Tag: Questura

“Sono immigrato, fammi salire sul bus o ti bastono”: africano semina terrore

Forlì 02 settembre 2013 – Ha minacciato di prendere a bastonate un autista di autobus, per poi prenderlo a spintonate. Il tutto perchè voleva salire a tutti i costi nonostante fosse fuori fermata. Protagonista dell’episodio, verificatosi nel primo pomeriggio di sabato nei pressi della stazione ferroviaria di Forlì, un ventenne del Burkina Faso. L’extracomunitario è stato denunciato a piede libero dagli agenti della Volante della Questura di corso Garibaldi per violenza a pubblico ufficiale ed interruzione di servizio pubblico.

Secondo una ricostruzione dei fatti, il giovane si è innervosito poichè pretendeva che l’autista lo facesse salire sul bus nonostante non ci fosse la fermata. A quel punto ha ricorso il mezzo fino alla fermata, dove l’autobus si è arrestato. Lo straniero, una volta a bordo, ha cominciato a dare in escandescenza, minacciando il conducente di dargli delle bastonate.

Non contento gli ha rifilato poi qualche spintone. Sul posto si è reso così necessario l’intervento della Polizia, che ha bloccato il ragazzo. Il pomeriggio del ventenne si è così concluso con una doppia denuncia a piede libero. L’autobus, con mezzora di ritardo, ha poi ripreso la normale attività. Per il conducente tanta paura, ma nessuna conseguenza fisica.

http://www.forlitoday.it/cronaca/autobus-forli-autista-minacciato-giovane-31-agosto-2013.html

19enne albanese beccato con 17 chili di marijuana: arrestato – Italia chiama Italia

19enne albanese beccato con 17 chili di marijuana: arrestato
Italia chiama Italia
Predisposti dalla serata di ieri e per tutta la notte, servizi straordinari ad 'alto impatto' in alcune zone di Roma. Impiegati dalla Questura numerosi agenti dell'ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico, del reparto Volanti e dei

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Uomo massacrato al parco con la figlia: presi due immigrati e due zingari

Morbegno: individuati e denunciati i quattro aggressori di Mariano D’Eraclea, ex poliziotto picchiato a sangue mentre rincasava con figlia.

I carabinieri di Morbegno (Sondrio) hanno individuato e denunciato i quattro giovani che hanno selvaggiamente picchiato l’ex poliziotto cinquantatreenne Mariano D’Eraclea mentre passeggiava con la figlia in un parco pubblico. Si tratta di quattro ragazzi appena diciottenni evasi da una comunità protetta: due sono zingari di nazionalità ‘italiana’, originari della provincia di Como, due stranieri (un cittadino lettone e un cittadino ecuadoriano).
D’Eraclea, conclusa l’esperienza come poliziotto, lavorava come impiegato civile nella questura di Sondrio.
Al momento dell’aggressione da parte dei quattro giovani, stava rincasando passeggiando per un parco pubblico di Morbegno in compagnia della figlia. Il ‘branco’ lo ha picchiato violentemente, infierendo anche quando era ormai caduto al suolo.
I carabinieri hanno individuato gli aggressori e li hanno denunciati a piede libero.

http://www.befan.it/flash-sondrio-denunciati-aggressori-ex-poliziotto/

MORBEGNO (SONDRIO) – Mariano D’Eraclea, 53 anni, era appena andato a prendere la figlia alla piscina comunale di Morbegno (Sondrio) quando, attraversando i giardini pubblici, è stato accerchiato da quattro giovani che gli hanno prima chiesto una sigaretta, e poi, al suo rifiuto, lo hanno aggredito a calci e pugni davanti alla figlia. E’ successo martedì sera.
L’uomo, un ex poliziotto della questura di Sondrio oggi impiegato civile negli stessi uffici, è stato prima soccorso dal titolare di una gelateria lì vicino e poi ricoverato in ospedale.
Gli sono state diagnosticate diverse lesioni e la frattura di alcune costole, per cui l’esatta prognosi sarà definita solo in seguito ad ulteriori esami clinici.
Sull’ episodio sono ora in corso indagini da parte dei carabinieri del Nucleo operativo di Sondrio che stanno perlustrando il territorio.
Gli aggressori avrebbero anche tentato di rubare una catena d’oro al collo dell’uomo, prima di darsi alla fuga all’arrivo di alcuni passanti.

http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/morbegno-mariano-deraclea-aggredito-mentre-era-parco-figlia-1651945/

Magistrato di sorveglianza, ma per sorvegliare cosa? – La Gazzetta di Lucca

Magistrato di sorveglianza, ma per sorvegliare cosa?
La Gazzetta di Lucca
L'immigrato, però, fa il vago e risulta, addirittura, illibato al che, giustamente, viene condotto in questura per un accertamento. Ecco, provate a pensare se questo agente, invece di essere così Invece no, una volta in questura si scopre che il

Latina: minorenni aggrediti sessualmente da un algerino, è l’integrazione

Latina 20 agosto 2013 – I fatti si sono verificati la sera di sabato all’interno del parco comunale di Latina quando due ragazzini minorenni erano stati avvicinati da un uomo che li aveva molestati. Nella mattinata di ieri il personale della squadra volante ha rintracciato l’uomo, un cittadino di nazionalità algerina di 28 anni, considerato responsabile delle molestie alla coppia di fidanzatini.

Erano stati gli stessi ragazzini la sera di sabato ad allertare la polizia dopo quanto accaduto loro all’interno dei giardinetti pubblici, fornendo anche una dettagliata descrizione dell’uomo che presentava una vistosa fasciatura ad un braccio ingessato. Particolare che, nella mattinata di ieri, si è rivelato fondamentale per trovare il 28enne, rintracciato nei pressi di via Virgilio durante un’accurata battuta con mirati e capillari controlli specie nelle zone frequentate da cittadini stranieri di origine nordafricana da parte degli agenti del 2° nucleo.

Il giovane, sottoposto a controllo, è stato accompagnato presso gli uffici della Questura per gli ulteriori accertamenti dove è stato riconosciuto senza ombra di dubbio dalle giovani vittime a seguito di un’individuazione fotografica. Il 28enne era da pochi giorni a Latina, proveniente dalla Puglia, in possesso di regolare permesso di soggiorno ed è stato denunciato in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria per il reato di molestie (quindi è libero di molestare ancora, d’altronde appartiene alla specie protetta). Poco più di un mese fa un altro episodio di violenza si era verificato all’interno dei giardinetti pubblici, quando un polizotto era stato aggredito e pestato a calci e pugni da due cittadini stranieri poi arrestati.

http://www.latinatoday.it/cronaca/molestie-minori-giardinetti-pubblici-denuncia-latina-19-agosto-2013.html

L’integrazione funziona alla grande.

 

Forlì: albanese ‘pesta’ la moglie, permesso di soggiorno in regalo alla donna

L’uomo, un quarantenne di nazionalità albanese, senza precedenti alle spalle, è stato arrestato dagli agenti della Volante della Questura di Forlì con l’accusa di maltrattamenti in famiglia in flagranza.

I maltrattamenti, secondo quanto accertato dagli inquirenti, si consumavano tra le mura domestiche di un’abitazione in zona Romiti, dove la coppia risiede con i due figlioletti. A chiedere l’intervento del 113 sono stati i vicini di casa, dopo aver sentito urla e il pianto di un bambino.  Quando la pattuglia delle Volanti è arrivata sul posto per strada c’era una ragazza con un bimbo in braccio.

Con una crisi di pianto, ha spiegato di esser stata picchiata dal marito, arrivando persino a strapparle i capelli. Ad accendere la miccia una banale discussione. Il marito non voleva che la compagna andasse al lavoro in bicicletta. L’uomo, che nel frattempo si era allontanato in sella ad una moto, è stato presto rintracciato e portato in Questura per gli accertamenti del caso. La vittima, che nell’occasione ha riportato lesioni guaribili in sette giorni con ecchimosi su diverse parti del corpo, ha ricostruito la serie di violenze che ha subìto nel tempo.

Maltrattamenti, che, a dire della ragazza (poco più che trentenne), andavano avanti da circa tre anni, quando insieme alla famiglia è arrivata a Forlì. Dal racconto della giovane è emerso un marito particolarmente geloso, convinto che la compagna lo tradisse mentre lavorava. La vittima ha spiegato che era constantemente controllata dal compagno, verificando le telefonate sui cellullari.

Ogni litigio si trasformava con un’aggressione, anche alla presenza dei due figli. La donna non ha mai avuto il coraggio di denunciare il compagno, ma per paura si rintanava in un’altra stanza, dormendo sul pavimento pur di evitare le azioni violente del marito. Gli investigatori hanno ricostruito il quadro familiare anche con le testimonianze dei vicini. Già la scorsa settimana quest’ultimi avevano chiesto l’intervento del 112, ma la giovane aveva banalizzato come “semplice lite”.

Ricostruiti i fatti, i poliziotti hanno applicato la nuova normativa, arrestando il quarantenne per maltrattamenti in famiglia. Lunedì il giudice ha convalidato l’arresto (pm Filippo Santangelo), disponendo in attesa del processo la misura cautelare di divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla vittima.

Ora permessino alla ‘maltrattata’. Forse è il primo caso di ‘autodenuncia’ per ottenere il permesso grazie al decreto Alfano-Kyenge-Letta?

 

Perugia: tunisino bombarda turisti e perugini con bottiglie di vetro, per sfida

Perugia agosto 2013 – Catturato ed espulso il protagonista del lancio di bottiglie contro turisti e perugini la notte di Ferragosto in via Piazza Danti. Si tratta di un noto pusher clandestino, con passaporto tunisino, che intorno alle 1 del 15 agosto aveva volutamente prelevato un contenitore del vetro che ha svuotato al centro della carreggiata, lanciando bottiglie in direzione dei pochi passanti che sfidava minacciosamente. All’arrivo della Polizia è fuggito nei vicoli in direzione di Piazza Grimana.

Il suo volto è stato immortalato dalle “zoommate” dell’operatore della Sala Operativa della Questura; grazie a queste immagini lo straniero è stato individuato dagli agenti della Squadra Mobile – Sezione Criminalità Diffusa che lo avevano già controllato più volte. Ieri mattina i poliziotti lo hanno rintracciato in un appartamento della zona e lo hanno condotto in Questura . Gli agenti dell’ Ufficio Immigrazione hanno quindi proceduto alla notifica di un provvedimento di Espulsione e all’accompagnamento immediato ad un centro espulsione della Sicilia. Ma il pusher ha tentato di evitare il reimpatrio aggredendo gli agenti all’Aeroporto di Fiumicino per impedire il suo trasferimento sul volo diretto a Palermo. Il suo tentativo è stato neutralizzato e la sua fuga immediatamente bloccata.

http://www.perugiatoday.it/cronaca/piazza-danti-pusher-lancia-bottiglie-passanti.html

 

Palermo: africani scendono dal bus carichi di droga, è l’integrazione

PALERMO 18 agosto 2013 – Maxi operazione antidroga nei pressi della stazione ferroviaria di Palermo: questa mattina i poliziotti dell’Ufficio Prevenzione Generale e soccorso pubblico hanno arrestato quattro cittadini extracomunitari, passeggeri di un pullman proveniente dalla capitale e corrieri di un grosso quantitativo di sostenza stupefacente destinanta ai mercati palermitano della droga a cielo aperto.
Le tre donne sono tutte nigeriane: Chika Kipo, ventiduenne , Amarachi Chukwuka, ventiseienne, e Mercy Osidame, ventinovenne. L’unico uomo è Awal Mohammed, ventiseienne ghanese: l’operazione è stata studiata dalla Questura in chiave anti-immigrazione clandestina e antidroga (fermare gli sbarchi di africani non sarebbe più intelligente?). I quattro sono scesi dal pullman in coppie, a distanza di qualche minuto l’una dell’altra, e hanno preso subito direzioni differenti: ancora da chiarire se i rispettivi carichi fossero accomunato da un’unica partita di droga. Una delle coppie, formata da Mohammed e Osidane, è stata fermata in via dei Mille ed è stata trovata con 30 ovuli di sostanza stupefacente ancora da individuare. Le altre due donne erano invece in possesso di sei panetti di marjiuna dal peso di un chilo: seguite e poi fermate in piazza Cupani, sono state arrestate e condotte insieme agli altri due corrieri in Questura dove le indagini adesso si concentreranno sulla provenienza e la destinazione della droga.

http://livesicilia.it/2013/08/18/palermo-blitz-in-stazione-fermati-quattro-corrieri_361161/

 

 

L’incredibile storia dello spacciatore investito: ai ‘domiciliari’ ma col permesso per spacciare


BresciaToday
Notare il tono patetico dell’articolo:
Era ai domiciliari per spaccio di droga, ma non è evaso. Momodo Tunis il 36enne della Sierra Leone morto martedì in un incidente stradale in via San Zeno non ha trasgredito le regole dell’arresto in casa. Era in città in bicicletta quando è stato travolto da un furgone, ma poteva uscire dal suo domicilio. Glielo consentiva un’autorizzazione ottenuta per lavorare. E che gli permetteva di uscire di casa dalle 6.30 di mattina alle 18.30. Al lavoro ci andava in bici e mentre era in bici è stato falciato dal furgoncino, probabilmente mente stava per attraversare la strada sulle strisce. La fatalità di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato non sarebbe dunque legata alla violazione dell’obbligo di dimora. Stava solo rientrando dal posto di lavoro, dove si recava ogni giorno regolarmente. Ma perchè Mobodo Tunis si trovava ai domiciliari? In seguito ad un arresto effettuato dai carabinieri a Bagnolo Mella. Era accusato di detenzione di droga ai fini di spaccio. Proprio l’altro ieri la sezione anticrimine della Questura era stata nell’appartamento di via Corsica dell’immigrato per verificare che fosse presente nelle ore in cui doveva esserlo. E lo aveva trovato. Momodo Tunis è morto alla Poliambulanza poco dopo l’arrivo al pronto soccorso. Le sue condizioni d’altronde erano disperate.
Evade dai domiciliari per andare a pranzo da amici, travolto e ucciso Bsnews.ittutte le notizie (9) »

E non era ancora attiva la ‘svuotacarceri’. Domiciliari con possibilità di uscita dalla mattina alla sera, in pratica lo spacciatore torna a casa la sera come qualunque persona normale che non è agli arresti. Roba da non credere. Queste sono le ‘pene’ che i magistrati infliggono in Italia a chi spaccia morte per le strade. Povero spacciatore, non vorrete tenerlo in casa di giorno, e rovinare il suo giro di spaccio no? Siete voi, per caso, razzisti?

Maggiano, controlli della polizia al campo nomadi – La Nazione


La Nazione

Maggiano, controlli della polizia al campo nomadi
La Nazione
La polizia in azione. Lucca 14 agosto 2013 – Controlli al campo nomadi di Maggiano dove vivono una sessantina di persone. Verso le 10,30 sono arrivate tre volanti della Questura mentre un elicottero della Polizia di Stato controllava la situazione dall
Controlli della polizia al campo nomadi di MaggianoLa Gazzetta di Lucca

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