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Lancia sassi conto una chiesa, trentenne arrestato in via Albanese
PalermoToday Tenta di rubare in sacrestia: arrestato pregiudicato tunisino. Una serata un po' movimentata quella di sabato scorso in via Albanese. Un senegalese di 31 anni, C.K., in preda ai fumi dell'alcool ha iniziato a lanciare sassi in direzione della Chiesa di … |
Tag: preda
‘Fratelli migranti’: tunisino prende chiesa a sassate
Poliziotto massacrato da immigrati mentre passeggia con amica
Latina 03 luglio 2013 – Hanno aggredito un ispettore di polizia colpendolo violentemente con calci e pugni, anche alla testa. Intercettati poco dopo, due cittadini di nazionalità tunisina di 28 e 35 anni sono stati arrestati dagli agenti della squadra mobile. I fatti si sono verificati intorno alle 23 di ieri sera all’interno dei giardinetti pubblici; l’ispettore, libero dal servizio, si trovava insieme ad un’amica quando è stato avvicinato da un cittadino di straniero che, in preda ai fumi dell’alcol, gli ha chiesto una cartina per confezionare una sigaretta. Ma, difronte all’indifferenza dell’uomo che insieme alla donna ha continuato a camminare, il tunisino ha dato in escandescenza avvicinandosi a lui con fare minaccioso per poi aggredirlo, colpendolo ripetutamente con calci e pugni.
Nonostante i tentativi di difesa, per l’ispettore non c’era via di scampo dal momento che nel frattempo il suo aggressore era stato raggiunto da un altro uomo: caduto a terra il poliziotto è stato raggiunto da una serie di colpi violenti e diretti anche al capo. Con l’arrivo dei primi soccorsi i due aggressori sono scappati via sperando di far perdere le loro tracce. Ma sulla base delle descrizioni fornite sia dalla vittima che dalla donna che era con lui e ha assistito all’aggressione – messe a confronto con un controllo effettuato poco prima da un equipaggio delle volanti, intervenuto presso un vicino supermercato per allontanare persone moleste – gli agenti hanno potuto chiudere il cerchio intorno ai due uomini intercetti all’interno di uno stabile in via Ezio dove avevano trovato rifugio. Riconosciuti dall’ispettore di polizia e dall’altra testimone i due tunisini sono stati arrestati con l’accusa di lesioni gravi e trasferiti presso la casa circondariale di via Aspromonte. Intanto la vittima è stata soccorsa presso l’ospedale Goretti di Latina: ha riportato fratture al naso e ad una mano, ecchimosi ed escoriazioni in tutto il corpo, con una prognosi di 50 giorni.
http://www.latinatoday.it/cronaca/aggressione-poliziotto-giardini-arresti-latina-2-luglio-2013.html
Zingari: 17enne costretta a sposarsi e schiavizzata
Una ragazza di 17 anni si è presentata stamattina in preda alla disperazione e in cerca d’aiuto negli uffici del Gruppo Sicurezza Pubblica Emergenziale della Polizia Locale Roma Capitale. La minorenne, proveniente dal campo nomadi di via di Salone, voleva sottrarsi a quella che lei stessa definiva “una vita insostenibile”, cominciata nel marzo 2012, quando aveva contratto matrimonio “rom” con un ragazzo più giovane di lei, all’epoca non ancora quattordicenne. L’accordo economico tra le rispettive famiglie era alla base di questa unione non desiderata. Da oltre un anno quindi, la 17enne, era stata costretta ad abbandonare il nucleo familiare d’origine per seguire suo “marito” nell’abitazione di questo. Nella nuova famiglia, di circa 10 persone, il suo compito era quello di prendersi cura di tutti e di procurarsi denaro mendicando ogni giorno per le strade. Il tutto in un clima di continui rimproveri e percosse. Ma oggi la ragazza ha deciso di dire basta. La consapevolezza dei propri diritti, acquisiti con la scolarizzazione con cui ha conseguito la licenza media, l’ha spinta a denunciare i soprusi subìti. Gli agenti dello Spe, diretti dal vicecomandante Antonio Di Maggio, hanno immediatamente provveduto a collocarla, di concerto con il Tribunale per i Minorenni di Roma, in una struttura protetta. I vigili hanno poi proceduto all’identificazione delle persone coinvolte e alla loro denuncia all’Autorità Giudiziaria per il reato di percosse.
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Kabobo a Parma: pesta studentessa, aggredisce chi la soccorre a colpi di catena
Erano circa le 12,15 di ieri quando in piazzale Dalla Chiesa, all’altezza della fermata dell’autobus, una studentessa modenese stava prendendo dal proprio portamonete il biglietto quando è stata rapinata da un giovane extracomunitario che, dopo averle strappato dalle mani il portamonete, l’ha colpita violentemente allo sterno. Lei ha gridato chiedendo aiuto, attirando l’attenzione di due giovani, che l’hanno aiutata a cercare il malvivente nella temporary station. L’uomo si trovava all’ingresso. Non è fuggito ma ha rincorso i due giovani che stavano aiutando la studentessa, cercando di colpirli con una grossa catena, di quelle che si usano per la sicurezza di bici e scooter.
Lo straniero, in preda a un evidente stato delirante, si è anche avventato su un’auto di servizio della polizia ferroviaria, rompendo il parabrezza con la catena.
Nel frattempo le urla della giovane avevano attirato anche l’attenzione degli agenti della Polfer, che con fatica sono riusciti a isolare l’energumeno vicino all’ingresso posteriore dell’ufficio di polizia. Una volta circondato, approfittando di una sua momentanea distrazione, gli agenti lo hanno preso per le spalle, disarmato e ammanettato.
E’ stato allertato anche il 118: in un primo momento sembrava necessario sedare l’uomo per via farmacologica, anche se poi non è stato necessario.
Il portamonete è stato restituito alla ragazza, che nel primo pomeriggio doveva sostenere un esame. Era molto scossa ma ha rifiutato il trasporto al pronto soccorso e, rassicurata dal docente riguardo all’esame, ha fatto denuncia ed è andata in pronto soccorso. Il medico di guardia le ha diagnosticato lesioni allo sterno giudicate guaribili in cinque giorni.
Nonostante la disavventura, la ragazza è andata comunque a fare l’esame, superato brillantemente.
Il rapinatore, un trentenne nigeriano con foglio di soggiorno per motivi umanitari scaduto, residente a Padova, domiciliato nel Casertano ma apparentemente senza fissa dimora, è stato arrestato per rapina, lesioni personali aggravate, resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato quindi, associato alla casa circondariale di via Burla.
Ancora terrore: donna aggredita in casa da banda di immigrati
Lerici (La Spezia), 7 giugno 2013 – TERRORE ieri pomeriggio in una palazzina al Guercio di Lerici. Erano le diciassette quando una donna di 46 anni, Corinna Monica M., casalinga, è stata affrontata da due malviventi che hanno usato uno spray urticante, la donna è caduta sul pavimento semisvenuta. Quindi l’hanno derubata. Tutto è successo in pochi minuti. Erano le 17 circa quando la donna si trovava sul divano di casa davanti al televisore, al primo piano di una palazzina, quando s’è vista sbucare due individui dalla porta d’ingresso. Sono stati momenti concitati e di grande paura. La donna è stata immobilizzata e successivamente uno dei banditi è andato a colpo sicuro nella camera da letto dove si è impossessato di denaro e di numerosi oggetti d’oro. Quindi la fuga a piedi.
E’ stata la stessa vittima, ancora in preda a un forte choc, a telefonare al 112. Sul posto sono intervenuti, a sirene spiegate, i carabinieri del nucleo radiomobile della Compagnia di Sarzana che hanno compiuto un primo sopralluogo nell’appartamento e ascoltato la vittima. Lei ricorda poco. Ha detto solo che erano stranieri, forse dell’est europeo. I banditi, per entrare, hanno forzato la serratura della porta d’ingresso. Ma una volta dentro, hanno trovato la proprietaria seduta sul divano. La donna, che in quel momento si trovava sola, credeva si trattasse del figlio.
Invece si è trovata di fronte i malviventi a volto scoperto che hanno usato lo spray urticante. A Corinna Monica sono venute meno le forze. Mentre un bandito la immobilizzava, il complice si recava nella camera da letto e qui arraffava dai cassetti del comò tutti gli oggetti d’oro e una busta contenente la pensione della mamma che al momento dell’incursione non era in casa. Ai militari dell’Arma, la donna ha detto che i suoi aggressori avevano un accento dell’est europeo. Non è escluso si tratti di una banda che ha compiuto altri furti a Lerici e in Val di Magra. I carabinieri hanno istituito posti di blocco ma dei malviventi non è stata trovata traccia. Non ci sono testimoni. La donna, dolorante a un braccio, si è fatta accompagnare al pronto soccorso e medicata per una probabile lussazione ad una spalla.
http://www.lanazione.it/laspezia/cronaca/2013/06/07/900679-terrore_casa_lerici.shtml
Schio: Zingari picchiano alla cieca nella folla, rispondono magrebini
Schio- Sagra insanguinata a Santissima Trinità. L’altra sera cinque zingari ubriachi hanno scatenato il panico picchiando indiscriminatamente tutti quelli che trovano a tiro: madri, bambini, anziani. Una decina di persone sono finite al pronto soccorso, tra cui un ragazzino di 12 anni, contusi in maniera lieve.
Poi hanno spintonato la ragazza sbagliata e si sono trovati contro un gruppetto di magrebini che ha risposto alla violenza con violenza. Tumefatti ed insanguinati, quattro hanno tagliato la corda prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. Uno è stato bloccato dai carabinieri: G.H., di 21 anni, segnalato per ubriachezza. Nessuno ha sporto denuncia alla stazione dei carabinieri.
Si trattava della serata conclusiva della festa parrocchiale, e le giostre sul sagrato della chiesa avevano richiamato oltre 300 persone, per lo più famiglie e bambini.
La tranquillità della serata è stata spezzata poco prima delle 22. Fuori dal bar “Da Piero” gremito di clienti si è innescata una baruffa tra un gruppetto di zingari di etnia rom, in preda ai fumi dell’alcool: in stato di alterazione hanno iniziato a sragionare. Qualcuno racconta di averli visti bere fin dal pomeriggio al chiosco della sagra. In pochi minuti la situazione è precipitata. I cinque hanno iniziato a muoversi fra la folla, insultando, spintonano, tirando pugni contro chiunque capitava a tiro. Qualcuno di loro, brandendo una catena divelta dal “calcinculo”, ha iniziato a rotearla, colpendo alla cieca. Sono state colpite, in modo più o meno serio, una ventina di persone, diverse delle quali sono finite al pronto soccorso per medicazioni ed accertamenti. Fra i feriti una madre che teneva in braccio il figlioletto di pochi mesi; una donna raggiunta da una sferzata alla mano; un giovane di 23 anni picchiato al volto ed alla schiena. Anche un ragazzino di 12 anni è rimasto coinvolto: gli zingari l’hanno bloccato e colpito ripetutamente al volto. Il tutto davanti agli sguardi attoniti di decine di testimoni.
Sempre peggio.
Nella “meravigliosa” società che stanno costruendo, una tranquilla sagra di paese si trasforma in un attimo nel teatro di risse e violenza cieca. E non può che accadere questo, quando un buonismo cieco impedisce di vedere l’evidenza: non siamo tutti uguali, sostenere che gli zingari hanno le “abitudini” e “sensibilità” degli italiani, è mettersi le mani davanti agli occhi.
Famiglie indifese vengono lasciate alla mercé di zingari che si accaniscono con catene anche contro bambini, e gli unici ad avere quella “violenza” che ci vuole per rispondere, sono il gruppetto di magrebini, che ovviamente risponde solo se colpito nei propri interessi.
E nessuno denuncia, perché non c’è fiducia in uno Stato che più sei “bastardo”, meglio ti tratta.
La misura è colma. Gli italiani devono organizzarsi da sé per difendersi; in un modo o nell’altro.
Pestaggio in famiglia cinese
E’ scappata dalle botte del marito e si è rifugiata nel Circolo Arci di Sant’Andrea a Empoli.
Sono stati chiamati i carabinieri quando hanno visto la giovane con vari lividi entrare piangente nel locale.
E’ accaduto ieri, giovedì 30 maggio, in tarda serata.
Dopo aver ascoltato la ragazza orientale i militari hanno arrestato il marito, un 34enne, cinese, operaio e regolarmente residenti in Italia.
La coppia vive nella frazione e sono genitori di un bambino piccolo. Gli episodi di violenze e maltrattamenti andavano avanti da tempo.
L’ultimo episodio è stato talmente grave che ha portato la donna a fuggire in preda al panico dall’abitazione.
E’ stata poi medicata in ospedale, al ‘San Giuseppe’, dove le hanno riscontrato varie ecchimosi, dal pronto soccorso è uscita con una prognosi di 21 giorni.
L’uomo è stato trasferito in carcere a Sollicciano.
http://www.gonews.it/articolo_202458_Picchiata-dal-marito-scappa-si-rifugia-al-circolo-Arrestato-luomo.html
Integrazione: sprangate tra immigrati al parco, mamme e bimbi terrorizzati
Parma 10 mag 2013 – Una lite per futili motivi tra due nordafricani si è trasformata in un’aggressione a sprangate al parco Poletti di Sant’Ilario. Le mamme che si trovavano nel parco sono fuggite con i loro bimbi e hanno avvertito i carabinieri.
Arrestato Zahi Sakhri, un 47enne tunisino residente a Parma. Ieri, attorno alle 18, nel parco pubblico di Sant’Ilario d’Enza un 34enne egiziano ha incrociato un 47enne tunisino e lo ha salutato in arabo. Il tunisino non ha risposto e l’egiziano si è offeso. E’ nata un’accesa discussione sulla mancanza di rispetto culminata con una lite a sprangate. A causa della discussione, il tunisino si è sentito offeso nell’onore e per vendicarsi si è procurato un tondino di ferro lungo un metro circa, del peso di tre chili. In preda alla rabbia, il 47enne tornato al parco e ha aggredito con violenza l’altro nordafricano, tra il fuggi fuggi di mamme e bambini che stavano giocando nel parco. Solo l’arrivo dei carabinieri ha messo fine all’aggressione. I militari hanno arrestato il 47enne, operaio residente a Parma: l’accusa è di lesioni aggravate. La vittima, un 34enne egiziano che abita a Montecchio, è stato medicato al “Franchini” e dimesso con alcuni giorni di prognosi.
Come ci tengono all’educazione questi immigrati.
Migranti: serbo accoltella pregiudicato polacco
Roma, 09/04/2013 – Versa in pericolo di vita all‘ospedale Sandro Pertini un 33enne raggiunto ieri sera da una coltellata nella zona di Ponte Mammolo. Secondo una prima ricostruzione, in preda all’alcol e a seguito di una lite per futili motivi, la vittima, un cittadino polacco pregiudicato, è stata raggiunto da una coltellata scagliata di un serbo di 62 anni, trovato e arrestato poco dopo dalle forze dell’ordine per tentato omicidio. Il tentato omicidio è accaduto nel campo profughi di via delle Messi d’oro. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione Tiburtino Terzo e del nucleo operativo di Montesacro. I militari hanno arrestato il 62enne, con precedenti, per tentato omicidio. Il 33enne, ferito all’addome, è stato ricoverato in prognosi riservata all’ospedale Pertini. Sottoposto a un intervento chirurgico, versa in pericolo di vita.
http://www.romatoday.it/cronaca/accoltellamento-ponte-mammolo-via-messi-d-oro.html