attenderli vi erano già i poliziotti, probabilmente allertati da altri passeggeri che avevano
assistito alla scena.

Alla vittima dello scippo, palesemente provata, è stato restituito il maltolto.

Per il nigeriano – che in seguito ai controlli effettuati è risultato avere già precedenti con la legge – sono scattate le manette.

In una Milano dove, secondo i dati della Questura, nel 2012 i furti con strappo sono aumentati del 15%, le rapine il negozio del 23% e quelle in abitazione del 40%, si moltiplicano anche i casi in cui sono i cittadini a sentirsi in dovere di intervenire per proteggersi l’un l’altro. E le risposte di Sindaco e Assessore alla Sicurezza circa il diritto alla sicurezza? Ancora una volta, tutto tace.

http://www.cronacamilano.it/cronaca/36219-scippo-metropolitana-wagner-milano-tre-ragazzi-inseguono-il-ladro-e-lo-consegnano-ai-poliziotti.html

Eroina ai ragazzi, arrestati due stranieri – TgVerona

Eroina ai ragazzi, arrestati due stranieri
TgVerona
I carabinieri della Compagnia di Verona hanno arrestato un tunisino e un moldavo di 36 e 38 anni, ritenuti responsabili di aver trasportato droga dalla provincia al capoluogo scaligero per poi spacciarla nei luoghi di ritrovo dei ragazzi veronesi

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Tre ragazzi aggrediti e pestati da banda di sei Marocchini

Se fosse in vigore la legge targata Pd, questo crimine sarebbe stato commesso da "italiani"

TREVIGLIO — Sono stati presi i colpevoli dell’aggressione con tanto di rapina a tre quindicenni di Casirate avvenuta lo scorso sabato sera fuori dalla discoteca “Diamond” di Treviglio. Si tratta di sei marocchini.

I carabinieri sono risaliti alla banda attraverso l’identità di uno degli extracomunitari che risiede nello stesso comune dei ragazzi aggrediti. Come ricorderete, i giovani italiani erano stati presi a calci e pugni, e quindi derubati di telefonini e portafogli.

Un marocchino di 24 anni, con precedenti per rapina, era subito stato riconosciuto dalle foto segnaletiche all’atto delle denuncia sporta dai bergamaschi. I carabinieri di Treviglio, con un attento lavoro d’indagine, sono risaliti ad altri 5 componenti della banda, tutti marocchini. Si tratta di tre minorenni di 15,16,17 anni e due maggiorenni di 20 e 24 anni.

Durante le perquisizioni, a casa di uno dei marocchini è stato trovato anche uno dei giubbotti degli aggrediti. Nessuna traccia invece dei telefonini rubati. La banda è stata denunciata con l’accusa di rapina aggravata in concorso.

http://www.bergamosera.com/cms/?p=117410

 

Video – Ospedale di Pontedera, immigrati padroni del parcheggio

In questo video inviatoci dai ragazzi di Forza Nuova Pisa, lo scandalo del racket dei parcheggiatori abusivi africani: un cancro esistente in tutte le città italiane, soprattutto in quelle gestite dal Pd ma anche in quelle a “marchio” Pdl.
Il video girato con telecamera nascosta svela le collusioni tra amministrazione comunale e parcheggiatori abusivi: i primi chiudono entrambi gli occhi, i secondi sono stati assicurati di questo dagli stessi politici.

Firenze: ragazzi rapinati da un immigrato

Ha aggredito un 15enne per rubargli il cellulare, ed e’ scappato. L’aggressore e’ uno straniero, che stanotte alle 3.50, in piazza della Repubblica, in pieno centro a Firenze, ha rapinato due italiani di 14 e 15 anni. L’uomo, dopo aver sottratto il telefonino a uno dei due, lo ha colpito con un calcio e si e’ dato alla fuga. Sul posto e’ intervenuta la polizia, che ha dato il via alle ricerche del malvivente.

Poco dopo, in zona Poggetto, sempre nel capoluogo toscano, intorno alle 4.05, una trentenne italiana pregiudicata e’ stata arrestata per furto, in quanto sorpresa a rubare portafogli, telefonini ed effetti personali ai clienti del locale ‘Flog’.

http://www.liberoquotidiano.it/news/1159766/Firenze-picchia-minorenne-e-gli-ruba-cellulare-caccia-all-aggressore.html