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Prostituzione: sfruttata per sette anni, arrestato nomade 54enne
BolognaToday "Mi hai preso in giro per sette anni, non ce la faccio più a stare per strada per un piatto di minestra e un pacchetto di sigarette". Una 25enne romena lo dice in una telefonata intercettata dagli investigatori della squadra Mobile di Bologna i quali … |
Tag: Nomade
Prostituzione: sfruttata per sette anni, arrestato nomade 54enne – BolognaToday
Assalto in villa: lo Zingaro era ai domiciliari. In un Campo Nomadi…
Milano, 4 febbraio 2013 – «Il rapinatore che è stato colpito dall’avvocato di Parabiago era agli arresti domiciliari al campo nomadi di via Martirano». Sembra una contraddizione in termini. Un nomade costretto alla detenzione domestica in un accampamento rom. Ma così è. Via Martirano è uno dei sette campi cosiddetti «regolari o autorizzati». Fra quelli più antichi, con un centinaio di ospiti, per la maggioranza sinti di origini italiane. Uno dei siti che in questo periodo sono particolarmente monitorati dalle forze dell’ordine soprattutto dopo l’esplosione di violenza nell’insediamento di via Idro di martedì scorso. Per una faida interna, due gruppi si erano fronteggiati a colpi di pistola, e un’auto era stata data alle fiamme. L’indomani i poliziotti si erano presentati ed erano stati accolti a sassate. E torniamo al nomade fuggitivo. Franco M. K., 29 anni, è sospettato di essere uno dei responsabili dell’assalto in villa di sabato sera a Parabiago: entrato nella casa a due piani con un complice, prima ha immobilizzato la padrona di casa, poi è salito al secondo piano e nel corridoio si è imbattuto nel marito della donna. Che, armato, gli ha sparato addosso cinque colpi. Senza ucciderlo ma mandandolo in rianimazione al San Carlo. Mezz’ora dopo l’assalto, il nomade è stato scaricato da una macchina — forse una piccola Peugeot — al pronto soccorso. Chissà cosa sarebbe accaduto se il professionista non fosse stato armato. In genere, l’obiettivo è estorcere ai padroni di casa la combinazione della cassaforte. |
Zingara picchia il suo bimbo per farlo piangere e impietosire i passanti (deficienti)
Picchia il suo bimbo
Picchiava il figlio per farlo piangere e impietosire i passanti. Tutto per poter mendicare qualche spicciolo in più di elemosina. Già denunciata, il magistrato non aveva fatto nulla ed era tornata allo stesso posto con gli stessi metodi. Per questo motivo L.S., una ventottenne Rom domiciliata in un campo nomade di Torino, ora è finita nei guai. E’ stata denunciata e rinviata a giudizio per riduzione e mantenimento in schiavitù del figlio di 1 anno e mezzo. La cosa più assurda, però, è che dopo che i giudici le avevano tolto il piccolo affidandolo alla tutela di un avvocato, lei tre mesi dopo si era ripresentata a mendicare. Nello stesso punto e con lo stesso bambino in grembo. La vicenda ora è finita in Tribunale. L’altro ieri, nell’aula al primo piano del palazzo di giustizia di Ivrea, questa storia è stata ricostruita nei dettagli davanti al giudice, Marianna Tiseo. Una vicenda che Paolo Campanale, il legale che ha ottenuto dal Tribunale dei minori la tutela del bambino, ancora fatica a comprendere. «Già è grave quello che ha commesso – spiega –, ma la cosa più incomprensibile e assurda, è che quella donna, subito dopo questa storia, è tornata in strada. Portando con sé il piccolo». I fatti, ricostruiti in aula, risalgono all’agosto del 2009. E’ una mattina calda e assolata, la donna Rom è seduta a pochi passi dell’ascensore che porta al piazzale dell’ospedale di Ivrea. Ormai tutti la conoscono e sono abituati a vederla appoggiata al muro accanto al montacarichi. Tiene in grembo un bambino e ogni tanto allunga la mano per chiedere ai passanti qualche spicciolo. C’è il solito via vai di persone: quasi tutti fanno finta di nulla e tirano dritto. In pochi le fanno la carità. Che cosa accade poi quella mattina lo racconta in aula Angelo Perri, di Montalenghe. «Stavo aspettando che si aprissero le porte dell’ascensore – ha spiegato al giudice – quando a un certo punto ho visto una cosa che mi ha colpito davvero». La donna, ha raccontato Perri, ha iniziato a percuotere il bambino. «Lo sculacciava, lo picchiava. Ha fatto di tutto per farlo piangere. Le ho detto di smetterla e lei, come se nulla fosse, mi ha chiesto dei soldi. Disse, in parole povere, che il piccolo aveva bisogno di cure». A quel punto Perri ha avvertito la polizia. Quando sono arrivati gli agenti, lei e il piccolo erano ancora lì: la donna è stata identificata e portata in commissariato, mentre il bimbo, su ordine del Tribunale dei minori, è stato immediatamente posto sotto la tutela di un legale. Peccato non sia servito a nulla. Pochi mesi dopo, infatti, la nomade è tornata a Ivrea. Sempre a fianco dell’ascensore che porta al piazzale dell’ospedale. E’ stato lo stesso Perri a rivederla lì e a raccontarlo ai giudici in aula. Uscendo dal palazzo di giustizia si è lasciato andare ad un commento pieno di amarezza: «Evidentemente la mia denuncia non è servita a niente». |
Sassaiola contro gli agenti al campo nomade di via Idro – Il Giorno
Il Giorno |
Sassaiola contro gli agenti al campo nomade di via Idro
Il Giorno Milano, 30 gennaio 2013 – Un controllo della polizia ha dato il via a una sassaiola da parte degli occupanti nel campo nomadi di via Idro, a Milano, che ha portato al danneggiamento di tre volanti e al ferimento di 4 agenti, finiti in ospedale con … |
Marconi, arrestato nomade ladro di biciclette – L’UNICO
Marconi, arrestato nomade ladro di biciclette
L’UNICO (L'UNICO) Ieri pomeriggio, in viale Marconi, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma hanno arrestato un cittadino bosniaco, di 39 anni, proveniente dal campo nomadi attrezzato “La Barbuta”, di Ciampino, già conosciuto alle forze dell'ordine, per … |
Zingarolandia: c’è crisi, rubare non mi basta più e così spaccio!
I militari tenevano d’occhio la nomade già da qualche tempo, insospettiti da strani movimenti e via vai di persone conosciute nell’ambiente delle sostanze stupefacenti nelle vicinanze della palazzina in cui vive. Di qui l’altro ieri, dopo un periodo di controlli e appostamenti, la decisione di effettuare il blitz. Convinti che la Spinelli tenesse la droga in casa, i carabinieri hanno atteso che rientrasse. Intorno alle 17 l’hanno fermata davanti al portone condominiale, per poi salire insieme nell’appartamento.
Una volta entrati, gli investigatori hanno ispezionato ogni angolo della casa senza trovare nulla, ma non si sono arresi. Sicuri che la rom nascondesse la droga da qualche parte, i militari hanno deciso di controllare anche il sottotetto adibito al magazzino, dove hanno scovato la cocaina. Occultata all’interno di un borsello nero custodito all’interno di un armadio c’era una busta con 46 grammi di polvere bianca. Trovati anche materiale da confezionamento e un bilancino di precisione, non sono saltati fuori soldi o agendine con nomi di clienti e contabilità.
In ogni caso la Spinelli ha praticamente ammesso di spacciare nella zona di Ancona, spiegando di essersi vista costretta dalle difficoltà economiche che starebbe attraversando la sua famiglia.
http://www.ilmessaggero.it/marche/ancona_spaccio_ladri_malavita/notizie/245040.shtml
Furti in aziende, due in manette. Hanno colpito anche a Quarrata – gonews
Furti in aziende, due in manette. Hanno colpito anche a Quarrata
gonews La polizia di Pistoia ha arrestato stamani due uomini ritenuti gli autori di una serie di furti all'interno di aziende. In manette sono finiti un cittadino romeno di 34 anni, residente a Quarrata, e un nomade, di etnia rom, domiciliato con la sua … |
Tentano di sedurre gli uomini per derubarli: denunciate due sorelle – VicenzaToday
VicenzaToday |
Tentano di sedurre gli uomini per derubarli: denunciate due sorelle
VicenzaToday La nomade gli aveva lasciato un numero di telefono, che l'uomo ha però consegnato ai carabinieri, denunciando l'accaduto. I militari hanno fatto accertamenti, arrivando ad un pluripregiudicato nomade, residente a Vicenza. Il pensionato ha riconosciuto … Adescavano uomini per derubarli |
Un giorno a Roma: Zingare scatenate
CASILINA – STRANIERI ROMPONO RECINZIONE DI UN GIARDINO E TENTANO DI RUBARE ALL’INTERNO DI UN AUTO MA VENGONO SCOPERTI DAL PROPRIETARIO CHE LI INSEGUE A BORDO DELLA SUA AUTO. INTERCETTATI E BLOCCATI DAI CARABINEIRI SULLA VIA CASILINA. IN MANETTE UN KOSOVARO E UN ROMENO.
ROMA – I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma hanno arrestato, ieri sera, due cittadini stranieri, un romeno e un kosovaro, di 30 anni, entrambi senza fissa dimora e già noti alle forze dell’ordine, con l’accusa di furto aggravato in concorso, possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi. Ieri sera poco prima della mezzanotte gli arrestati, in zona Divino Amore, dopo aver danneggiato la recinzione, sono penetrati all’interno di un giardino di un abitazione, di un 40enne romano. Una volta all’interno del giardino hanno aperto l’autovettura dell’uomo, che si trovava li parcheggiata, ed hanno iniziato ad asportare i vari oggetti presenti, venendo però sorpresi dal proprietario. Vistisi scoperti sono subito fuggiti a bordo di una vettura, inseguiti dal 40enne romano, a bordo della sua automobile. Mentre inseguiva i ladri, con il suo cellulare dava indicazioni ai militari della loro posizione poi giunti all’altezza di via Casilina, i militari sono riusciti ad intercettarli e bloccarli. Nel corso della perquisizione personale e veicolare i militari hanno rinvenuto e riconsegnato la refurtiva sottratta poco prima alla vittima nonché, attrezzatura varia da scasso ed altri oggetti la cui provenienza è in corso di accertamento che sono stati invece posti sotto sequestro unitamente all’autovettura. Solo il 30enne romeno, all’atto dell’identificazione, ha esibito una carta d’identità romena valida per l’espatrio palesemente contraffatta, e quindi arrestato per possesso di documenti falsi. Portati in caserma sono stati trattenuti, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in attesa del rito direttissimo.
8 ARRESTI E UNA DENUNCIA DEI CARABINIERI. IN UN GIORNO 8 IMMIGRATER ARRESTATE E UNA DENUNCIATA. TRA LORO UNA E’ EVASA PER ANDARE A BORSEGGIARE.
ROMA – In 24 ore, i Carabinieri del Gruppo di Roma hanno arrestato 8 donne, quasi tutte con precedenti, per furti di ogni genere messi a segno nella Capitale.
I Carabinieri della Stazione Roma Casalbertone hanno arrestato 3 straniere, appartenenti al campo nomadi di via Salone, sorprese a borseggiare un 54enne, di origini foggiane, mentre percorreva via dei Durantini, nei pressi di via Tiburtina; i Carabinieri della Stazione Roma Prati hanno arrestato per taccheggio una ucraina che poco prima di essere bloccata dai militari dell’Arma, aveva fatto razzia di abbigliamento, rimuovendo le placche antitaccheggio, da un noto negozio di via Cola di Rienzo; rispettivamente in piazza Tuscolo e piazzale Appio, i Carabinieri della Stazione Roma San Giovanni, in due diversi episodi, hanno arrestato una romena di 57 anni e denunciata un’altra di 38 anni, per aver rubato sempre capi di abbigliamento da due grandi magazzini. In via del Corso, i Carabinieri della Stazione Roma San Lorenzo in Lucina hanno arrestato due romene di 29 e 32 anni che mischiati tra la folla all’interno di un negozio per bambini, hanno sfilato un cellulare dalla tasca di una cliente 21enne di origini salentine; infine, una 25enne incallita borseggiatrice, appartenente al campo nomadi di via Pontina dove risultava agli arresti domiciliari, è stata fermata ed arrestata dai Carabinieri della Stazione Roma Vittorio Veneto, all’interno di una fermata metropolitana di linea “B”, subito dopo aver rubato il portafogli ad una donna.
Tutte, arrestate con l’accusa di furto aggravato, sono state accompagnate in caserma in attesa di essere processate con il rito per direttissima. La refurtiva, invece, è stata restituita alle vittime.
http://www.mnews.it/2013/01/termini-carabinieri-arrestano-manolesta.html
Inseguimenti, testacoda e schianti contro le auto della polizia – PadovaOggi
PadovaOggi |
Inseguimenti, testacoda e schianti contro le auto della polizia
PadovaOggi Il conducente dell'auto, Eddy G., 21 anni, sceso dalla vettura, si è rifugiato a piedi nel campo nomadi di via Longhin, in zona Stanga. Qui i poliziotti hanno arrestato un'altra nomade, Betty B., 27 anni, destinataria di un'ordinanza di custodia in … Inseguimento in centro e auto della polizia speronate, poi la retata … Maxi inseguimento in città poliziotti feriti, fermati i nomadi |