Rapina a centro massaggi cinese Presi autori, pronti per altro colpo
PadovaOggi L'ARRESTO. Decisiva la notizia giunta agli inquirenti dell'imminente ritorno in città dei due sospettati. I militari della stazione di Albignasego in collaborazione con quelli del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Abano Terme, nel … Rapina a un centro estetico nel padovano, arrestati |
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Rapina a centro massaggi cinese Presi autori, pronti per altro colpo – PadovaOggi
a luci rosse, arrestata una cinese – Corriere della Sera
a luci rosse, arrestata una cinese
Corriere della Sera VENEZIA – Un padovano è stato colto da malore, e poi è morto, pare durante un massaggio «a luci rosse» ad opera di una cinese in un centro a Grisignano di Zocco e i carabinieri, chiamati dal personale medico, hanno arrestato la gestrice, una cinese di … |
Uomo muore in centro massaggi a luci rosse, arrestata cinese – Oggi Treviso
Oggi Treviso |
Uomo muore in centro massaggi a luci rosse, arrestata cinese
Oggi Treviso VENEZIA – Un padovano è stato colto da malore, e poi è morto, pare durante un massaggio ''a luci rosse'' ad opera di una cinese in un centro a Grisignano di Zocco e i carabinieri, chiamati dal personale medico, hanno arrestato la gestrice, una cinese … |
Gang di immigrati stupra due ragazze: poi inviano vaglia con 500€ per il ‘disturbo’
Rischiavano di tornare liberi i tre aguzzini protagonisti di una notte dell’orrore nel quartiere Stanga nel settembre dell’anno scorso. Una notte purtroppo indimenticabile per due donne, una ventenne di Padova e una trentacinquenne di Cavallino Treporti nel Veneziano. Donne fragili, vulnerabili. Donne che, sulla loro strada, avevano incrociato quelle belve pronte a sfogare i loro impulsi per gioco e senso dell’onnipotenza, senza esitare a rapinarle dei pochi soldi che avevano in tasca, picchiarle e (una delle due) gettarla nel canale Piovego come fosse un sacco di spazzatura. Rischiavano di uscire, così il gup padovano Mariella Fino ha fissato un’udienza straordinaria per celebrare il rito abbreviato reclamato dai tre imputati, tutti di origine tunisina. Ed è arrivata la condanna per Mohamed Chourabi, 20 anni; Acref Rebhi, 22 e Wahid Dibhi, 30, chiamati a rispondere di violenza sessuale di gruppo, violenza privata e lesioni personali nonché di rapina. Accogliendo le richieste della pubblica accusa (anzi, andando oltre), il giudice Fino ha inflitto 10 anni e quattro mesi a Chourabi, 10 anni a Rebhi e 7 anni e quattro mesi a Dibhi: tutti hanno usufruito dello sconto di un terzo come prevede la legge. A difenderli i legali Elisabetta Costa e Lombardi. La vittima ventenne si è costituita parte civile, tutelata dall’avvocato Roberto Boev: il giudice le ha riconosciuto un risarcimento danni di 60 mila euro oltre alle spese legali. Appena arrestati, i tre avevano negato con forza le violenze. Poi, correggendo la versione, avevano sostenuto che le due donne erano state consenzienti. Eppure durante quella drammatica notte all’”Arancia meccanica”, prima di finire in manette, uno dei tre, intercettato al telefono con un amico nell’ambito di un’altra indagine, s’era vantato della bravata. Solo quando si sono resi conto che le cose si mettevano male, dal carcere gli imputati hanno inviato un vaglia alla ventenne, decisa a presentarsi in aula per reclamare giustizia: con 500 euro volevano pagare il conto dello stupro. Il vaglia è stato subito rispedito al mittente: «Una lettera di scuse avrebbe avuto più valore. Ma negare ogni accusa e spedire quella somma per vaglia, significa mancare doppiamente di rispetto alla dignità di un essere umano dopo quello che ha sopportato» commenta l’avvocato Roberto Boev.
È la notte tra il 5 e il 6 settembre 2012. Intorno alle 2.30 in via Confalonieri una ventenne (oggi in comunità) va in giro con tre amici alla ricerca di una dose di stupefacenti. Il gruppo incontra per caso due tunisini, Chourabi e Rebhi, che aggrediscono i ragazzi, agitando tra le mani cocci di bottiglia. Chourabi afferra la ventenne, piccola ed esile, e la trascina per i capelli poco lontano mentre l’amico tiene a bada i tre, rapinati di pochi soldi insieme alla giovane. Lei urla, ma non c’è modo di sottrarsi alla furia del violentatore. Pochi minuti più tardi i due si allontanano, cercando di rapinare un vigile del fuoco alla Stanga che si sta dirigendo in stazione: lui reagisce ed evita il peggio.
Non è finita. Intorno alle 4 in via Corrado i due nordafricani, cui si è unito Dibhi, incontrano la 35enne anche lei alla ricerca di droga. E l’aggrediscono, iniziando a palpeggiarla e a spogliarla. Lei si difende, nonostante sia bastonata; allora i tre la derubano anche del cellulare e la scaraventano in acqua: il reato di tentato omicidio, inizialmente contestato, sarà derubricato in violenza privata e lesioni. In mattinata la Squadra mobile, guidata dal vicequestore Marco Calì, blocca Chourabi e Rebhi. Dibhi viene ammanettato nel pomeriggio: era agli arresti domiciliari.
http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca/2013/08/30/news/stuprate-alla-stanga-condanna-a-10-anni-per-i-violentatori-1.7659445
Stritolato da mercedes di immigrato ubriaco: in fin di vita
PADOVA – Ubriaco fradicio travolge una Fiat 600 in coda al passaggio a livello di via Bezzecca a Padova. Nel tremendo schianto ad avere la peggio è il conducente dell’utilitaria che versa ora in condizioni gravissime all’ospedale di Padova. Sono le 4.50 del mattino. Manuel M., 38 anni, padovano che risiede in via Galilei, è fermo al passaggio a livello. E’ diretto verso corso Australia. Davanti alla sua Fiat 600 c’è soltanto un furgoncino. Mentre sta attendendo il passaggio del treno si accorge dallo specchietto retrovisore che sta sopraggiungendo una Mercedes classe B. Manuel M. si rende probabilmente conto di ciò che sta per accadere. Tenta una disperata manovra sterzando sulla destra. Non riesce però a sottrarsi al violento urto. L’utilitaria viene tamponata sul lato destro. Finisce per infrangersi a sua volta addosso al furgoncino.
Le condizioni del trentottenne, esanime tra le lamiere accartocciate del suo veicolo, appaiono subito molto gravi. Manuel M. viene caricato d’urgenza sull’ambulanza del Suem e trasferito d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale cittadino. Sul posto sopraggiungono anche una squadra dei vigili del fuoco, incaricati della rimozione dei mezzi, e gli agenti della polizia locale, che si occupano di ricostruire la dinamica del sinistro.
Il conducente della Mercedes, P. B., 23 anni, di origini brasiliane con domicilio a Montegrotto Terme, viene sottoposto all’alcoltest. Purtroppo i sospetti dei vigili urbani trovano puntuale conferma. Il giovane, che non ha riportato conseguenze nel tamponamento, aveva ingerito una notevole quantità di sostanze alcoliche. Gli viene riscontrato un tasso alcolemico oltre quattro volte superiore ai limiti di legge. Gli agenti procedono al sequestro del veicolo e al ritiro della patente. Viene raccolta anche la testimonianza dell’autista del furgone, un trentaseienne di Ospedaletto Euganeo, rimasto fortunatamente illeso.
Il giovane brasiliano non si sarebbe accorto degli altri veicoli in sosta al passaggio a livello. Sull’asfalto non sono state rinvenute tracce di frenata. Nel frattempo il quadro clinico di Manuel M. viene delineato in tutta la sua gravità. I medici dell’ospedale di Padova gli riscontrano numerosi traumi al volto e all’addome, con complicazioni ad un polmone e al fegato e diverse fratture. Il trentottenne viene ricoverato in prognosi riservata nel reparto di rianimazione. Per la sua sopravvivenza saranno decisive le prossime quarantott’ore.