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Sanremo, tunisino deceduto dopo l'arresto ''Morte per asfissia violenta''
Adnkronos/IGN Genova, 6 ago. (Adnkronos/Ign) – Bohli Kayes, il trentacinquenne tunisino morto dopo l'arresto per spaccio di droga da parte dei carabinieri di Riva Ligure il 6 giugno scorso, è deceduto per una asfissia violenta causata da una pressione sulla cassa … Sanremo, tunisino muore dopo arresto TUNISINO MORTO DOPO ARRESTO: LA VEDOVA, FIDUCIA … Morto dopo l'arresto, carabinieri sotto accusa: "Ucciso dallo Stato" |
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Spacciatore muore: magistrati indagano Carabinieri
Sanremo – Secondo gli accertamenti dell’autopsia sulla salma di Bohli Kayes, il pusher morto nella caserma di Riva Ligure, è deceduto per una asfissia violenta causata da una pressione sulla cassa toracica.
”E’ una grave responsabilità dello Stato”, dice il pm. Per gli inquirenti, dunque, i carabinieri potrebbero avergli premuto il torace impedendogli di respirare.
L’esito della perizia autoptica è stata illustrata dal procuratore, Roberto Cavallone, il quale ha confermato che i tre carabinieri che hanno arrestato Kayes, tunisino, 35 anni, rimangono indagati per omicidio colposo mentre nei confronti del civile che avrebbe aiutato i militari dell’Arma a fermare l’uomo in fuga, trattenendogli le caviglie, non risulta alcun provvedimento. Sul corpo di Kayes non sono state riscontrate fratture.
Roba da matti. Il fatto che uno spacciatore sia morto e sia stato tolto per sempre dalle strade di Sanremo, viene visto dalla Magistratura come ‘grave responsabilità’. Non basta, se un cittadino avesse causato fratture al loro amato spacciatore per aiutarne l’arresto, sarebbe stato indagato! Magistratura folle e dannosa. Tutta la nostra solidarietà ai militari perseguitati.