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Roma: branco di prostitute aggredisce ragazza a fermata bus

Strattonata, tirata per i capelli e schiaffeggiata in mezzo alla strada da un gruppo di prostitute in attesa di clienti alla fermata del bus, senza che nessuno si fermasse a soccorrerla e senza riuscire a ottenere l’intervento delle forze dell’ordine. Vittima dell’aggressione, sabato mattina alle 11, in pieno giorno, alla fermata Cotral sulla Salaria davanti all’hotel Giocca, un’operaia che lavora per una ditta di pulizie.

La donna, dopo aver terminato il turno notturno di lavoro, stava aspettando l’autobus per tornare a Monterotondo, dove vive. “Alla fermata – racconta in lacrime – c’erano anche una decina di giovani prostitute, alcune rumene come me, poco più che adolescenti e praticamente nude. Il problema è che gli autobus, quando vedono queste ragazze alla fermata, raramente si fermano, e io sono costretta spesso ad aspettare per ore. Così, visto che avevo lavorato tutta la notte ed ero molto stanca, in maniera gentile ho chiesto alle ragazze se potevano allontanarsi per farmi prendere l’autobus.

Per tutta risposta sono stata aggredita: una ragazza mi ha preso per i capelli, mentre un’altra mi ha strattonata e mi ha preso a schiaffi. Poi hanno gettato la mia borsetta in mezzo alla strada sparpagliando sulla carreggiata tutto quello che c’era dentro. Infine mi hanno minacciata di morte, di gettarmi sui binari della ferrovia, con un’arroganza incredibile come se loro fossero le padrone della strada, sicure di godere di una completa impunità. Era giorno, quasi le 11, e nessuna automobile si è fermata ad aiutarmi”.

Oltre all’aggressione, la donna lamenta anche il mancato intervento delle forze dell’ordine. “Ho chiamato più volte il 112 – prosegue – ma non è arrivata nessuna macchina”. Interpellati, i carabinieri confermano la sua chiamata, ma riferiscono che, a causa delle difficoltà dovute alla lingua e al fatto che fosse molto agitata, la donna non sia riuscita a far capire bene dove si trovasse e che quindi l’auto inviata non sarebbe riuscita a individuarla. Ma al di là sul possibile equivoco con i militari, la situazione della prostituzione a Roma sta ritornando ad assumere contorni preoccupanti.

Come confermano anche i carabinieri, lucciole e transessuali sono tornati in massa sulle strade della prostituzione come Salaria, Togliatti, Casilina, Tiberina. Ragazze seminude, molte poco più che adolescenti, alcune anche incinta, dopo la stretta degli ultimi anni hanno ricominciato a invadere le strade in cerca di clienti. E lo scorso mese di giugno è scaduta anche l’ordinanza emessa dall’ex sindaco Gianni Alemanno, che consentiva di multare le prostitute e i clienti che si fermavano in auto per contrattare una prestazione. Un provvedimento che il Campidoglio non ha rinnovato.

http://roma.repubblica.it/cronaca/2013/08/12/news/salaria_donna_aggredita_in_strada_da_un_gruppo_di_prostitute-64677883/

«Mamma, esco un attimo»: non tornerà più, è l’integrazione

MILANO – Aveva detto alla madre: «Scendo al bar che ha appena aperto perché non riesco a dormire». Non tornerà più a casa.
Lui ha 40 anni, è uno dei tanti disoccupati dell’Italia di oggi, così matrigna con i suoi figli e così accogliente con i figli degli altri. Abita con la madre anziana e vedova. Uscito di casa trova Mada Kabobo, ghanese di 31 anni, clandestino e con precedenti penali lunghi un kilometro, magari soccorso a Lampedusa di dipendenti statali della guardia costiera. La sua vita finisce lì. Il protetto di Boldrini lo colpisce alla testa, più di una volta, per infierire quando lo vede svenuto al suolo.

Prima di lui, il “migrante” aveva già preso a picconate tre persone in altrettanti punti del quartiere Niguarda, zona nord di Milano.

«Un ragazzo tranquillo, silenzioso. Non aveva mai fatto del male al nessuno, era l’esatto contrario di un attaccabrighe». Poi ha incontrato il “migrante”.

Ma il ghanese cerca altri italiani da ammazzare. Così in via Monterotondo trova un ragazzo di 21 anni, appena rientrato in casa dopo una notte di lavoro in giro per rifornire edicole, che alla vista del piccone insanguinato tenta di fuggire ma viene a sua volta colpito alla testa, più di una volta. Con sempre più accanimento, fino a perdere materia cerebrale. Ora è in ospedale, le sue condizioni sono gravissime.

E’ l’integrazione.

http://voxnews.info/2013/05/11/mamma-esco-un-attimo-non-tornera-piu-e-lintegrazione/