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Il Kosovaro ha confessato: ora vada in galera, non ci sono scuse! Il Pm: “la violenza non è poi tanto grave”

DELIRANTI PAROLE DEL MAGISTRATO DETTORI

Ha confessato l’immigrato accusato della violenza sessuale nei confronti della giovane bergamasca che stava rientrando a casa dopo una serata con le amiche, lo scorso venerdì 4 gennaio. Durante una pausa dal lavoro notturno che svolgeva in aeroporto, al momento di prendere l’automobile sotto casa per tornare alla sua occupazione, il kosovaro 32enne afferma di essere stato colto da un raptus e di aver cominciato a toccare la vittima.

Fischiare è reato, stuprare no

L’uomo, che ha risposto a tutte le domande poste dal giudice e dal pubblico ministero, ha spiegato che l’aggressione sarebbe durata solo un paio di minuti e ha escluso qualsiasi tipo di “congiunzione carnale”. Circostanza, quest’ultima, confermata dal procuratore di Bergamo Francesco Dettori: “Anche grazie all’intervento rapido delle forze dell’ordine – spiega il magistrato – dopo la violenza la vittima è stata immediatamente sottoposta a tutti gli accertamenti medici necessari: non solo non sono state trovate tracce di liquido seminale, che avrebbero potuto comportare grave rischio per la salute della ragazza, ma non sono state nemmeno riscontrate lesioni agli organi genitali che potessero essere riconducibili a uno stupro in senso stretto. Ci sono comunque stati dei palpeggiamenti violenti, che il nostro ordinamento configura come violenza sessuale”. Vomito per il modo con il quale il responsabile dei domiciliari Dettori, tratta la vicenda. Come se per una donna non fosse grave l’essere stata sbattuta su un auto ed avere evitato quello che lui chiama “stupro in senso stretto” solo grazie alla sua reazione, non certo perché l’immigrato colto da raptus l’abbia “risparmiata”

Il Pubblico Ministero F.Dettori

Il procuratore Dettori – senza vergogna – tiene a precisare che questi sono stati i motivi che hanno portato alla scelta degli arresti domiciliari per il sospetto, scelta duramente contestata soprattutto dagli ultras dell’Atalanta che nei giorni scorsi hanno tirato bottiglie contro la casa dell’uomo e esposto striscioni con scritte come “vergogna” o “datecelo a noi”. “Senza voler sminuire il dolore della ragazza e il crimine di cui il 32enne è accusato – chiude Dettori – anche per la violenza sessuale esistono vari gradi di gravità. Nella scelta delle misure cautelari sono state applicate le norme di legge”. Un pazzo furioso.

L’indagato, con un comunicato diffuso dai sui avvocati Francesca Signorelli e Rita Duzioni, si è ridicolmente dichiarato “profondamente pentito per la sofferenza psicologica ed emotiva arrecata alla vittima” e si è dichiarato disponibile “a riparare la stessa, qualora la parte offesa vi acconsenta, mediante un percorso di giustizia riparativa studiato ad hoc per le vittime di questo reato”. L’unica riparazione è il carcere prima, e il ritorno in quella sorta di stato criminale chiamato “kosovo”.

Gli avvocati hanno anche espresso preoccupazione per le condizioni di sicurezza dell’uomo e della sua famiglia, dopo le intimidazioni e i lanci di oggetti dei giorni scorsi: “io non dormo più nella mia stanzetta perché ho paura delle luci, avrebbe riferito alla difesa la bimba più grande”. “Tutta la famiglia teme per la propria incolumità – scrivono i due legali – si ritiene opportuno collocare la famiglia in altro luogo. Rendiamo pertanto noto che siamo alla ricerca di una comunità che possa accoglierli”. Magari a spese nostre. Ricollocateli in Kosovo.

http://milano.repubblica.it/cronaca/2013/01/14/news/bergamo_il_kosovaro_confessa_e_stato_un_raptus_l_ho_toccata-50548653/