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Prima sopralluoghi e poi i furti: – BlogSicilia.it (Blog)


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Prima sopralluoghi e poi i furti:
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Con questa accusa gli agenti della squadra mobile di Palermo hanno arrestato due georgiani Severiane Sebiskveradze e Zurab Managadze entrambi di 32 anni. I due sono stati seguiti dai poliziotti nel corso di alcune ricognizioni all'interno dei palazzi
Il trucco della plastica trasparente Così rubavano nelle case vuoteLive Sicilia
Case “etichettate” prima dei furti: arrestati due giovani georgianiPalermoToday
Palermo: sopralluoghi in case da svaligiare, due arrestiLiberoQuotidiano.it

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Marocchini fanno irruzione in chiesa: defecano e urinano sull’altare

SERRAVALLE luglio 2013 –  Prima si sono intrufolati nella canonica di Libiola e hanno rubato i soldi delle quote versate dai bambini del Grest; poi, non contenti, hanno raggiunto la vicina chiesa che, dal terremoto dell’anno scorso, è una semplice tensostruttura di plastica e, accanto all’altare hanno defecato e urinato. Un atto sprezzante, vandalico e sacrilego. I responsabili sarebbero anche stati individuati, perché una donna li ha visti uscire dalla tenda. Si tratterebbe di quattro ragazzi di origini marocchine, uno residente a Serravalle, gli altri tra Ostiglia e i paesi vicini.

Il fatto è successo giovedì pomeriggio, ma il parroco, don Eugenio Ferrari, ha formalizzato solo ieri la denuncia ai carabinieri. Quel giorno la casa parrocchiale di Libiola, abitate dalle due suore, era vuota e chiusa a chiave perché le religiose, insieme con lo stesso parroco, erano andate in gita con i bambini del Grest, gita di solo un giorno in una località di montagna. Indisturbati, quindi, i malviventi hanno rotto la serratura di una porta sul retro e sono entrati. Sono saliti al piano di sopra e hanno forzato anche la serratura della stanza da letto della suora superiora. In un borsello chiuso in un cassetto c’erano circa ottanta euro, le quote della terza settimana di Grest, più una parte del ricavato di una risottata organizzata dal gruppo estivo con bambini e genitori. Compiuto il furto, il gruppetto non si è accontentato di allontanarsi. Ha voluto lasciare un segno. Un vandalismo, che nel luogo dove è stato compiuto, assume anche il significato di una provocazione, di uno sfregio voluto e inqualificabile.

Senza alcuna difficoltà, i malviventi hanno tagliato il bordo di plastica della tenda utilizzata come chiesa e, una volta dentro, hanno lasciato gli escrementi accanto all’altare. Nel tendone non c’è assolutamente nulla da rubare, quindi terminati i bisogni organici, i ladri-vandali se ne sono andati. A quanto pare, una signora del posto li ha visti scappare e ne ha riconosciuto uno, quello che abita a Libiola. Agli altri tre complici, sarebbero arrivati i carabinieri che hanno ricevuto la denuncia del parroco. Al momento sarebbero state individuate quattro persone, quattro ragazzi di origini marocchine residenti a Libiola e nei dintorni di Ostiglia, ma nei loro confronti ancora non sono stati presi provvedimenti perché le indagini non sono concluse. Intanto si sfoga, amareggiato, don Eugenio: «Se fossero venuti a rubare dei soldi perché hanno fame, non avrei neanche fatto denuncia; li avrei perdonati. Ma quello che hanno fatto in chiesa è un gesto su cui non si può sorvolare, è inqualificabile». «Mi dispiace, anche perché, come sembra, il fatto è stato compiuto da quattro ragazzi marocchini – va avanti don EugenioHanno dimostrato sprezzo nei confronti della nostra religione. Ma se io facessi la stessa cosa in una loro moschea, mi taglierebbero il collo, o no?».

http://gazzettadimantova.gelocal.it/cronaca/2013/07/23/news/rubano-in-canonica-e-insozzano-la-chiesa-1.7465862

Esatto, le taglierebbero la gola.

Bomba ecologica al campo nomadi Plastica e copertoni finiscono … – SassariNotizie.com

Bomba ecologica al campo nomadi Plastica e copertoni finiscono
SassariNotizie.com
SASSARI. Le colonne di fumo nero che si alzano dal campo nomadi di Sassari sono ormai un'abitudine costante con cui gli abitanti della zona sono costretti a convivere. Plastica, copertoni e cavi elettrici sono solo alcuni dei materiali che i rom

Bruciano plastica e rame: allarme inquinamento. Anche i Sindacati contro gli Zingari (in ritardo)


Ad Asti, negli ultimi anni, quasi quotidianamente, i vigili del fuoco del comando provinciale di via Mons. Marello devono accorrere al campo nomadi di via  Learco Guerra per spegnere incendi di vario tipo. Buona parte dei questi interventi sono per spegnere incendi appiccati per bruciare la plastica che avvolge mucchi di cavi di rame, bottino di furti compiuti in varie situazioni.

Sull’argomento che è oramai un caso di cronaca quotidiano sono intervenute le segreterie provinciali di tutti i sindacati. In una lettera inviata al prefetto ed ai vertici delle istituzioni astigiani i responsabili delle confederazioni sindacali chiedono provvedimenti atti a bloccare il fenomeno.

Nel documento si sottolinea che gli interventi dei vigili del fuoco hanno dei costi che devono sostenere la collettività. Inoltre l’attività illecita svolta nel campo nomadi è anche fonte di pericoli oltre che di disagi per i residenti nella zona a causa delle emissioni di fumi maleodoranti.

http://www.atnews.it/2012/06/18/leggi-notizia/argomenti/cronaca-3/articolo/sindacati-chiedono-di-bloccare-gli-incendi-appiccati-nel-campo-nomadi.html